Fuori Vancouver, prima classificata in regular season. Fuori Pittsburgh, che non riesce nella storica impresa di recuperare e ribaltare il passivo di 0-3 accumulato dopo gara-3. Eliminati anche i campioni 2010 di Chicago. Ma la vera notizia è che i Predators sono arrivati per primi a staccare il biglietto per la semifinale di conference, dopo
OTTAWA SENATORS-NEW YORK RANGERS 1-2 (2:4; 3:2; 0:1) “Why stop now?” è la frase che campeggiava su molte delle magliette sfoggiate in un Scotiabank Place colmo all’inverosimile nella serata di lunedì. “Perché fermarsi adesso?” chiedono i supporters dei Senatori, a se stessi e ai loro beniamini. E sicuramente non ha voglia di fermarsi Karlsson, già miglior
Nashville dei miracoli, Vancouver sull’orlo dell’eliminazione, l’equilibrio perfetto di Ottawa–New York. Ma il weekend di playoff Nhl appena passato è tutto nelle parole di frustrazione di Sid Crosby dopo gara-3 – “I don’t like any guy on their team” – con Pittsburgh che non riesce a decollare, prende 20 goal in tre partite ed è
Kings – Canucks, Red Wings – Predators e Flyers – Penguins apriranno questi playoff 2012. Mercoledì, sarà proprio il derby Phila-Pens a dare fuoco alla miccia, alle 7.30 ora della Pennsylvania. Forse mai come quest’anno, il primo turno di playoff servirà finalmente a fare chiarezza sulle reali chances di vittoria finale dei 16 team approdati
Quest’anno sul ghiaccio della National Hockey League c’è chi non ha fatto l’exploit inaspettato di St.Louis e Nashville. Non ha neanche brillato da supernova a metà stagione, per poi rotolare ai piedi della graduatoria generale, come Minnesota. C’è chi non ha tardato a partire come Boston e Vancouver ma non ha nemmeno stentato come Washington. Si tratta
Guardare verso l’alto e vedere solo due Original Six (Detroit e Rangers) più Vancouver e St.Louis. Guardare verso il basso, e avere l’inebriante sensazione di svettare su franchigie con la tradizione e le ambizioni di Pittsburgh, Boston, Philadelphia, Chicago, Washington. E’ il destino di quest’anno dei Predatori, che stanno insegnando ad apprezzare l’odore del ghiaccio
Quest’anno le franchigie “giovani” della Hockey Nation si stanno facendo onore. Dalle parti del Canada, i Senators (anno del ritorno in Nhl: 1992) tallonano i Bruins in vetta alla Northeast e, dall’alto del nono posto occupato in graduatoria generale alla fine della terza settimana di gennaio, dovrebbero giocare un ruolo da protagonisti anche nella post season. Bene al giro
Sabato Boston Bruins e Vancouver Canucks sono tornati ad incrociare le mazze nel rematch della finale dell’anno scorso. Entrambe le squadre arrivavano all’incontro del 7 gennaio dopo una lunga risalita dai piani bassi della classifica, dopo un inizio di stagione anche più che incerto. Ma i mesi di novembre e dicembre hanno messo in evidenza che, almeno per i Bostoniani, l’appannamento iniziale era solo
Phoenix studia da piccola St.Louis. Anche in Arizona le prime 18 vittorie in 35 apparizioni sul ghiaccio sono state frutto di un lavoro operaio con pochissime distrazioni. E se i Blues hanno festeggiato il Natale agganciando il sesto posto in graduatoria generale, lassù in vetta alla Western a giocarsela con San Jose, Chicago e Minnesota,
Era dai tempi dell’arresto di Ozzy Osbourne che i Blues non entusiasmavano così il pubblico del Missouri. Nel 1984, quando “il Principe delle Tenebre” si fece ammanettare con la maglia di St. Louis indosso, dopo una notte di alcol e resistenza a pubblico ufficiale in quel di Memphis, il team di Bernie Federko e Mike
Napoli come Saint Paul? Il parallelo non è poi così azzardato visto che, in questa fine 2011 anche dalle parti del Minnesota i successi sportivi fanno dimenticare i guai della società. La vita di tutti i giorni si è fatta maledettamente complicata nello “Stato dell’acqua che riflette il cielo”, ed è notizia della scorsa estate