Mezzogiorno di fuoco in quel dello United Center di Chicago, dove va in scena una inaspettatamente bella Gara 1.
I padroni di casa ospitano gli Indiana Pacers di Coach Vogel, reduci da una stagione da 37 vittorie, di cui solamente 13 lontano da Indianapolis.

Rose comincia subito con un paio di giocate stellari, ed è per gran parte della fase iniziale l’unica nota positiva dei Bulls. Dall’altra parte Collison raccoglie la sfida e risponde colpo su colpo alla stella dell’Illinois.
Indiana va subito in vantaggio 10-4, con i Bulls che sembrano piuttosto Soft su tutti e due i lati del campo, nonostante un paio di giocate di Pooh che esaltano il palazzetto, come una stoppata impressionante su Collison.

L’idea di Thibodeau è quella di attaccare Indiana con Boozer sfruttando l’accoppiamento apparentemente favorevole con il giocane Hansbrough, ma Carlos non è in giornata -come spesso gli accade in questo periodo dell’anno- e colleziona più falli che giocate positive per la squadra.

Indiana fa affidamento al suo Playmaker, complice una difesa meravigliosa di Luol Deng su Danny Granger, osservato numero uno della difesa dei tori. A fine primo quarto Chicago è -4, ma sembra dar l’impressione di poter scalare le marce come e quando vuole.

Nel secondo quarto Indiana scopre le altre carte, ed entrano in partita anche Granger e Hansbrough, ma Rose regge da solo la baracca a suon di liberi e giocate. Si va all’intervallo lungo sul punteggio di 55-51, con i Bulls sempre là, ma con la consapevolezza che Indiana non è per niente venuta a fare una comparsata.

Il terzo quarto comincia all’insegna del numero 33 di Indiana, che mette 8 punti di fila che danno il +10 agli ospiti, costringendo i Bulls a chiamare Timout. Nessuno vuole crederci allo United Center, ma la partita rischia di scappare via inesorabile. Dopo Granger è il turno di Psycho T, che a suon di Jumper continua ad affossare la difesa di Chicago.

Prestazione da MVP, ma non da Contender

I padroni di casa restano aggrappati alle fiammate di Deng e ai 13 punti in un quarto messi a segno (quasi tutti dalla lunetta) dalla loro stella, che non impediscono che lo svantaggio sia raddoppiato rispetto all’intervallo. Thibodeau è furente, oltre che per lo svantaggio, per il fatto di aver concesso agli avversari ben 79 punti in sole 3 frazioni. Nell’ultima frazione la musica sembra non cambiare, e Granger continua a bombardare inesorabilmente il canestro dello United Center, seppur Korver e Deng non esitino a rispondere, mantenendo vive le speranze della testa di serie numero 1. Ma il peggio per Chicago deve ancora arrivare, infatti l’accoppiamento Boozer-Hansbrough si ritorce contro Thibodeau e l’ex Tar Heel mette due jumper in fila in faccia all’ex Duke, facendo sorridere qualche appassionato di College Basketball.

Ciliegina sulla torta una rubata a C-Booz con annessa schiacciata e fallo -orrendo- dello stesso. Tyler mette a segno il tiro libero e a 3:38 dalla fine il tabellone segna 98-88 per Indiana. Considerando che Chicago la maggior parte delle vittorie le ha ottenute tenendo gli avversari sotto i 100 punti, sembra che la frittata sia fatta.

Da qua in poi la partita cambia completamente, complice un Joakim Noah intensissimo che lotta come un dannato a rimbalzo (8 carambole offensive). Proprio una schiacciata del francese riporta i Bulls a -4, ad appena un minuto di distanza dall’affondata di Hansbrough. I ragazzi di Thibodeau cambiano marcia in difesa, costringendo a numerosi errori gli inesperti giocatori di Vogel. L’unico punto degli ultimi 3 minuti arriverà dalla lunetta, per colpa di un fallo piuttosto ingenuo di Noah su Roy Hibbert.

A questo punto il sipario si apre per lo show di Derrick Rose, che mette a segno una penetrazione strepitosa condita di fallo, e che poi sigla il pareggio con un jumper ravvicinato. Korver stoppa Darren Collison e consegna la palla ancora nelle sapienti mani di Rose, che ricompensa il compagno servendogli un pallone d’oro che Kyle trasforma in 3 punti, con conseguente vantaggio dei Bulls a 48 secondi dal termine.

Thibodeau non si fida e mette in campo Kurt Thomas al posto di Boozer per la volata finale, Granger non segna più e proprio Dirty Kurty prende un rimbalzo d’attacco fondamentale, che sigla la vittoria di Chicago. 2/2 per Rose dalla lunetta, e fanno 39, Playoff Career High per il probabilissimo MVP della lega. Ciliegina sulla torta sono le due stoppate di fila rifilate da Joakim su McRoberts, con esplosione del palazzetto, che tanto ha sofferto in questa Gara 1.

Chicago vince 104-99, ma con tanta, forse troppa fatica.
Domina a rimbalzo, contro una delle migliori squadre sotto le plance, ma concede troppo da oltre il perimetro, facendo tirare i Pacers con un pesantissimo 10/18, che quasi costava il fattore campo ai ragazzi di Thibodeau. Miglior giocatore della partita è indubbiamente Derrick Rose, immarcabile per i ragazzi di Indianapolis.

Elogi di Vogel per il ragazzo di Chicago, a cui coach Vogel associa “la velocità di Iverson, la visione di Kidd, il tiro di Billups e l’atletismo di Jordan”. Parole tanto lusinghiere, quanto esagerate, anche dopo una prestazione del genere. Determinanti sono stati i contributi di Deng, Noah e Korver (4/4 dalla lunga distanza). Boozer mostra ancora i suoi limiti in Post Season, e la speranza dei tifosi è che Thibodeau possa limarli il più possibile nei prossimi giorni.

Indiana si conferma un gruppo interessantissimo di giovani pieni di testosterone, Collison e Psycho T su tutti, capitanati da un grandissimo giocatore quale Granger. Vogel si integra perfettamente al gruppo, e nei discorsi dei Timeout dimostra di essere un ottimo motivatore. L’impresa è stata sfiorata, ma l’impressione è che la serie sia decisamente nella cassaforte.

httpv://www.youtube.com/watch?v=7OrQUXDoVuc

7 thoughts on “Indiana @ Chicago || G1 Recap

  1. Mi ripeto…
    Pacers perdono una partita da POLLI!!!!!!
    Adesso crolleranno 4 0!!!!!

  2. I playoff sono un altro sport! che spettacolo! però questa l’hanno buttata via i pacers, vediamo cosa succede! ma mi sa che si sono giocati malamente la possibilità di portarne a casa almeno 1…

  3. Velocità di Iverson e Atletismo di Jordan son le uniche cose sensate. Tiro di Billups, bestemmia così come la visione di gioco di Kidd. Anzi io ho vinto un solo playmaker in campo e si chiama Darren Collison.
    Bisogna dire la verità, Rose fenomeno, fortissimo, però è indietro dal punto di vista del playmaking e non ha un tiro da fuori realmente pericoloso. Sono le due cose da migliorare per arrivare al livello di Kobe, James, Wade, Paul, Deron.

  4. complimenti a chi a scritto così rapidamente l’articolo! sorpresona i Pacers che quasi quasi facevano lo sgambetto..ne è venuta fuori una bellissima partita con un signor pubblico….partitoni di Collison e Granger…e Rose si commenta da solo, quando stoppa Collison e si invola dall’altra parte sembra un uomo giocando in mezzo ai bambini…allo stato attuale il giocatore più forte in NBA imo…bellissimi i playoff comunque,che atmosfera!

  5. Quoto in pieno Bodiroga anche perchè dire il tiro di billups in una sera in cui dall arco ne mette 0/9 è alquanto esagerato , però anche con questi limiti ha una classe immensa che gli permette di prendere per mano la squadra e trascinarla alla vittoria.
    Se migliora nel tiro da fuori che gia rispetto allo scorso anno mi sembra notevolmente migliorato non so dove possa arrivare anche perchè per quel che riguarda il carisma ne ha da vendere.

  6. Zotal

    Rose è un fenomeno, ma aspetto di vederlo giocare alla pari con wade o james. Per il momento, solo per il momento, lo metto ancora dietro ai tre.

  7. Ma che fessi i Pacers, hanno schiacciato i Bulls per tutta la partita e meritavano la vittoria, a poco dalla fine si sono spenti e hanno permesso ai Bulls di accendersi. Dopo questa partita, lo sweep è quasi d’obbligo, ma i Bulls oltre il secondo turno, se giocano come oggi, non ci andranno mai. Rose MVP a mani basse, è la cosa che più si avvicina a sua ariezza in quel dell’United Center. Boozer impalpabile, ma me lo aspettavo.
    I Pacers hanno dei giocatori molto interessanti, magari con un aggiustatina alla panca e con un coach d’esperienza (Adelman? Sloan?) possono fare cose più che buone ad est. Psycho T mi piace un caos, è uno che sa tirare fuori coglioni al momento giusto. E che dire delle capacità in fase di impostazione di Collison? Poi, ovviamente, c’è un All-Star come Granger. Come ho già detto, se la dirigenza si muove bene in estate potrebbe fiorire una squadra talentuosa e soprattutto competitiva.

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