Wade e Bosh, 2 grandi protagonisti di Gara 3

Per chi ama le statistiche, questa gara 3 è stata una gara decisiva, infatti nel 100% dei casi quando le due finaliste NBA si sono trovate sull’uno ad uno chi ha vinto gara 3 ha poi vinto l’anello.

Per chi, come il sottoscritto, le statistiche le ama meno, era comunque facile capire l’importanza della partita. La sconfitta in gara 2 aveva fatto sorgere qualche crepa nelle convinzioni monolitiche degli Heat e l’attacco dei Mavericks, seppur limitato dalla difesa avversaria come mai in questi play off, sembrava aver trovato qualche spiraglio nell’ottima difesa della squadra della Florida.

Una vittoria dei Mavericks avrebbe potuto avere contraccolpi psicologici forti in giocatori che si sono uniti proprio perchè stanchi per le troppe sconfitte, viceversa una vittoria li avrebbe convinti che la strada è quella giusta e gara 2 era un episodio. Oltretutto avrebbe significato che coach Spoelstra è capace di adeguare la difesa della sua squadra e trovare nuove soluzioni quando gli avversari iniziano a trovare le misure.

Ora, dopo la vittoria degli Heat la strada per l’anello non è certamente spianata, ma un poco più facile si. Ironia della sorte, ancora una volta la vittoria non è arrivata grazie a particolari fuochi d’artificio offensivi, anzi, l’unico giocatore che ha avuto una certa continuità di rendimento offensivo negli Heat è stato l’ottimo Dwyane Wade, autore di 29 punti, già giustiziere dei Mavericks nel 2006, ma decisiva è stata una difesa eccellente, che solamente Dirk Nowitzki è riuscito a perforare con continuità.

31 punti per il tedesco volante, che ancora una volta ha provato a trascinare i suoi nei momenti decisivi, ma dopo aver tenuto a galla la squadra nel terzo quarto ed averla trascinata fino ad un tiro dalla vittoria (o dal supplementare), proprio Dirk, l’uomo che meno di tutti meritava questa onta, ha commesso gli errori decisivi, prima perdendo palla con un passaggio sbagliato, quando sotto di due punti aveva ancora tantissimo tempo sul cronometro, quindi, dopo aver catturato grintosamente il rimbalzo sul tiro sbagliato da Lebron e vogliosissimo di riscattarsi, ha sbagliato il tiro finale, stavolta dopo aver tentato di organizzare un gioco offensivo con soli 4” da giocare.

Altra ironia della sorte, decisivo è risultato un canestro da due punti di Chris Bosh su assist di Lebron James, due giocatori che nell’ultimo quarto erano sembrati in grave difficoltà dopo i fuochi d’artificio di inizio quarto, quando Lebron aveva inchiodato una bella schiacciata ed aveva servito a Chris due assist molto belli. Poi però fra passi, piedi perno sbagliati, tiri avventati il prescelto aveva consentito con i suoi errori agli avversari di pareggiare e Bosh non era riuscito più ad incidere affatto, sparendo dal match, mentre Dwyane Wade, dimostrando il solito carattere, rispondeva colpo su colpo a Dirk Nowitzki.

L’intensità degli Heat ha consentito loro di avvantaggiarsi fin dalla palla a due, sorprendendo i Mavericks che inizialmente non hanno trovato contromisure. Dopo una buona partenza di Bibby e, soprattutto, Wade, Lebron James e Chris Bosh hanno fatto la differenza facendo il vuoto e portando il primo vantaggio rilevante della partita.

Da un +3 per i texani infatti grazie alle iniziative dei due gli Heat si sono portati ad un +10 all’inizio del secondo quarto, quando, dopo un buon inizio dell’attacco dei Mavericks, che come spesso riescono a fare stavano portando al tiro tutti i giocatori in campo, Da Kidd a Stevenson, da Marion a Chandler a Terry, la difesa degli Heat è riuscita a bloccare la circolazione di palla avversaria.

Una fiammata di Terry e Chandler ha riportato i Mavericks a -5, sul punteggio di 47 a 42, all’intervallo di metà partita.

Evidentemente coach Carlisle ha detto espressamente di cercare con più insistenza un Dirk Nowitzki che ancora non era stato il protagonista principale dell’attacco della sua squadra. Nel terzo quarto c’era subito bisogno del tedesco, infatti gli Heat hanno subito aumentato il vantaggio, grazie ad una nuova fiammata del duo James-Bosh, che dopo l’accelerazione che ha portato la loro squadra ad avere 10 punti di vantaggio sono un poco spariti dalla partita. Nowitzki e Kidd invece erano li, ben presenti, hanno preso in mano un attacco in gravissimo imbarazzo, specialmente negli esterni, ed hanno iniziato la rimonta, riportandosi a soli tre punti di distacco.

Nell’ultimo quarto c’è stata inizialmente l’ultima fiammata di Bosh e James, rintuzzata dall’unica apparizione utile di Barea, quindi è iniziata l’incredibile sfida fra Wade e Nowitzki, i giocatori con più carattere e voglia di vincere. 15 punti per il tedesco, 8 per Flash, con un punteggio che si avvicinava sempre più alla parità, raggiunta per due volte dal tedesco.

Lebron James ha provato ad inserirsi nella sfida, ma non si è ricordato che la stagione regolare è finita e certe infrazioni nei play off vengono fischiate, se sono troppo evidenti. “Traveling” e “double dribble” sono state le due chiamate arbitrali contro James che hanno permesso a Nowitzki di catturare il pari.

Quando sul punteggio di 84 pari Shawn Marion ha stoppato ancora Lebron James è sembrato che la partita fosse definitivamente girata, ma gli Heat hanno avuto la forza di vincerla in difesa. Prima c’è stato l’ennesimo errore di una scialba partita per Jason Terry, poi il canestro di Bosh su assist di James, canestro risultato poi decisivo, quindi l’incredibile pressione offensiva degli Heat ha forzato uno dei pochi errori della bella partita di Nowitzki, che ha perso palla su un tentativo di passaggio.

James ha avuto la palla della vittoria ma ha sbagliato il tiro, Nowitzki si è lanciato a rimbalzo ed ha chiamato il time out. I Mavericks hanno cercato il pari e non la vittoria, costruendo una rimessa per un tiro da due punti per Nowitzki, un tiro che il tedesco ha messo per tutta la serie, ma che stavolta sulla sirena si è infranto sul ferro.

Una beffa per Dirk, che non avrebbe meritato di uscire dal palazzetto col rammarico di quell’errore.
Chiaramente difficile effettuare complesse analisi tattiche e tecniche su tre partite molto equilibrate, tutte decise nel finale, tutte partite che avrebbero potuto concludersi in maniera differente con un minimo di casualità differenti.

Intanto alcune cose possiamo cominciare a dirle.
In primo luogo gli Heat hanno l’unica difesa che finora è riuscita a mettere davvero in imbarazzo il perfetto attacco dei Mavericks, si affollano sul lato forte, occupando le linee di passaggio e rendendo difficilissimi i ribaltamenti di fronte, fidando poi nella velocità e nei riflessi di Wade e James quando la palla finisce lo stesso sul lato debole.

In secondo luogo emerge sempre di più la leadership di Wade, nei momenti davvero difficili è lui a giocare la palla. Per i Mavericks Chandler, seppure spesso lasciato solo, riesce perfettamente a farsi valere, come già aveva fatto contro i Lakers.

Infine se i texani vogliono davvero giocarsela fino alla fine, serve assolutamente che la panchina dia un contributo migliore, specialmente al tiro da tre punti. Terry, Barea e, soprattutto, un pessimo Stojakovic sono completamente differenti da quei buoni giocatori ammirati contro Blazers, Lakers e Thunder.

5 su 13 per un Terry molto pasticcione, solo 2 canestri da tre per i tre giocatori, una inconsistenza difensiva preoccupante. Senza di loro Nowitzki è troppo solo e l’attacco dipende troppo da lui, Kidd deve per forza cercare soluzioni più interne e quindi è più facile per gli avversari chiudergli le possibilità, senza di loro diventa troppo agevole per gli atletici e possenti Heat limitare un attacco che deve per forza avvicinarsi al canestro.

Differenze minime, ognuna delle due squadre può sperare di vincere anche senza risolvere i propri problemi, ma specialmente i Mavericks devono assolutamente crescere un poco, altrimenti c’è il rischio che gli avversari, con il loro atletismo, la loro difesa, la loro maggiore disponibilità di attaccanti eccellenti in grado di risolvere le partite nei momenti più convulsi riescano troppo spesso a prevalere nei finali convulsi.

One thought on “Heat trascinati da Wade, Nowitzki non basta: 2-1

  1. COMPLETAMENTE D’ACCORDO…tranne su “Oltretutto avrebbe significato che coach Spoelstra è capace di adeguare la difesa della sua squadra e trovare nuove soluzioni quando gli avversari iniziano a trovare le misure.”
    secondo me Spoelstra è un incapace simili errori come in gara 2 non si possono commettere , in attacco “Schiavo” di Lebron, e in difesa mettere Bosh su Dirk e non spendere il fallo è impensabile!!!
    SECONDE ME le scelte di gara 3 giustissime (Haslem su Dirk e Wade a prendere i tiri importanti o far girare la palla per un buon tiro) sono tutte indicazioni di pat riley

Leave a Reply to EK Cancel reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.