Brandon Knight e Kyrie Irving costituiscono, insieme a Ricky Rubio, un trio di playmaker dal futuro radioso

Regular Season 2011-2012, 66 partite in un amen, il banco di prova più duro per i nuovi arrivati nella lega abituati ai ritmi blandi dell’NCAA o dei campionati Europei.

Il prescelto dalla giuria a Maggio avrà ancora la forza per sollevare il R.O.Y. davanti ai fotografi? Per adesso nessuno ci bada, la battaglia per meritarsi un posto tra i grandi è solo agli inizi.

Prendere in esame tutti i rookie di questa stagione richiederebbe un aiuto dall’alto, quindi mi limito a segnalare chi più ha attirato l’attenzione su di se per i motivi differenti.

1) PRONOSTICI RISPETTATI

Kyrie Irving: la prima scelta del Draft 2011 non impressiona ancora ma, nonostante non giocasse da quasi un anno, sta portando cifre importanti alla causa dei Cavs. Il minutaggio è ampio (27.9 minuti a partita), il posto da titolare è assicurato e, ad allacciata di scarpe, il play da Duke confeziona 16.8 punti-3.2 rimbalzi-4.9 assist. Da lui ci si aspetta ancora un miglioramento nel coinvolgimento offensivo dei compagni, nell’impegno in difesa e atleticamente non sarà mai a i livelli dei migliori, ma i margini ci sono tutti e sono praticamente infiniti. Il contesto di Cleveland non è positivo, la squadra è giovane e inesperta senza nessuna velleità di alta classifica, quindi  gli addetti ai lavori sperano che non faccia la fine di un’altra prima scelta, quel Joh Wall involuto all’ombra della Casa Bianca.

Brandon Knight: scelto da Detroit con l’ottava chiamata, il ragazzo, come pronosticato, sta facendo vedere cose interessanti. Anch’esso ha la sfortuna di ritrovarsi in un contesto perdente ormai da qualche anno ma, è anche grazie alla scarsità di talento presente a roster e alla mancanza di un playmaker affidabile che i minuti concessigli sono 32.3 a partita. Da lodare sicuramente le buone percentuali al tiro (43 % da due e 37% dalla media) che lo portano ai 12.8 punti a sera attuali, da criticare invece le poche assistenze distribuite ai compagni, 3.3 di media, che, nonostante si sapesse della sua scarsa propensione al gioco di squadra, non sono ancora sufficienti.

Ricky Rubio: Discutibile la scelta di non inserirlo nelle “Sorprese”, in pochi si sarebbero aspettati un così buon impatto da parte sua, se non fosse che l’essere stato scelto come quinto assoluto nel 2009 rappresentasse già una grande aspettativa verso di lui. Il Play spagnolo, dopo una disastrosa stagione europea, è sbarcato in quel di Minnesota in estate e ha colpito tutti per la sua superiore comprensione del gioco. Il dato di 8.7 assist ( oltre ai 11.1 punti, 4.6 rimbalzi, 2.5 steal) è significativo, solo i migliori play riescono ad arrivare a tanto al loro primo anno. Inoltre i 3.5 turnover a partita sembrano, a volte, frutto della diversa lunghezza d’onda su cui viaggiano i suoi pensieri e quelli dei compagni. Rivedibili invece le percentuali al tiro (37% e 35%), difetto considerevole che già gli si riconosceva in Europa, anche se il tiro dalla lunga presenta qualche miglioramento. Secondo il mio modesto parere, in buona parte grazie alla sapiente gestione di coach Adelman, Rubio è il principale candidato al R.O.Y.

2) DELUSIONI

Bismark Biyombo: scelto alla settima dal buon Michael Jordan (dai Mike, prima o poi ne azzeccherai una!), il lungo africano sta rispettando tutti i peggiori pronostici sul suo reale valore a livello NBA. A sua parziale discolpa ci sono lo scarso minutaggio (12,9 minuti di media), il tipico inizio difficile che caratterizza le carriere NBA di chi proviene dal continente nero e l’essere stato scelto comunque come giocatore in prospettiva. Le prime partite di Bismark hanno però evidenziato come offensivamente sia ancora nullo e come abbia difficoltà a posizionarsi correttamente in campo, rendendosi un peso per la manovra di attacco del proprio team. Difensivamente l’energia non manca di certo e il grande istinto da stoppatore si fa notare (1.6 a partita) ma 2.1 falli ogni 12.9 minuti sono ancora troppi.

Derrick Williams: probabilmente inserire nelle delusioni un rookie da 8.2 punti e 4.6 rimbalzi a partita sembrerà un po’ eccessivo ma, questo ragazzone di 2.03 metri, è stato scelto con la seconda chiamata da Minnesota ed è andato vicino per molto tempo ad essere prima scelta al posto di Irving, quindi le aspettative erano altissime. A Minnesota è chiuso dalla presenza a roster di Love e Beasley che agiscono come PF o SF ma, comunque, gli vengono concessi 20.3 minuti a sera, in teoria tutto il tempo necessario per dimostrare le sue doti. I problemi di Derrick sono abbastanza estesi: 1)Poca chiarezza sul suo ruolo definitivo, troppo lento per le SF e troppo basso per le PF 2)Scarsa presenza difensiva ,solo 5 stoppate da quando è in NBA!  3)Esagerato affidamento alle sue superiori qualità fisiche che porta ad una mancanza di movimenti in post affidabili. Questa combo-ala è sicuramente dotata di ampi margini di miglioramento e di una fisicità straripante ma, per adesso, non convince.

3) SORPRESE

Norris Cole: proveniente da un college poco importante (Cleveland St.), scelta bassa al Draft (28), abituato ad avere sempre la palla in mano e ad essere il fulcro dell’attacco delle proprie squadre, in molti aveva storto il naso vedendolo scelto da Miami dove gli accentratori di gioco sono già più che ben rappresentati. Il rookie invece ha dimostrato di potersi inserire umilmente in un tale contesto, di poter essere un’ottima addizione di energia dal pino e di fare del coraggio la sua qualità principale. In alcune partite è risultato essere il migliore dei suoi e, in generale, le sue cifre parlano di 8.8 punti-2.7 assist-1.1 rubate in 20 minuti circa di utilizzo.

Iman Shumpert: la comboguard dei Knicks, scelto alle diciassettesima posizione del draft, ha sorpreso tutti per la facilità con cui si è guadagnato il posto di play titolare. La concorrenza non rappresentava di certo un grosso problema (leggasi: Toney Douglas) ma non è da tutti i rookie restare in campo 31.3 minuti senza demeritare. Ragazzo caratterizzato da un grande atletismo e da un buonissimo approccio difensivo (2.4 rubate di media), non si distingue ancora come un grande distributore di gioco (solo 3.4 assist) ma con Carmelo in squadra c’è ben poco da distribuire.

Marshon Brooks: venticinquesima scelta dei Nets, proveniente da Providence con la fama di tiratore affidabile, questa guardia tiratrice sta sorprendendo tutti con prestazioni di altissimo livello. Le percentuali al tiro sono ottime (47% d due e 37% da tre), i punti ad allacciata di scarpa sono 15.4 il che fa di lui il secondo realizzatore della squadra, l’intesa con Deron Williams è alta e non manca di presenza sotto i tabelloni con 4.6 rimbalzi a sera. Sembra che per una volta i Nets abbiano azzeccato una mossa, si sono ritrovati tra le mani una shooting guard già pronta per l’NBA e con ancora margini di miglioramento.

10 thoughts on “Rookie NBA: Conferme, Sorprese e Delusioni

  1. Irving sta dando 18.1 punti e non 16.9, e comunque si dice che non stia impressionando, ma è una affermazione incomprensibile: 18 punti, 3 rimbalzi e 5assist di media in neanche 30 minuti non sono cifre impressionanti per un rookie!?..secondo me sta assolutamente impressionando e lo metto anche un gradino sopra Rubio, perchè ha meno esperienza, è più giovane, gioca in una squadra peggiore che tuttavia non sta facendo male e il merito è, in gran parte, di Irving.

    • Hai ragionissima. Però l’articolo è stato scritto una settimana fa, le statistche di conseguenza sono aggiornate a sette giorni fa. Poi , se hai notato, nell’ultima settimana Irving ha inanellato grandissime prestazioni, che hanno fatto cambiare a tutti idea sul R.O.Y. da un giorno all’altro. Vedremo se riuscirà a continuare così, ma per adesso i guarderei l’insieme delle sue prestazioni.

    • Vero. Ma anche qui, dovendone scegliere tre causa limiti di spazio, ho preferito Knight a lui.

  2. Pensavo ti fossi scordato di Kemba:), non credevo aveste limiti di spazio così serrati, comunque io preferisco Irving a Rubio -pur considerando quest’ultimo una possibile reicarnazione di Nash con meno tiro e più atletismo-, già prima di questa settimana proprio perchè Cleveland è assai modesta rispetto a Minnesota e le vittorie che ottiene rispetto all’anno scorso le deve tutte a lui ( a parte l’ultima monstre di Varejao), mentre Rubio, pr avendo avuto un impatto devastante, è aiutato da Love che gioca a livelli altissimi e ha un supporting cast migliore (se Beasley maturasse poi sarebbe ancora più interessante dato il talento del ragazzo).

    • Devo dirti che, quando ho visto la prestazione mozzafiato di Irving nella vittoria contro i Celitcs, ho pensato: “Bon, qui ho scritto la ca**ata”. Però aspetto a valutare i prossimi mesi, anche perchè sono un cultore dei giocatori “play bianco spara assist”. I limiti di spazio non sono serrati, sono io che mi do false arie da professionista :)

  3. Irving non mi piace neanche un po’. Visione di gioco quasi nulla…ed è (sarebbe) un play. A cleveland è abbastanza facile fare statistiche. Prima di lui prendo Rubio e Walker.

    Derrick Williams delusione? Non sono molto d’accordo, semplicemente fa quello che deve fare senza cacare fuori, non bisogna essere per forza protagonisti per essere dei buoni giocatori. Sopratutto si vede che ha margini di miglioramento altissimi. Potrebbe diventare una sorta di Odom con un buon lavoro suo e dei preparatori.

    Cole che dire…Miami se lo dovrebbe coccolare, potrebbe fare la differenza con i big 3. Si sta facendo trovare sempre pronto e sembra avere attributi sufficienti per giocare i PO; basta guardare il modo in cui ha giocato coi miei Bulls, aveva davanti Rose e giocava come se avesse davanti Duhon. Un piccolo bastardone

  4. Irving lo abbiamo capito tutti che non è un play come Rubio, però può crescere anche dal punto di vista del playmaking ed è giovanissimo!.. mettere su certe cifre (con buone percentuali) al primo anno a 19 anni non è proprio semplice, nemmeno se giochi a Cleveland.
    Rispetto a Rubio è molto più efficace come realizzatore, neanche Rose ha una visione di gioco da play puro eppure è un giocatore stratosferico e gioca pg. Non dico che diventerà sicuramente come Rose, però il talento è enorme.

  5. E invece voi dove mettereste Jimmer? delusione o positivo? secondo me visto il contesto, ovvero il manicomio dove lo hanno mandato nn sta facendo male; è partito in maniera abb tragica, ma nelle ultime settimane quando ha avuto spazio ha fatto molto bene. Non capisco come mai stanotte contro i blazers non abbia messo piede in campo….Speriamo che sacramento riesca a gestire meglio il talento che ha nel roster e valorizzare quello del mitico jimmer!

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