Kaleb Canales ha preso il posto di McMillan sulla panchina dei Blazers

“LOL the Blazers are imploding. Again. “
Questo è il tipico commento che si può leggere nei vari blog americani sui Blazers post Tradeline del 15 marzo ed effettivamente, visti gli ultimi avvenimenti, è facile pensarla in questo modo.

Come tutti sanno il 15 Marzo era il termine ultimo per presentare delle offerte di scambio in NBA e tutti si aspettavano da Portland qualche movimento per “tamponare” la deriva tecnica della squadra.

Nel periodo post All Star Game infatti i giocatori dell’Oregon stavano inanellando prestazioni che definire disastrose era un complimento ed hanno avuto il loro apice il giorno prima della dead-line con una sontuosa sconfitta di 40 punti contro New York (121 a 79 !!!!). Unica nota di interesse di una partita vergognosa è il DNP  di Jamal Crawford che si può facilmente notare dai tabellini della partita.

Vista questa scelta tecnica tutti gli analisti davano per scontata la trade per il detentore del premio di miglior sesto uomo, molti auspicavano uno scambio con i Timberwolves per Ridnour, altri invece una trade a tre con Orlando e New Jersey, ma come spesso succede in NBA i GM riescono sempre a stupirti e a cambiare le carte in tavola all’ultimo e quindi ecco qui di seguito le decisione prese da Chad Buchanan:
– licenziamento di coach Nate McMillan,
– taglio di Greg Oden e Chris Johnson,
– cessione di Gerald Wallace ai Nets in cambio di Mehmet OkurShawne William, e una prima scelta
– cessione di Marcus Camby
ai Rockets in cambio di Hasheem Thabeet, Jonny Flynn e una seconda scelta futura

Come conseguenza di questi scambi, su Twitter le prime parole che sono state accostante all’ hashtag blazers è stato #tanking. Effettivamente è un po’ difficile non pensare che in casa Portland sia iniziata la fase del “perdere e perderemo” che segna inevitabilmente la fine del sogno del trio delle meraviglie “RoyAldrigdeOden”.

Primo cambiamento importante è quello sul pino con il licenziamento di McMillan che evidentemente aveva perso il controllo di uno spogliatoio che a detta di molti era una “bomba ad orologeria” con i vari Jamal, Wesley, Felton insoddisfatti del loro impiego e i vari rookie relegati in panchina senza avere la possibilità di giocare neanche nei momenti di garbage time che nelle ultime settimane non erano di certo venuti a mancare .

Visti questi presupposti e visto il record della squadra, Buchnard decide di licenziare McMillan e di mettere Kaleb Canales ad interim sulla panchina dei Blazers.

Mentre vi scrivo il giovane allenatore pare sia già riuscito nell’impresa di battere Chicago (comunque priva di Rose) e di perdere in volata contro i Thunder, sicuramente giocando in modo decisamente più “energico”. Quello che si può notare è che il nuovo allenatore è molto apprezzato dai giocatori, e questo cambio è riuscito a dare la carica ad uno spogliatoio depresso e abbastanza spento.

La parola in generale che noto viene speso accostata al “più giovane allenatore della storia del NBA” è “energy” e a quanto pare l’ex assistente di Mcmillan grazie alla sua esperienza nelle summer league con i vari giocatori riesce a trasmettere questa voglia e questa energia che gli permette di instaurare con loro un rapporto di rispetto.

Nonostante l’impegno di coach Conales,  la dirigenza ha comunque già avuto modo di dichiarare che a fine anno cercherà un nuovo allenatore

Per far capire il cambio di rotta, la società, assieme al licenziamento di McMillan, ha  tagliato dal roster  Greg Oden. Questa decisione era già stata presa mesi or sono e molti nell’ambiente davano oramai per fatto il taglio di Oden già prima della sua ultima operazione al ginocchio.

Effettivamente il giocatore oramai era chiaramente un corpo estraneo in una squadra che lo ha aspettato per anni e tifosi e dirigenti erano stufi di aspettare un giocare che in tutta la sua carriera (5 stagioni) NBA è riuscito a giocare solo 82 partite.

Ora sta continuando la sua riabilitazione ad Ohio State e visto che questa estate sarà un unrestricted free agent  potrà scegliere una squadra dove andare e di certo offerte non mancheranno visto che già all’ultimo rinnovo contrattuale molte squadre si erano mosse per averlo (pare che ora la più accreditata sia Indiana). Per ora non resta che augurare al buon Greg di poter tornare a far notizia per le sue prestazioni in campo e non per le sue operazioni o per le sue foto nudo in internet. Good luck.

Analizzati questi aspetti passiamo alle trade vere e proprie.

La trade di Gerald Wallace

Dal lato Nets, questo scambio è stato portato avanti nella disperazione di poter in qualche modo trattenere Deron Williams mettendogli accanto un po’ di talento, mentre per quanto riguarda i Blazers acquistano un giocatore come Okur in scadenza di contratto ( $10.8 million ) Williams che ha un contratto in scadenza quest’anno ($3 million ) e una opzione per l’anno successivo ($3,1 million) più un  Top 3 protected Pick.

E’ palese insomma che Portland si sia mossa per svuotare il salary cap, ottenendo inoltre una prima scelta che se dovesse essere appunto  al di sotto della 3 potrebbe essere un ottima mossa in un  draft che si prospetta pieno di buoni giocatori.

La trade di Marcus Camby

Qui è stato scambiato un giocatore palesemente in caduta di prestazioni per due giocatori che hanno sulle spalle due team option da $6,4 million (Thabeet )e $4,3 million( Flynn) ed una seconda scelta per l’anno prossimo.

Inoltre come segnala Portlandroundballsociety, “se vuoi perdere molte partite in questo finale di stagione,  far giocare tanto Flynn e Thabeet è già un buon inizio”.

In definitiva l’operazione Tanking potrebbe portare Portland ad avere oltre al pick dei Nets un’ulteriore scelta abbastanza alta, che non sarebbe di certo male con un salary cap molto flessibile che permetterà di rifirmare Batum (sempre che voglia rimanere) e di essere aggressivi su un mercato free agent che potrebbe permettere di portare a casa un All Star da affiancare a Aldrigde, obbiettivo che la dirigenza ha già identificato in una guardia e già si vociferano alcuni nomi come Steve Nash, Chauncey Billups e Ray Allen.

Dopo aver esaminato le trade e il futuro che magari non è poi così nero come sembra, restano da analizzare i giocatori che dovevano partire e che invece non sono partiti .

Fino all’ultimo Portland ha tentato di vendere sia Crawford che Felton . Il primo per il malcontento espresso più volte  e il secondo per motivi tecnici viste le  accuse che piovono da più parti di essere il vero motivo per cui Portland ha sostanzialmente smesso di giocare  nelle ultime settimane. Ora, il problema è che alla fine sono restati nell’Oregon, e non ne sono particolarmente entusiasti.

Insomma: ora non ci resta che guardare queste ultime 20 partite e vedere cosa riusciranno a fare questi nuovi Blazers!

One thought on “I Portland Trailblazers e le pulizie di primavera

  1. ottimo pezzo,soprattutto perchè si parla di una squadra che è stata bene o male la protagonista del mercato di marzo,secondo me hanno fatto bene a fare tabula rasa,questo è un draft con tanti giocatori interessanti e la scelta dei Nets potrebbe far comodo sul serio,presa per Gerald Wallace che è un giocatore che a me piace tantissimo,ma comunque con stipendio alto e che gioca nello stesso ruolo di Batum,che insieme a LMA e ai rookies del prossimo anno sarà il futuro della squadra,nel giro di 2 o 3 stagioni vedremo se queste scelte pagheranno,quello che è certo è che McMillan aveva perso il controllo dello spogliatoio e anche se mi sembra un allenatore capace a Portland il suo tempo era finito..

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.