I Knicks hanno chiuso la stagione con Bibby play titolare: chiaramente in queste condizioni non si fa tanta strada nei playoffs

Per scaramanzia me ne sono stato zitto nel finale di stagione e nel mentre di questo primo turno di play off. Adesso mi tolgo i cerotti dalla bocca e provo a dire la mia, nel mio solito stile da Bar Sport.

A chi diceva che gli Heat erano un miglior accoppiamento rispetto ai Bulls, beh non replico nemmeno. E che i Knicks fossero la mina vagante, la squadra che tutti volevano evitare nei play off, era una gran baggianata. Per l’ennesima volta un cambio in corsa si è dimostrato un fallimento, ed andremo a snocciolarne le ragioni.

Andiamo per ordine, il finale di stagione è stato emozionante. Passata la Linsanity, licenziato il baffo, promosso Woodson, quale tifoso Knicks non aveva l’acquolina in bocca? Forse guardando i recap, ma gli attenti e competenti lettori di Play.it USA che hanno visto le partite di New York qualche dubbio ce l’avranno pur avuto.

Melo, mia prima scelta al fantabasket, che passa da giocatore svogliato con D’Antoni a superstar, giusto in tempo per farmi perdere l’ultimo posto disponibile ai fanta playoff. Con Amare rotto l’ex Nugget si è preso le chiavi della squadra, del Garden, ed ha iniziato a fare ciò che sa fare meglio. Ossia crearsi i consueti isolamenti, martellando dal post e dal perimetro, dimostrando impegno anche in difesa.

Sogno o son desto, mi dissi, stai attento che è la volta buona…
Ma osservando attentamente gli ultimi impegni di regular season qualcosa non mi tornava. Vero Melo è un giocatore fantastico, un talento unico, ma nella post season godrà di cotanta libertà? E soprattutto continuerà a tirare con percentuali alte?

Con questo dubbio mi sono guardato gara1, rendendomi subito conto che i cattivi pensieri erano fondati, e che i Marsh Mellow erano finiti.

Ma allora la colpa è tutta di Melo? Nossignori, per quanto sia critico nei suoi confronti, l’ex Nugget non è l’unico capro espiatorio.

Torniamo al settimo posto in stagione, ai Knicks toccano gli Heat. I nostalgici iniziano a parlare dei Knicks versione lock out, arrivati in finale partendo dall’ottava piazza. Porca paletta, mi sfioro i gioelli di famiglia, e faccio un giro sul web. Qualche beota imbottito di Coca e Pop corn commenta su ESPN che i Knicks vinceranno l’anello, che nessuno ci può fermare etc etc. Brutta bestia il tifo, specie se ciecato.

Le mie sensazioni sono pessime, secondo me questi Heat ci fanno a fettine!! No way che torniamo da Miami con una vittoria. Nonostante ciò preparo la mia bottiglia di Peroni ghiacciata e mi godo (si fa per dire) gara1. Tyson febbricitante ed Amare inguardabile, già le premesse sono da massacro, ma l’inizio del Barone mi da fiducia. Finchè quelli con le fiamme sul petto non accelerano, ed allora sono cavoli amari. Il castello di carta crolla, la Peroni si scalda e le speranze di una serie svaniscono.

Ci mancava il legamento di Shumpert che si sfascia in un dribbling, il groppo in gola è totale.
Non commento nemmeno gara 2 e gli episodi post gara3. In undici anni ho visto 13 sconfitte nella post season, roba da non credere. Che senso ha qualificarsi ai play off se poi fai queste figure di cioccolato. Almeno lottate!!

Quest’anno è andata così. Il baffo ha pagato giustamente per ciò che non è riuscito a fare in quattro anni, ed ha pensato bene di andarsene in corso di stagione, quando le grane erano già evidenti e la post season non era così scontata. New York giocava male, anzi malissimo, le due star non sapevano convivere in campo e oramai D’Antoni aveva perso oltremodo le redini dello spogliatoio.

Con Woodson le cose sono sembrate migliorare sin da subito. Melo termina lo sciopero, nessuna gelosia visto che Lin e Amare si sono autoeliminati, e la squadra è nelle sue mani. Novak centra canestri dalla distanza come io centro il vasetto della Nutella, JR sembra coinvolto, Chandler è il leader difensivo che ti aspetti e Shumpert il signor difensore sul perimetro che ci mancava da anni. E così i Knicks risalgono la china, pazienza se la schiena del Barone fa le bizze, se Fields si perde in un bicchier d’acqua e se Bibby trova più spazio del solito in campo.

Arrivano le vittorie e la qualificazione, grazie ad un aprile da favola di Melo, condito da prestazioni (singole) mostruose.

Ma come sempre il basket che conta lo giochi a maggio.
E allora?

E allora ti svegli, e ti rendi conto che questa squadra non ha uno straccio di gioco. Che non puoi concedere a Miami Bibby play (titolare in gara 5, per lo stupore dei tifosi Heat). Non me ne voglia il buon Mike ma a questo livello non può veramente competere. Bibby è di una lentezza mostruosa, quasi imbarazzante, un play che nemmeno in D League partirebbe titolare. Baron Davis è stato limitato prima dalla schiena e poi si è rotto il ginocchio in gara 4, con conseguente rischio di aver posto la parola fine alla sua carriera.

La mancanza del play è proprio la prima pecca dei Knicks. Nella NBA delle combo guard, se non hai una stella di primo livello in guardia non puoi giocare senza regista. Basti vedere il trend dei top team, ci sono quelli con una super combo tipo Rose, Westbrook; quelli con un play di livello assoluto vedi Paul, Rondo, Parker, Deron (ok non in un super team, ma solo fino a luglio); quelli con un paly di mestiere ma efficace tipo Conley, Sessions, Collison, Lawson, Harris; quelli con un giocatore super che sa gestire possessi vedi Lebron, e a volte Wade; e poi i team con giocatori anzianotti ma ancora titolari vista l’importanza del ruolo, come Kidd, Nash & C o i giovani emergenti tipo Rubio, Lowry, Teaugue, Irving, Knight, Jennings, Holiday,lo stesso Isaiah Thomas.

La regola del play tanto valeva con D’Antoni, tanto vale con Woodson. Il Barone, è stato una scommessa persa, visto i problemi fisici prima e l’infortunio ora, Bibby è ridicolo, Shumpert semplicemente non è un play, e Douglas è fuori dai giochi dopo l’inizio balbettante e la figuraccia con Boston dell’anno scorso. I Knicks sono la peggior squadra NBA in cabina di regia, non si discute.

Un dogma scritto della pallacanestro dovrebbe essere questo. Assicurati un buon play ed un buon centro, poi fai il resto. Quest’anno il centro ce l’abbiamo, ma chi gli da la palla?

Capitolo Melo. E via con le diverse fazioni.
Super? Bidone? Sopravvalutato? Unico? Perdente? Spettacolare?

Un po’ di tutto, tranne che vincente, o meglio di mentalità vincente. Melo è un talento sopraffino, in alcuni tratti unico, ma non basta. Secondo me è il più forte perdente dell’NBA contemporanea. È uno che ti fa sbavare in regular season. Che straborda di giocate, di spettacolo, ma quando conta e le difese gli strattonano la maglia su due lati, si sgonfia. Badate bene che non lo dico solo io, lo testimoniano otto anni di carriera da perdente, giocando in più che discreti team.

Si potrà allenare quanto vuole ma il suo ego non ammetterà mai che in certe circostanze serve quel qualcosa in più, che probabilmente lui non ha. Anziché forzare e litigare coi ferri di South Beach o del Garden, avrebbe potuto cercare di più i compagni, sfruttando il lato debole o i tagli di chi rimaneva smarcato.

Anche il quarantello di gara 4 poteva essere inutile, dopo i due errori dalla lunetta nei momenti clou. Vuoi per colpa sua o per colpa dei giochi dei Knicks, ma i suoi play off si possono sintetizzare così. Il giocatore più caldo dell’NBA è stato raffreddato dalla difesa degli Heat. Anche in gara 5 è parso che i suoi 35 puntui siano stati messi in cantiere da Miami, lasciandolo sfogare a “vuoto”.

Sono sempre stato dell’idea che lo scorso anno Melo abbia ipotecato in negativo il futuro di New York. La buffonata con Denver, la firma del massimo in cambio di tre quarti di squadra sono stai un male per i Knicks. Perché Melo così come gioca non può coesistere con uno come Stat (su cui torno dopo), e perché per prendere lui ti sei cassato ogni chance di firmare un giocatore determinante (questo si) come Paul, o in futuro Deron Williams.

Mi sa tanto di un film già visto in NBA. Prendo il massimo, faccio contenta la moglie attrice, sono un super figo e sono qui a New York per spaccare tutto… Ripeto talento unico, ma fossi il GM dei Knicks lo darei via domani mattina per Lebron; Paul; Durant; Howard; Deron; Rose; Wade; e forse qualcun altro. Vedremo il prossimo anno.

L’altra stella dei Knicks è, fatemi pensare…. ah si tale Amare Stoudemire. 40 milioni di dollari in due anni per due primi turni scarsi di play off, un estintore sfasciato a Miami ed una schiena da quarantenne. Ahi ahi ahi anche qui sono cavoli amari, o cavoli Amare se preferite.

Un anno da stella, poi il crack, i palesi problemi di convivenza con Melo, e la panzanata di Miami. Ovviamente la priorità dell’estate per New York è trovare qualcuno che se lo pigli, ma questo è più improbabile di un sei secco al Superenalotto. Dalle stelle alle stalle in un amen. Amare senza un play è come una Ferrari senza il motore. Se poi Melo gioca meglio da 4 e Chandler ruba spazio in area, allora son problemi. Specie se l’ex Sun si trova a difendere, cosa che non ha mai imparato, e mai imparerà in carriera.

Lo scorso anno Stat aveva stupito per la sua leadership sino a febbraio, poi l’arrivo di Melo e la contestuale partenza di Felton avevano ridimensionato il suo impatto. Quest’anno i numeri sono contro di lui e la schiena ha nuovamente ceduto. Inoltre come anticipato, con lui da 4, gli isolamenti di Melo e i rimorchi di Chandler tolgono spazio. Nei momenti in cui è stato schierato centro Amare ha dimostrato di non saper tenere nemmeno mia nonna in difesa, e senza un giocatore che gestisca il pick n’ roll perde la sua efficacia offensiva.

I Knicks dovrebbero cercare di cederlo per un play di livello, ma pare un impresa davvero ardua. Io vedrei bene un sign & trade di Deron Williams per Amare,così entrambi non dovrebbero traslocare, ma sembra che l’ex Utah abbia già le valigie pronte per il natio Texas, sponda Dallas. Vabbè mi sveglio da un sogno, trovare un play coi controfiocchi e cedi il tuo secondo violino in declino… a New York di panzanate ne hanno scritte tante, non è che questa crei scompiglio più di tanto.

Giusto per tornare sulla terra a Grunwald farei segnare in grassetto questo nome sul taccuino, Goran Dragic. Il back up di Kyle Lowry rischia di essere il prossimo steal del mercato, probabilmente a cifre oneste.

Capitolo allenatore, dopo la fallimentare gestione D’Antoni, è salito in corsa Mike Woodson. Coach onesto, reduce da buoni risultati con gli Hawks e dedito anche alla fase difensiva. Con lui al timone New York è migliorata, ma bisogna vedere quanto sia effettivamente merito suo, o dei giocatori che remavano contro D’Antoni. Woodson allenava già la fase difensiva da assistente, quindi non è che abbia apportato stravolgimenti al gioco dei Knicks. Molti si sono espressi circa la sua riconferma, a meno che un maestro Zen non decida che è il momento di smettere di meditare, naturalmente a suon di dollari.

Tyson Chandler mi ha sorpreso in positivo, ha portato quello che sa fare meglio, ossia difesa e leadership nella propria metà campo. Il tutto culminato con il premio di Defensive Player of the Year. Inoltre l’ex Dallas ha dimostrato un ottima tenuta fisica, il che fa ben sperare per il futuro.
Quest’anno Glen Grunwald ha aggiunto al roster nell’ordine: Iman Shumpert, Jeremy Lin, Steve Novak e JR Smith. Roba da Executive of the year.

Iman Shumpert ci ha messo poco a diventare un beniamino del Garden. Atletismo strabordante, difesa sopraffina e duttilità ne hanno fatto subito un elemento primario nel roster, prima con D’Antoni e ancor di più con Woodson. La sua abilità difensiva sul perimetro è paragonabile ai top player NBA nel ruolo.

È stata l’ennesima scommessa vinta del front office newyorkese, che al draft e dal nulla ha saputo raccogliere parecchie soddisfazioni negli ultimi anni. Peccato per l’infortunio in gara 1, una mazzata che rischia di compromettere la sua carriera. La rottura del legamento laterale, se non ben recuperata è infatti un infortunio che condiziona la velocità laterale, e da cui molti giocatori si sono ripresi senza più tornare al livello pre injury. Naturalmente tocco ferro, anche se il ragazzo è giovane ed ha buoni margini di recupero.

Jeremy Lin è stato la grande sorpresa, una delle storie più avvincenti dell’NBA del nuovo millennio. Non voglio sprecare ulteriori parole sul ragazzo, l’anno prossimo se sarà ancora in maglia Knicks dovrà dimostrare parecchie cose. La certezza è che finchè è stato sano ed ha giocato con continuità è stato il miglior play di New York. Inoltre ha fatto la fortuna dei Knicks al botteghino e nelle vendite di magliette, visto il bacino di utenti asiatici pressochè inesauribile. Se non rimane ai Knicks chi se lo piglia fa di sicuro un affare economico prima che tecnico.

Steve Novak è un’altra bella sorpresa. Altro giocatore con una storia interessante alle spalle. Dopo il college a Marquette ha girato un sacco di squadre NBA, sempre con ruoli da role\sparring player ai margini delle varie panchine che ha scaldato. Quest’anno l’occasione con i Knicks che cervcavano un tiratore mortifero per gli scarichi viste le carenze nel roster. Risultato, primo tiratore NBA per percentuali da tre.

Il ragazzo non saprà crearsi un tiro proprio (Miami docet) ma se gli dai la palla ed ha spazio questo tira col 47% dall’arco!! Peccato che nella serie con Miami New York non sia praticamente mai riuscita a servirlo sul perimetro, soprattutto grazie alla grande difesa degli esterni degli Heat. Giocatore da rinnovare, anche se chiderà ben più del minimo salariale che ha percepito quest’anno. Il rischio è di perderlo come con Shawme Williams lo scorso anno.

JR Smith è il cavallo pazzo che tutti conosciamo. Firmato di rientro dalla Cina, difficilmente eserciterà la player option per la prossima stagione (2.5 mln di dollari che qualcuno sarà ben lieto di aumentare). L’ex Nugget è tutto genio e sregolatezza, un esempio calzante di roller coaster player in una squadra con una roller coaster season. Se è caldo (e coinvolto) fa la differenza, se sparacchia a vuoto è un debito. Di sicuro un lusso dalla panchina su cui i Knicks difficilmente potranno contare il prossimo anno.

Chi invece ha deluso senza mezzi termini è Landry Fields. Una anno fa è stato dichiarato incedibile a Denver, sacrificando Gallinari, ora ha perso il posto in quintetto e tira con percentuali orribili. Il peggioramento costante è coinciso con l’arrivo di Melo, con una pericolosa involuzione, anche a rimbalzo per una delle miglior guardie rimbalziste NBA della scorsa stagione.

La sorpresa invece è stata Josh Harrelson, centro undersize in grado di dare minuti di respiro a Chandler. L’ex Kentucky ha dimostrato di avere un buon tiro, anche perimetrale ed una buon attitudine difensiva anche se non ha i mezzi fisici e l’atletismo necessari a questo livello. Ad ogni modo un buon panchinaro pescato praticamente dal nulla.

Da dove ripartire quindi?
Da Chandler e Shumpert sperando che rientri dal brutto infortunio, e poi realisticamente direi da Melo, con tutti i suoi pregi e difetti, cercando di cedere Amare, anche se Grunwald dovrà fare gli straordinari. Le due stelle insieme non funzionano e soprattutto non ti portano da nessuna parte. Lin lo terrei a cifre ragionevoli, ma necessariamente serve un play di livello, una chioccia da sogno potrebbe essere Steve Nash, ma il canadese a 38 anni suonati ha ancora un sacco di estimatori nella lega.

Fields lo inserirei in un sign and trade, magari con Amare o JR per cercare di arrivare ad un top player da affiancare a Melo.

Novak e Jeffries li terrei, ma al minimo salariale o poco più, e comunque senza svenarmi.
Tutto il resto è noia, nell’attesa (forse) di un nuovo jolly al Draft, del mercato estivo e di una prossima stagione (finalmente completa) dove si soffra meno e si possa migliorare, perché questi Knicks non sono ancora una contender!

Stay tuned!

43 thoughts on “Focus: la stagione dei New York Knicks

  1. Io non sarei così negativo su Melo.. certo non da definirlo un Perdente.. ad esempio non ha mai avuto una vera squadra da Titolo.. a differenza di LeBron..Kobe.. KG(.. un giocatore che in molti dicevano.. collezionava e viveva di statistiche a Minnie.. e con bei soldoni sempre..).. per non parlare di DW.. che ha dimostrato alcune lacune dal punto di vista caratteriale degne del “miglior” Melo.. insomma.. non sarei così pessimista.. nemmeno sui NYN..

    • Ciao Hank,

      penso di essre stato obiettivo su Melo più che negativo, e per lui parla il campo. Il giocatore è fenomenale ma non ti porta avanti.

      Tyson Chandler subito dopo gara ha dichiarato ad ESPN:

      “We have to elevate our teammates,” the center said. “I think we have to do a better job of getting everybody involved, getting everybody playing at a high level, and getting everybody focused on what we’re trying to accomplish.

      http://espn.go.com/new-york/nba/story/_/id/7913991/nba-playoffs-2012-jeremy-lin-new-york-knicks-most-important-player-2013

      Un chiaro messaggio per Melo

      Inoltre 25 tiri di media a partita col 22% nei play off la dice tutta… questo è Melo quando sparacchia sono dolori ed in difesa non fa la differenza, tutti limiti che nei play off purtroppo pesano

      • Curiosità: dove hai trovato il 22 per cento nei playoff di Melo?!…a me pare più un 41, non eccezionale, ma neanche scandaloso!….quello che ha sparato a salve è jr e non mi sembra tu ti sia scagliato molto contro i suoi 3\15, 5\17,4\12 ecc…

        • La ha trovate nello stesso posto dove non ha visto una squadra decimata dagli infortuni che avrebbe perso anche con i Bobcats in una serie a 7 partite… o forse ha letto il tabellino di Fields… a leggere il tutto pare una squadra finita in lottery e non una ALLENATA ed INSIEME da 2 mesi prima dei playoffs. Su Anthony (che non è Lebron ma uno scorer puro a cui serve cmq un play degno di questo nome, il migliore che ha avuto in questi 15 mesi da knicks è stato ANTHONY CARTER!!!) 8 anni da perdente, certo arriva ai Nuggets che era già tanto se vincevano 15 partite l’anno e va sempre in post season… perdente come i vari Ewing, Barkley, ecc… eh vabbeh il mondo è bello perchè è vario, si dice così in questi casi.

          • Che poi il 42% al tiro ahahhaah manco avessi detto un 50-52%..
            aggiunge il 22% da tre, insomma ma cosa vogliono sti inetti che blatterano..

        • 22% da tre, sicuramente si riferiva alle percentuali da tre. Azzo come qualcuno pija d’aceto, rilassatevi, manco vi avessero detto che siete stronzi :)

  2. grosso modo concordo con l’articolo

    I knicks li vedo male per il prossimo anno, e se non troveranno il bandolo della matassa entro quest’estate, li vedo male per gli anni a venire:
    – Stat: ormai sono maggiori le probabilita’ che non torni piu’ al top rispetto a quelle che recuperi del tutto, a livello fisico ma anche a livello di testa e di sicurezza. Psicologicamente, la presenza di Melo non aiuta. Tecnicamente, ancora meno. Probabilmente la mossa migliore sarebbe cederlo anche per aumentare lo spazio di manovra in salary cap, ma questo vorrebbe dire abiurare tutto quel che si e’ fatto finora, se si pensa che la dirigenza ha appena smantellato tutta una squadra tenendo luio come unico punto incedibile. In piu’ allo stato attuale non credo che troverebbero nessuna squadra che voglia accaparrarselo.
    – Lin: un punto di domanda piu’ che una certezza, ma vista la carenza di play decenti e in forma in questa squadra, vale la pena tentare. Stendendo un velo pietoso sul fatto che probabilmente lo terranno piu’ per il merch che per il suo valore cestistico
    – Melo: tanta pressione, entro il prossimo anno dovra’ dimostrare di poter essere un leader non solo di gioco ma anche di spogliatoio. Per ora, in questi anni, non l’ha mai dimostrato, purtroppo
    – Chandler: probabilmente l’unico punto fermo e certo di questa squadra
    – supporting cast e panchina: se recupera, Shumpert potrebbe essere l’unica sicurezza. Tutti gli altri, probabilmente rivedibili, incluso Novak.

    Insomma, nel caso ce ne fosse bisogno: questi Knicks sono una dimostrazione empirica in piu’ del fatto che accumulare star e top player a caz.zo e senza nessuna strategia non rende. Rende ancora meno della somma dei singoli. E trattandosi di un gioco di squadra, la cosa e’ “tragica”.
    (altra dimostrazione, ma anche altra storia, sono gli Heat. Ma il concetto e’ lo stesso)

    • Ciao

      purtroppo concordo su Lin, e sukll’accumulare talento, a NY purtroppo ragionano così da anni, motivo per cui una franchigia così ricca non abbia nemmeno un decimo dei titoli dei Lakers….

      Con Shumpert occorre non forzare il rientro, Novak è chiaramente un role player, se non chiede la luna lo terrei come minaccia dall’arco, altrimenti lo si lascia andare come per shawme Williams (che col senno di poi penso sarebbe rimasto ai Knicks)

  3. Sono d’accordo con chi ha detto che è eccessivo definire Anthony un perdente…queste etichette di “vincente” o “perdente” le trovo troppo forzate e incoerenti…anche Garnett fino al 2007 era un perdente, un giocatore buono per le statistiche, che non era buono neanche per superare il primo turno dei playoff…è andato a Boston, ha vinto il titolo, ed improvvisamente è diventato una sorta di santone che non sbaglia un colpo…o come Nowitzki, che fino allo scorso anno era Dirk “Nonvinci”…quindi ritengo troppo semplicistico affibbiare cartellini di “vincente” o “perdente”, è troppo facile chiamare un giocatore “perdente” perchè non ha vinto un titolo e poi trasformarlo in un “vincente” appena ne vince uno…io penso che Anthony sia un grandissimo giocatore, magari incostante e umorale, ma che non ha nulla da invidiare a James…non ha mai avuto una squadra per puntare realmente al titolo, quindi non penso che finora abbia disatteso le attese…e che sia un giocatore di spessore lo dimostra anche il fatto che con la nazionale, quando serviva, è stato spesso lui a prendersi la squadra in mano…

    • Beh non ha nulla da invidiare è altrettanto eccessivo. Lebron è un giocatore molto più completo, mentre Melo vive di fiammate offensive e poco altro. Il giorno in cui melo mi porterà 4 scappati di casa in finale Nba e sappia oltre che segnare calarsi in uomo assist e giocatore versatile allora magari ne possiamo parlare…

      • concordo,James è un giocatore totale che non avrà il talento offensivo di Melo ma come rimbalzista,passatore e difensore non si inizia nemmeno a parlarne..per me sono proprio su 2 livelli diversi..
        “Melo non ha mai avuto squadre da titolo”,perchè i Cavs che ffecero la finale con gli SPurs erano forse una squadra da titolo?

  4. JR se ne può andare quest estate uscendo dal contratto per cercare uno stipendio più alto,e a mio modestissimo parere lo farà quindi non lo si può preventivare così in fretta al centro di futuri scambi…Shumpert è un peccato che si sia rotto in quella maniera,per un giocatore che si affida così tanto al fisico e all atletismo è un incognita il pieno recupero,bisogna aspettare,è un peccato perchè ha un modo di giocare che mi piace davvero molto…
    Il problema vero dei Knicks secondo me fu smembrare una squadra giovane che stava girando e poteva solo crescere ulteriormente per un giocatore che non ha voluto rinunciare a un centesimo per giocare in una squadra a cui teneva tantissimo (??),per la incompetenza e mancanza di pazienza della dirigenza Knicks (ma questa non è una novità)
    Chandler è stato un grande acquisto,che ha fatto molto bene e che si sta guadagnando il contrattone che i KNicks gli hanno offerto…
    Stat non sarà semplice da scaricare,per me quasi impossibile a meno che non si prendano indietro altri contratti pessimi,ma è un giocatore con troppi problemi fisici e già logoro fisicamente..
    Sarà una offseason interessante per i Knicks e il loro roster a ottobre potrebbe essere radicalmente diverso da quello che ha finito la serie con gli Heat..

    • No, ma le squadre che sono state costruite dopo, si.. sulla carta avevano tutto. Era quello che aveva voluto espressamente Lebron..

  5. Non capisco perchè ci si debba perdere sistematicamente nell’etereità dei discorsi sui giocatori “perdenti”. Sono discorsi poco sensati, destinati ad essere smentiti dal tempo e dagli incastri del destino, utili solo per scrivere pagine di riflessioni aleatorie.

    Facciamo un’analisi dei limiti di un giocatore, diciamo che non ha visione di gioco, che non ha sangue freddo, ma evitiamo di sparare etichette senza senso su chi vince e chi perde, quando su 30 squadre ogni anno vince solo una, e spesso chi si porta a casa l’anello gioca semplicemente nella squadra migliore degli altri.

    • Melo no ha sangue freddo!? Ma se è il miglior clutcher dell’nba! Ricordi Chicago ny di un mesetto fa!?…lo dicono i numeri..non io…

      • Parlavo in generale, ci mancherebbe che Melo non ha sangue freddo.

        Ho cercato di far notare che le etichette perdente/vincente sono poco sensate, perchè realitve ad un contesto di squadra, non ad un singolo giocatore. Bryant è vincente perchè aveva Shaq e Gasol/Bynum/Odom, o perdente perchè senza di loro non ha vinto?

        Non facciamo prima a dire che Bryant è, ed è stato, un fuoriclasse? Che come tutti i cestisti di questo mondo vince se ha compagni forti, e perde quando trova squadre meglio attrezzate?

        • D’accordissimo, a me dispiace che Melo sia dipinto come un perdente, perchè se giocasse in una squadra tipo Spurs o anche Celtics non sarebbe così…e soltanto perchè avrebbe compagni all’altezza, come dovrebbe avere.
          Il fuoriclasse è un fuoriclasse ovunque, diventa campione se ha una squadra all’altezza.
          Melo come talento non è secondo proprio a nessuno, offensivamente non esiste un altro giocatore così, forse solo Durant. Io, poi, da quando ha svoltato l’ho visto sbattersi anche in difesa. Dategli un quintetto Dragic, Shumpert, Melo, Scola, Chandler con una panchina decente e lui ci porterà lontano!

  6. Ogni anno a Nueva York studiano il modo come auto distruggersi, ma gli viene naturale oppure qualcuno gli suggerisce come fare?

    Una cosa è certa, i fans NewYorkesi non possono dare del perdente a nessuno (chissà xkè penso a Lbj), ammesso che questa etichetta abbia un senso nello sport cosi come nella vita..

  7. I Knicks han fatto un presa di troppo per dare un senso ai soldi in cassa, e successivamente hanno fatto delle scelte che andavano a cozzare con l’idea originale. Senza stare a fare un panegirico di parole o usare la solita demagogia che ogni porta sempre al solito risultato.

    Quoto comunque l’articolo, a parte l’eccessiva foga usata contro Melo, ma in un certo senso ci può stare al momento. Il compito di chi scrive è trovare un colpevole, ma a Ny ne conto una marea, la cosiddetta banda degli intoccabili che si rifuggiano in trincea dopo aver fatto l’ennesima cazzata madornale. Facile scaricare le colpe ai giocatori, colpevoli anche loro ma solo di aver firmato un contratto senza leggere la famosa clausula che recita: Qui non si gioca per vincere!

  8. Immaginavo che definire Melo un “perdente” avrebbe scatenato commenti. E’ una discussione che ci sta.

    Mettiamola così, in termini di numeri:

    1) uno con quel talento in otto anni ha superato un turno di Play Off

    2) In regular season viaggia in carriera col 53.2% (32% da tre) dal campo contro il 41.9% dei PO (32% da tre, 22% nella serie con Miami)

    3) Non concordo che abbia sempre giocato in squadre con poco talento, ma qui possiamo discuterne. L’eliminazione di quest’anno dipende dal 7° posto, causato in parte anche dalla sua “svogliatezza” di feb-marzo

    Detto questo è ovvio che l’unico colpevole non è lui, è chiaramente scritto nell’articolo, tuttavia se la stella della tua squadra in questi play off si è presa il 34% dei tiri complessivi (124 su 367) e ne segna il 34% (52 su 153) allora un problema c’è ed è palese. Considerando che la maggior parte di questi tentaivi sono jumper allora è palese che un sistema del genre non ti porta da nessun parte.

    Woodson ha puntato al rinnovo (contrattuale) mettendo la palla in mano a Melo e giocando sui suoi continui isolamenti. In regular season può avere un senso ma ai play off è una strategia suicida, nemmeno Jordan prendeva tanti tiri.

    Questi sono fatti, non opinioni, il che rende a mio avviso Melo un giocatore propenso ad uscire al primo turno (se non vi piace la parola perdente). Qualora capisse che questo modo di giocare non ti porta da nessuna parte, allora sono pronto a rivedere la mia opinione.

    Credo che in cuor suo Melo si ponga sullo stesso piano di LBJ, Durant o Rose & C ma siamo ancora lontani, perchè quel super talento così come lo utilizza ha cozzato contro un muro in questi otto anni.

    • No ma infatti io ho ampiamente quotato il tuo articolo, evidenziavo solo come la colpa più grande ce l’abbia la dirigenza e il nanetto malefico, che grazie alle sue visioni riesce sempre in qualche modo a storpiare il talento dei singoli ( Amare – Melo ecc nel passato) dove solo un clamoroso Chandler si è salvato.

      Normale che Melo paragonato a Lebron perde di significato, ma è l’errore più grande che commette il fan dei Knicks, quello di dover per forza vedere in Melo una qualche forma Lebronesca o di super star completa.

      Ripeto, il nano sta rovinando una piazza che già traballa di suo visto che siamo a Ny. A chi prenderanno a pugni alla prossima, SVG ? Daranno fuoco alla vettura di Woods, oppure bruceranno nella fornace le ciabattine di mastro Phil jackson?

  9. IO SINCERAMENTE LA VEDO COSI, E VI ASSICURO CHE NON CE L’HO COI KNICKS

    shumpert?!, CASINISTA a dir poco in attacco.. non un buon difensore di squadra.. se togliamo la difesa in 1vs1 giocatore non da nba

    novak?!?! no ma scherziamo? buon tiratore ma poi buio piu totale..

    JR SMITH..ha una scelta di tiro che nemmeno oj maio nelle sue serate peggiori ti irrita cosi tanto..

    Bibby.. una lumaca? ma in d-legue non han trovato un 3 play migliore?

    Il barone.. qui mi si spacca il cuore.. ho negli occhi ankora il giocatore che schiacciava in testa a kirilenko in un garbage di utah-warriors 5 anni fa.. ormai vecchio logoro e l’ho cisto anke fuori dal campo..è peggiorato anke nel modo di vestirsi..

    Stat.. NON infierisco.. poveretto con tutti i problemi che ha avuto.. è l’unico ch ecmq mi sento di giustificare (come sono umano)

    Melo.. un predicatore nel deserto..ma non proprio il vostro predicatore preferito.. tende a non farsi seguire dai compagni..

    Chandler..chapeau

    Geremia Lin.. ed ecco a voi un giocatore di talento..cavolo come la passa.. cavolo come corre.. cavolo come penetra.. cavolo come usa bene la transizione e il pick .. bene bene meno male ripartiamo da questo corriamo cacciamo gli svogliati e ripartiamo da questo.. AH NON C’è PIU MIKE.. meno male che si è fatto male allora..

    NOTA: ho letto un bell’articolo ma Paul un gradino sotto westbrook e rose.. non direi..

    • Ah ah ah

      Non solo bisogna stare attenti alle parola ma anche all’ordine in cui si mettono i giocatori. Scherzi a parte non era una classifica, Paul è il più forte nel suo ruolo e non si discute.

      Ciao

  10. NY è fottuta. Già firmare Stat, il difensore più indecoroso di tutta la lega, a quelle cifre non è stata una grandissima idea. Prendere anche Melo, tra l’altro cedendo il Gallo, ha messo la pietra tombale. Per vincere gli anelli ci vogliono difesa e giocatori dall’alto quoziente intellettivo cestistico, a NY pare che scartino entrambi a priori. Ora, con il monte ingaggi che hanno, i margini di manovra sono ridottissimi. Servirebbe un playmaker vero per essere almeno decenti, ma quelli buoni costano e quindi nada. Lin? Please…
    Ne riparliamo tra un paio di anni, ennesima ricostruzione.

    PS: io adoro Melo ma non vincerà mai nulla, e credo che lo sappia anche lui.

  11. Con Melo non si vince, più semplice di cosi? Poi l’occhialuto, vabbè, pare pure male infierire sulla croce rossa. tra un paio di mesi inizierà la saga del Fire per colui che allena..cosa visti e riviste..

  12. @Hank Luisetti
    io ho parlato del Lebron giocatore dicendo che e’ meglio di Melo e non di poco,non ho detto che e’ un ottimo GM o dovrebbe decidere con chi giocare,purtroppo e’ un vizio che tante squadre hanno pagato caro (coinvolgere i giocatori nelle scelte di mercato o nei contratti da dare a compagni di squadra grandi amici della stella in questione,e non parlo solo di LBJ)..

  13. Ciao. Incredibile ma anch’io quest’anno ho avuto melo come mia prima scelta al fantabasket (mio malgrado) e sono arrivato anch’io appena fuori dai playoff (come i miei Rockets tra l’altro). Che maledetto…

  14. il 22% è da tre. Verissimo se melo prende più del trenta per cento dei tiri e jr l’altro venticinque allora non c’é trippa per gatti. Jr è un babbeo e chiaramente nuoce ai compagni. Il problema è che nella lega microcefali del genere hanno comunque estimatori! Ma smith rispetto a melo non lo considero nemmeno. Lasciamolo firmare con i nets

    • .. ma se non se li prendeva lui i tiri.. chi? Jr?? peggio che mai..novak?..non scherziamo..e si continua così con tutta la squadra.. ecco.. ci fosse stato un mezzo play (mi sarei accontentato di un Barone seconda partita di PO).. ed un allenatore con “carisma” diciamo.. ma questi NYN erano impresntabili a quei livelli e con quella squadra.. oh fosse capitata questa Chicago.. non so come sarebbe finita eh.. e di conseguenza tutto il carrozzone mediatico sarbbe stato differente..

      .. poi non ha mai abuto una squadra da titolo: qui non esistono opinioni. Questo è conclamato. LBJ ha portato i Cavs alle Finals con dei compagni indegni per il risultato otten uto.. ma negli anni successivi con squadra da titolo non c’è più tornato e l’anno passato ha perso da nettamente favorito con la squadra migliore..

      .. è vero che ha avuto squadre talentuose.

      Il punto su cui mi sono soffermato è la critica a livello di carattere e di persona.. da definirlo un Perdente. Tutto quì :)

    • .. ma se non se li prendeva lui i tiri.. chi? Jr?? peggio che mai..novak?..non scherziamo..e si continua così con tutta la squadra.. ecco.. ci fosse stato un mezzo play (mi sarei accontentato di un Barone seconda partita di PO).. ed un allenatore con “carisma” diciamo.. ma questi NYN erano impresntabili a quei livelli e con quella squadra.. oh fosse capitata questa Chicago.. non so come sarebbe finita eh.. e di conseguenza tutto il carrozzone mediatico sarbbe stato differente..

      .. poi non ha mai abuto una squadra da titolo: qui non esistono opinioni. Questo è conclamato. LBJ ha portato i Cavs alle Finals con dei compagni indegni per il risultato otten uto.. ma negli anni successivi con squadra da titolo non c’è più tornato e l’anno passato ha perso da nettamente favorito con la squadra migliore..

      .. è vero che ha avuto squadre talentuose.

      Il punto su cui mi sono soffermato è la critica a livello di carattere e di persona.. da definirlo un Perdente. Tutto quì :)

      Facendo una panoramica generale.. il più grosso problama dei NYN io lo vedo nella quantità di talento mal gestita, mal allenata e mal assortita… ed il giocfatore che più è mancato è STAT.. davvero un danno enorme per NY.

  15. Sta squadra è destinata ad essere la vittima sacrificale a giro di Miami e Chicago e almeno altre 3 squadre ad est. Mi fanno quasi pena, molti dei loro tifosi si sono devastati il cervello da due anni a questa parte. Che storia triste.

    • dura tifare NY gli interisti dei tempi pre Mourinho sono dei novellini a confronto…

    • Alla fine della fiera e di tutte le discussioni su melo questo è il risultato…

  16. Buon articolo, che condivido grossomodo su tutto, e bella discussione susseguente.
    In particolare, condivido l’analisi su Melo che mi pare sia emersa: indiscutibile il suo talento, soprattutto offensivo, che lo pone potenzialmente al livello dei migliori della lega; tuttavia il talento bisogna saperlo utilizzare ed inserire in un contesto di gioco, altrimenti diventa fine a se stesso e alle statistiche personali senza portare la squadra non alla vittoria finale(che ovviamente non è garantibile, come detto giustamente vince una sola squadra ogni anno), ma ad essere una seria contender per il titolo, o comunque nel novero di quelle squadre che possono realmente puntare all’anello, vero obiettivo di tutti i giocatori. In questo purtroppo, temo Melo non sarà mai al livello di altri, e di conseguenza non sarà mai in grado di lottare seriamente per il titolo…poi magari gli affiancano un buon play(ce ne sono a bizzeffe nella lega, ne basterebbe uno semplicemente buono)e mi smentisce, in tal caso contento per lui(anche se ha giocato per vari anni con un certo Billups, con risultati non all’altezza delle aspettative). Tuttavia ne dubito: il buon Anthony è un mangiapalloni tremendo, forse peggio anche del peggior Bryant(quello che davvero non la passerebbe nemmeno a sua nonna…piccolo particolare: lo fa in determinati momenti di “trance” o quando sente di doversi caricare la squadra sulle spalle, non fidandosi dei compagni; per Melo è invece praticamente l’unico stile di gioco), che non coinvolge i compagni nella costruzione dell’azione; semplicemente, un’azione finalizzata da lui nel 90% dei casi è un isolamento. E’ chiaro come sia la NBA tutta una lega che non fa del basket di squadra il proprio credo(tranne qualche piacevole e occasionale eccezione, quasi mai premiata dal successo finale però), ma che si fonda principalmente sulla spettacolarità e gli sprazzi di talento dei singoli; tuttavia anche in un simile contesto la capacità di inserire il proprio talento all’interno di un’alchimia di squadra(che beninteso, si fonda comunque sulle giocate del go-to-guy, ma non può prevedere come unico vero schema “palla a lui e vediamo che combina”, considerando occasionali tutti gli attacchi di tipo differente)è il vero segreto per poter ambire al massimo alloro. E questa capacità, Melo non l’ha finora mai dimostrata; se gli si vuol concedere ancora il beneficio del dubbio, si può ritenere che finora non abbia trovato la squadra adatta a lui in cui calarsi perfettamente, sacrificando parte del suo egoismo per il bene comune…io non credo sia così, ma solo il tempo potrà dirlo.
    Piccola nota a margine: non sono Lebroniano, e non tifo nemmeno per nessuna squadra in particolare: guardo la NBA perchè mi piace, e sono contento se vince l’una o l’altra squadra in base alle preferenze del momento. Tuttavia trovo folli le critiche che vengono mosse al Chosen One, o comunque vogliate chiamarlo: sarà pure antipatico, ma è un giocatore di una completezza disarmante, credo davvero uno dei migliori all-arounder di tutti i tempi. Fisico impressionante usato alla grande, grande penetratore, rispettabilissimo tiratore(jumper, media e lunga distanza, liberi), difensore pazzesco, ottimo rimbalzista per il ruolo e passatore sopraffino; dotato anche di grande intelligenza cestistica e, qui sta la differenza con Melo, del senso del gioco di squadra: lo prenderei assolutamente come esempio di giocatore franchigia non playmaker, dotato di talento pazzesco, che cerca di mettere le proprie doti al servizio della squadra. Ripeto, non significa che non si prenda i suoi isolamenti o che non tiri almeno 20 volte a partita, ma considera sempre un eventuale coinvolgimento dei compagni come opzione valida, e la sceglie se la ritiene la soluzione migliore(e la più grande accusa nei suoi confronti è proprio di scaricare ad altri troppo spesso in fase di clutch): la differenza, secondo me, sta proprio in quello scatto mentale, che temo proprio che la testa di Melo non abbia fatto e non farà mai

  17. melo da discutere anche con toni piuttosto alti. Comunque la morale è che new york è fuori e rimangono molti dubbi sul futuro.

  18. Ciao Stefano, aspettavo il tuo pezzo ma sono rimasto un pò così per quelo che hai scritto.
    Ti premetto che non condivido nulla, ma nulla.
    Analiziamo la stagione dall’arrivo di Woodson.
    Ora, se non sbaglio di 25 gare di stagione ne abbiam vinte 18 o giù di li.
    Non avemo espresso un gran basket ma ci son stati grossi miglioramenti, Melo in primis.
    Se avessimo avuto Woodson dall’inizio forse saremmo arrivati 3 e ora eravamo in semifinale.
    Discorsi che lasciano il tempo cher trovano forse.
    Tu non hai visto miglioramenti nel gioco.
    Io ne ho visti parecchi.
    Sia adattamenti e set offensivi, sia nell’applicazione difensiva.
    Ma perchè nessun accenno agli infortuni?
    Abbiam giocato contro gli Heat, cioè la squadra che forse,diventerà campione nba o arriverà in finale. Sapevamo, ora come allora, di non essere ancora al loro livello.
    In più gli infortuni come ti dicevo.
    Jeffries,Lin e Shumpert per non parlare del barone e Stat..
    Non dimenticare che noi dovevamo vincere l’atlantic ed è ciò che faremo il prox anno ne sono sicuro. Purtroppo avevamo D’Antoni ed è meglio star zitti.
    Su Melo non commento i vari discorsi vincente, perdente. Senza senso.
    E’ uno dei primi 5 della pista e da lui ripartiamo.
    Da lui, da Chandler, da Shumpert, da Lin.
    E speriamo possiamo far qualcosa nel mercato.
    Altrimenti ripartiamo così anche con Stat e cmq, in una stagione lineare, vinciamo l’Atlantic a mani basse.
    Io non so tutte queste critiche e ironie su Melo e la squadra da dove ti sono uscite ma siamo stati eliminati dagli Heat con mezza squadra fuori. Lo sapevamo.
    JR poi..
    Scusa Stefano, sarà pure una testa strana ma magari rifirmarlo a cifre oneste MAGARI.
    Questo da sesto uomo ti ammazza le difese.
    Io JR lo prendo sempre.
    Quello che cambierei è, ma è facile dirlo oggi, Stat!
    Così da far giocare Melo da 4 spesso.
    Quindi proverei a prendere una guardia tiratrice non certo Fields che traderei subito.
    Ciao Stefano

    • Ciao Jack,

      Come al solito siamo qui a parlare dei se e dei ma, e la stagione è andata…

      Infortuni a parte non avevamo realisticamente chance di battere gli Heat, nemmeno col gioco di Woodson… ieri sera ho visto chiaramente la differenza di un gioco organizzato contro gli Heat. Indiana che non ha il talento dei Knicks ha tenuto sotto pressione Miami con il suo collettivo (il go to guy Granger ha messo 7 punti con 1-10 dal campo!! e se la sono giocata comunque).

      Tecnicamente gli isolamenti di Melo erano la peggior cosa da fare contro il sistema difensivo di Miami, eppure i Knicks di Woody si sono autosuicidati…. Melo ha fatto partite sopra i 30 ma pienamente in controllo della difesa degli Heat. Difensivamente concordo, si è migliorati rispetto a D’Antoni, ma abbiamo visto che nei PO non è bastato, e non si è riusciti ad avere contromisure concrete per il dimanic duo, Bosh non ha quasi nemmeno giocato.

      Troppo poco, ad oggi si è fatto esperienza e spero che serva per il futuro.

      Su Melo non sono critiche lasciate al caso, piaccia o no anche il più accanito dei suoi tifosi dovrebbe capire che così come si pone in campo oggi non va da nessuna parte. Urge un amaturazione sennò abbiamo un super talento, tanti biglietti per i prossimi anni, ed ancora molte delusioni.

      Woodson potrebbe rimanere, in effetti ha vauto poco tempo, ma personalmente lo ritengo un coach senza lode e senza infamia, e le partite vinte dipendevano secondo me più dall’ammunitamento dei giocatori contro D’Antoni (Melo in primis) che da lui.

      JR è stato più un danno che un guadagno. Fuori dai denti, a 2,5 milioni è un affare e si può tenere, se vuole di più io lo lascerei andare, un sesto uomo che prende più tiri in media di Stat\Chandler\ + il tuo play, e non li mette. Poi lo so che gli highlights, gli steals e le schiacciate ce lo fano diventare simpatico, ma la sostanza è poca (veder +/- con lui in campo e si scoprirà quanto poco è efficace).

      Al momento questi Knicks hanno dimostrato di essre sul livello di Boston quindi senza miglioramenti (o decadimenti fisici dei Celts) l’Atlantic (non parlo nemmeno del titolo) è lontana.

      Dura da accettare ma è la realtà attuale dei fatti.

  19. CVD squadra organizzata e Miami soffre in casa…. ecco la differenza tra un sistema sano e quello dei knICKS attuali

  20. No Stefano, il mio era un discorso del tipo: andiamoci piano a criticare Melo cone persona,carattere etc.. massacriamolo se necessarioi come giocatore.. per questo il Perdente affibbiato al giocatore è scorretto..

    .. penso che i problemi dei NYN non siano Melo in principio..anzi..l’ultimo dei problemi.. basta fare un piccolo scenario: ny arriva ottava.. come sarebbe andata con questa Chicago? :) .. non dico avrebbe vinto..ma.. :)

    .. inoltre.. se non se li prendeva Melo, come se li sa prendere.. i tiri.. in questa Ny chi se li potrebbe prendere?? ..tutte le altre opzioni hanno mancato clamorosamente ancora peggio, ma molto peggio di Melo!

    Il PROBLEMA di NY è in principio STAT.. aggiungici di seconda l mancanza di un play.. e di un allenatore con le capacità e la statura per poter allenare in quell’ambiente con quel talento.

    Ps: si.. melo ha giocato con squadre talentuose, vero.. ma da titolo mai.. e qui non ci piove.. manco lontanamente da titolo.. LBJ (che cmq è superiore e non di poco) si ad esempio, non 1.. non 2.. insomma :) … lo stesso KG ha giocato in squadre talentuose.. ma tutti sappiamo cosa si dicesse di lui.. di Deron poi non ne parlo manco.. eccessivamente acclamato da queste parti..

  21. No Stefano, il mio era un discorso del tipo: andiamoci piano a criticare Melo cone persona,carattere etc.. massacriamolo se necessarioi come giocatore.. per questo il Perdente affibbiato al giocatore è scorretto..

    .. penso che i problemi dei NYN non siano Melo in principio..anzi..l’ultimo dei problemi.. basta fare un piccolo scenario: ny arriva ottava.. come sarebbe andata con questa Chicago? :) .. non dico avrebbe vinto..ma.. :)

    .. inoltre.. se non se li prendeva Melo, come se li sa prendere.. i tiri.. in questa Ny chi se li potrebbe prendere?? ..tutte le altre opzioni hanno mancato clamorosamente ancora peggio, ma molto peggio di Melo!

    Il PROBLEMA di NY è in principio STAT.. aggiungici di seconda l mancanza di un play.. e di un allenatore con le capacità e la statura per poter allenare in quell’ambiente con quel talento.

    Ps: si.. melo ha giocato con squadre talentuose, vero.. ma da titolo mai.. e qui non ci piove.. manco lontanamente da titolo.. LBJ (che cmq è superiore e non di poco) si ad esempio, non 1.. non 2.. insomma :) … lo stesso KG ha giocato in squadre talentuose.. ma tutti sappiamo cosa si dicesse di lui.. di Deron poi non ne parlo manco.. eccessivamente acclamato da queste parti..

    insomma..

    • Ciao Hank,

      Il tuo discorso è chiaro, come penso il mio, in una squadra ci vuole equilibrio e i Knicks non ce l’hanno. Indiana è sul 2 a 1 contro Miami perchè possiede questa dote (che nemmeno gli Heat hanno).

      Nei Knicks l’equilibrio manca per questiondi di:

      – tipo di gioco (o non gioco che si voglia)

      – sproporzione dei tiri presi, il che dipende in parte da Melo in parte da come è costruita la squadra (vedi discorso play, etc)

      Non so se i Pacers vinceranno, ma stanno dimostrando l’importanza del collettivo in un gioco come il basket che non può prescindere dakl concetto di team nemmeno se hai LBJ e Wade o Melo & C

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