In questa seconda sessione video, dopo aver apprezzato l’high screen per la sua capacità di indurre la difesa al cambio difensivo, permettendo all’attacco di giostrarsi con i mismatch conseguenti, daremo un’occhiata ad altri possibili esiti derivanti dall’impiego del blocco alto nel crunch time.

 SFRUTTARE COME ESCA IL BLOCCO SUL GO-TO-GUY

Se chi riceve l’high screen non è il playmaker, ma il top scorer della squadra (a meno che le due “investiture” non coincidano), la difesa avrà spesso la tendenza istintiva di collassare verso l’uscita dal blocco, quasi eseguendo una trap: sta allora al palleggiatore cercare di coinvolgere i compagni liberi o, se sente la “mano calda”, decidere di affidarsi al suo savoir faire offensivo.

Lakers vs Nuggets (Game 4)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=_AAaoFW9Y2Q&w=670]

 

Sia l’high screen di Gasol che quello di Bynum sono stati portati non sul play ma sul go-to-guy (tale Bryant) costringendo la difesa non ad uno switch masochista, ma a collassare su Kobe con l’uomo del bloccante per dare al bloccato il tempo di recuperare, creando un vuoto di copertura sul bloccante che: nel primo caso (complice il K.O. di Gallinari) ha potuto ricevere e scaricare in angolo, mentre nel secondo ha costretto il difensore dell’uomo in angolo ad incentrarsi, lasciando aperto ancora lo scarico per la corner three.

Grizzlies vs Clippers (Game 3)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=K5YpM1G37Ds&w=670]

 

Gay riceve una palla consegnata (seppur “a distanza”) da Conley fiancheggiato da Gasol, praticamente uno stagger, all’uscita del quale tutti e tre i difensori sono rivolti verso Gay (potere di una reputazione da scorer…), mentre Conley può acquattarsi libero sul perimetro.

 

Come nel caso di Bryant, lo scorer che sfrutta l’high screen ha ipnotizzato la difesa, liberando spazio per gli attaccanti sul perimetro (anche se, in questo caso, Gay non ha delegato all’uomo libero, preferendo sfoderare il jumper in faccia a Blake).

 76ers vs Celtics (Game 1)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=irsqKT2xxlc&w=670]

 

Da notare come, mentre Pierce lascia scorrere il cronometro, Iguodala stia già aspettandosi un blocco, gesticolando e forse accordandosi con il difensore del lungo.

Il primo blocco di KG, non è dei più teneri (né dei più legali), il secondo è addirittura un ibrido fra un blocco in movimento ed una spinta, con Iggy che si ritrova verso il cerchio di metà campo è Pierce che ha invece campo libero; tocca dunque ad Hawes cercare di tenere Pierce lontano dal gomito (suo “sweet spot” come dicono in Usa) e, con la collaborazione di Turner, Paul è costretto ad un jumper non facile attorniato da maglie rosse; intanto sull’altro lato, Holiday doveva badare sia a Garnett che a Allen, ormai fuori portata per motivi di cronometro.

La premura di lasciare ai Sixers meno tempo possibile per una replica, ha avuto la priorità riguardo alla costruzione di un buon tiro che, in caso di esito positivo, avrebbe messo i Sixers a due possessi di distanza, rendendo comunque inutili i pochi secondi restanti.

Celtics vs Hawks (Game 5)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=vDifKl1gyOI&w=670]

 

Stavolta non è un lungo (come Josh Smith) a bloccare per il tiratore, ma il play, cosicché sullo switch, Johnson possa tirare sopra un difensore più piccolo. Il giovane Bradley prende una ardita iniziativa cercando lo scippo volante su Joe in palleggio (errore di gioventù?) che, considerato il tenace recupero di Pietrus, può passare ad un liberissimo Teague appostato indisturbato sull’arco (e Garnett prova a metterci una pezza come può…).

“SVILUPPARE” UN ISOLAMENTO

Bulls vs 76ers (Game 6) + Pacers vs Magic (Game 4)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=E1VFl7nxMaQ&w=670]

 

In entrambi i casi, la situazione iniziale (oltre che logorare il cronometro) sembrava essere quella di un isolamento su un lato, poi invece è arrivato un blocco alto dal lato debole, per favorire un tiro o una penetrazione. In nessuna delle due situazioni, la difesa ha deciso di cambiare anche se: nel caso di Indiana, ciò è stato dettato dalla “sfuggevolezza” del blocco di West, che probabilmente stava già pensando alla ricezione sul “roll”, mentre nel caso di Phila, Iguodala ha risposto impeccabilmente, con aiuto e recupero,  ai movimenti dell’attacco, lasciando come unica soluzione una tripla di Watson in faccia a Williams a 3 secondi dal termine dei 24.

 

to be continued…

 

<<< Part 1

One thought on “X&O: la scappatoia dell’high screen (Part 2)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.