Copertina obbligatoria per Rajon Rondo, career night senza poter esultare

Peccato per tutti i tifosi dei Boston Celtics. Miami vince gara 2 ai supplementari, 115 a 111 e si porta sul 2-0 nella serie.

Peccato anche per il supposto equilibrio della serie. Ma con la partita di ieri abbiano una certezza ulteriore.

Nonostante i Celtics abbiano giocato quasi al loro massimo non sono riusciti a portare a casa la vittoria. Possono fare poco di più di quello che hanno fatto ieri e se

non di meno non riescono a spuntarla così non c’è molto altro da fare.

Nonostante i tiri in clutch time di Ray Allen ritrovato almeno part-time per una sera, nonostante il solito Kevin Garnett, nonostante un ottimo Paul Pierce in difesa e più che discreto in attacco.

Nonostante soprattutto Rajon Rondo, ieri ai libri della storia NBA per una prova fantastica, dall’inizio alla fine.

Ben detto, perchè la point guard da Kentucky ha giocato ogni secondo della partita, ovvero 53 minuti. Tempo regolamentare e overtime, sempre in piedi a cercare di scuotere i suoi.

Per buona parte di gara c’è riuscito, con Boston avanti anche di 15 punti. Ma la conferma è arrivata puntuale, mortifera.

Appena Rajon ha abbassato, seppur leggermente, il suo ritmo pauroso, quei due hanno avuto il solito grande terzo periodo. Rimonta e finale apparecchiato per uno show-down.

C’erano i crismi di un blow-out Heat, un altro nei possessi che contano per la vittoria. D Wade sbaglia un tiro libero, facendo della contesa una questione di 3 punti di margine.

Poi, in parità, tocca a LeBron. Il mondo si ferma a guardarlo, ancora una volta. Sbaglia un fade-away jumper in one on one proprio su Rondo. Una situazione abbastanza favorevole, senza raddoppi.

L’avesse messo avremmo parlato di King James, di come sappia anche chiudere le partite. Dote che va e viene su questo stiamo ancora un pò lontani dall’elitè, leggi Kobe, Michael e compagnia bella.

Ma se avesse vinto Boston sarebbe stato messo al rogo, di nuovo. Nell’overtime invece Miami esegue meglio, l’MVP prende un rimbalzo offensivo e lo converte in due punti per il pareggio.

Allungo dei padroni di casa, quando tutto sembra finito quel folle di Rondo piazza due incredibili triple out of nowhere, come si dice da quelle parti.

Ma Wade è freddo e Haslem lo è ancora di più. Non è il 2006 ma per loro non è cambiato nulla. Vittoria che dà un segno di comando sulla serie.

Sono ancora convinto che l’orgoglio dei Celtics, quello personale di questi veterani vincenti che si riflette anche su quello storico della franchigia, non possa permettere che si finisca con uno sweep.

In due gare casalinghe devono vincerle entrambe, e penso che almeno una sarà loro. Per adesso c’è solo il rimpianto di non aver concretizzato una opportunità che potrebbe anche non tornare più.

Per LeBron 34 pts, 10 reb, 7 ast, 7-20 da due, 18-24 ai liberi, per D Wade 23 pts, 6 reb, 4 ast, 8-15 da due, 7-11 ai liberi, a volte si è un po’ nascosto ma non nel finale e non di meno nel supplementare, dove si è preso in mano la squadra dopo il tiro vincente fallito da LeBron sulla sirena dei 48 minuti.

E’ stata una grande serata per Mario Chalmers, che ha punito ogni raddoppio sia su LeBron che su Wade, 22 pts, 4 reb, 6 ast, 8-16 da due, 3-6 da tre.

Tiri pesanti da Shane Battier (9 pts) e soprattutto da Haslem (4 dei suoi 13 nel supplementare), a riprova di come Miami sia una squadra più profonda per quantità di fuoco offensivo.

I 44 punti di Rondo, non a caso career high, sono frutto di una eccezionale precisione al tiro. Posto che Garnett (18 pts, 8 reb) ha risposto presente anche in gara 2 sono e saranno sempre Pierce e Allen coloro ai quali pretendere che la mettano dentro con continuità.

Ieri tutto bene. Per Paul Pierce 21 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, 8-19 da due e giocate importanti. Unica pecca lo 0-5 da tre. Ray Allen invece è ancora chiaramente in difficoltà, il meno in salute dei suoi, ma strenuamente e testardamente volitivo.

13 punti, 5-11 da due, 2-5 da tre, si esulta a suo canestro come un gol. Ieri non ha deluso perché ha messo dentro tiri fondamentali, compresa la tripla del pareggio per la speranza ai 48 minuti.

Finisce qua. Celtics con nessuno dalla panchina, troppo stanchi, troppo sulle gambe. Pierce deve sobbarcarsi LeBron in difesa e così Ray Allen D Wade, match-up a tratti addirittura imbarazzante per la differenza di passo e atletismo.

Senza ricambio e con questo extra-lavoro sulle spalle dei veterani non vedo la luce in fondo al tunnel. Non si può contare che gli Heat si suicidino. Non succederà.

 

IL BUONO 

Rajon Rondo. Uno di quei casi in cui dare l’MVP a chi ha perso, per manifesta superiorità. Non che D Wade o LeBron non lo meritino anche per ieri notte, ma a Rondo va fatto un tributo doveroso.

44 punti, 8 rimbalzi, 10 assist, 3 recuperi, numeri che fanno davvero paura. Ma per uno come lui il 16-24 da due e il 2-2 da tre lo sono ancora di più. Il tutto in 53 minuti tondi tondi di gara, senza sosta.

Non siamo più nel 2008 o giù di lì. I Celtics presumibilmente perderanno e sarà la fine dell’era dei Big Three, almeno così si suppone, e in questi termini passerà alla storia.

Ma mai appellativo oggi è più falso. Big 3 ? Suvvia, è lui che spinge la carretta. Spento lui, spenti tutti.

Sarà interessante vedere la tattica difensiva di gara 3. Ancora metri di spazio o marcatura stretta come anche il signor LeBron ha provato a fare nella seconda parte di gara ?

 

IL BRUTTO 

I liberi degli Heat. Anche ieri hanno rischiato di perderla così. 31-47. La seconda cifra è quella buona, perchè significa aggressività verso il ferro.

“LeBron James è andato in lunetta 24 volte e tutta la nostra squadra 29” rimarca giustamente coach Doc Rivers.

La prima, fate voi, fa male. Boston avrà pure tirato pochi liberi, ma su quei 29 ne ha messi 26.

 

IL CATTIVO

L’unico giorno di riposo. Volo Miami-Boston, il tempo di un massaggio alle gambe e di nuovo in campo.

Per gli ultra-trentenni Celtics dopo un overtime ? Per Rondo full time a quota 53 minuti ? Nulla è scontato ma qua è rimasto davvero solo l’orgoglio.

 

COUNTDOWN TO LEBRON JAMES FIRST RING

-6.

One thought on “I Boston Celtics sprecano la grande occasione, 2-0 Miami nel career game di Rondo

  1. A questi celtics ci vorrebbe un uomo aggiunto alla Lapo Elkann che possa rendere la partita più sorprendente.A quel punto si giocherebbe sicuramente gara 7 :)

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