Più che positiva la stagione dei Pacers, ma questa estate che succederà?

Straordinari.

Dal primo dei tifosi all’ ultimo degli addetti ai lavori l’aggettivo “straordinari” ha accompagnato l’ intera stagione degli Indiana Pacers.

Straordinari nel sopperire ad una certa mancanza di talento con un gioco corale.
Straordinari nel non mollare dall’ inizio della regular season fino a gara 6 dei playoffs contro gli Heat.
Straordinari, come il loro allenatore Frank Vogel e la sua smashmouth basketball, che da UK con la benedizione di Rick Pitino, hanno ridato lustro alla franchigia dopo anni difficili
Straordinari, come i loro tifosi, che trasudano passione per il gioco.

Larry Joe Bird: “S-O-F-T, non posso credere che la mia squadra abbia giocato così soft.. ho sempre pensato che non sarebbe mai accaduto.. non ho nient’ altro da dire”.

Smashmouth Basketball è stato il credo al quale il coach da UK e la sua truppa si sono affidati lungo tutta la stagione. Ritmo controllato, difesa, rimbalzi, hustles. Una filosofia che ha portato la squadra in un anno e mezzo sotto la gestione Vogel ad un record di 62-42 ed alla conquista di due biglietti per i playoffs.

Poi è arrivata gara 4, più precisamente l’ intervallo di gara 4 con Miami, momento nel quale Indiana ha capito di avere una reale possibilità di vincere la serie contro gli Heat, momento nel quale tutto quello che fino a quel momento aveva funzionato ha smesso di dare i frutti previsti.

Non sono in grado di dirvi se Indiana abbia avuto paura di vincere o semplicemente Miami abbia ripreso a giocare ad un livello al quale Indiana non poteva competere, quello però di cui sono abbastanza certo è che Indiana non fosse pronta, fosse  ancora troppo SOFT, priva di un leader capace di assumersi emotivamente e tecnicamente le responsabilità che i playoffs ‘regalano’.

I Pacers sono una squadra giovane, con molti giocatori potenzialmente devastanti ma che devono ancora raggiungere la piena maturità.

Hibbert ha continuato la sua crescita, quest’anno ha partecipato al suo primo ASG, ed in prospettiva può diventare uno dei centri più dominanti della lega. Quello che stupisce del centro di Georgetown è la visione di gioco unita a delle mani educatissime. Deve migliorare in alcuni aspetti del gioco ma rimane un giocatore dal potenziale elevato.

Paul George, secondo anno da Fresno State, è giocatore dal talento cristallino. Difensore superbo grazie alle sue braccia chilometriche è l’uomo su cui Indiana potrebbe decidere di puntare seriamente.

Hill ha giocato al di sopra di ogni più rosea aspettativa. D-West, arrivato tra i mormorii generali, si è dimostrato un giocatore affidabile capace di produrre numeri. Granger è stato Granger nel bene e nel male anche se continuo a pensare che non varrà mai tutti i soldi che guadagna.

Indiana  ha un payroll che dà possibilità di manovra e  c’è la concreta possibilità, facendo le mosse giuste, di poter creare una squadra che possa competere per anni con Bulls e Heat per il dominio della Eastern Conference

Questa estate scadono i contratti di Barbosa, Amundson, Foster, Price e Fresenko. La sensazione è che i Pacers potrebbero dover ricostruire interamente la panchina visto che Barbosa e compagnia sembrano orientati a sondare la Free Agency.

Hibbert e Hill sono restricted free agent ma se sulla firma di Hibbert tenderei a scommettere visto l’impatto del centro da Georgetown e vista la carenza di lunghi in giro per l’ NBA (occhio però che quest’anno sbarca in NBA Anthony Davis), la firma di  Hill sembra  legata a doppio filo  alle scelte di Larry Bird.

E’ stato Larry Legend a volere Hill ad Indiana (sacrificando per altro una prima scelta) ma lo stesso Bird non è sicuro di voler rimanere al timone della franchigia. Un cambio nel management  potrebbe portare ad una cessione di Hill e francamente, se fossi il GM, penserei bene ai soldi da dare alla PG da San Antonio.

Indiana a mio modo di vedere si trova ad un bivio filosofico: da una parte il management potrebbe decidere di perseguire la strada scelta fino ad oggi con l’assenza di vere stelle nel roster ma un collettivo molto forte ed in grado di fornire enigmi diversi ai propri avversari ogni singola sera, di contro la tentazione di inserire un giocatore che sposti è tanta ma questo vorrebbe dire sacrificare parte del lavoro fatto fino ad oggi.

Il giusto compromesso, al di là della riconferma di Hill, potrebbe essere la firma di Eric Gordon, prodotto locale, che darebbe continuità al sistema precedente e porterebbe ai Pacers un realizzatore capace, se integro fisicamente, di realizzare una ventina di punti a sera e di poter sfruttare con efficacia gli scarichi sul perimetro generati dal gioco in post di Hibbert.

I dubbi su Gordon potrebbero quindi riguardare l’integrità fisica del giocatore; il prodotto di IU viene da una stagione in cui ha giocato pochissimo per via degli infortuni ed Indiana sa di non poter sbagliare la scelta del giocatore su cui puntare le proprie fisches.

Altro spazio salariale i Pacers potrebbe trovarlo dalla cessione di David West, che entra nel suo ultimo anno di contratto e che all’ ultimo controllo diceva dieci cocuzze. Il management potrebbe decidere di portare a scadenza il lungo da Xavier per creare spazio nel salary cap o potrebbe invece decidere di cedere un contratto che fa gola per ottenere giocatori a completamento del roster.

Me lo aveste chiesto a inizio stagione scorsa vi avrei giurato che il contratto di West sarebbe stato solo ed unicamente utile per delle trade ma dopo la stagione appena trascorsa le mie certezze sono venute un pò meno.

E’ ancora presto per sapere con certezza quelle che saranno le scelte future di mercato dei Pacers, quello che però sembra evidente è che Indiana si sia finalmente rimessa sulla mappa del basket che conta. La squadra è giovane ed ambiziosa e con le giuste scelte i tifosi potrebbero tornare a vivere costantemente quelle sensazioni che solo le grandi sfide di playoffs ti possono regalare.

I tifosi di Indiana vogliono tornare a vivere momenti straordinari.. straordinari come i Pacers dell’ultima stagione, straordinari come i Pacers che sognano per la prossima stagione.

2 thoughts on “Un’estate decisiva per i Pacers

  1. “Non sono in grado di dirvi se Indiana abbia avuto paura di vincere o semplicemente Miami abbia ripreso a giocare ad un livello al quale Indiana non poteva competere”,…

    La prima. Sono d’accordo con Bird.
    Se vediamo quello che hanno fatto da inizio stagione alla 4° contro Miami nulla da dire. Lì non sono stati capaci di continuare sul binario giusto che li portava sul 3-1, inesperienza, falli inutili, aggiungendo scelte “inesperte” del coach.

    Per prima cosa “sonderei” per una pg.

    • Discorso PG.. son d’accordo ma se rifirmano Hill (ed io non lo farei) rimangono così.
      Gordon darebbe ad Indiana il ‘Go to Guy’ che tanto sarebbe servito contro Miami.. è per questo che a mio parere la sola paura di vincere non può spiegare la sconfitta con gli Heat.
      Vogel ha fatto errori di inesperienza ma a mio modo di vedere i Pacers, contro Wade e LBJ, potevano fare poco di più.
      Anche avessero martellato dentro con Hibbert e West Miami ne sarebbe venuta a capo perchè Indiana non aveva l’uomo da cui andare nei momenti di difficoltà

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