Tutte le difficoltà di James Harden, insieme all’inesperienza il vero motivo del solco dell’1-3 che ora pare incolmabile

Thunder bocciati di nuovo alla maturità, le NBA Finals si incamminano verso Miami sul 3-1

Una serie di corsi e ricorsi. Prime due gare identiche fino agli ultimi possessi,OKC vince le prima e Miami la seconda ma nello stesso modo gli Heat comandano, vanno avanti anche di molto, poi si fanno rimontare.

Seguenti due gare in Florida con altro filo conduttore. Siamo nel finale e i Thunder sprecano tutto. E’ successo in gara 3 e si è ripetuto ieri notte per gara 4. E’ 104 a 98 per i padroni di casa, ma soprattutto 3-1 nelle Finals, con match-point nell’ultima casalinga.

In 4 gare non c’è alcun dubbio che gli Heat abbiano espresso un basket migliore e che meritino il vantaggio. Magari non così largo però, nonostante le previsioni quasi unanime di equilibrio.

Si è sempre deciso agli ultimi possessi e qui contano almeno tre cose sulle altre. Primo, la freddezza nell’esecuzione quando la palla pesa una tonnellata.

Secondo, la difesa. Terzo, la capacità mentale di vincere la pressione di quel momento. Miami ha vinto su tutti i punti, senza mezze misure.

I Thunder sono giovani, dicono, ma gli errori non si ripetono per due volte di fila, vale anche per i più immaturi e ribelli ragazzini.

Furono Sefolosha e Harden in gara 3, ieri notte Westbrook. Come si fa solo a pensare di poter fare fallo a Mario Chalmers in quella situazione ?

Stava per scadere il cronometro dei 24, Chalmers era inoffensivo, spalle a canestro, all’altezza della linea dei tre punti. Fallo sul -3 e liberi per il -5.

Mario sarà anche ondivago ma nessuno discute che sia un vincente (una sua tripla fu decisiva per il titolo di Kansas nel 2008). Liberi della vittoria, come un altro due su due poco prima, così come una bella entrata per un layup.

Così Westbrook sporca irreversibilmente il foglio di una serata storica, dove ha fatto da solo il buono e cattivo tempo. Il migliore dei suoi, complici un Durant eclissato e un Harden irriconoscibile, poi arriva quel fallo.

Miami senza lunghi, con Bosh e Wade con problemi fisici, senza nemmeno l’ombra di un cambio dalla panchina, Miami in mano al solo LeBron si porta in vantaggio laddove nessuno nella storia si è mai fatto rimontare.

Non oso nemmeno immaginare. Il finale pare quindi segnato, e si può dire che l’inesperienza abbia davvero fatto la differenza. Giallo o non giallo dei crampi, anche se dai muscoli dell’MVP passa ancora tutto.

 

OKLAHOMA CITY THUNDER

Russell Westbrook : i due volti della luna, il bene e il male in un’unica serata. 43 pts, 7 reb, 5 ast, senza quello stupidissimo fallo parleremmo di sola grandezza. E’ l’unico Thunder presente in ogni momento della gara, immarcabile verso il canestro e con un letale arresto e tiro. Ma nelle Finals si viene giudicati per come si fa vincere la propria squadra, e purtroppo per lui l’immagine che resta è il suo volto sconsolato. 7

Thabo Sefolosha : gioca soli 27 minuti, perché comunque sia in attacco OKC gioca in quattro, vedasi inaudita tripla sul -3 a un minuto dal termine e non per colpa sua. Difesa eccezionale, ma Wade e LeBron e anche Chalmers hanno tanti punti. 6

Kevin Durant : un altro filo conduttore delle due gare a Miami sono i suoi problemi di falli, un aspetto del gioco su cui deve lavorare e che sta per adesso sta costando tanto. 28 pts, 9-19 dal campo, nel quarto periodo prova a scaldarsi ma lascia a Westbrook la licenza di uccidere. Fino ad allora partita normale, anzi un po’ sottotono, è sembrato fuori fase, ridimensionato rispetto alle gare casalinghe. 6,5

Serge Ibaka : non è giocatore da post-basso ma contro degli Heat senza lunghi si potrebbe sfruttarlo meglio. 4 pts, 7 reb, una stoppata, OKC va sotto a rimbalzo e questo è un altro miracolo di LeBron , il miglior rimbalzista in maglia bianca. 6

Kendrick Perkins : gioca poco meno di 18 minuti, 3 rimbalzi, apporto quasi nullo, per di più se comparato alle serie ad Ovest prima di queste Finals. 5

Nick Collison : 17 minuti di sostanza difensiva e di tutte le piccole cose che servono. 6 pts e 4 reb, altro impatto emotivo dalla panchina per il veterano sempre in maglia Sonics/Thunder. 6,5

James Harden : in 4 gare di Finals una sola firmata dal “Barba”. E’ la grande nota negativa, anche ieri spara a salve, 2-10 dal campo per 8 punti, prende sì 10 rimbalzi (il migliore) ma soli 8 punti e tante decisioni sbagliate nel finale. 4,5

Derek Fisher : quando non serve al tiro, un solo tentativo sbagliato, è dannoso oltremodo in difesa. 22 minuti sono troppi, ed evidentemente non ha catechizzato i suoi ragazzi su come gestire i finali di gara. 4,5

 

MIAMI HEAT

Mario Chalmers : prima o poi una grande gara doveva arrivare. 25 pts, 3 ast, 9-15 dal campo, 3-9 da tre, tutte le giocate decisive sono sue. 8

Dwyane Wade : secondo violino di super lusso, perché ormai questo è senza più nessun dubbio. 25 pts, 5 reb, 3 ast, 8-19 dal campo, anche un brutto air-ball alla fine ma 7-9 ai liberi perché aggressivo. Nelle Finals ha mantenuto finora uno standard di qualità, senza estremi negativi come alcune volte prima, senza impensierire LeBron come leader della squadra. 7,5

LeBron James : non lo fermano nemmeno i crampi, segna su una gamba, esce, gli Heat vanno sotto, poi ritorna, segna una tripla importantissima e più che altro per la sua presenza la squadra ricomincia a girare. 26 pts, 9 reb, 12 ast, 10-20 dal campo, 5-8 ai liberi, altro manifesto di un all-around game maturo e dominante, senza nemmeno la necessità di forzare troppo. Miglior rimbalzista, miglior difensore, migliore su ogni aspetto del gioco, è questo che impressiona e la quasi tripla doppia lo dimostra. Tranquillo, sicuro di sé, sembra davvero la volta buona. 8,5

Shane Battier : evaporata la magia al tiro, 4 pts e 5 reb, continua a prendere sfondamenti come nessuno, a marcare sia dentro che fuori. Irrinunciabile sostanza. 7

Chris Bosh : 13 pts, 9 reb, 6-12 dal campo, una sola volta in lunetta. Fa le piccole cose e alza la voce solo per un and-1, dà quello che può per colpa di una condizione non ottimale. Sparisce però nel finale, dopo primi tempi incoraggianti. 6,5

Norris Cole : 8 punti in 8 minuti, 3-6 dal campo, lampo rarissimo di contributo dalla panchina per degli Heat cortissimi. 6,5

 

MVP VS. TOP SCORER

Senza storia. KD è sembrato un giocatore poco più che normale, LeBron né più né meno l’MVP stagionale e di queste Finals con la forma dell’anello al dito.

 

NBA FINALS TWEET

Immaginifici pensieri dei protagonisti, non veri post ovviamente, solo per sintesi di alcuni dei temi delle Finals.

@Russell Westbrook : si, per una notte avete ragione, quel look da stupido di “Otto sotto un Tetto” me lo merito tutto. 43 punti da scemo.

@LeBron James : intravedo l’alba di una nuovo giorno, il cielo è sereno, di tuoni all’orizzonte nemmeno l’ombra

@James Harden : tre gare fallite su 4, che barba, che noia. Battuta facile ? Più che altro, battuti facile.

 

COUNTDOWN TO LEBRON JAMES FIRST RING

-1. Mai stato così vicino. Col match-point subito in casa, con la storia di rimonte mai viste sul 3-1 di vantaggio. Un piccolo passo in avanti o la distruzione totale di un uomo prima che di un giocatore.

 

Gara 5 è già elimination game, giovedì notte. Quattro gare equilibrate ma serie compromessa. Non mi aspettavo un 4-1 Heat, tutt’oggi credo che per lo meno si ritornerà in Oklahoma. Westbrook, Durant, Harden, per motivi diversi, hanno tutti qualcosa di cui farsi perdonare.

NBA Finals Game 4 Top Plays

2 thoughts on “NBA Finals Gara 4 – Le pagelle

  1. Lebron James: semplicemente l’onnipotenza.

    Spaventa per siurezza acquisita sul campo nell’arco di tutti i 48 minuti di gara. Impressiona la facilità, la scioltezza con cui arriva al ferro ogniqualvolta la sua testa dica “adesso tocca a me!”. Quando decide che deve mettere le cose in chiero, non sbaglia praticamente una virgola in quello che fa.

    Disarmante la classe con cui gioca spalle a canestro, in avvicinamento al canestro.. Non l’avevo mai visto così in 8 anni, DOMINANTE.

  2. Non sono un grande fan delle pagelle in generale, però se mi permetti queste (e tutte le altre della serie) sono 1-troppo sbilanciate a favore di chi vince la partita nonostante siano state tutte tirate fino alla fine e 2-troppo influenzate dalle aspettative.
    Ad esempio Westbrook 7? Condannato per un errore che alla fine non ha voluto dire niente. Durant 6,5 che se li facesse Chalmers 28 punti penso sfiorerebbe il massimo dei voti.
    E’ un’esagerazione, dai. Lo stesso discorso vale per le altre partite e, a parti invertite, per la gara 1 vinta da oklahoma
    Per fortuna non c’è un fantabasket basatoci sopra quindi nessuno se la prende a male

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