Nash e Bryant sono fieri avversari da sempre: ora finalmente giocheranno assieme, in un back court da favola

L’estate è un periodo di verdetti e giudizi in NBA. Chi non ha bisogno di verdetti, ne tanto meno di giudizi è Steve Nash, a prescindere da come sono andate le cose in casa Suns.

Il canadese per quello che mostra ed ha mostrato sui parquet d’America meritava ben più di un ottavo posto ad ovest. E se il basket, come la vita, fosse giusto, Nash meriterebbe ben più di un titolo.

Ma la vita giusta non lo è proprio, e l’NBA è piena zeppa di giocatori, se non vere e proprie icone, che mai hanno vinto un titolo in carriera. Qualcuno l’ho visto e l’ho vissuto nell’era del cannibale MJ, da Barkley a Malone, da Stockton a Patrick Ewing.

Oppure ho visto grandi giocatori vincere da comprimari, giusto per poter dire di essere arrivati fino in fondo; i primi che mi vengono in mente sono Payton e Mourning. Altre volte ho visto dei fallimenti, o dei tentativi al momento inopportuno, come Barkely a Houston, o Malone ad LA. Oppure ancora dei trionfi giusti, ma non da protagonisti, come il Kidd dello scorso anno.

Spesse volte giocatori troppo vecchi, bandiere di una franchigia hanno tentato la sorte pur di infilarsi quel maledetto anello, che se non ce l’hai cancella tutti gli assist, i punti (anche di sutura) ed i rimbalzi che ti sei sudato. Alcune volte anche da comprimari, da muli del pino, vedi Juwan Howard con Miami quest’anno.

Ma in questo Steve Nash è diverso, lasciatemelo scrivere. Il canadese è uno dei motivi per cui la mia infatuazione per la palla a spicchi è diventata amore. Un capellone di 80 kg il cui cervello ragiona alla velocità della luce, in mezzo a dinosauri nemmeno in grado di concepire certe geometrie.

L’aspetto da rock star, o il fatto di avere un fisico normale ha fatto storcere il naso a molti, salvo poi ricredersi su uno degli IQ cestistici più fini che abbia mai visto giocare. Il fatto di non essersi mai posto sopra i compagni o esaltato come certi suoi colleghi, sono tutte caratteristiche che hanno forgiato la figura del Nash giocatore.

Sono di parte, chiedo ai competenti lettori di questo sito di scusarmi, ma in questo caso non esiste par condicio. Tutto perché il due volte MVP l’ho visto crescere a Dallas in coppia con Dirk e poi fare delle cose pazzesche a Phoenix. E faccio ammenda, poiché ai tempi anche io ho pensato che i Suns avessero investito su un giocatore troppo vecchio.

In rete c’è di tutto, a vostro piacimento, ma secondo me questo ben rappresenta Nash.

Vedere come Steve accarezza la palla, l’eleganza dei suoi movimenti, la capacità di pensare oltre che trovare delle linee di passaggio pazzesche, la meccanica di tiro perfetta, è uno spot per il basket. Non mi stupisco a vederlo ancora sui parquet a 38 anni, giocando ad un livello ignaro a molti trogloditi in grado solo di schiacciare urlando la loro ignoranza cestistica.

Nash è stato due volte MVP perché secondo me nessun giocatore nell’NBA del secondo millennio (e solo pochi prima) ha avuto ed ha la stessa capacità di migliorare e coinvolgere i propri compagni. I Suns quest’anno se la sono giocata fino in fondo per i playoff sfiorando l’ennesimo capolavoro di un artista.

Dopo il titolo di Miami ed il draft si è iniziato a parlare del futuro, e Nash ha messo subito le carte in tavola. Avrebbe deciso sul suo futuro valutando tutte le opzioni possibili, senza escludere nessuno a priori. Ed i team interessati si sono subito presentati alla porta del canadese, che nonostante le 38 primavere ha ancora parecchi estimatori nella lega.

Toronto ci ha provato a suon di milioni ma onestamente dalla sua aveva solo l’attrattiva di essere locata nel paese natale di Nash, ma in una situazione di rebuilding. Dallas dopo averlo giudicato vecchio a 30 anni ci ha pensato, specie dopo il forfait di Deron Williams. Di Miami si vociferava, ma senza un serio interesse.

Alla fine le vere franchigie seriamente in corsa per il due volte MVP erano i Knicks, vicinissimi ad un sign and trade con Phoenix, saltato solo per la riluttanza dei newyorkesi di introdurre Iman Shumpert nella trattativa.

Ed allora i Lakers hanno fiutato l’occasione ed hanno chiuso con i Suns ricevendo Nash in un sign and trade che garantisce a Steve un triennale da 27 milioni ed a Phoenix due future prime scelte (2013 e 2015) due future seconde scelte (2013 e 2014) e la trade exception ereditata dalla cessione di Odom lo scorso anno. Non male per un team che vuole rifondare (nel mentre hanno firmato Goran Dragic, già allievo di Nash).

Decisivi sono stati due fattori: il coinvolgimento di Kobe Bryant che ha sentito più volte Nash prima della trade, ed il volere dello stesso Nash che ha chiesto ai Suns di poter andare in una contender non troppo lontana da Phoenix, in modo da consentire al canadese di non allontanarsi troppo dai suoi tre figli che vivono a Phoenix.

Ed ora?

Per i Lakers Nash rappresenta di sicuro un upgrade, poiché non hanno mai avuto un play di questa caratura dai tempi di Magic, con tutto il rispetto per Payton.

Tuttavia gli scettici storcono il naso in quanto Nash è un giocatore di 38 anni con dei limiti difensivi oggettivi, il che rende i Lakers un team migliore rispetto alla scorsa stagione, ma di sicuro non al livello dei Thunder. Vero, ma età a parte la visione e la conoscenza di gioco Nash non vanno sottovalutati, è già stato dato per finito più volte, e potrebbe rivelarsi uno steal per i Lakers.

Detto ciò è da verificare l’inserimento del play ex Phoenix nel sistema Lakers. Kobe è abituato ad avere e gestire la palla, ed ha quasi sempre giocato con play più simili a combo guard, o comunque propensi a lasciargli il bandolo della matassa.

In questo caso non solo dovrà coesistere con un play puro, che crea gioco per gli altri, ma dovrà avere a che fare con la caratura del personaggio, che non avrà sicuramente i timori reverenziali di Sessions. Nash non è un play che si piazza nell’angolo per un tiro da tre, ma questo Kobe lo sa bene.

Tuttavia se la coesistenza funziona è possibile che Kobe possa avere meno pressione, che si affatichi meno, in quanto Nash è in grado di creare gioco per chiunque, senza egoismi e coinvolgendo la squadra, il che potrebbe giovare anche ad un Kobe che la prossima stagione si avvierà verso le 35 primavere.

Inoltre l’arrivo di Nash congela le voci di cessione per Gasol e Metta World Peace, in quanto con questa mossa i Lakers vogliono vincere subito. Già perché il tempo stringe e LA sarà una squadra vecchia che dovrà sapersi gestire.

L’arrivo di Nash potrebbe coincidere con quello di Grant Hill, che sarebbe lieto di riunirsi al canadese, tuttavia anche in questo caso si parla di un giocatore a ridosso dei 40.

Secondo me i Lakers non saranno più solo belli da vedere ma migliorano le loro chance ad ovest, tuttavia ad oggi LA con questa mossa è al massimo la seconda squadra ad ovest in quanto dubito posso reggere una serie coi Thunder.

Diverso sarebbe il discorso qualora il management riuscisse a fare il colpaccio e pescare il jolly dal mercato. Avete presente quel pescione che si è stufato di Orlando, e che potrebbe venir via in cambio di Bynum… Ma questo è veramente fantabasket.

Non so come la pensino i tifosi dei Lakers ma io sono davvero curioso di vederli e di vedere come Nash farà girare la squadra. Chi ne trarrà beneficio, secondo me, saranno i lunghi che quest’anno, specie nei play off, ho visto serviti poco e spesso male.

Con un play come Nash che crea dal palleggio e gioca il miglior pick n’ roll della lega mi aspetto grandi cose dal duo Pau – Bynum.

Mi auguro per LA che la schiena di Nash regga ancora a lungo, e che il canadese abbia la chance di giocarsela da protagonista per il titolo. Più che un buon vino il canadese è in fatti un single malt che invecchia migliorando costantemente e stupendo per quello che fa.

Il campo darà le necessarie risposte, vedremo se i nuovi Lakers faranno la fine di quelli di con Malone e Payton o se stupiranno tutti arrivando  nuovo al titolo. Che lo showtime sia di ritorno allo Staple center?

14 thoughts on “Steve Nash: il futuro è gialloviola

  1. …secondo me Gasol e Bynum restano a LA fino a febbraio…il GM valuterà con l’allenatore la compatibilità dei singoli e nel frattempo Howard tornerà in campo cosi sarà possibile valutare lo stato della sua schiena…

  2. Vedere questo piccoletto infilarsi a canestro tra i giganti e’ uno dei piu’ bei misteri dell’umanita’!

  3. La soluzione prospettata da shannondunk potrebbe essere la migliore e la più fattibile…sperando che HOWARD sia d’accordo e riesca ad aspettare febbraio…anche perché bynum nei momenti che contano sparisce….voglio l’anellooooooooooooooooooo

  4. E cmq stavolta appoggio la scelta del TROTA BUSS di lasciar perdere session(play mediocre)!!!!…Ragazzi il 13 quest’anno ha saltato solo 4 gare…altro che finito!!!!…E finalmente il MAMBA sara’ un po’ più libero…sai quanti QUARANTELLI!!!…heat

  5. Per gli heat manca l’altro tassello col 12, altrimenti rischiamo di affondare anche con Nash. dai Mitch!

  6. Io sinceramente non so neanche se scambierei Bynum per Howard… secondo me come intimidazione difensiva è anche meglio Bynum, l’altro stoppa ma non ha la sua massa…
    Se Steve sta decentemente, non bene sono la squadra più forte, ma la grande differenza è che Est Miami continuerà a passaggare a meno che Danni (Ainge) si inventa un altro colpaccio che ci spero e a Ovest sarà ancora un massacro OCK, LA, Spurs, Menphis, Clippers, etc.

    • non scherziamo, l’impatto difensivo di Howard è notevolmente superiore a quello del Bimbo, che si applica 1 gara si e 5 no…il problema fondamentale è che Howard a Los Angeles non ci vuole venire, per diversi motivi:

      – è un mentecatto che non sa bene cosa fare della sua vita;

      – vuole essere il Boss indiscusso della squadra, e mi pare difficile in un roster che annovera Nash e Bryant;

      – vuole una finestra per vincere più ampia dei 3 anni che gli offrono i Lakers di Nash e Bryant, ignorando il fatto che L.A. è una delle poche franchigie storiche capaci di cadere quasi sempre in piedi e tornare a competere in brevissimo tempo considerando appeal della città e blasone del team;

      – è intrigato dai petrodollari russi e dal progetto di quel fake di Jay-Z;

      – non ha capito che solo a L.A. potrebbe beccarsi il massimo dei massimi in materia di cash, perché i Nets non sono così imbecilli da dar via un centro da 15 rimbalzi a partita per un 7-piedi che manco al college arrivava alla decina;

      – non ha ben presente che a BK c’è un certo signor Deron Williams, alias colui che ha presumibilmente posto fine ai 23 anni di onorata carriera di Jerry Sloan…un tipo facile da gestire, insomma;

      – si dimentica che a BK hanno firmato pure Joe Johnson, che più ball hog sopravvalutato di lui non se ne trova…JJ e Deron una 20ina di tiri a partita li devono fare;

      detto questo, speriamo che la telenovela finisca presto perché davvero di questa Diva e delle sue voglie da donna gravida non se ne può più.

  7. Al di là della indubbia caratura dei nomi coinvolti, sono piuttosto scettico circa l’efficacia della coppia Kobe-Nash; un po’ perché nessuno dei due ha tatticamente bisogno dell’altro (vero che Kobe non ha mai giocato con buoni play, ma Nash ha giocato con guardie simili? Kobe non è né J-Rich nè Finley…), un po’ perché il basket è fatto, specie in post-season, anche di difesa (e ad Ovest c’è qualche play niente male, fermo restando che Steve, a differenza di Fisher, non può sognarsi il cross-match con le guardie, lasciando Kobe tenere il play avversario).

    Il vero impatto di Steve sarà quello di valorizzare tutti gli altri Lakers quando Kobe non è in campo; titolare o sesto uomo che sarà (non sarebbe poi uno scandalo), credo che meno giocherà assieme a Bryant, più la squadra sarà funzionale…

  8. il bimbo rispetto ad howard è più fragile ed ha notevoli limiti caratteriali. Howard rischia di rendersi ridicolo come lbj con la storia della lista di team tuttavia ai lakers con steve e kobe formerebbe un trio devastante!

  9. I lakers han proprio sta voglia di farsi stuprare da Westbrook sempre e comunque…bho, sembra che lo faccian apposta…se l’obiettivo era di rimarginare un po di distacco ai thunder, secondo me Nash non è la soluzione..
    Ma comunque senza voler per forza pensare a Westbrook , il nostro stesso Ty Lawson continuerà ad avere vita facilissima coi gialloviola a sto punto

  10. secondo me Micth sta aspettando solo la Free Agency di Griffin ;
    e si ripartirà da lui ;

Leave a Reply to BLACK MAMBA 24 Cancel reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.