Aver dovuto affidarsi ad Aaron Brooks per avere un po’ di playmaking non depone esattamente a favore della qualità delle guardie dei Kings…

Da qualche anno a questa parte la proprietà dei Sacramento Kings sembra più interessata a spostare la franchigia ad un indirizzo nuovo (le ultime indiscrezioni ci dicono di un possibile trasloco in Virginia) più che ideare una strategia per rafforzare un roster dal potenziale altissimo ma dal rendimento pessimo.

Qualche miglioramento durante l’estate si è visto con la conferma di un allenatore giovane che ha fatto bene a tratti l’anno scorso e l’acquisizione al draft di uno dei prospetti futuri più interessanti nel panorama NBA ma, come più volte è successo in passato, sembra il classico fuoco di paglia destinato a spegnersi di fronte alle prime difficoltà.

Conference: Western

Division: Pacific 

Arrivi: Aaron Brooks, James Johnson (f, Toronto)

Partenze: Donte Greene (f, Brooklyn Nets)

Draft: Thomas Robinson (f, Kansas)

Probabile quintetto base:

PG: Brooks
SG: Evans
SF: Johnson
PF: Thompson
C: Cousins

Roster

Guard: Aaron Brooks, Jimmer Fredette, Isaiah Thomas, Marcus Thorton, Tyreke Evans

Forward: Travis Outlaw, Thomas Robinson, Francisco Garcia, Tyler Honeycutt, James Johnson, John Salmons, Jason Thompson

Center: Chuck Hayes, DeMarcus Cousins

Head-Coach: Keith Smart

Se una squadra si posiziona trentesima per punti subiti, percentuale subita, assist agli avversari e 29esima per rimbalzi concessi, è facile cogliere quale sia l’aspetto del gioco in cui deficita maggiormente.

Se ci aggiungiamo un attacco asfittico, affidato al talento dei singoli più che a un coinvolgimento dell’intera squadra e una percentuale da 3 imbarazzante (31%, gli unici a fare peggio sono stati i Bobcats), riuscire ad intravedere un futuro prossimo positivo appare un’impresa ardua anche per il tifoso più ottimista.

La franchigia ha commesso errori nel recente passato, sia in sede di mercato che di draft, ma ha deciso di andare sul sicuro quest’anno, approfittando del giocatore mentalmente più vincente e pronto al salto di categoria per migliorare il proprio quintetto.

Thomas Robinson è un’ala grande di buona prospettiva, leggermente sottodimensionato per il ruolo ma spesso paragonato a un All-Star come Amar’è Stoudemire. Ottimo gioco fronte a canestro, può risultare un’arma micidiale dal pick&roll per l’eccellente coordinazione e forza fisica.

Al fianco di DeMarcus Cousins avrà il compito di allargare più possibile il campo, per permettere al centro ex-Kentucky di giocare liberamente sotto canestro, e approfittare dell’abilità di passaggio del proprio compagno per sorprendere la difesa con tagli dal lato debole. Molto adatto al sistema di Smart, improntato sulla corsa e contropiede, dovrà riuscire nel difficile compito di potenziare una difesa che fa acqua da tutte le parti, essendo il leader vocale sul parquet.

In posizione di play-maker è stato firmato dal mercato dei free agent Aaron Brooks: guardia atipica, dalla scoring mentality, ruberà il posto da titolare alla piccola stellina ancora in erba Isaiah Thomas se riuscirà a coinvolgere i propri compagni con continuità, senza avere come unica preoccupazione le proprie statistiche.

La firma dell’ex-Suns appare come una bocciatura per Jimmer Fredette, scelto al draft lo scorso anno con la numero 10, ma mai veramente inserito in un contesto di gioco NBA. Le sue deficienze fisiche non gli hanno permesso di dimostrare tutto il potenziale fatto solo intravedere durante il college e non riuscire a segnare da tre neanche in una vasca da bagno, il suo piatto forte, lo ha fortemente penalizzato. Dovrà cercare di ritagliarsi spazio in un back-court piuttosto affollato, il talento per farlo lo possiede e potrebbe essere la nota lieta di questa annata.

Ultima chiamata per il definitivo step-up tra i “grandi” per Tyreke Evans, talento mai completamente espresso dopo una stagione brillante da rookie. Probabilmente quella dell’anno passato è stata la sua peggior annata nella Lega, ma dopo aver trovato una nuova posizione (sul campo e nel mondo) sembra in grado di poter contribuire: le voci che arrivano dagli States dicono che abbia costruito un decente jump-shot durante l’estate, ma le aspettative frequentemente deluse dall’ex-Memphis ci fanno essere prudenti sui risultati.

Le previsioni per la prossima stagione, se non positive, possiamo definirle incoraggianti rispetto agli anni passati. Cousins può aver trovato la strada giusta per essere il giocatore dominante che molti si aspettavano, Marcus Thorton nonostante i numerosi difetti in lettura, difesa e scelta dei tiri, continuerà a fare canestro. Non arriveranno ai PO e probabilmente l’ultima posizione nella Division sarà nuovamente loro affare, ma miglioreranno. Perché, se non migliorano, i tifosi saranno stanchi di aspettare e forse a quel punto Virginia Beach non sarà abbastanza lontana.

3 thoughts on “Sacramento Kings: Preview

  1. Preview che mi lascia interdetto per il pessimismo di fondo che a oggi non trova riscontro e forse lo troverà a fine stagione e la poca consistenza.

    “più che ideare una strategia per rafforzare un roster dal potenziale altissimo ma dal rendimento pessimo”.
    beh credo che Brooks e Robinson possano rafforzare il roster.

    ” e l’acquisizione al draft di uno dei prospetti futuri più interessanti nel panorama NBA ma, come più volte è successo in passato, sembra il classico fuoco di paglia destinato a spegnersi di fronte alle prime difficoltà”.
    già si parla di fuoco di paglia ancor prima del parquet.

    Sì, a prima vista può sembrare o potrà rivelarsi un’armata brancaleone. Ma sono giovani, alcuni di loro con alte potenzialità. Possono mettere “seriamente” a posto le plance potendosi ritrovare 2 o 3 atleti di tutto rispetto, vedere Dmc, e apporto in altri spot.

    La società pensa al trasferimento e, nel frattempo, i Sacramento Kings si stanno avviando a una nuova r.s.
    Possono arrivar ultimi come mettere in difficoltà molti.
    Se trovano la giusta chimica, non semplice vero, visto l’età media, possono far bene.

    • brooks è un buon giocatore che secondo me non eleva nemmeno di un capello il rendimento dei propri compagni, buono come giocatore di rottura ma ai kings hanno solo giocatori di rottura (sperando che thomas si trasformi in giocatore di rendimento). dalla panchina esce pochissima roba, t-rob è (a parere mio) fortissimo e con cousins formerà un front-court di livello, sul settore esterni (compresa ala piccola) ho solo enormi dubbi.

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