Paul George è uno dei giocatori più migliorati della stagione

Paul George è uno dei giocatori più migliorati della stagione

Un’ altra settimana NBA è passata, piena di avvenimenti da passare in rassegna col nostro Weekly. Pronti, via!

LA MARCIA DEI PACERS

Una striscia impressionante di 13-4 nelle ultime diciassette partite, vittorie di prestigio contro Miami, Knicks, e una corsa sempre più convincente verso il terzo posto della Eastern Conference, come sembrava logico già da inizio anno per i Pacers.

Ma nulla più esemplifica meglio il momento attuale di Indiana della vittoria di martedì sera contro gli Heat, e la grande partita disputata da Paul George, sempre più convincente nel ruolo di uomo-franchigia. L’ala al terzo anno nell’NBA ha indiscutibilmente giocato il suo miglior incontro della stagione in corso, dove oltre ai 29 punti e 11 rimbalzi in 44 minuti, ha limitato sua maestà LeBron con una ottima difesa, che ha portato James ha commettere il massimo numero di turnovers stagionale, ben 7, e a raggiungere la lunetta solo 4 volte.

Naturalmente il rinnovo a coach Vogel ha dato fiducia a tutto l’ambiente, ma la sensazione è di una squadra completa, che dovrà cercare di ripetere lo stesso tipo di prestazioni anche nei playoffs, e avere lo stesso tipo di rendimento da parte di giocatori come George, e il non meno importante David West, anche lui convincente in maglia Pacers…

NUOVA PARTENZA PER I LAKERS

Se i Lakers vogliono raddrizzare la loro deludente stagione, sempre più importante  e vitale sarà affidarsi a un Dwight Howard in piena condizione fisica, come dimostrato domenica sera contro i Cavs, avversari  certo deboli  senza Varejao a contrastare l’ex centro dei Magic, ma comunque concludere a 22 punti e 14 rimbalzi dopo aver saltato tre partite a causa della spalla destra è rilevante.

Come ha detto Steve Nash, “è l’ago della bilancia del nostro team, con lui abbiamo un’altra dimensione difensiva”, e di certo non era difficile migliorare rispetto all’energico (e nulla più) Robert Sacre in lineup.

I numeri parlano chiaro, i Lakers sono 6-5 quando Howard mette a referto almeno 20 punti e 10 rimbalzi, nulla di trascendentale ma certo indice che i lacustri (16-21) devono procedere a piccoli passi, dove anche una vittoria contro la sventurata Cleveland sembra un grande obiettivo.

Non era l’obiettivo di inizio stagione trovarsi in questo momento con l’acqua alla gola, rimane il fatto che i ragazzi di D’Antoni dovranno vincere almeno altre 29 partite per raggiungere i playoffs nella ipercompetitiva Western Conference, e non tutte saranno contro avversari così morbidi: ma come ha detto il coach baffuto prima della partita di domenica, “la nostra stagione inizia oggi”.

Era meglio se iniziava prima, l’importante è continuare anche con le prossime avversarie: e giovedì allo Staples Center arrivano gli Heat…

LE SOFFERENZE DI MELO

La vittoria nel matinèe al Madison Square Garden domenica contro gli Hornets è stato magari un brodino per i Knicks, comunque salutare visto le difficoltà dell’ultima settimana, in particolare la sconfitta contro i rivali divisionali Celtics lunedì, con coda di polemiche tra Carmelo Anthony e Kevin Garnett in campo, ma sopratutto fuori, con Melo a chiedere spiegazioni al rivale sui presunti insulti del trash-talker NBA per eccellenza alla moglie, la bella LaLa Vasquez.

Garnett avrebbe tra l’altro detto che la Vasquez ha il sapore degli Honey Nut Cheerios, una marca di cereali famosa negli USA, ma evidentemente gli insulti gratuiti sono stati ben altri.

Almeno altri due elementi hanno inciso sulla rabbia della star newyorchese: la situazione non proprio idilliaca del matrimonio con la bella modella\presentatrice, visto che i due coniugi si vedono ben poco a causa delle loro carriere, e… una dieta di 15 giorni che ha lasciato Anthony affamato e magari leggermente su di giri.

Sospensione di una partita a parte, in fondo tutto bene, e alle domande dopo la partita di domenica se dalla fame si mangerebbe pure i famosi Cheerios, Melo con humor ha risposto “me ne farei una scodella intera!”.

Meno ironico coach Woodson, sopratutto dopo la seconda sconfitta in meno di un mese contro i Chicago Bulls di venerdì, che ha ripetutamente parlato della necessità di registrare la difesa per ritrovare lo smalto di inizio campionato, un po’ perduto anche causa assenze di Felton e Rasheed Wallace. Fortuna che Miami non sta correndo di suo, anzi…

FUORI MIAMI E’ DURA…

Prima della vittoria contro Sacramento di sabato, gli Heat avevano subito due sconfitte consecutive in trasferta contro Indiana e Portland, e proprio contro i Blazers LeBron e company hanno dimostrato alcuni limiti attuali, sprecando un vantaggio di 12 punti in soli 8 minuti!

E questo con i Big-Three tutti schierati in parata, e una difesa insolitamente attenta: 45 rimbalzi presi alla pari con Portland, e la squadra di casa tenuta al 37% dal campo. “Questo è il tipo di incontro in cui sei battuto pur avendo fatto tutto giusto”, ha rimarcato Dwayne Wade, e la faccia di King James, tenuto a 15 punti dopo 54 partite consecutive da almeno venti punti, esprimeva non meno sconcerto.

Gli Heat non sono nuovi a cali di concentrazione, ma adesso stanno diventando un po’ troppi: e vincere giocando bene l’ultimo quarto sembra un giochetto improvvisamente diventato difficile per Miami, anzi per ironia della sorte è capitato in questa partita proprio ai loro diretti avversari…

NOTIZIE DALL’NBA

Rudy Gay continua ad essere al centro di diverse voci di mercato, tra cui l’ultima vede il forte interesse dei Raptors, che spedirebbero Josè Calderon e il big-man Ed Davis in Tennessee, non proprio un’offerta irresistibile, se non per liberarsi di una pesante voce al monte-salari.

Rispedita al mittente la proposta dei Grizzlies ai Minnesota Timberwolves, che avrebbe coinvolto il centro montenegrino Pekovic, ma l’interesse dei Wolves per Gay risale al 2010, prima del suo rinnovo con Memphis, difficile non pensare a un rinnovo d’interesse per il GM Kahn, naturalmente alle giuste condizioni.

Col probabile passaggio dei Sacramento Kings dai Maloof a un gruppo economico che dovrebbe portare la franchigia a Seattle, si può dire congelata qualunque trattativa che riguardi DeMarcus Cousins, anche per il difficile ritorno di un giocatore di parivalore con l’attuale contratto di Cousins (stipendio attuale sui 4 milioni di dollari), a patto che lo spostamento di città non significhi una completa rifondazione di squadra.

E’ possibile al contrario che un ambiente più competitivo stimoli il gruppo e il conflittuale big-man, almeno questa è la speranza per i futuri tifosi dei nuovi Sonics…

Vincere contro i Lakers martedì in casa non ha proprio generato ulteriore entusiasmo ai Rockets, che hanno iniziato nel peggiore dei modi una serie di partite in trasferta: 3 sconfitte consecutive, e a parte Boston fanno scuotere la testa quelle subite contro Nola e Philadelphia..

Anche questo Weekly è finito, appuntamento alla prossima settimana e buon basket NBA a tutti…

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