JR Smith è il sesto uomo dell'anno, un lusso per questi Knicks

JR Smith è il sesto uomo dell’anno, un lusso per questi Knicks

Tutto pronto a New York, dove Knicks e Celtics scendono in campo per Gara-2 del primo turno dei playoff. I padroni di casa vogliono riprendere da dove hanno lasciato, vale a dire da un finale di partita travolgente grazie al quale hanno rimontato lo svantaggio e portato a casa il primo punto della serie; gli ospiti, invece, quel finale vogliono dimenticarlo, lasciandosi alle spalle un quarto periodo con soli otto punti all’attivo che li ha condannati alla sconfitta.

I Knicks modificano leggermente il loro quintetto iniziale, con Copeland che lascia il posto a Pablo Prigioni, vero e proprio talismano dei newyorchesi: col play argentino in campo dall’inizio, i bianco-arancio hanno un record di sedici vittorie e due sole sconfitte.

La partita inizia in fotocopia alla prima della serie, con Kevin Garnett ad infilare i primi due punti con un canestro in step-back; Anthony non tarda ad aprire la sua serata, andando a segno con tiro senza ritmo alla sua maniera. I primi minuti di gara non sono frizzanti come in Gara-1: il ritmo e più lento, e le due squadre sembrano più contratte e meno precise nelle esecuzioni offensive.

Boston perde subito Garnett, costretto a sedersi in panchina dopo pochi possessi a causa di due falli a carico; per i padroni di casa, invece, entra in campo J.R. Smith, fresco vincitore del premio come miglior sesto uomo dell’anno, acclamato a gran voce dai suoi tifosi.

Smith non si fa attendere, portando subito la sua scossa di energia e andando a segnare due punti di ottima fattura; i Celtics sembrano un po’ in difficoltà ma vengono soccorsi da un ottimo Brandon Bass, che va a segno col piazzato della casa e anche in uno contro uno, mettendo palla per terra e mandando a bersaglio un non facile tiro in allontanamento.

Il match inizia a salire di colpi, con Green e Pierce che si iscrivono al tabellino dei marcatori e J.R. Smith che regala spettacolo anche in fase di rifinitura, servendo a Kenyon Martin un cioccolatino nel pitturato che il numero 3 dei Knicks tramuta in una schiacciata a due mani.

La panchina dei Celtics riesce finalmente a entrare nella serie, con Crawford che manda a bersaglio una tripla alla prima palla toccata e Terry che finalmente si sblocca anche lui dall’arco dei tre punti; anche la difesa biancoverde fa il suo dovere, con Bass e Green che vanno a stoppare all’unisono Anthony, e i Celtics si portano sul 20-15 grazie ad un parziale di 9 a 0.

La replica dei padroni di casa non si fa attendere: un gioco da tre punti di ‘Melo e una tripla di Kidd rimettono avanti i Knicks, prima dello show di J.R. Smith, che nel finale va a segno con un bellissimo canestro da due punti e con una tripla da 10 metri sulla sirena che fa impazzire il Garden. Primo quarto che si chiude coi padroni di casa avanti 26-20.

Un libero del solito Smith apre il secondo periodo e chiude un parziale di 12 a 0 in favore di New York. Il trend della gara continua a vivere su questa alternanza, perché adesso tocca di nuovo agli ospiti piazzare un break significativo: Crawford, quattro punti di Bradley, Garnett e una tripla di Terry siglano un 11 a 0 che riporta i Celtics al comando.

Anthony risponde con una tripla, ma Terry sembra aver ritrovato il tocco dall’arco e segna il tiro del 36-30 in favore di Boston; i biancoverdi vivono un ottimo momento e provano a scappare sull’asse Pierce-Green, col capitano che prima segna battendo con una sontuosa virata un’ottima difesa di Felton e poi dalla propria tre quarti serve un meraviglioso assist al numero 8, che completa la giocata schiacciando al volo.

New York prova a scuotersi con Felton e Smith, ma la difesa dei Celtics funziona e permette agli ospiti di correre in contropiede e di andare ancora a segno con Pierce, prima che due liberi di Bradley diano a Boston un vantaggio di 9 lunghezze.

I Celtics finiscono bene il primo tempo, trascinati sempre da un Pierce tuttofare, che segna ancora un canestro da campione e va a stoppare anche il contropiede di Felton (che riesce comunque a segnare). La prima frazione si chiude così sul punteggio di 48-42 per gli ospiti, che sono avanti grazie a formidabili esecuzioni offensive (56% dal campo) e ad un parziale di 28 a 16 nel secondo periodo.

Anthony è il miglior realizzatore con 15 punti all’attivo ma con scarse percentuali al tiro, seguito da Smith a quota 13 dalla panchina. Pierce è il migliore dei suoi con 10 punti e 5 assist, che permettono ai Celtics di andare al riposo in vantaggio come in Gara-1; i biancoverdi ora sperano di vivere un ripresa migliore di quella giocata sabato scorso nel primo confronto della serie.

New York azzera lo svantaggio già nei primi possessi del terzo quarto: due triple in fila di Shumpert pareggiano i conti, e un layup di Felton dopo due punti a testa di Pierce e Anthony riporta in vantaggio i padroni di casa.

Pierce ha appena commesso il suo terzo fallo, ma le cattive notizie per gli ospiti non finiscono qui, perché Chandler riceve profondo nel pitturato, segna e subisce il fallo di Garnett: è il quarto personale del numero 5, e i Celtics perdono così la loro àncora difensiva.

Ecco che i Knicks allungano di nuovo le mani sulla partita, grazie ad un Carmelo Anthony “on fire” in attacco ma soprattutto con una difesa incredibile, il vero marchio che coach Mike Woodson è riuscito a imprimere alla sua squadra: New York accetta qualsiasi cambio e si accoppia benissimo con gli avversari, difendendo forte e togliendo l’aria all’attacco dei Celtics.

I padroni di casa volano sulle ali dell’entusiasmo, spinti da un pubblico in delirio; Boston prova a scuotersi con lo scatto d’orgoglio dei suoi vecchi leoni Pierce e Garnett, ma ormai New York ha rotto gli argini e trascinata da Anthony e Smith chiude alla grandissima il terzo quarto, che si conclude col punteggio di 74-59. I Knicks sono padroni del match, e la serie pare decisamente avviata sui binari del 2 a 0.

I Celtics provano a crederci ancora e tentano una rimonta disperata in apertura di quarto periodo: Crawford e Pierce riportano di puro orgoglio Boston sul -9, ma un principesco Carmelo Anthony risponde colpo su colpo, oltrepassando quota 30 punti per la seconda volta consecutiva e mortificando ogni ulteriore tentativo degli ospiti di riaprire la partita.

Con il quinto fallo fischiato a Garnett e Pierce si spengono i residui fuochi di resistenza biancoverde: i Celtics alzano bandiera bianca, e New York può chiudere in trionfo fino all’87-71 conclusivo. Boston crolla per la seconda volta di fila nella ripresa, con un imbarazzante parziale di 45 a 23 in favore dei Knicks; la difesa asfissiante di New York e un califfo col numero 7 fanno il resto, con ‘Melo che chiude la sua strepitosa partita con 34 punti (11-24 al tiro) e 4 rimbalzi.

Felton aggiunge 16 punti, 7 assist e 5 rimbalzi alla prova del fuoriclasse da Western Baltimora, mentre ai Celtics non basta aggrapparsi alla classe e l’orgoglio di uno stoico Paul Pierce da 18 punti, 6 rimbalzi e 6 assist (ma anche 5 palle perse); Garnett chiude in doppia doppia a quota 12 punti e 11 rimbalzi, ma appare ancora fuori ritmo e viene condizionato dai problemi di falli, mentre Bradley e soprattutto Green non riescono a ripetere le performance di Gara-1.

La panchina dà invece segnali di risveglio, con i 10 punti di Crawford e i 9 di Terry, ma viene pareggiata dai 19 punti di un grande J.R. Smith; per i Knicks ottimo anche l’apporto difensivo di Kenyon Martin, autore di 11 rimbalzi e ben 4 stoppate.

Con la vittoria di oggi New York lancia un segnale forte per la serie e per il suo cammino nel tabellone della Eastern Conference: i Knicks hanno dimostrato di non essere solo una squadra da triple e isolamenti, ma di saper mettere in campo una difesa d’élite in grado di cambiare la partita nel momento decisivo.

E siccome un vecchio adagio recita che gli attacchi vendono i biglietti ma le difese vincono le partite, questi Knicks si candidano come seria contendente al trono dell’Est. I Celtics dal canto loro hanno fatto un preoccupante passo indietro rispetto alla sconfitta in Gara-1: se nel primo atto della serie era stato solo il quarto periodo ad essere deficitario, ieri la squadra è mancata totalmente in tutta la ripresa, prestando il fianco alla rimonta e all’allungo inesorabile degli avversari.

Boston non può stare in campo senza Kevin Garnett, e il numero 5 dovrà riuscire a ritrovare il ritmo perduto e a stare lontano dai falli, perché i suoi non possono prescindere dalla sua presenza soprattutto sul lato difensivo del campo.

Ora la serie si sposta a Boston, con i biancoverdi che torneranno in città per la prima volta dopo la tragedia della Maratona: le squadre troveranno un’atmosfera certamente emozionante, e vedremo se gli uomini di coach Rivers saranno capaci di iscriversi alla serie e di far felice la loro gente.

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