Lo scarto finale non inganni. Delle quattro partite finora giocate tra Thunder e Grizzlies quest’ultima è stata l’unica in cui una delle due squadra è riuscita a prendere un vantaggio e sembrava in grado di controllare la gara.
I Thunder si sono scrollano di dosso l’insicurezza delle ultime partite e trovano in Ibaka il realizzatore d’affiancare a Durant. Nel primo tempo i Thunder segnano tanto, molto per le medie che la serie ci ha abituato, costringendo Memphis alla rincorsa.
Brooks manda Sefolosha su Conley, il suo miglior difensore per limitare il playmaker avversario ma è tutta la difesa di Oklahoma ad essere più aggressiva. Per contrastare i pick and roll tra Conley e Gasol il difensore dello spagnola ha il compito di aiutare su Conley impedendogli la penetrazione diretta.
Gasol difficilmente preferisce il taglio dopo il blocco ma predilige alzarsi in posizione centrale per cercare il piazzato o il un passaggio per Randoph in post. La nuova strategia di Brooks sembra funzionare. Memphis fatica, i Thunder non lasciano possibilità di rimbalzo e finalmente trovano i punti in transizione che tanto sono mancati nelle sfide precedenti.
I 17 punti di vantaggio sono la naturale conseguenza del gioco ritrovato dei Thunder. Memphis però non si lascia scoraggiare e senza perdere la testa non prova a recuperare subito ma rosicchia punto dopo punti. All’intervallo lo svantaggio è sotto la doppia cifra.
Oklahoma si spegne lentamente e già a fine terzo quarto la partita torna ad essere ad un possesso. Il ritmo si è abbassato vistosamente e Memphis sembra quasi voler giocare l’ennesima partita punto a punto più che cercare l’allungo.
Il finale si gioco sulla freddezza ai liberi. Gasol da due punti di vantaggio ai suoi quando mancano una decina di secondi alla fine. Durant pareggia con un appoggio dopo un’ottima rimessa, Randolph ha l’ultimo tiro ma Ibaka lo stoppa.
“Dobbiamo correre, correre. Dobbiamo giocare la nostra pallacanestro, dobbiamo essere più sicuri di noi stessi. E’ il momento di mostrare chi siamo.” Queste le parole di Brooks in uno degli ultimi time out.
Oklahoma ha infatti dimostrato che senza Westbrook sarebbero una squadra a rischio lotteria. Nel supplementare Memphis chiude la pratica con la difesa e i canestri di Randolph e Gasol consegnano il 3-1 in favore della squadra di coach Hollins.
Per i Thunder sembra avvicinarsi il momento di liberare gli armadietti nello spogliatoio e prepararsi per le vacanze. Presti e tutta la dirigenza avranno da lavorare quest’estate. Se dobbiamo trovare un lato positivo nell’infortunio di Westbrokk è che ha dato la possibilità di valutare l’effettivo valore del roster.
Sotto accusa sicuramente Perkins. Il rischio che si applichi l’amnesty quest’estate è concreto ancheperchè il suo ruolo è sempre più marginale. Martin non è continuo come si sperava e Fisher non è eterno. Jackson potrebbe trovare più minuti anche al fianco di Westbrook. La ricerca di una guardia affidabile ha assoluta precedenza su tutto.
Memphis invece sembra una squadra in missione, sanno di non essere i più forti ma allo stesso tempo sanno come giocare e vincere le partite. Se raggiungeranno le finali di Conference, come tutto sembra presagire, non vorranno sicuramente fermarsi. Anche per questo gruppo potrebbe essere l’ultima cavalcata assieme. La nuova proprietà non sembra propensa a spese onerose per mantenere la squadra competitiva ma questo gruppo ha saputo rispondere con i fatti ai tanti dubbi che fino a poche settimane fa lo circondava.