Kelly Olynyk, una delle note positive della Summer League di Orlando

Kelly Olynyk, una delle note positive della Summer League di Orlando

Poco conta se sono stati i giovani degli Oklahoma City Thunder a portare a casa la manifestazione svoltasi ad Orlando e durata ben cinque giorni. E’ solo una vittoria simbolica, perché quel che conta di più in questi eventi sono i giocatori, magari quelli scelti in alto nell’ultimo Draft, che attirano la curiosità degli appassionati e non solo.

Rimanendo tra le fila dei “vincitori”, non si possono non citare le prestazioni di Reggie Jackson, esploso nelle rotazioni di coach Brooks durante l’ultima stagione, soprattutto nei playoff in cui si è alternato a Fisher nel ruolo di vice-Westbrook. Per lui 19.5 punti in questa Summer League anche se in sole due partite giocate, per via di un piccolo acciacco.

Aldilà di questo, possiamo affermare che nei 46 minuti complessivi giocati, Reggie ci ha fatto un’ottima impressione e che lo vedremo molto spesso in campo durante il prossimo campionato.

Un’ottima impressione ce l’ha lasciata pure il suo compagno Jeremy Lamb, bistrattato prima dai Rockets e poi dagli stessi Thunder, nonostante al college (UConn) fosse considerato un vero e proprio top player. Ora, grazie ai suoi 18.8 punti (di cui 32 segnati ai Sixers) in quel di Orlando, potrebbe vedere il campo più spesso, anche perché Kevin Martin ha lasciato l’Oklahoma per il Minnesota.

Jeremy ha dimostrato prevalentemente quanto di buono aveva già mostrato alla corte di Jim Calhoun. Ottimo jump shot, braccia lunghe e uno step back che ha provocato qualche vittima in questa rassegna. Non si è quasi per niente visto, invece, Perry Jones III, ormai eterna promessa del basket che conta, ma mai veramente apprezzato da Scott Brooks.

Dal Sooner State ci spostiamo a Boston, dove già brilla la stellina presa da Gonzaga, Kelly Olynyk. A dire la verità, Kelly è stato scelto inizialmente dai Mavericks e poi spedito nella Bean Town in cambio di Lucas Nogueira. Beh, con un senno di poi abbastanza precoce possiamo dire che molto probabilmente il vero affare lo hanno compiuto i Celtics.

Sotto gli occhi di Brad Stevens e del suo staff, l’ex Bulldog ha messo a segno prestazioni confortanti e c’è il rischio che nel giro di pochi anni non faccia rimpiangere KG. Atletismo, buone mani, sia a rimbalzo che al tiro. Certo, le difese messe in atto durante questo tipo di manifestazioni non sono di certo delle più consistenti, ma Kelly è apparso già pronto per partire titolare al fianco di Green, Sullinger e Rondo, in quelli che dovranno essere i Celts dell’immediato futuro.

Chi è stato promosso è anche Victor Oladipo, seconda scelta assoluta al Draft di nemmeno un mese fa e già osannato dai media. I Magic possono tranquillamente gonfiare il petto per un giocatore che ha tenuto 19 punti di media nelle quattro gare giocate, con un 53.8% da tre che fa spavento. Certo, d’altro canto c’è una percentuale dal campo orribile (37.5%), ma ci possono essere varie interpretazioni di queste statistiche. Fatto sta, che Victor si è subito presentato bene al primo appuntamento.

Una conferma è stata ricevuta da Andre Drummond che da alcuni è stato definito non propriamente da Summer League, ma che ha impressionato comunque con i suoi 15.7 punti e 15 (!) rimbalzi di media, dominando letteralmente sotto i tabelloni.

Una sorpresa positiva è stata invece Tyshawn Taylor che, nel disastro dei Nets, ha fatto vedere ottime cose, come i 25 punti segnati a Miami. Jason Kidd ha potuto visionarlo in quasi tutte e quattro le partite da lui giocate e sicuramente avrà preso nota di questo ragazzo proveniente da Kansas e scelto con la numero 41 dai Blazers nel Draft dello scorso anno.

Un’altra sorpresa è stata sicuramente Miles Plumlee, fratello di Mason che milita nei Nets. Miles ha tenuto quasi una doppia-doppia di media nei quattro incontri disputati, mostrando tutto il fisicaccio che non ha ancora impressionato coach Vogel per inserirlo nelle rotazioni dei Pacers. Come vice-Hibbert potrebbe dire la sua.

Passando alle delusioni, possiamo citare quella parziale riguardante Michael Carter-Williams, point guard rookie dei Sixers che avrà il compito di non far rimpiangere Jrue Holiday. 13.6 punti e 6.8 assist non sono cifre da buttare via, ma le percentuali dal campo e le palle perse con cui sono state ottenute non fanno di certo onore ad un giocatore di cui si è parlato tanto bene. Avrà sicuramente il tempo per ridimensionarsi, anche perché il talento c’è e si vede.

Un’altra mezza delusione è stata anche Tony Mitchell, ma più che altro per un parere personale, visto che avevo messo gli occhi su di lui già da tempo. Il giocatore dei Pistons ha fatto registrare 11.2 punti in cinque partite, ma non ha più di tanto impressionato e i 2 punti con 1/9 al tiro contro i Rockets lo hanno sicuramente gettato nelle ortiche.

Di delusioni vere e proprie molto probabilmente non ce ne sono state, ma da Steven Adams ci si aspettava di più, così come da un giocatore ormai navigato quale Jeremy Evans, uno dei “veterani” della rassegna.

Per il resto, alcuni giocatori li rivedremo sicuramente sul parquet che conta, mentre per altri sarà un pochettino più difficile, se non impossibile, ma tutto sommato è stata una Summer League assai divertente ed interessante.

 

8 thoughts on “Orlando Summer League 2013: tra sorprese e conferme

  1. Adams delusione? Per quanto detto su di lui si diceva giocatore con solamente un piazzato dalla media, invece mi ha fatto vedere potenziale fisico e tecnico, voglia di difendere e rimbalzi. Il tocco c’è e si vede, gli altri aspetti devono essere lavorati ma Adams ha fatto vedere di avere un potenziale interessante.

    • Concordo adams ha fatto vedere un ottimo potenziale, non che conoscendo il giocatore ci fossero dubbi….
      Un altra cosa perry jones non ha giocato perchè infortunato… non certo perchè non visto da brooks

    • Non ho definito Adams una delusione, se vai a rileggere bene, ma semplicemente da lui ci si aspettava qualcosa di più proprio per le ottime parole che sono state spese sul suo conto in molti mock draft

      • Francamente non capisco che cosa ci si aspettasse di più da un ragazzo di non ancora 20 anni come Adams, mentre non capisco il commento su Perry Jones, in particolare quel “non si è quasi per niente visto”: non si è visto del tutto perchè era infortunato e non ha partecipato

  2. Senza nessuna offesa ma l’impressione che si ha leggendo l’articolo è che non sia sia vista nessuna o quasi partita dei thunder in questa summer league e ci si sia limitati ai boxscore..
    Adams non ha fatto assolutamente male, PJones non è che “non si è quasi mai visto” è che essendo infortunato non è neanche mai entrato ;)

    • Ragazzi secondo me vi state un pò troppo soffermando su alcuni punti abbastanza futili. Purtroppo non ho potuto vedere le partite in diretta, ma da quel poco che ho visto Steven Adams non mi ha impressionato come mi aspettavo, essendo tra l’altro una manifestazione di questo tipo e non la regular season, ma non ho mai detto che abbia fatto male o che sia una delusione. Per quanto riguarda Perry Jones, devo ammettere che non sapevo fosse infortunato e che ho guardato il boxscore dov’era presente, ma ovviamente senza aver giocato.

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