Victor Oladipo e Romero Osby: le scelte dei Magic al draft 2013

Victor Oladipo e Romero Osby: le scelte dei Magic al draft 2013

Essere tra le squadre con il maggior monte salari della passata stagione e contemporaneamente una delle peggior per record di vittorie non era sicuramente nei piani della dirigenza degli Orlando Magic. Il distacco da Howard si pensava potesse essere meno traumatico ma gli infortuni di Davis e Harrington e la squalifica di Turkoglu hanno tolto i pochi punti di riferimento ad una squadra ricca di giovani.

L’eredità della precedente gestione pesa ancora tantissimo sul presente dei Magic. Nel tentativo di trattenere Howard l’ex G.M. Otis Smith ha piazzato una serie di colpi rivelatisi poi un’arma a doppio taglio. Vinca Carter prima, Arenas poi e per ultimo il ritorno di Turkoglu.

La stagione appena conclusa non doveva essere così disastrosa ma quando gli infortuni hanno decimato il roster la voglia di poter scegliere alti al Draft si è imposta prepotentemente. Missione compiuta ma non fino in fondo. Il progetto era andato talmente bene che i Magic avevano più possibilità di tutti di avere la prima scelta assoluta ma si sono dovuti accontentare della seconda.

In un Draft incerto l’assenza di un fuoriclasse come potevano essere i James, Duncan o Iverson del passato ha reso la delusione per la mancata prima scelta più sopportabile. Si riparte da Oladipo, guardia veloce nel pensare e nell’agire che ha già impressionato nelle prima apparizione alla Summer Camp.  Con lui una serie di giovani interessanti come Tobias Harris, Nikola Vucevic e poi Harkless, Moore e Nicholson.

Tra i lunghi sicuramente chi ha impressionato maggiormente è Nikola Vucevic. Anche lui si è giovato dei molti infortuni dei compagni di squadra ma la solidità dimostrata nel suo secondo anno tra i pro lo mette di diritto nel quintetto titolare della verisone dei Magic 2013/14.

Una macchina da doppia doppia il cui arrivo è passato quasi sotto silenzio nella trade di Howard anche perché a Philadelphia nell’anno da rookie il minutaggio era ridotto e lui poco congeniale al gioco di Collins.

Dopo l’amnesty ad Arenas, il prossimo grosso contratto che scadrà l’anno prossimo sarà quello di Turkoglu,  e volendo anche quello di Nelson che ha una team option che la squadra può decidere di non far valere.

Si cercherà di ripartire dai giovani e cercare di scambiare i veterani in scadenza per acquisire altre scelte o altri giovani di potenziale? Potrebbe essere una possibilità che molte squadre  nel recente passato hanno scelto di seguire ma non è l’unica via percorribile.

Valorizzati i giovani della passata stagione si può provare a scambiarli per giocatori già formati in un pacchetto che possa prevedere come amo uno dei veterani in scadenza. I Magic hanno uno dei monte salari più basso perché la squadra è piena di giovani con i loro contratti da rookie ancora in essere.

Se Oladipo mantenesse le attese i Magic potrebbero ricalcare la strada dei nuovi Cleveland Cavs, un gruppo di giovani che stanno crescendo molto in fretta . Naturalmente Oladipo dovrebbe esplodere come ha fatto Irving già al suo primo anno tra i pro.

Un quintetto con Moore da playmaker, Oladipo da guardia, Harris in ala e Nicholson e Vucevic come lunghi ha un buon potenziale, se poi sia sufficiente come base per il futuro solo il campo ce lo dirà. Nella scorsa stagione i risultati negativi della squadra hanno permesso il loro utilizzo per un minutaggio molto superiore al preventivato.

Giocando senza la pressione del risultato hanno sicuramente avuto un vantaggio, nella prossima stagione le aspettative saranno più alte e non potranno permettersi strisce di sconfitte così lunghe come quelle con cui hanno chiuso l’annata.

Capitolo a parte sono i veterani. I superstiti dell’era Howard hanno poco da chiedere a questa squadra e inevitabilmente la squadra non può che chiedere a loro di far crescere i giovani aiutandoli nel processo di maturazione.

I dubbi più evidenti sono per giocatori come Turkoglu e Harrington, per motivi diversi inattivi nell’ultima stagione, che si stanno avviando verso fine carriera e nell’ottica di strappare gli ultimi contratti giocheranno per le statistiche.

Glen Davis è uno dei pochi che potrebbe avere mercato, alla pari di Jameer Nelson. Le squadre di vertice potrebbero attendere la fine dei loro contratti per poi provare a inserirli in squadra come specialisti. Nelson più che Davis sembra essere con Afflalo l’unico adatto al ruolo di mentore per i più giovani. Se accettassero questo ruolo potrebbero restare in attesa di stagioni migliori in cui dare il contributo d’esperienza di anni di NBA alle spalle.

Dopo aver aggiunto a roster Ronnie Price come terzo playmaker per completare il ruolo di regista, sono sempre più insistenti le voci
di un buyout per Turkoglu e Harrington. Il primo ha un contratto garantito solo per la metà dei 12 milioni previsti che saranno garantiti in toto solo da gennaio. Discorso analogo per Harrington che sarebbe felicissimo di lasciare la Florida nonostante ancora due anni di contratto.

Orlando ha svoltato velocemente dopo l’addio di Howard e si presenterà con un progetto tanto ricco di speranze quanto d’incognite.

Con la programmazione hanno superato anche l’addio di Shaq ricostruendo da Howard una squadra da titolo in meno di dieci anni. La storia si ripete e per i tifosi dei Magic si spera che Oladipo sia la nuova prima pietra su cui ricostruire una nuova squadra di vertice.

 

3 thoughts on “La faccia giovane degli Orlando Magic

  1. Sviluppare i giovani, metterli dentro nella r.s., altro giro al draft e pensare più a far uscire contratti che “acquisire”. Già liberarsi di quello di Harrigton non sarebbe male.
    La fase è iniziata, personalmente proverei a farla partire dal prossimo anno.

  2. Nessun dubbio, tankano al 100% anche questa stagione per due motivi principalmente:
    – così non vanno da nessuna parte e scambiare i giovani per prendere qualche veterano non serve a nulla se non ad ingolfare ad libitum il cap.
    – il prossimo draft è troppo ghiotto

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