La consueta soluzione in caso di rimessa cruciale è la ricezione del go-to-guy sul lato forte, magari dopo aver sfruttato uno o più blocchi, per andare poi a giocarsela in isolamento o in pick n’ roll.
I più audaci ricorrono ad un lungo come ricevitore dell’inbound, per eseguire poi una palla consegnata al finalizzatore designato.
I Bulls ci hanno mostrato, nell’ultima gara casalinga contro i Knicks (31/10/13), un ulteriore possibile diversivo.
Diamo un’occhiata:
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La posizione ravvicinata di Rose al lato della rimessa funge da esca per la difesa, che per scongiurare una sua ricezione, non ostacola il rimettitore e non aiuta sul ricevitore (Butler).
Una volta messa agevolmente in gioco la palla, a Rose non resta che sfruttare un primo blocco ostinatamente “premuroso” di Boozer ed un secondo di Noah (quasi uno stagger “dilazionato”). La difesa newyorkese facilita il compito ai Bulls facendosi trovare distratta, forse non aspettandosi un allontanamento del prevedibile go-to-guy: Shumpert resta incagliato su Boozer e Felton perde l’attimo per restare con Rose.
Il flare screen (blocco con uscita in allontanamento dalla palla, solitamente finalizzato al catch n’ shoot), permette così a Rose di ricevere con spazio e decidere come concludere; ovviamente, l’atletico slasher mette palla a terra e punta la linea di fondo. Per ironia del destino, il recupero un po’ tardivo di Felton finisce forse con l’ostacolare Chandler, anche se va comunque osservato che il punto di rilascio del tiro di Rose sia pregevolmente sopra le mani del lungo.
La soluzione ottimale (Rose in quasi-isolamento sul suo lato forte, il destro, con spazio per lanciarsi verso il ferro) è stata raggiunta in modo organizzato e dinamico, costringendo la difesa, tutt’altro che impeccabile, ad arrancare dietro un ribaltamento di lato, il tutto utilizzando semplicemente un taglio orizzontale (shallow cut).
Si tratta senza dubbio di un canestro ad elevato tasso di difficoltà (bravo Rose), ma frutto anche di una sagace pianificazione tattica, piacevolmente originale.
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