melo797A testa bassa. L’atteggiamento dei giocatori dei New York Knicks vale più di mille parole. A partire dal leader Carmelo Anthony per finire con coach Woodson che sembra non riuscire più a trovare soluzioni alle valanghe di problemi di quest’inizio stagione.

L’infortunio a Chandler non è che la punta dell’iceberg ed ha messo in mostra i problemi strutturali di una squadra mal costruita per vincere. Gli ingredienti per ripetere anzi migliorare i risultati della passata stagione ci sarebbero ma quello che è cambiato è l’entusiasmo e l’atteggiamento della squadra e dello staff tecnico.

Anche quest’estate il roster ha subito una mini rivoluzione che aggiungendosi alle molteplici delle ultime stagioni segna una continuità che poco si sposa con un progetto vincente. Vero è che non vestiranno più la maglia arancio-blu veterani come Rasheed Wallace, Marcus Camby, Kurt Thomas e Jason Kidd quasi tutti pensionati ma la loro assenza non è stata rimpiazzata a dovere.

Il reparto lunghi non è stato ricostruito a dovere. Oltre a Bargnani è stato firmato solamente Cole Aldrich, prima scelta dei Thunder di qualche stagione fa ma rimasto oggetto misterioso. Se nell’idea di Woodson Bargnani sarebbe stato il “4”atipico in grado di allargare il campo in attacco, il fulcro la difesa sarebbe dovuto essere Tyson Chandler.

Il centro campione con Dallas nel 2011 è ancora uno dei migliori centri difensivi della Lega e oggi la sua assenza è il maggior problema in casa Knicks. Se in attacco Bargnani è comunque un fattore che aumenta la pericolosità in difesa al giocatore romano ora, in emergenza, si chiedono intimidazione e rimbalzi con giocate non fanno parte assolutamente del suo bagaglio. Il risultato dell’assenza di Chandler e in generale di un suo sostituto è che i Knicks in difesa sono un colabrodo.

Woodson ha deciso di riproporre il quintetto con il doppio playmaker ma sia Felton è lontano dal rendimento della passata stagione, sia Prigioni, chiamato a sostituire Kidd e a giocare molti più minuti, evidenzia limiti fisiologici dovuti all’ età ed a un ruolo non ben definito.

Riassumendo urge una guardia da mettere a fianco di Felton ma la risposta non è nemmeno J.R. Smith, non tanto per qualità, il sesto uomo 2013 sarebbe titolare nella maggior parte delle franchigie NBA, ma il suo ruolo di trascinatore del secondo quintetto sarebbe difficilmente rimpiazzabile con i giocatori a roster attuale.

Iman Shumpert è l’ennesimo play-guardia a roster e forse anche l’unico che ha mercato per poter provare uno scambio alla ricerca del lungo che manca. Con un po’ di coraggio si potrebbe schierare in quintetto Tim Hardaway jr, rookie più avanti del previsto nell’inserimento nella NBA e già pronto a giocare con continuità.

Gli ultimi rumors di mercato citano una possibile trade Shumpert-Faried. Il lungo dei Nuggets sarebbe l’idea per propensione al rimbalzo ed energia ma il suo arrivo mettere in discussione il ruolo di Bargnani in quintetto al rientro di Chandler.

Un capitolo a parte merita Amar’e Stoudemire. Fisicamente è un ex giocatore, ha perso completamente esplosività e salto ma il contratto obbliga Woodson a farlo giocare. Con ancora due anni di contratto l’ex Suns almeno fino a fine stagione dovrà restare in casacca knicks . Ormai non possiamo che rimpiangere il grande giocatore che fu ma, lasciando a lato qualsiasi discorso tecnico, Stoudemire diventerà appetibile sul mercato solo dalla prossima estate quando entrerà nel suo ultimo anno di contratto.

Fino a fine stagione New York è legata a questo roster e questa considerazione ci porta direttamente al quesito più grande in casa Knicks.

Carmelo Anthony resterà a New York prolungando o deciderà di rinunciare al suo ultimo anno di contratto dichiarandosi per la free-agency?

La squadra attuale non può far strada nei play-off anche se nella Easter Conference un posto in post season per la squadra della grande mela è assicurato. Un uscita al primo turno è molto probabile e l’atteggiamento di “Melo” non può che gettare ombre sul suo futuro.

Siamo lontani dalla lunga telenovela che è sfociata con il suo addio a Denver. Non ci sono lock-out in vista e Anthony non rischia di perdere milioni di dollari di contratto. Lascerà scorrere la stagione verso la fine senza forzare alcun scambio, rinuncerà all’ultimo  anno di contratto e a pochi milioni di differenza ma sceglierà  dove giocare per i prossimi anni e questa volta ragionerà al meglio scegliendo la squadra che, per lui, avrà le migliori possibilità di vincere il titolo.

New York ha dalla sua la possibilità di offrire un contratto più lungo e remunerativo ma la zavorra di una squadra che difficilmente sarà competitiva. I Lakers la prossima stagione avranno un monte salari con talmente tanto spazio da poter firmare chiunque  ma le possibilità che la squadra possa essere competitiva per più anni sono comunque molto incerte.

Tra le squadre già oggi competitive Chicago potrebbe avere lo spazio per firmare Anthony decidendo di non lasciar andare Deng con la possibilità di scambiare Boozer con il suo contratto in scadenza. La coppia Rose-Anthony sarebbe immarcabile e con la solidità del sistema difensivo di Thibodeau i Bulls punterebbero al titolo ancora con più decisione di oggi.

Probabilmente la squadra che però ha più possibilità di accasare Carmelo Anthony sono i Brooklyn Nets. Natio di Brooklyn non è un mistero che se non fosse arrivata l’offerta di New York Anthony sarebbe finito proprio ai Nets.

A fine stagione con il più che probabile ritiro di Garnett e Pierce Brooklyn avrà la possibilità di firmarlo e Anthony stesso si ritroverà in una squadra già competitiva e futuribile con Deron Williams e Brook Lopez da cui ripartire.

Per l’ennesimo anno i Knicks dovranno affrontare una stagione con  molti dubbi sul loro futuro, in primis il destino del loro uomo franchigia che potrebbe cambiare per l’ennesima volta la storia della storica franchigia di New York, Manhattan.

 

One thought on “I Knicks in bilico tra presente e futuro

  1. Come faccia un sacco di gente a sostenere che New York possa essere una squadra da titolo, che dovrebbe addirittura migliorare facilmente i risultati della scorsa stagione, io proprio non riesco a capirlo. E’ una squadra costruita male, che non ha difesa e vive solo di isolamenti…per me il vero miracolo l’hanno fatto lo scorso anno, riuscendo a dare il 120% delle loro possibilità: quest’anno sta soltanto succedendo quello che è lecito aspettarsi da quel tipo di roster, soprattutto in contumacia Chandler che è l’uomo più indispensabile.
    Per di più, si è aggiunta anche l’assenza di Metta, che avrebbe potuto sopperire giocando da 4 almeno in parte al gap difensivo causato dall’assenza del centro…ma nonostante questo, non è paradossalmente il reparto lunghi quello con i maggiori problemi: Bargnani sta facendo delle ottime partite, oltre che offensivamente, anche come difesa stanziale(contro gente del calibro di Duncan e Howard tra l’altro); ovviamente non vale Chandler e in aiuto rimane molto carente, ma tra l’impegno suo e quello di un Anthony almeno più volenteroso rispetto al passato in questo fondamentale in qualche modo si sarebbe retto, con il fondamentale aiuto di Metta. Il vero problema è il backcourt: Smith è nella versione peggiore di se stesso, ovvero sparacchia ed è il solito buco nero in entrambe le fasi del gioco, e Felton è tornato semplicemente a essere quello che è: un giocatore scarso, che nella passata stagione ha vissuto un anno di grazia probabilmente irripetibile, difende poco e non sa gestire un attacco, che già vive di egoismi e forzature, in cui prende anche lui troppe iniziative isolate invece di favorire un minimo di circolazione. Shumpert ci prova ma non è costante, poco aiutato anche dal contesto, a Prigioni e Hardaway per motivi opposti non si può chiedere troppo…
    Il talento individuale c’è, partite ne vinceranno quando Anthony e Smith saranno in giornata(e soprattutto coi rientri di Chandler e Metta), ma così il titolo non sei autorizzato nemmeno a nominarlo, altro che vincerlo…comunque sia non hanno alternative: JR può far solo il sesto uomo, è il classico giocatore da cui si va quando l’attacco non gira sperando nella giocata individuale, ed essendoci già Melo tra i titolari a lui compete lo stesso ruolo nella second unit; per puntare più in alto possibile, serve che Melo inizi a fidarsi dei compagni, ma soprattutto servirebbe come il pane un play che possa limitarne gli eccessi e cerchi per quanto possibile di coinvolgere tutti gli attaccanti pericolosi di cui dispone la squadra, Bargnani compreso: l’anno scorso doveva farlo Kidd ma lo fece, molto inaspettatamente, ancora di più Felton, quest’anno lui è tornato normale e l’altro non c’è più e la conseguenza è sotto gli occhi di tutti.
    L’unico modo che hanno per tentare di indirizzare positivamente tutto il talento individuale di cui dispongono è mandar via tutto ciò che non serve per tentare di arrivare ad un grande play, di personalità, che sappia imporsi e far girare un minimo la squadra…certo, facile a dirlo ma CP3 ce n’è uno solo e non ce ne sono molti altri che potrebbero candidarsi al ruolo. Se non riescono ad arrivare ad un play che sia quanto meno buono, dal baratro non escono…oppure possono vivere l’ennesima annata di transizione aspettando la fine dell’anno, quando proveranno a convincere Anthony a rimanere scaricando finalmente l’albatross Stat e impiegando lo spazio salariale che libererebbe per ingaggiare appunto un play di livello, e magari un backup di Chandler

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