Finale teso in Oregon fra Mavs e Blazers, con i coach che si sono scambiati due inbounds decisamente interessanti; diamo un’occhiata.
Nel primo caso c’era fra le righe, nonostante il -3 a referto, un possibile lob ad Aldridge per un “quick two” ad alta percentuale; nei secondi residui, sarebbero seguiti: fallo sistematico e gara di tiri liberi (o un ulteriore match point per i Blazers).
Da notare come Batum, salendo troppo in punta, abbia avuto un angolo difficile (ma non impossibile) nel bloccare Marion, che infatti passa piuttosto agevolmente per inseguire Lillard, anche se poi, nonostante la differenza d’altezza e d’esperienza, abbocca troppo frettolosamente ad una finta del giovane Blazers.
La rimessa Mavs presenta un’ironica simmetria con quella precedente: anch’essa ambisce ad un tiro in allontanamento dal lato della rimessa, successivo alla ricezione e blocco sul palleggiatore, dopo aver lasciato la paint vuota; l’unica differenza è che non c’è tempo per fare sponda con il post alto, ma si serve direttamente il tiratore designato (che in questo caso non è il rimettitore).
Viste dall’alto, nelle due rimesse la palla compie lo stesso tragitto orizzontale verso il lato debole, prima di venir insaccata nella retina da un tiro eseguito in punta.
Da notare nella rimessa Mavs che il curl di Carter su Nowitzki consentiva altre due opzioni: lob al ferro per il buon Vince o palla in post a Dirk per il brevettato fade away ad una gamba.
Leggermente interlocutoria la posizione del difensore dell’inbounder: con 1,9 secondi al termine, o si pressa il rimettirore sulla linea (non ci sarebbe stato un passaggio così comodo), o ci si rivolge verso il campo per aiutare su eventuali uscite dai blocchi; in questo caso, la posizione “intermedia” era mirata a sconsigliare l’entry pass per Dirk?
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