No, questo non vuole essere il solito elenco dei clamorosi errori di valutazione che i GM di tutte e trenta le squadre puntualmente combinano ogni anno (anche perché non finiremmo più). In fondo quelle dannate scelte sono fatte in base al lavoro di altri (scout) e si sa che ogni parere è alquanto soggettivo e bisogna molto spesso andare sulla fiducia che non sempre ripaga a buon prezzo.
Quella che andremo ad affrontare è una carrellata di talenti che sono (passatemi il termine) marciti nel corso del tempo o non sono mai esplosi del tutto, almeno non come ci si sarebbe aspettato. Ora, bando alle ciance e partiamo!
Dopo una stagione folgorante con Iowa State, venne chiamato dai Bulls nel Draft del 2000, con la quarta pick assoluta. Fizer venne classificato come una power forward di talento, ma le attese vennero subito smentite dalle prestazioni. La sua miglior stagione la giocò nell’anno da sophomore, in cui segnò 12.3 punti di media, ma le sue cifre crollarono vertiginosamente nel corso degli anni. Dall’ultima apparizione NBA con la maglia degli Hornets, nel 2006, ha cambiato ben nove squadre, militando principalmente a Puerto Rico. Oltre ad essere uno dei giocatori più tatuati della storia (ne ha ben 31!), Marcus non è stato altro che una meteora in un panorama forse troppo pretenzioso.
9) Ed O’Bannon
Campione NCAA con UCLA nel 1995 e MOP della Final Four, Ed in NBA non ha mai svettato come avrebbe dovuto. Scelto dai New Jersey Nets nel medesimo anno, segnò a malapena 6 punti di media nella stagione da rookie. Il fatto che scivolò alla nove deve aver fatto riflettere in molti, soprattutto i Nets che credevano di aver compiuto un furto bello e buono. Purtroppo Ed durò poco nella lega e dopo la stagione 1996-97, prese il primo aereo per, pensate un po’, Trieste, senza mai più tornare.
Uno dei giocatori più alti della storia e famoso soprattutto per la sua apparizione in Space Jam in cui dei piccoli alieni gli rubavano il talento. A dire la verità quel talento non era propriamente presente. Shawn ha giocato per ben 12 anni in NBA, ma non ha mai spiccato il volo, anzi erano gli altri che dovevano sorvolarlo e c’è chi ce l’ha fatta. Buon intimidatore d’area (e vorrei anche vedere!), ma nulla più.
7) Dennis Hopson
Prima di O’Bannon, i Nets draftarono Dennis Hopson nel 1987. Sarebbe dovuto essere una grande shooting guard, ma si rivelò presto un flop, con sole cinque stagioni passate nella lega e una soltanto sopra i 1000 punti.
6) Stromile Swift
Swift era considerato un’ala forte dal grande potenziale, dato il suo atletismo e la sconfinata esplosività. Per questo i Grizzlies lo selezionarono con la seconda chiamata assoluta al Draft del 2000. In breve tempo, però, si rivelò un bust bello e buono, divenendo un journeyman di primo livello. Dopo la stagione 2009 ha deciso di abbandonare l’NBA per cercare fortuna in Cina, ma anche lì durò pochissimo e il nostro Stromile decise che forse era meglio dedicarsi ad altro.
The Kandi Man venne draftato nel giugno del 1998 dai Los Angeles Clippers con la prima chiamata assoluta, dopo aver trascorso un periodo di addestramento alla Kinder Bologna. Sterling e compagnia decisero di puntare sul centrone anglo-nigeriano per dare al rivale di sponda Lakers, Shaquille O’Neal, un valido avversario. Purtroppo per loro questa convinzione durò pochissimo e Michael si rivelò presto una delusione vera e propria. Nonostante tutto, rimase ad LA per 5 anni, per poi andare a giocare al fianco di Garnett nei magici Timberwolves targati 2003-04. Quella fu sicuramente la sua migliore stagione in carriera. Carriera che proseguì per altri quattro anni, per poi concludersi a Boston, nel 2007.
4) Kwame Brown
Kwame Brown è divenuto famoso per essere stato voluto da Michael Jordan nel Draft del 2001. Ecco, sicuramente non abbiamo nulla da dire sul Jordan giocatore, ma su quello dirigente è meglio se passiamo oltre. Non contento, il caro MJ lo volle pure nella “sua” Charlotte durante la stagione 2010-11, forse per dargli una seconda chance o per non screditare se stesso, fatto sta che Kwame non sfruttò nemmeno quella. Svincolato dai Sixers il 20 novembre, ora è senza squadra. Che non si azzardi qualcuno…
3) Darko Milicic
Qui più che di bust si tratta di un puro colpo di testa di Joe Dumars. Su di lui c’erano grandi attese prima del Draft 2003. Classico giocatore europeo dalle mani vellutate e solido rimbalzista… anche se solo sulla carta. Classificato come uno dei più grandi errori nella storia della lottery, Darko è durato anche fin troppo in NBA, disputando la sua ultima stagione nel 2012.
2) Chris Washburn
Terza scelta assoluta nel Draft del 1986, Chris divenne un vero e proprio tormento per tifosi e staff tecnico, tanto che venne allontanato dalla lega dopo appena due stagioni.
Non può essere considerato un fallimento assoluto, anche perché Sam ha giocato 11 solide stagioni in NBA, sfiorando spesso la doppia-doppia di media. Ma la storia racconta che i Portland Trail Blazers lo preferirono a Michael Jordan e Charles Barkley nel 1984, selezionandolo con la seconda chiamata assoluta. Basta questo?
Per ora è tutto, ma parto subito alla ricerca di altri clamorosi bust!
Scrive per playitusa dal 2012. Esperto di NBA, NHL ed MLB.
https://twitter.com/NikLippolis
aggiungerei anche Dajuan Wagner e Jay Williams
…era chiaro che la numero uno sarebbe stata di Sam Bowie, lo è sempre.
Al liceo era uno dei top 3 prospetti d’America poi già all’università cominciarono gli infortuni.
Ma quando si tratta di infortuni universitari il draft diventa ancora più incerto.
In diverse occasioni i Bulls hanno dovuto ammettere che se avessero avuto la numero 2 avrebbero probabilmente scelto Bowie su Jordan (e su Barkley senza nessuna ombra di dubbio).
Dov’è Greg Oden in questa classifica?
Purtroppo Jay Williams e Greg Oden non sono classificabili perchè le loro carriere sono state rovinate da imprevisti come cadute in moto (nel caso di Jay) o infortuni gravi. Comunque presto arriverà un secondo capitolo con altri nomi ;)
Perche’, la carriera di Sam Bowie non e’ stata rovinata da un infortunio grave?!
Io farei anche l’articolo contrario sui vari “steals of the draft” :)
Certamente, è una buona idea :)
Van Horn? All-America in NCAA, draftato prima di Billups e T-Mac, ma poi..
Bennett sembra essere sulla buona strada, quest’anno
Contano solo i ritirati si può già fare il nome di Andrea Bargnani…?
non sono d’accordo e un onore avere un italiano che passerà alla storia come prima scelta più che dignitosa
Ehehe.. effettivamente, a esser un po’ cattivi.
Per carità Andrea per essere bravo è bravo! E a ne sta pure simpatico, ma non è l’uomo che ti fa svoltare la squadra. Quando lo hanno scelto contavano certamente che potesse migliorare molto, invece non è cresciuto più di tanto.
pervis ellison?
Bell’articolo. Aspetto la seconda puntata ;-)