1) Oklahoma City Thunder (42-12) (=)
Continuano ad essere una delle squadre più in forma della lega con altre due vittorie che portano a quattro le lunghezze di vantaggio sugli Spurs. Peccato solo per la sconfitta di Orlando che poteva essere evitata se solo Durant avesse saputo gestire meglio quell’ultimo pallone…
2) Indiana Pacers (40-11) (=)
Settimana alquanto analoga a quella dei succitati, condita da due vittorie e una debacle in quel di Orlando sempre per un solo dannato punto che fa ammontare la rabbia. Rabbia prontamente sfociata nel successo di ventiquattro ore dopo contro i Nuggets, ottenuto con un bel +39 nello score finale.
3) Miami Heat (36-14) (+1)
Riescono finalmente a salire sul podio e lo fanno in una settimana non particolarmente brillante che li ha visti perdere clamorosamente a Salt Lake City e faticare in casa dei Suns, in cui si è dovuto ergere il solito LeBron James a salvatore della patria.
4) San Antonio Spurs (37-15) (-1)
Gli Speroni hanno collezionato tre vittorie in queste prime cinque partite lontane dall’AT&T Center, impegnato ad ospitare l’annuale rodeo. Non un gran risultato per la squadra con il miglior record in trasferta della lega, ma sarebbe potuta andare anche peggio…
5) Portland Trail Blazers (36-16) (=)
Settimana non facile per i Blazers che hanno dovuto affrontare le due migliori squadre della lega, perdendo entrambe le partite, non senza lottare fino in fondo. Dall’altra parte, sono giunte due ottime vittorie in trasferta che tengono a debita distanza Clippers e Rockets.
6) Los Angeles Clippers (36-18) (=)
Si pensava che il ritorno di Chris Paul non avvenisse prima della pausa per l’All-Star Game, invece, l’ex Wake Forest è tornato in campo domenica, nella partita stravinta contro i Sixers. Tempi di rientro accelerati anche per via dell’imminente scontro diretto con Portland che varrebbe il terzo posto ad Ovest, in vista di una seconda parte del mese decisamente impegnativa.
7) Houston Rockets (35-17) (=)
Il primo posto della Southwest Division si sta rapidamente avvicinando, non solo per le cadute degli Spurs, ma anche grazie alle sei vittorie consecutive da cui, Howard e compagni, sono reduci. Il centro ex Lakers si sta rivelando il vero trascinatore dei suoi, come dimostra il dato di dodici successi di fila quando supera i 20 punti. Ora i Rockets fanno realmente paura e il ritorno di Asik non potrà fare altro che dar man forte al pitturato, il vero punto forte della squadra.
8) Phoenix Suns (30-21) (=)
Le sconfitte contro Houston e Miami ci possono anche stare se, nel mezzo, piazzi una strabiliante vittoria contro i tuoi diretti rivali di division (vedere sotto), in cui Goran Dragic ha deliziato il pubblico dello US Airways Center con 34 punti e 10 assist. Vorrei tanto sapere chi non ha voluto pagargli un bel viaggetto a New Orleans…
9) Golden State Warriors (31-21) (=)
Rifilano un +43 ai Sixers che li fa momentaneamente tornare in testa alla Pacific e che ha regalato il career high di punti ad uno scatenato Mareese Speights che, forse, aveva ancora qualche conto in sospeso con la sua ex squadra.
10) Dallas Mavericks (31-22) (=)
La pessima sconfitta di Charlotte ha interrotto la loro striscia di cinque successi consecutivi e li ha privati di un mirabolante sorpasso su Warriors e Suns. La squadra rimane comunque ben salda all’ottavo posto ad Ovest, a tre lunghezze e mezzo di vantaggio sui Grizzlies.
11) Memphis Grizzlies (28-23) (=)
Due vittorie e due sconfitte, in questa settimana, che smorzano leggermente l’entusiasmo che stava riaffiorando, negli ultimi tempi, nella città di Elvis.
12) Toronto Raptors (27-24) (+1)
Nella settimana che porterà DeRozan e Lowry a giocare a New Orleans, nella famigerata partita della domenica, l’unico successo arriva proprio contro i Pelicans che basta ad assicurare il terzo posto ad Est.
13) Chicago Bulls (26-25) (+4)
Chi li dava per spacciati (compreso il sottoscritto) dopo l’ennesimo infortunio occorso a Rose, si è dovuto prontamente ricredere. D.J. Augustin sta cercando, con tutte le sue forze, di far rimpiangere il meno possibile il numero 1 della franchigia dell’Illinois, riuscendoci egregiamente, come dimostrano le prestazioni fin qui ottenute. Se poi Joakim Noah si permette di sfoderare triple-doppie come quella contro Atlanta, beh non c’è di che lamentarsi dalle parti della Windy City.
14) Atlanta Hawks (25-25) (-2)
Sette giorni proprio da dimenticare per Atlanta, in cui sono arrivate tre sconfitte che portano a quattro la loro striscia negativa. La possibilità di riscatto potrebbe arrivare nella partita contro i Raptors, ultima fatica prima dell’All-Star break.
15) Washington Wizards (25-26) (=)
Se i Wiz arriveranno al weekend dell’All-Star Game con un record negativo, dovranno iniziare ad incolpare loro stessi per non aver sfruttato alcune clamorose occasioni, com’è capitato in quest’ultima settimana, in cui hanno perso due partite casalinghe, la prima contro degli Spurs privi di Tony Parker, Manu Ginobili e Kawhi Leonard e l’altra contro i non propriamente irresistibili Cleveland Cavaliers. Per fortuna che il successo sui Kings ha risollevato un attimino la situazione.
16) Denver Nuggets (24-26) (-2)
Una sola vittoria in questa settimana, contro i disastrati Bucks, e tre sconfitte consecutive nel mini-tour ad Est. Le Pepite stanno lentamente arrendendosi sotto i colpi di una stagione letteralmente sfortunata.
17) Brooklyn Nets (23-26) (+1)
Fino a poco tempo fa, recuperare una situazione così disperata sembrava davvero ardua impresa. Dando un occhio alla classifica, i Nets si trovano in settima posizione con una freccia rivolta verso l’alto che continua ad illuminare il loro cammino, salvo qualche evitabile battuta d’arresto.
18) Minnesota Timberwolves (24-28) (-2)
Nessuna nota positiva ha accolto la settimana dei Timberwolves che hanno perso Kevin Martin per infortunio e non hanno ottenuto alcun successo, perdendo quattro partite di fila che li portano a sei lunghezze e mezzo dalla zona playoff, con la sensazione che comincino ad essere un po’ troppe.
19) Charlotte Bobcats (23-29) (=)
Dopo aver ottenuto solo 28 vittorie nelle ultime due stagioni, i Bobcats si trovano, quando siamo già oltre il giro di boa, con ben 23 successi, di cui l’ultimo arrivato in maniera eclatante contro i Mavs. Per i playoff ci sono anche loro e se Al Jefferson continuerà a mettere quelle prestazioni per cui è stato preso, beh non è difficile crederci.
20) Detroit Pistons (22-29) (+1)
L’improvviso licenziamento di Mo Cheeks è stato metabolizzato con il successo sugli Spurs che, aggiunto alle due vittorie precedentemente ottenute, danno un po’ di respiro in ottica post-season.
21) New Orleans Pelicans (22-29) (-1)
Dopo aver iniziato la settimana con un ambo di successi, sono arrivate altrettante sconfitte, segnate, però, dalla convocazione all’All-Star Game per Anthony Davis, unica vera nota positiva nella stagione dei Pelicans.
22) New York Knicks (20-31) (=)
Nonostante le pressioni sempre più asfissianti che la stampa esercita su di loro (voci sull’addio a Mike Woodson e Carmelo Anthony, su tutte) e nonostante il record ampiamente negativo, i Knicks sono ancora in piena corsa per i playoff. Miracolo sulla 7th Avenue.
23) Cleveland Cavaliers (19-33) (=)
Oh, si è svegliato Tony Bennett! No, non quello che cantava “Because of You” nel lontano 1951, ma colui che nemmeno un anno fa fu scelto con la chiamata numero 1 al Draft. Per l’ex UNLV, 19 punti e 10 rimbalzi nella vittoria contro i Kings che ha ampliato la striscia positiva dei Cavs a tre partite. Dai che, visto l’andazzo nella Eastern Conference, siete ancora in tempo per giocare a fine aprile!
24) Utah Jazz (18-33) (+1)
Andare a vincere nello Utah non è mai stato facile, ma che lo fosse anche in questa, non propriamente positiva, stagione, era veramente un azzardo troppo alto da effettuare. Invece, i Jazz, sorprendono con la vittoria sugli Heat, di sabato sera. Successo poi bissato dalla partitella a “chi la perde meglio” tra loro e i Lakers, giocata allo Staples Center.
25) Boston Celtics (19-34) (+2)
Addirittura quattro vittorie su cinque in questo inizio di febbraio. Ok, sono arrivate contro squadre dal record ultra perdente, ma chi li accusava di tankaggio folle, forse si è un po’ ricreduto. D’altronde, l’orgoglio celtico è troppo forte per poter cedere a tali tentazioni.
26) Los Angeles Lakers (18-34) (-2)
La partita contro i Cavs, nonostante la vittoria, è stata il punto più basso toccato dai Lakers in questa stagione. Rimanere senza uomini per poter sostituire Robert Sacre (teoricamente fuori per falli) è il sintomo di un’annata in cui non ne va proprio bene una.
27) Sacramento Kings (17-35) (-1)
Le vittorie casalinghe contro Bulls e Raptors avevano ridato un po’ di colore alla stagione dei Kings. Ma le tre trasferte ad Est, effettuate questa settimana, li hanno immediatamente fatti ripiombare nell’oblio.
28) Orlando Magic (16-37) (+1)
Come trasformarsi da macchina da tanking ad ammazza-grandi nel giro di una settimana? Beh, è un abile gioco di magia degno dei migliori Magic, come dimostrano le due vittorie al cardiopalma contro Thunder e Pacers.
29) Philadelphia 76ers (15-38) (-1)
Non hanno ancora vinto a febbraio e non sembrano intenzionati a farlo. Volete una prova? I 246 punti subiti in due partite con uno scarto medio di 44.5…
30) Milwaukee Bucks (9-42) (=)
A Milwaukee si pensa già al weekend dell’All-Star Game, non perché sarà la città ospitante, ma perché Giannis Antetokounmpo parteciperà al Rising Stars Challenge e, successivamente, anche alla gara di abilità. Della serie: “So’ soddisfazioni”…
Scrive per playitusa dal 2012. Esperto di NBA, NHL ed MLB.
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