La sconfitta di Houston non pregiudica una settimana quasi perfetta in cui l’uomo mascherato, che risponde al nome di LeBron James, ne ha messi 61 con il 66.7% dal campo (!).
2) Oklahoma City Thunder (46-15) (=)
Russell Westbrook ha tenuto, in questa settimana, una media di 21 punti con tanto di tripla-doppia in a malapena 20 minuti contro i Sixers. Il periodo di assestamento ad OKC sembra essere già finito e le tre vittorie di fila ne sono una chiara dimostrazione.
3) Indiana Pacers (46-14) (=)
Il canestro di Klay Thompson con 0.6 secondi sul cronometro ha inferto l’unica ferita settimanale ai Pacers. Una settimana che ha visto il nuovo acquisto, Evan Turner, segnare 11 punti di media, sì, ma con il 38.5% al tiro, compreso lo 0/5 contro i Warriors che gli è valso un bel null nel tabellino dei marcatori.
4) San Antonio Spurs (44-16) (=)
Gli Spurs sono 4-0 da quando Kawhi Leonard è tornato a disposizione di coach Popovich dopo aver saltato 14 partite per un dito rotto. Leonard ha subito fatto sentire la sua presenza in entrambi i lati del campo, tirando con 8/13 da oltre l’arco e con il 59.2% dal campo. Nel frattempo, è rientrato anche Tony Parker, nella vittoria di domenica contro i Mavericks, cosicché San Antonio ha potuto giocare con la normale rotazione per la prima volta negli ultimi due mesi.
5) Los Angeles Clippers (42-20) (+2)
L’allenatore, nonché vice presidente, Doc Rivers ha perlustrato il mercato, per tutto il corso della stagione, alla ricerca dei pezzi mancanti per puntare definitivamente al titolo, ma mai si sarebbe immaginato di poter trovare sulla sua strada due pedine come Glen Davis e Danny Granger. I due arrivano a Los Angeles con qualcosa da dimostrare e non vorranno di certo farsi sfuggire questa grande occasione.
6) Houston Rockets (41-19) (-1)
Con la vittoria su Miami della scorsa notte, i Rockets hanno ottenuto il decimo successo nelle ultime dodici partite che permette loro di rimanere a tre lunghezze di distacco dai San Antonio Spurs nella Southwest Division.
7) Portland Trail Blazers (41-19) (-1)
I Blazers hanno collezionato un record di 4-1 mentre l’All-Star Marcus Aldridge era fermo momentaneamente ai box per un infortunio all’inguine (è tornato sabato nella vittoria contro Denver). Questa è la dimostrazione delle valide alternative di cui la squadra dispone – specialmente in attacco – rispetto ad un anno fa, quando vinsero una sola partita delle otto in cui LaMarcus fu assente.
8) Golden State Warriors (37-24) (=)
Nonostante la non brillante prestazione di Stephen Curry (19 punti con il 38.9% al tiro), i Warriors sono riusciti ad ottenere un importante vittoria in extremis contro Indiana che li fa rimanere in carreggiata al termine di una settimana non propriamente esaltante.
9) Memphis Grizzlies (34-25) (+2)
Nelle 23 partite da quando Marc Gasol ha fatto il suo ritorno in campo, i Grizzlies stanno concedendo a malapena 90.9 punti di media che li hanno portati direttamente al terzo posto nella lega, dietro a Pacers e Bulls. Inoltre, l’attacco sta funzionando anch’esso in modo eccellente, come dimostrano i 104.4 punti segnati nelle ultime sei partite.
10) Chicago Bulls (33-27) (+3)
Joakim Noah ha fatto un po’ di tutto ultimamente, incluso servire il maggior numero di assist (14) per un centro NBA in quasi 30 anni, nella tripla-doppia conseguita domenica contro i Knicks. Nel frattempo, i Bulls hanno firmato Jimmer Fredette. Staremo a vedere se a Tom Thibodeau riuscirà un altro miracolo come già accaduto con D.J. Augustin.
11) Dallas Mavericks (36-25) (-2)
L’attacco dei Mavs è uno dei più prolifici della lega, ma contro le squadre difensivamente più attrezzate hanno incontrato, finora, notevoli difficoltà, come dimostrano le ultime quattro sconfitte che sono arrivate contro team che possiedono tra le migliori dieci difese di questo campionato.
12) Toronto Raptors (33-26) (=)
DeMar DeRozan ha segnato almeno 30 punti in tre partite consecutive, anche grazie alla sua efficienza dalla lunetta. In questo trittico di gare (2-1 il record dei Raptors), ha chiuso con un eloquente 32/39 che rappresenta quasi un terzo delle sue realizzazioni.
13) Phoenix Suns (35-25) (-3)
Nonostante le prestazioni di Gerald Green e Goran Dragic rimangano ad alti livelli, quelle del resto della squadra stanno inesorabilmente calando, tanto che i Suns rischiano di scivolare fuori dalla griglia playoff.
14) Washington Wizards (31-29) (=)
La sconfitta di lunedì contro Memphis ha interrotto la loro striscia vincente più lunga dall’aprile 2012 che ha permesso di mantenerli in vita per il terzo posto ad Est, ma finché Nenè non tornerà dall’infortunio al ginocchio, dovranno più che altro guardarsi alle spalle per assicurarsi almeno il vantaggio del fattore campo al primo turno.
15) Brooklyn Nets (29-29) (=)
La vittoria sui Bulls ha permesso loro di raggiungere il 50% di vittorie per la prima volta da quando erano 1-1. La caccia al titolo dell’Atlantic, quindi, è ancora aperta, anche per assicurarsi una posizione più privilegiata in vista della post-season.
16) Minnesota Timberwolves (30-29) (=)
Ecco che arrivano i Wolves! Kevin Love & Co. hanno vinto sei delle ultime sette, portandosi a quattro lunghezze e mezzo dall’ottavo posto ad Ovest. Ora è giunto il momento di fare un ulteriore passo in avanti, difatti Minnesota giocherà sei delle prossime sette gare contro squadre dal record negativo, di cui quattro tra le mura amiche in cui sono 16-11 in questa stagione.
17) Charlotte Bobcats (27-33) (=)
I Bobcats sono riusciti a perdere tutte e tre le partite giocate in questa settimana. Ma grazie alla scarsa competitività della Eastern Conference, rimangono saldi al settimo posto.
18) Atlanta Hawks (26-32) (=)
Gli Hawks potrebbero mancare i playoff per la prima volta dopo sei apparizioni consecutive se continueranno a cadere senza alcuna sosta. Arrivati a questo punto, forse sarebbe meglio concentrarsi sul prossimo Draft, raccogliendo più palline possibili per ottenere una scelta alta.
19) Denver Nuggets (25-34) (=)
Con dieci sconfitte nelle ultime undici partite, i Nuggets si apprestano a interrompere la loro striscia di dieci apparizioni di fila ai playoff, nella prima stagione con Brian Shaw alla guida della squadra.
20) Detroit Pistons (24-36) (=)
Finché i due acquisti estivi, Brandon Jennings e Josh Smith risulteranno essere i peggiori giocatori della lega per efficiency e selezione di tiro, difficilmente si riusciranno ad ottenere dei risultati positivi.
21) New Orleans Pelicans (24-37) (=)
L’operazione alla gamba che terrà fuori Jrue Holiday per tutto il resto della stagione è solo il colpo finale al già sfortunato back court di New Orleans che non ha trovato in Tyreke Evans la macchina da canestri che si aspettava, mentre Eric Gordon sembra perennemente essere sul piede di partenza. Così, coach Monty Williams è costretto ad affidarsi ad Austin Rivers – scelto con la decima chiamata al Draft 2012 –, giocatore che non è mai riuscito ad esprimere il suo potenziale, in attesa di prendere una decisione sul da farsi.
22) Cleveland Cavaliers (24-38) (=)
La vittoria della scorsa settimana, contro i Thunder, ha rappresentato il successo più importante ottenuto dai Cavs in questa stagione che, con otto vittorie nelle ultimi tredici gare, si sono portati a quattro lunghezze dall’ottavo posto ad Est. Il calendario, però, risulta essere alquanto tosto da qui alla fine della regular season e agguantare i playoff, seppur nella disastrata Eastern Conference, risulta essere più difficile del previsto.
23) Utah Jazz (21-39) (=)
I Jazz sono 18-10 da quando Trey Burke, Gordon Hayward e Derrick Favors hanno iniziato a giocare insieme. I tre – coadiuvati dai veterani Richard Jefferson e Marvin Williams – hanno permesso a Utah di rimanere competitiva seppur in una stagione complicata come questa, anche se potrebbe rivelarsi controproducente quando arriverà il momento di estrarre le palline dall’urna.
24) Los Angeles Lakers (21-40) (+2)
Battendo Sacramento, i Lakers hanno ottenuto il primo successo contro una squadra della Western Conference addirittura dal 3 gennaio. Successo bissato, clamorosamente, in quel di Portland, prima di tornare a perdere, in casa, contro i Pelicans.
25) Sacramento Kings (21-39) (-1)
Tra un espulsione di Cousins e l’altra, i Kings riescono anche a piazzare qualche vittoria.
26) Orlando Magic (19-43) (+2)
I Magic stanno svolgendo davvero un ottimo lavoro nel far crescere i propri giovani e dar loro minuti importanti. Con l’aggiunta di una scelta alta al Draft di giugno, Orlando potrebbe rivelarsi una delle squadre più interessanti da vedere già a partire dalla prossima stagione.
27) Boston Celtics (20-40) (=)
Come ha detto il proprietario Wyc Grousbeck: “Se volevamo perdere le partite, abbiamo scelto il coach sbagliato.” Brad Stevens non ha di certo dato un’impronta del tutto positiva alla squadra nella sua prima stagione come coach NBA, ma non è sicuramente un tipo che molla facilmente l’osso.
28) New York Knicks (21-40) (-3)
Citando le parole di Carmelo (dopo la sconfitta di domenica a Chicago): “E’ frustrante ed imbarazzante.” Il perfetto riassunto della stagione dei Knicks.
29) Milwaukee Bucks (12-47) (=)
Il buyout di Caron Butler ha liberato ulteriore spazio salariale da poter utilizzare nelle prossime off-season. Intanto, la squadra sta provando a risollevare leggermente le sorti di una stagione partita già a fari spenti.
30) Philadelphia 76ers (15-46) (=)
Sono arrivati a 15 sconfitte consecutive e non sembrano intenzionati a fermarsi.
Scrive per playitusa dal 2012. Esperto di NBA, NHL ed MLB.
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