Gara 4 tra i Chicago Bulls ed i Washington Wizards potrebbe rivelarsi, all’interno della serie, the pivotal game, che sposta in modo definitivo gli equilibri della serie.

I quintetti si partenza vedono una modifica forzata per Washington, che deve fare a meno di Nenè, squalificato per una gara dopo il brutto episodio con Butler di gara 3. Al suo posto c’è Trevor Booker, che comunque è stato utilizzato spesso in partenza da coach Wittman durante la regular season.

Il quintetto dei Wizards quindi si completa con Wall, Beal, Ariza e Gortat. Per Chicago la solita lineup, con Hinrich,  Dunleavy, Butler, Boozer e Noah.

La partita inizia con un terrificante parziale di 140 a favore dei padroni di casa, che dice molto su quanto abbia bruciato la sconfitta in gara 3.

Ariza è il trascinatore, con 2 triple nei primi 3 minuti di gioco. Chicago non riesce a sviluppare dei possessi offensivi fluidi. Gli uomini di coach Thibodeau cominciano finalmente a segnare grazie ad alcune buone giocate di Butler e soprattutto di Gibson.

I Wizards comunque restano in totale controllo della partita, sia in difesa, dove Booker e Gortat fanno la voce grossa, che in attacco, soprattutto con Ariza, che chiude il quarto con 11 punti segnati. Il primo periodo si chiude con il punteggio di 28-18 a favore di Washington.

Nel secondo quarto Chicago cerca di alzare l’intensità difensiva ed i risultati si vedono, almeno nella prima parte del periodo, nel quale l’attacco di Washington diventa meno fluido e Chicago viene fuori con Hinrich e l’ottimo Gibson.

I Wizards però giocano con una straordinaria intensità e tornano in ritmo grazie soprattutto ad una superba prova al tiro di Ariza, che all’intervallo lungo mette già a referto 17 punti con 5/6 da tre.

I Wizards, nonostante gli sforzi di Chicago di tornare in partita, riescono a mantenere la doppia cifra di vantaggio fino alla fine del primo tempo, che si chiude con una tripla del già citato Ariza che manda al riposo le squadre col punteggio di 55-40.

Nel terzo quarto i Wizards continuano a giocare bene sia in attacco, dove riescono spesso a trovare buoni tiri, che in difesa, dove giocano aggressivi e tengono gli avversari al 40% dal campo.

Chicago non riesce a entrare in ritmo offensivo e continua a produrre palle perse, 4 nel solo terzo quarto. I Wizards, sempre più in controllo della gara, riescono anche a forzare tanti falli che trasformano in punti con alte percentuali (81%).

Dall’altra parte solo Butler riesce a mettere in fila qualche buon canestro, ma è troppo poco ed i Bulls si ritrovano sotto di 20 punti alla chiusure del terzo periodo di gioco, 62-82.

Al’inizio dell’ultimo quarto la reazione di Chicago è furiosa, gli uomini di coach Thibodeau alzano ulteriormente il ritmo sui due lati del campo, e la conseguenza è che Washington non segna praticamente più per i primi 7 minuti del quarto, con un imbarazzante 14%, con il solo Beal a far muovere il punteggio per i Wizards. Gibson suona la carica per i suoi e piazza un quarto da 12 punti.

La reazione disperata dei Bulls è però solo un fuoco di paglia, perché proprio quando Chicago è ad un passo dal portare lo svantaggio sotto la doppia cifra, gli uomini di coach Wittman ritrovano ritmo e hanno l’intelligenza di lavorare col cronometro. I Bulls così non riescono più a risalire la china e la gara si conclude sul punteggio di 98-89 per Washington, che si porta così sul 3-1 nella serie.

I Wizards con questa vittoria mettono una seria ipoteca sul passaggio del turno, dimostrando che la partita persa 48 ore prima è valsa da insegnamento ed ha spinto la squadra della capitale a restare aggressiva per l’intera durata della gara.

Washington ha giocato per larghi tratti un’ottima pallacanestro, forzando meno situazioni possibile e trovando buone spaziature, che hanno fruttato un buon 42% dalla lunga distanza (solo 21% per Chicago).

Ma la squadra di coach Wittman ha lavorato in modo eccellente soprattutto in difesa, forzando 16 palle perse ed aggredendo Chicago in contropiede.

La differenza dei punti in transizione tra le due squadre alla fine della gara è evidente: 16-2, ovviamente in favore dei Wizards. I Bulls, per tutta la durata della gara, non sono mai stati in vantaggio, ed hanno sempre rincorso una squadra che ha perso ritmo solo all’inizio del quarto periodo.

Miglior marcatore di serata Taj Gibson, 32 punti per lui, che ha sfruttato l’assenza di Nenè per prendere buoni tiri nel pitturato, ma a parte il prodotto di USC, nessun’altro Bulls è andato sopra il 45% dal campo.

Per quanto riguarda i Wizards è stata senza dubbio la serata di Trevor Ariza, che mette a referto 30 punti, conditi da 7 rimbalzi, con 6/10 dall’arco dei tre punti; bene anche Wall con 15 punti e 10 assist.

Ora per i Bulls diventa veramente complicato risalire dalla situazione di 1-3; non solo e non tanto per la evidente difficoltà di vincere 3 gare di fila, quanto per il fatto che la squadra di Thibodeau non ha giocato ai suoi usuali livelli per buona parte della serie, concedendo ben 107.9 punti per 100 possessi a fronte del 97.8 della stagione regolare.

Gara 5, che si terrà allo United Center nella notte tra martedì e mercoledì alle 02.00 ora italiana, diventa a questo punto fondamentale per capire se la stagione dei Bulls si concluderà anzitempo.

 

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