Lo scorso anno avevamo lasciato la franchigia dello Utah all’inizio del percorso di ricostruzione, che a detta di tutti sarebbe stato tortuoso e di non facile sopportazione per i tifosi di Salt Lake City.
Queste premesse sono state completamente mantenute, come dimostra il record di 25 vinte e 57 perse; questo dato in parte può essere letto con la mancata crescita dei centri Derrick Favors ed Enes Kanter e con il dazio pagato all’esordio in NBA da parte delle prime scelte dello scorso anno, ovvero Trey Burke e Alec Burks.
Gran parte delle responsabilità della frenata del progetto Jazz è ricaduta su Coach Corbin, il quale è stato sollevato dall’incarico dopo una sola stagione. Il nuovo timoniere dei Jazz sarà Quin Snyder, ex assistant coach degli Atlanta Hawks e prima ancora del CSKA Mosca di Ettore Messina.
Tutta l’organizzazione si era aggrappata al sogno di portare nello Utah uno tra Andrew Wiggins e Jabari Parker, ma la sorte non ha premiato i Jazz alla Draf Lottery consegnandoli “solamente” la chiamata n°5, con la quale hanno scelto la guardia australiana Dante Exum, a detta di molti analisti il possibile colpo a sorpresa della classe 2014 del Draft.
A dimostrazione della quantità di fiducia riposta in questo ragazzo di appena 18 anni, in estate è arrivata la convocazione con la nazionale australiana al mondiale spagnolo, nel quale ha esordito racimolando una media di 2,7 punti a partita, 1,5 rimbalzi e 2 stoppate.
Altra buona notizia è il rinnovo contrattuale concesso alla stellina di questa squadra, Gordon Hayward (quadriennale da 64 milioni che ha pareggiato l’offerta degli Charlotte Hornets). Oltre alla fiducia che è stata riposta nel prodotto di Butler University, questa mossa è anche frutto dell’impossibilità di firmare free agent di peso, non avendo un roster ed una città attraente da offrire ai pezzi grossi del mercato.
Conference: Western
Division: Northwest
Arrivi: Steve Novak ( New York Knicks) e Trevor Booker ( Washington Wizards)
Partenze: John Lucas (Cleveland Cavaliers), Jerel McNeal (Siviglia), Brandon Rush (Golden State Warriors), Jamaal Tinsley (F/A), Richard Jefferson (Dallas Mavericks), Marvin Williams (Charlotte Hornets)
Draft: Dante Exum e Rodney Hood
Probabile quintetto base
PG: Trey Burke
SG: Dante Exum
SF: Gordon Hayward
PF: Derrick Favors,
C: Enes Kanter
ROSTER
Guard: Dee Bost, Trey Burke, Alec Burks, Ian Clark, Dante Exum, Gordon Hayward, Kevin Murphy, Tourè Murry
Forward: Trevor Booker, Jack Cooley, Jeremy Evans, Felix Carrick, Rodney Hood, Brock Motum, Steve Novak
Center: Derrick Favors, Rudy Gobert, Enes Kanter, Andris Biedrins
Head Coach: Quin Snyder
L’obiettivo della stagione alle porte è senza dubbio di migliorare il record della scorsa stagione, lasciando il penultimo posto nella Western Conference.
Le chiavi della squadra saranno nuovamente consegnate a Gordon Hayward, sperando che il fattore Trey Burke cominci a pagare i dividendi sperati, non addossando sin da subito sulle spalle di Dante Exum troppe responsabilità.
Il miracolo che tutti chiedono a Coach Snyder è cercare di far coesistere due possibili crack come Favors e Kanter, due giocatori assolutamente non valorizzati sotto la gestione Corbin; ad aggiungere benzina sul fuoco c’è da tenere presente che Favors è stato appena rinnovato e che Kanter potrebbe trovare insostenibile la concorrenza del buon Derrick, visto e considerando i problemi di tenuta mentale avuti dal turco nel corso della sua breve carriera Nba.
L’ingresso a roster di uno specialista come Steve Novak e di un giocatore d’esperienza come Trevor Booker può non fare altro che bene ad un roster giovanissimo, la cui età media è solamente di 23 anni e mezzo.
Per completare il mosaico Jazz, si spera in un’altra chiamata alta il prossimo anno, ma la sensazione è che manchi veramente poco per avere una squadra vera, futuribile e pronta per giocarsi le proprie chances, rendendo onore alla storia della franchigia.