I primi 7 minuti di Golden State sono una dichiarazione di guerra a tutta l’NBA: 25 a 10 il tabellone con 10 su 13 dal campo 5 su 7 da tre punti, Memphis prova a fare il suo gioco dando la palla dentro a Gasol e Randolph ma sembra davvero impotente contro “la tempesta” che Curry e compagni stanno mettendo in piedi. 

“Bere dall’idrante” è un’espressione di gergo che ben rende l’immagine di Memphis mentre cerca, senza successo, di arginare questa sfuriata dei Warriors.

Dall’altra parte del campo Memphis invece fa fatica a trovare ritmo, prende brutti tiri, spesso contestati senza adeguata copertura a rimbalzo, così la difesa dei ragazzi di Kerr può raddoppiare i lunghi avversari e non soffrire la minor stazza fisica; riuscendo a proteggere il proprio tabellone senza concedere rimbalzi d’attacco può alimentare quell’attacco in transizione che li rende inarrestabili.

Il 32 a 19 con cui si chiude il primo quarto sembra quasi un’affare per i Grizzlies per quanto si è visto in campo.

Nel secondo quarto Memphis prova ad avvicinarsi con il contributo delle sua panchina ma rimane sempre ad almeno 9 punti di distanza dagli avversari, la gara scorre via con le due squadre che vanno da una parte all’altra scambiandosi canestri: in una gara di questo tipo i Warriors non perdono mai da questi Grizzlies. 

Memphis non riesce ad incidere difensivamente e fisicamente sulla gara, a 2 minuti dalla fine del primo tempo Golden State non è ancora andata in lunetta a tirare un libero, i primi liberi li tira Green a 1:40 dallo scadere: i Grizzlies in questo primo tempo non sono nemmeno riusciti a mettere le mani addosso agli avversari.

Incredibilmente per quanto visto in campo, grazie ai tiri liberi (13 su 17) e ad una spruzzata di Vince Carter d’annata (un paio di penetrazioni al ferro ed una tripla nel secondo periodo) i Grizzlies rimangono a contatto, e quando Lee segna allo scadere un “bank shot” non dichiarato per portare lo svantaggio dei suoi in singola cifra, 58 a 49, tutta Memphis sa di aver fatto un affare considerando il 60% dal campo con cui hanno tirato gli avversari.

Con poco più di 3 minuti giocati nel terzo periodo arriva il 4 fallo do Bogut, così Kerr deve fare entrare Lee, il punteggio è 61 a 55 Golden State, in quel momento i Grizzlies ed il pubblico del FedEx Forum capiscono che ci può essere ancora una partita. Golden State inizia a sbagliare qualche tiro che nel primo tempo entrava senza problemi, Randolph prova a scuotersi e ad attaccare di più, dopo un primo tempo in cui era sembrato davvero sulle ginocchia, e quando segna il 57 a 61 su assist di Conley, per la prima volta in questa Gara 6 Kerr deve fermare la partita perchè i suoi non sono più in controllo della stessa e stanno subendo un parziale di 12 a 3 aprendo il terzo periodo con 1 su 12 al tiro.

4:10 dal termine del terzo quarto, Randolph “caccia” la palla a Steph Curry e lo costringe alla palla persa, ZBo steso a pelle d’orso sul parquet, FedEx in delirio, Grizzlies in attacco e pescano il 4 fallo di Draymond Green, liberi segnati da Jeff Green e squadre divise solo da un punto, la partita sembra cambiare direzione e andare verso la squadra di casa.

Ma subito due triple di Iguodala, sin li silente, ed un canestro dalla sua metà campo di Curry allo scadere del periodo riportano davanti Golden State che chiude il terzo quarto sul 76 a 68.

Golden State allunga ancora all’inizio del quarto, quando Memphis prova ad avvicinarsi due triple di Curry consecutive la ricacciano indietro, Conley e compagni ci provano ma Green e poi Curry ancora da tre portano Golden State 100 con 3:30 da giocare nella partita. 

Memphis non ha 100 punti nelle mani ed è ormai chiaro che la partita e la serie hanno preso la strada della California.

Commovente Conley per quanto ci provi sino all’ultimo gettando tutto quello che ha sul parquet ma quando i tuoi avversari fanno 15 su 32 da tre punti, segnano 5 triple nel solo quarto periodo, l’MVP della lega fa 32 punti e 10 assist, c’è poco da fare.

Golden State porta a casa partita, 108 a 95, e serie 4 a 2, ed ora può aspettare Gara 7 tra Clippers e Rockets per conoscere il nome di chi sfiderà in finale di conference, dove tornano per la prima volta dal 1976.

Ha vinto la squadra più forte, Memphis ha provato a resistere ma quando nel terzo periodo non è riuscita ad andare avanti nel punteggio, occasione sprecata da Jeff Green con un “insano” jumper da fuori, e sui due successivi possessi Iguodala ha segnato 6 punti riaprendo il divario tra le squadre, si è capito il destino di partita e serie.

Dopo lo sforzo del terzo periodo Memphis non ha più avuto gambe e testa per provare a ricucire di nuovo il gap creatosi con i Warriors ed il quarto periodo è stato una legittimazione della superiorità di Golden State e del suo leader Steph Curry.

One thought on “Golden State in Finale della Western Conference

  1. Che partita!Che serie!Onore a Menphis una squadra con grandi campioni e molto umile.Speriamo bene per il proseguo dei GSW

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