Harrison Barnes, la stella di North Carolina

Continuiamo la nostra carrellata sui migliori giocatori del mondo collegiale con un rapido elenco delle migliori guardie e ali piccole NCAA ad inizio stagione.

Si tratta di un mix tra adolescenti dall’enorme potenziale e giovani dal sicuro impatto.

Harrison Barnes – SG/SF – UNC
Probabilmente il miglior prospetto della nazione, il freshman di North Carolina si appresta a cominciare la sua prima (e probabilmente ultima) stagione collegiale.

Dotato di un buon fisico per il ruolo, Barnes è un giocatore completo sotto ogni aspetto. È in possesso di un ottimo gioco intermedio, dove colpisce a ripetizione con il jumper, ma è in grado di attaccare il ferro in ogni momento grazie all’esplosività di cui è dotato. Nel tiro da 3 deve ancora raggiungere la continuità che si chiede a un esterno NBA.

Nessun problema sotto i tabelloni, dove l’atletismo e il senso della posizione lo portano ad arrivare spesso per primo sui palloni vaganti. Difensivamente non ha mostrato grandi cose, un po’ come tutti i liceali ma grazie al fisico e soprattutto alla voglia continua di migliorarsi, non avrà problemi a tenere i pariruolo a livelli superiori.

Jeffery Taylor – SF – Vanderbilt
Partito Beal, lo svedese di Vanderbilt è atteso a una stagione fondamentale per il suo futuro tra i professionisti.

Vicino al canestro e in transizione abbiamo già un giocatore completo, in grado di attaccare il centro dell’area senza paura del contatto, dove può finire in molti modi diversi.

I primi problemi si incontrano allontanandosi dal canestro, dove deve lavorare per rendere il suo rilascio più veloce e pulito. Dal perimetro, le difficoltà cominciano dalla mancanza di fiducia (solo 11 tentativi la scorsa stagione di cui solo uno segnato): questo è il motivo principale che ha abbassato le sue quotazioni nell’avvicinamento al Draft 2010; il giocatore ha quindi giustamente deciso di tornare per il suo anno da junior.

Le sue quotazioni si impennano invece quando si parla della difesa: la sua velocità lo aiuta contro gli esterni, mentre sotto canestro riesce a limitare i lunghi avversari. A rimbalzo è una sicurezza in ogni situazione.

Elias Harris – SF – Gonzaga
Dopo l’ottima stagione scorsa, Harris è atteso alla guida dei Bulldogs all’interno della WCC.

Conosciuto soprattutto per la passione che mette in ogni singolo possesso, Harris possiede un buon arsenale offensivo, può segnare indifferentemente dal post o in isolamento a più di cinque metri dal canestro. È sempre bravissimo nel farsi trovare dai compagni nella miglior posizione possibile per concludere. Atleta di livello sopraffino, spesso è immarcabile per gli avversari della sua taglia grazie alla forza combinata con una stupefacente esplosività.

Deve migliorare il ball handling per poter essere più tranquillo sul perimetro quando non si trova in una situazione di tiro piazzato. Un altro aspetto su cui deve lavorare è la visione di gioco, anche vicino al ferro in situazione di raddoppio.

Difensivamente è ancora un “work in progress”: tende a cercare il pallone e ad aiutare quando non ce n’è bisogno, lasciando così libero il proprio avversario diretto. Le caratteristiche fisiche e mentali per fare bene però ci sono tutte.

Da tenere d’occhio la sua stagione e quella di Gonzaga dopo il secondo turno raggiunto al Torneo dello scorso anno.

Kyle Singler – SF – Duke
L’ultimo Most Oustanding Player delle Final Four è tornato per l’anno da senior ai Blue Devils.

Ala piccola dal buon fisico, utilizza i fondamentali per superare le mancanze atletiche. Ha un buon jumper e un tiro da fuori di norma piuttosto affidabili, ma potrebbero sicuramente essere migliori con del lavoro aggiuntivo.

L’assenza di esplosività non lo aiuta nell’1 vs 1 e lo porta a concludere morbido vicino al ferro. Negli anni ha sviluppato il gioco intermedio per avvicinare l’avversario a sé così da batterlo con maggiore facilità. Al livello atletico NBA rimane un’incognita.

In difesa è il contrario di gran parte dei collegiali: i dubbi sono tutti a livello fisico, mentre mentalmente è pronto a difendere su ogni possesso come Coach K. gli ha insegnato. E anche a rimbalzo potrà mettersi in mostra solo grazie al continuo impegno.

Alec Burks – SG – Colorado
Il ragazzo del Missouri è passato sotto i radar all’uscita dall’high school e nella stagione da freshman a Colorado ha dimostrato di poter guidare una squadra di College fin dal suo primo anno.

Buon atleta, è in grado di concludere vicino a canestro contro avversari fisicamente più dotati di lui, senza paura di subire contatti duri. Capace di un buon cambio di ritmo in 1 vs 1, ottimo quando attacca il ferro subito dopo, solo discreto se sceglie il tiro da fuori.

Il rilascio è ancora troppo lento per una guardia e Burks stesso ha poca fiducia quando tira dal perimetro: migliorare questo aspetto del gioco, aumenterà sicuramente il successo delle sue penetrazioni.

Difensivamente è da costruire: oltre alla questione mentale, sempre importante quando si parla di difesa, Burks in alcuni momenti è lento nel reagire al movimento dell’attacco, sbagliando o mancando la rotazione.

Se la crescita continua, Burks diventa un giocatore da tenere d’occhio fin dal prossimo draft.

Travis Leslie – SF – Georgia
Tra i giocatori più esplosivi della nazione c’è sicuramente Travis Leslie.

Alto poco più di un metro e 90, Leslie sopperisce alla mancanza di centimetri con una velocità fenomenale e due braccia lunghissime. Nei dintorni del ferro sfrutta la sua forza per trovare il modo di segnare. A livello collegiale è una macchina a rimbalzo offensivo, dove cattura ogni pallone alla sua portata.

Manca della capacità di crearsi un buon tiro sul perimetro, ci si aspettano miglioramenti nel trattamento del pallone e nel tiro piazzato, a causa della sua altezza deve assolutamente imparare a giocare con continuità lontano dal canestro.

Sarà interessante seguire i suoi miglioramenti, può essere materiale da primo giro a fine anno.

Tra gli altri nomi interessanti: Rodney Williams, sophomore di Minnesota, Tyler Honeycutt, sophomore di UCLA e Jordan Hamilton, sophomore di Texas.

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