Perry Jones III, uno dei migliori giocatori del panorama collegiale

Per i Baylor Bears 17-0 è “semplicemente” il miglior inizio di stagione della loro storia. Il cammino da imbattuti si è interrotto all’Allen Fieldhouse, contro Kansas.

Ad inizio anno erano la #12 nel ranking pre-season. Hanno scalato la classifica a suon di vittorie. Hanno raggiunto anche il gradino più basso del podio, prima della sconfitta contro KU. Adesso gli uomini di coach Scott Drew dovranno ripartire, all’interno di quella Big 12 di cui erano, e sono tutt’ora, i favoriti.

In sede di presentazione si parlava di una squadra dall’enorme talento, forse troppo, per poter ottenere la giusta chimica di squadra, condizione imprescindibile nel mondo del college per raggiungere traguardi prestigiosi.

Parecchi dubbi sui Bears adesso sono spariti: Perry Jones III e Quincy Miller hanno dimostrato di poter convivere, riuscendo a fare il bene della squadra. Ma forse quello che più sorprende è come, dall’intero gruppo di giocatori che ha disposizione, coach Drew sia riuscito a trovare il meglio, creando il giusto equilibrio tra stelle e giocatori di ruolo, tra starters e “panchinari”; il tutto senza fare a meno di uomini di esperienza, necessari per raggiungere risultati ambiziosi.

I Bears hanno cominciato l’anno come possibile outsider, con un calendario che non presentava avversari di primo livello, ma le insidie sono sempre dietro l’angolo, e ogni vittoria và sudata. Le prime otto sono arrivate senza problemi, ma tra queste ci sono le importanti W contro San Diego State, attualmente numero 16 della nazione, e sul campo di Northwestern.

Nelle cinque sfide d’inizio stagione Baylor ha dovuto fare a meno del loro leader Perry Jones III. Il trascinatore è stato allora il freshman Quincy Miller che ha subito messo in mostra il suo talento viaggiando alla media di 15 punti e 5.8 rimbalzi a partita, coadiuvato dal senior Quincy Acy (10 e 7 rimbalzi). Contro Prairie View A&M è ritornato Jones III, esordendo con 27 punti.

Il rientro del loro leader non ha intaccato la chimica creatasi, e il cammino di Baylor è proseguito nel migliore dei modi. Contro BYU è arrivata una sofferta vittoria (86-83), con Jones III autore di 29 punti.

Ma è nel periodo natalizio che i Bears si confermano tra i migliori della nazione. Tre W consecutive, sofferte, contro West Virginia, all’overtime, Mississipi State (#14) e Texas A&M. In questo trittico di sfide il migliore è Pierre Jackson, trasfert dal Junior College, con Acy sempre importantissimo, ma Miller e Jones III sottotono.

Iniziate poi le sfide di Conference, i Bears hanno dovuto affrontare la difficile trasferta sul campo di Kansas State (#18). Altra W, la sedicesima, con Jones III (17+8 rimbalzi), Acy (13) e Jackson (10 punti e 11 assist) sugli scudi. Acquisito il record di miglior inizio della storia con la semplice vittoria contro Oklahoma State (106-65), dovevano essere le partite contro Kansas (#7) e Missouri (#5) a spingere Baylor verso il numero uno della nazione.

I Bears non hanno superato l’esame, subendo due sconfitte che hanno messo fine alla loro imbattibilità.

 I Protagonisti

Adesso andiamo a vedere quali sono i talenti che questa squadra ha messo in mostra, talenti che proveranno a trascinare i Bears verso l’elité della nazione.

Perry Jones III è il leader, candidato ad una delle prime cinque scelte al prossimo draft. Sta viaggiando a 13.7 punti e 7.2 rimbalzi a partita, alterna partite ottime a prestazioni opache. Il coach, i tifosi e i compagni sperano che possa stabilizzarsi su standard alti, necessari se si vuole raggiungere New Orleans.

Quincy Miller è sicuramente la seconda punta del team, sta giocando un ottima stagione, segnando 12 punti a partita ai quali aggiunge 5 rimbalzi. Se decidesse di dichiararsi eleggibile per l’NBA, potrebbe strappare una chiamata tra le top 10, ma forse la prospettiva di giocare un altro anno al college, come primo violino, lo spingerà a rimandare lo sbarco tra i pro.

Quincy Acy è l’uomo d’esperienza, il collante del gruppo. Arrivato al quarto anno in Texas, sta giocando un’ottima stagione, segnando 12.7 punti e conquistando più di 7 rimbalzi di media. Il suo futuro non sarà sicuramente nell’NBA, e quindi c’è da scommettere che darà l’anima, come tra l’altro fa ogni sera, per cercare di portare la sua squadra al vertice della nazione.

Pierre Jackson è il migliore sesto uomo della nazione. Sta giocando la sua prima stagione a Baylor, dopo aver vinto lo scorso anno il riconoscimento di miglior giocatore tra i Junior Colllege. Segna 12.6 punti e distribuisce 6 assist ogni sera e spesso è stato decisivo nelle vittorie dei Bears, segnando il canestro della vittoria o comunque dando un apporto decisivo durante tutto il match.

Brady Heslip, al suo secondo anno, è la classica guardia bianca tiratrice. Segna 10 punti a partita, tirando il 45% dal campo e il 47% da tre. In singola serata può essere micidiale, e se Baylor vuole fare strada al torneo, quando sarà marzo, sicuramente dai tiri di Heslip passeranno molte possibilià dei Bears.

Le aspettative

Quest’ultima settimana è stata sicuramente difficile per i Bears, ma di certo non può cancellare quanto di buono Baylor ha fatto vedere finora; anche perchè, almeno contro Mizzou, i Bears hanno perso solo nei secondi finali del match, giocando la partita alla pari con i Tigers, dimostrando di essere una squadra forte, col mix giusto di talento ed esperienza.

Si può dire, con certezza, che a livello di talento Baylor vale sicuramente un posto nelle Final Four. Ma si sa che il cammino è arduo e pieno di ostacoli. Cominciando dalla prossima partita i Bears non dovranno smarrire quella chimica di squadra che li ha portati a stabilire il record di vittorie nella storia dell’ateneo.

L’impressione è che i destini di Baylor dipendono soprattutto da Jones III. È il giocatore con più talento, e dovrà essere lui a caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti caldi della stagione. Se riuscirà ad essere decisivo, vista anche la qualità dell’intero roster, l’obiettivo Final Four, e forse anche qualcosa in più, è possibile per questi Bears. Magari scrivendo ancora una volta la storia.

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