Sorpresa su sorpresa, così possono essere visti i risultati delle due sfide del venerdì notte. Sorpresa su sorpresa perchè hanno vinto le due squadre con il seed più basso, ma di certo le vittorie maturate in queste sweet 16 sono molto diverse tra loro.

Ha vinto UConn (#7) contro Iowa State (#3), upset non da molti previsto, compreso il sottoscritto; e poi ha vinto Michigan State (#4) ai danni di Virginia (#1). Upset, se si considera la definizione letterale, ma risultato sicuramente meno a sorpresa, se si considerano i reali valori delle due squadre.

La sfida tra gli Huskies e i Cyclones è stata forse meno spettacolare di quello che si poteva aspettare, con Connecticut partita subito fortissimo, trascinata Boatright, in doppia cifra già all’intervallo, Daniels, e tirando 7/11 con i piedi dietro l’arco.

Le alternative a Napier, che Coach Ollie e i fan degli Huskies, disperatamente cercavano, sono salite in cattedra. Iowa State, invece, ha manifestato un incredibile difficoltà nel fermare l’attacco di UConn e, nonostante un Kane piuttosto impreciso al tiro, è riuscita a restare a galla trascinata da un monumentale Hogue. Si va negli spogliatoi sul +10 Huskies.

Nel secondo tempo i valori cominciano ad equilibrarsi. Boatright (16 punti) diminuisce la sua efficacia, mentre Napier (19 pt, 5 ast, 5rim) continua a portare un ottimo contributo, e soprattutto Deandre Daniels (27 punti, 10 rimbalzi e 10/15 al tiro), continua a fare la differenza.
Iowa State riesce però a riavvicinarsi, con Kane (16 pt, 9 ast, 8 rim, ma 6/18 dal campo) che finalmente affina la mira e Hogue (34 punti e 6 rimbalzi alla fine), che continua la sua prestazione record. Il momento positivo dei Cyclones culmina con la tripla di Long a 2’15” dalla fine, che porta i suoi a -4, e sembra dare l’inerzia decisiva ai ragazzi di Coach Hoiberg.

La giocata fondamentale, per l’andamento della partita e soprattutto per UConn, arriva nell’azione successiva, e la firma è di un giocatore che non ti aspetti. Dopo la tripla di Long, a ricacciare indietro Iowa State ci pensa Niels Giffey, che infila, su assist di Napier, l’unica tripla della sua partita.

È di nuovo +7 Connecticut, che poi nella serie di tiri liberi finali consolida la vittoria, 81-76. Gli Huskies sono di nuovo ad un passo dalle Final Four, raggiunta l’ultima volta tre anni fa, quando poi si laurearono campioni.

La seconda partita della Region è stata, se possibile ancora più equilibrata della precedente. Gli Spartans, per battere Virginia, ed approdare alla Elite 8, hanno dovuto sudare tutte le sette, proverbiali, camicie. I Cavaliers, nonostante la sconfitta, hanno confermato di essere la più grande sorpresa della stagione NCAA, dimostrandosi pienamente meritevoli della #1 assegnatagli ad inizio Torneo.

La sfida, come detto, è sempre stata molto equilibrata. Il primo tempo chiuso sul 31-27 per Michigan State, ha visto gli attacchi prevalere sulle difese, con gli Spartans a fare la voce grossa sotto i tabelloni grazie a Payne e Dawson, e Virginia che risponde con la grande organizzazione offensiva che ha caratterizzato tutta la loro stagione.

Il secondo tempo è, invece, stato caratterizzato da parziali e contro parziali dettati soprattutto dalla difese. Appena rientrati dagli spogliatoi, Virginia ha tenuto a freno l’attacco degli Spartans, costringendoli a sbagliare i primi sette tiri presi, e si è portata anche avanti nel punteggio. Dopo 5′ minuti di difficoltà e con Gary Harris (solo 6 punti alla fine) in panchina per problemi di falli, a riportare avanti Michigan State sono ancora Payne e Dawson che sotto i tabelloni inchiodano tre schiacciate consecutive per tornare avanti nel punteggio.

Dopo la sfuriate dei lunghi degli Spartans, i Cavaliers piazzano un altro parziale di 13-2, diretto da Brongdon (17 punti, ma 4/14 al tiro). Nei successivi tre minuti l’attacco di Virginia si ferma di nuovo, e gli Spartans piazzano un break di 7-0, concluso con la tripla di Trice (5 punti e 1/4al tiro), che fissa il punteggio sul 51-51 a 1’40” alla fine.

A questo punto tornano in scena i lunghi di Michigan State: prima una tripla di Payne (16 punti alla fine), poi un appoggio di Dawson (24 punti+ 10 rimbalzi), firmano l’allungo decisivo per gli Spartans. A nulla serve la tripla finale di Joe Harris (17 punti), se non per fissare il punteggio sul 61-59.

 

A giocarsi un posto per le Final Four di Arlington saranno quindi Michigan State e Connecticut.

Gli Spartans partono ancora una volta come favoriti, per la compattezza e la forza messa in mostra anche quando le sue guardie, Harris e Appling, non giocano al meglio. Payne e Dawson si sono dimostrati due dei migliori lunghi della nazione, vincendo praticamente da soli la sfida contro Virginia. Gli Huskies escono dalla vittoria contro Iowa State con grandi certezze, e con la consapevolezza che questa squadra non è solo Napier. Daniels si è dimostrato un lungo completo e in grado di fare la differenza anche nelle partite che contano, mentre Boatright è la solita mina vagante con punti nelle mani.

Vista la forza difensiva degli Spartans, il compito di limitare Napier e Boatright non sembra impossibile; e così la chiave del match potrebbe essere sotto i tabelloni. Soprattutto molto dipenderà da come gli Huskies riusciranno ad opporsi alla forza sotto canestro della coppia degli Spartans. Visto che il solo Daniels non può bastare, spesso Coach Ollie dovrà schierare due lunghi, e chi, quindi, potrà dare una grande mano, sarà Brimah, che anche senza registrare grandi cifre ha, fin’ora, sempre dato un buon impatto sotto i tabelloni.

Michigan State ha tutti i favori del pronostico dalla sua parte, ma occhio a dare per sconfitta Connecticut che ha già dimostrato si saper sorprendere.

Appuntamento alle 20:20 per sapere chi volerà in Texas.

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