Justin Blackmon, l'MVP del Fiesta Bowl

A Glandale, Arizona si affrontano due fra le squadre che più hanno impressionato durante tutto l’arco della stagione, non tanto per la fase difensiva che in entrambe le compagini è tutt’altro che impressionante, quanto per attacchi che durante il campionato hanno mietuto avversari illustri.

Da una parte Oklahoma State guidata dal 28enne Brandon Weeden (4227 yards con 72% dei passaggi completati con 37 TD lanciati, record dell’ateneo) che dopo aver trascorso alcune stagioni nella Farm dei New York Yankees come lanciatore, ha accettato le lusinghe del Coach Gundy che ne ha fatto una macchina al limite della perfezione tanto da guidare l’attacco dei Cowboys rendendolo uno dei più entusiasmanti dell’intera lega.

Dall’altra gli Stanford Cardinals che dopo aver subito un duro colpo durante l’estate per il prematuro abbandono dell’amatissimo Harbaugh con destinazione San Francisco, hanno affidato il proprio destino nelle mani dell’OC David Shaw il quale non ha fatto altro che proseguire con il lavoro del predecessore puntando tutto sulle immense qualità di Andrew Luck, considerato unanimemente il miglior quarterback Pro Ready della lega.

Con questi presupposti si affrontano due dei migliori attacchi della lega come Total Offense (Stanford 11#, Oklahoma St. 3#) Scoring Offense (Stanford #6 Oklahoma St. #2) mentre nella fase difensiva i Cardinals hanno un leggero margine di vantaggio, mentre i Cowboys sono imbattibili nella differenza tra palle perse e recuperate, in assoluto i primi della lega.

Stanford apre le danze con la consueta Power Formation che schierando due TE sulla linea offensiva di eccellente livello, apre ampi varchi per le scorribande di un Stepfan Taylor in giornata di grazia, i Cowboys fanno miracoli e il S Markelle Martin mette la pezza dove i compagni non riescono ad arrivare, ma gli schemi offensivi di Coach Shaw rasentano la perfezione tanto che dopo appena 5 minuti Taylor trova il varco giusto spaccando in due la difesa avversaria correndo per oltre 30 yards, pochi drive a Luck pesca Ty Montgomery in mezzo al campo che si invola verso la meta che vale il 7-0 Stanford.

Il primo quarto si chiude con i Cardinals in vantaggio e con la sensazione che i Cowboys stiano prendendo offensivamente le misure agli avversari, il secondo quarto inizia sulla falsa riga del primo, con Stanford a dettar legge con il gioco di corse e i Cowboys in affanno in difesa.

Tutti gli addetti ai lavori sanno che la difesa di Oklahoma State ha il non invidiabile record di essere la difesa che trascorre più tempo in campo di tutta la lega, figuriamoci se non lo sa lo staff dei Cardinals che snerva e stanca gli avversari con una serie di chiamate offensive che alla fine sortiscono l’effetto sperato, il backup Jerremy Stewart corre centralmente laddove i Cowboys sono più vulnerabili, la corsa di 25 yards vale il 14-0 Standord, ma è proprio nei momenti di difficoltà che il carattere di una squadra viene al galla.

Weeden e Blackmon, un po’ in ombra fino a quel momento anche per merito della difesa Cardinals, si scambiano occhiate si apprezzamento come due innamorati, alla prima slant al fulmicotone, Weeden imbecca il talentuoso numero 1 che dopo aver forzato un placcaggio si invola verso l’area di meta per 43 yards, e siamo 14-7 Stanford. La partita sembra rivoltata come un calzino ed è tutta dalla parte dei Cowboys, Luck con qualche sbavatura non imbecca a dovere i compagni di squadra, le corse sono meno efficaci grazie agli aggiustamenti difensivi del DC Young.

Blackmon è indemoniato, riceve l’ennesima cannonata di Weeden tanto da lasciare la secondaria dei Cardinals dietro di un giro, la sua falcata modello Bolt, vale il TD del pareggio a quota 14, ma le emozioni non sono finite, pochi minuti e la OL di Stanford ricomincia a macinare gioco, snap dopo snap, DeCastro è immenso sopratutto in pool asfaltando linebackers e cornerbacks come fossero grissini, una sua giocata apre la strada al TD di Stepfan Taylor che vale il 21-14 Stanford.

Nel classico two minute drill, Weeden da sfoggio di tutto il suo repertorio percorrendo quasi tutto il campo fino alla redzone, nelle ultime 10 yards la difesa Cardinals chiude tutti i varchi e il 28enne quarterback è costretto ad improvvisare correndo per poche yards realizzando il primo TD su corsa della carriera che vale l’ennesimo pareggio: il primo tempo si chiude così sul 21-21.

Nel terzo quarto i Cowboys cercano di riprendere fiato specialmente in difesa per non rischiare di arrivare stremati alle fasi finali dell partita, i Caridnals hanno l’obiettivo di sfiancare gli avversari e tenere fuori dal campo Weeden e l’attacco Cowboys il più possibili. Luck dentro la tasca è infallibile pescando i compagni in mezzo alla difesa Oklahoma State che non sa più che pesci prendere, il TE Ertz che isolato vola in meta per il TD che vale l’ennesimo vantaggio Stanford 28-21, nel resto del quarto Weeden non combina granchè e i Cowboys rimediano solo un calcio dopo aver sprecato ben tre occasioni per pareggiare a ridosso della linea di meta. Siamo 28-24 per Stanford che sembra aver in mano il pallino della partita.

L’ultimo quarto rimarrà negli annali di entrambe le squadre ma per motivi diametralmente opposti. Stanford inizia benissimo il con un calcio di Williamson dalle 30 yards che vale il 31-24 Cardinals, ecco, Williamson, segnatevi questo nome perchè nei prossimi minuti lo sentirete spesso.

Le emozioni non finiscono mai in questa partita, Weeden imbecca Blackmon per il terzo TD nel numero 1 dei Cowboys che pareggia nuovamente a quota 31, ma mancano ancora più di 12 minuti al termine.

Luck orchestra l’ennesimo drive da manuale percorrendo gran parte del campo senza la fretta tipica dei quarterback affamati di statistiche ma che alla fine non vincono granchè; con il giusto mix si corse e passaggi corti, mette in condizione Taylor di segnare il suo secondo TD personale che vale l’ennesimo vantaggio Stanford 38-31. Ora mancano solo 5 minuti a Weeden e soci per recuperare una partita che sembra sfuggire loro di mano.

Che Weeden abbia le qualità del leader lo si è visto per gran parte della stagione, il biondo prende sulle spalle l’intero attacco, la OL lo protegge a meraviglia, Blackmon è costantemente raddoppiato, Randle che uscendo dal backfield si fa trovare spesso libero e sopratutto Harrison che con una ricezione splendida porta i Cowboys nella redzone, ancora Randle si invola da distanza ravvicinata per il TD dell’immancabile pareggio a quota 38.

Che Luck sia la prima scelta al prossimo draft della NFL è un dato di fatto, e se ci fosse bisogno di dimostrarlo basta guardare il drive degli ultimi due minuti dell’ultimo quarto per capire quanto il ragazzotto dallo sguardo non particolarmente sveglio, sia pronto per il piano di sopra.

In un batter di ciglia si fa quasi tutto il campo, grazie anche alla corsa di Stewart che da al kicker Williamson la miglior posizione di campo possibile per vincere la partita dando così a Stanford il secondo BCS Bowl in due anni, tutto è pronto… sulla sideline si ride e si scherza come se il calcio dalle 35 yards fosse un rigore a porta vuota, ma accade l’imprevedibile, il calcio di Williamson finisce a lato mandando la partita al supplementare, la faccia di Luck è da funerale, mentre quella di Weeden sembra quella del ballo di fine d’anno al liceo.

Stanford vince il sorteggio e Luck riprova a riportare i Cardinals in carreggiata, ma i biancorossi hanno perso la verve di inizio partita e anzi sembrano demoralizzati, come rassegnati ad un destino avverso.

Con pochi ed efficaci schemi Luck rimette Williamson in buona posizione per il calcio che darebbe un seppur minimo vantaggio a Stanford: in panchina è sparito il sorriso per far spazio a preoccupazione, lo snap sembra buono, ma l’holder mette il pallone dalla parte sbagliata lasciando la cucitura del pallone dalla parte del calcio, che dalle 43 yards va a lato.

Weeden è invasato, trova Chelf in mezzo al campo per un guadagno di 24 yards che per un pelo non segna il TD della vittoria, il replay mostra che il ginocchio ha toccato terra prima della meta, ma tanto basta, Weeden si inginocchia, Sharp entra per il calcio della vittoria dalle 22 yards che naturalmente va a segno, Oklahoma State vince meritatamente 41 a 38

E’ stata l’ultima partita di Weeden e Blackmon a Stillwater, il biondo chiude la giornata con 399 yards lanciate 3 TD un TD su corsa e un intercetto, Blackmon è stato semplicemente immenso con 8 ricezione per 186 yards e 3 TD record per il Fiesta Bowl.

Luck ha mostrato tutte le sue qualità come pocket passer rasentando la perfezione, ma anche qualche perplessità quando è in movimento e se non è protetto da una linea di attacco di ottimo livello; in NFL troverà difese sono di ben altra pasta.

2 thoughts on “Fiesta Bowl al cardiopalma, Oklahoma State trionfa

  1. Weeden e Blackmon a San Francisco, per ricreare quella coppia incredibile che fu Montana-Craig………. Eh, magari!!!

  2. Certo che Weeden ha avuto una carriera sportiva molto strana, a 28 anni fa il quarterback di una squadra universitaria…

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