E` diventato un luogo comune nella scorsa stagione dire che la Pac 12 south era l’unica division con il talento per competere con la SEC West, dominatrice dell’ultimo decennio.

Anche il 2015 dovrebbe essere un annata importante per questa division che l’anno scorso ha chiuso con ben 5 su 6 squadre tra le prime 25 dei ranking. L’annata promette sopratutto per l’esperienza sotto centro. La competizione dovrebbe essere agguerrita più che mai.

USC

La sanzione arrivata a USC per il caso Reggie Bush e` stata molto pesante, veto di Bowl game per due anni e limite di borse di studio. In più avevano appena perso un coach leggendario in Pete Carroll andato più a nord sulla costa del pacifico per cercare altri stimoli nel gioco pro, insomma quello dove pagare i giocatori non e` proibito. E dopo un paio d’anni difficili il 2015 e` un annata particolare nel processo di rifondazione per i Trojans, un annata che già tre anni fa si pronosticava l’inizio di quando USC poteva tornare ad essere USC.

Coach Steve Sarkisian ha avuto una prima annata che nel complesso delle cose, e nel processo di crescita di una squadra molto giovane e non ancora col roster colmo di giocatori con scholarship si può descrivere come positiva. Ma va anche ricordato che se solo avessero vinto il derby contro UCLA un titolo di division ed un titolo di conference giocato in finale erano pienamente raggiungibili ed e` anche per questo che una tifoseria abituata a vincere sempre si aspetta di più.

Coach Sark dal suo ha portato a casa due classi fantastiche nel recruting, in solo dodici mesi ha aggiunto una nuova truppa di talenti top. Ed e` abituato alle aspettative in un posto come USC (era assistente di Carroll per gran parte della era di dominio dei Trojans ad inizio millennio) e non e` neanche cosa nuova un processo di rebuilding in una città grossa con tante aspettative (vedi quello fatto a Washington). Insomma per il coach e l’ambiente le cose vanno ancora a gonfie vele ma ciò non toglie che le aspettative quest’anno siano enormi.

Parola d’ordine, tornare ai livelli di un tempo ed essere contendenti ad un titolo di conference e ai playoff. E molti vedono in questa squadra già l’abilita di raggiungere queste altissime aspettative.

Utah+v+USC+q9uo8SMpLgIlTutto questo sopratutto grazie ad un attacco che riporta tanti playmaker e titolari d’esperienza, nessuno più importante del QB Cody Kessler. Un anno fa a questo punto Kessler l’avrei descritto come un semplice game manager a livello collegiale, un QB da West Coast che non ti stupisce ne per forza braccio e neanche per doti atletiche, semplicemente un QB intelligente e preciso su lancio.

Magari Kessler prettamente di profilo non e` neanche molto più di questo, ma l’anno scorso ha mostrato un gioco d’altissimo livello a quota di 3,826 yds su 69.7% di completi con 39 TDs e solo 5 INTs. A tratti e` sembrato meritevole dell’eredita pesantissima del QB di USC che da Carson Palmer in poi ha sempre prodotto giocatori d’altissimo livello che hanno portato a tantissime vittorie.

Kessler ha migliorato parecchio il suo gioco l’ultima offseason e se anche i margini di miglioramento sono inferiori un anno dopo, anche i miglioramenti più minimi da parte sua e della squadra potrebbero avere un impatto enorme. Si capisce perché così tanti stanno pronosticando una stagione da finalista al Heisman per Kessler e perché i Trojans sono tornati come veri contender dell’offseason per i playoff.

Con le aspettative altissime per l’uomo simbolo della rosa sotto centro, i playmaker attorno a lui dovranno fare un salto qualitativo importante quest’anno. Per quanto possano essere intriganti le statistiche di Kessler aveva anche l’aiuto di un WR come Nelson Agholor ed il sostegno di un running game condotto da Buck Allen entrambi nel NFL oggi. I recruits di

Coach Sark si potranno già mettere in mostra con l’ora sophomore JuJu Smith (54 rec, 724 yds 5 TDs) come più promettente ed intrigante del lotto, che ha già fatto tanta esperienza lo scorso anno.

Alto 6-2 per 215 lbs il ragazzo e` enorme per la sua eta ed e` un atleta esplosivo che ha anche l’abilita di fare la giocata da highlight, insomma se lui e Kessler stringono un rapporto speciale ha tutto per essere un WR numero 1 devastante.

Con lui c’e’ anche Steven Mitchell uno slot WR sottodimensionato che sta avendo un offseason promettente e piena di giocate da vero playmaker. L’asso nella manica per l’attacco ed anche le special teams sara Adoree Jackson, uno dei migliori DB di tutto il panorama Ncaa non ostante l’anno scorso fosse solo un freshman.

Nel Bowl di fine anno (il Holiday Bowl contro Nebraska vinto per 45-43) Jackson ha segnato due TD con più di 200 yd totali su solo 3 ricezioni e tre kickoff ritornati. Insomma descriverlo come playmaker sembra quasi riduttivo, Jackson e troppo importante per la difesa per giocare a tempo pieno in attacco, ma sara sicuramente usato in schemi speciali che cercano di metterlo nello spazio dov’e` assolutamente devastante.

Il gruppo di RB sara composto da Justin Davis che e` più scivoloso e veloce e Tre Madden che e` più un martello nello stile di corsa. Saranno anche importanti il nuovo arrivato freshman Ronald Jones che arriva da top recruit ed ha abilita per essere un arma dinamica dell’attacco Trojans in un prossimo futuro. Ma il running game sara aiutato molto da una linea esperta che riporta 4 titolari su 5 con il centro Max Turek come leader indiscusso.

Truck e` una scelta All-Pac 12 ed e` dato come favorito principale ad essere un All-American quest’anno ed avere un futuro longevo in NFL. unito a lui sono due Freshman All-American nel OG Viane Talamaivao e il LT Toa Lobendahn che si uniscono a Zach Banner un ormone di 350 libbre. L’unico nuovo titolare e` Damien Mama, un sophomore arrivato come una delle migliori guardie della nazione a livello liceale.

Le trincee sono sicuramente un punto di forza a USC e danno molta solidità ad un attacco che ha un potenziale immenso e riporta ben 7 titolari dallo scorso anno.

In difesa ritornano anche 7 titolari dallo scorso anno ma non sara facile comare il buco lasciato da due leader del reparto lo scorso anno come Leonard Williams e Hayes Pullard. Per la front 7 non sara facile colmare questa mancanza. Il reparto che dovrà portarsi sulle spalle la difesa quest’anno e` il reparto arretrato.

I DB di USC sono molto ma molto talentuosi col già citato Adoree Jackson per primo. Jackson ha una personalità da vera stella ed un atteggiamento sportivamente arrogante che lo rende dominante a tratti.

Appiccicoso in copertura e con una grandissima velocità per chiudere gli spazi alla svelta ha veramente tutto quel che serve in un CB dominante nell’uno contro uno. Con una difesa che non ha la stessa forza nei singoli nel creare pressione sul QB avversario avere uno come Jackson in copertura aiuta molto anche quando si devono prendere rischi su blitz che lasciano scoperti i difensori arretrati, con Adoree non ce da preoccuparsi. Una vera garanzia.

Con Jackson la dietro ce uno dei giocatori più divertenti ed imponenti dell’intera conference, ovvero Su’a Cravens. Cravens e` arrivato due anni fa a USC da top recruit del branco e si e` subito preso un posto da titolare.

E già un leader della squadra e dei giocatori che sono rimasti e leader della squadra per tackle per una perdita di yd 17, intercetti 3 e sacks 5. Ha aggiunto anche 68 tackle al suo bottino ed ha ricevuto tanti paragoni ad un altra grande safety del passato Trojans Troy Polamalu. Cravens e una Safety/linebacker ibrido, che gioca spesso attorno alla linea e può essere feroce nel chiudere varchi al running game o creare pressione.

Ha anche grandi istinti per la palla ed e` un atleta fantastico a 6-1 225 lbs. Possibile che sia usato più come OLB quest’anno che safety, ma sicuramente avrà un impatto in tutti i frangenti di gioco. USC e` molto giovane in difesa sopratutto se si guardano le riserve che sono esclusivamente freshman e sophomore.

La linea promette d’essere solida anche se non spettacolare con il DE Delvon Simmons e il NT Antwaun Woods che ritornano come titolari. Il reparto LB Il gruppo di LB’s promette bene con Anthony Sarano, un bel LB aggressivo, che torna come titolare, e Lamar Dawson che e` detto da molti d’aver fatto grandi miglioramenti.

Dopo una stagione da 9-4 i Trojans si aspettano di vincere la South con minimo due sconfitte sperando di giocarsi un posto ai playoff nella finale di conference. Con quell’attacco tutto e possibile, servirà vedere se Cravens e Jackson basteranno in difesa o se emergerà un altro leader del reparto per dare più solidità ai Trojans. Per una squadra costruita per il futuro il presente sembra finalmente positivo.

UCLA

Nonostante una carriera non sempre impeccabile, dove in certe occasioni e` stato anche contestato dai suoi stessi tifosi, non si può discutere quello che ha fatto Brett Huntdey nei suoi ultimi tre anni con i Bruins. Ha vinto 29 partite su 40 giocate da titolare cosa che non si vedeva a UCLA dagli anni 80, vincere 9 o più partite in tre stagioni di fila non succedeva a UCLA dal 87. Ovviamente Coach Jim Mora ha avuto anche lui un ruolo fondamentale in tutto questo successo ottenuto, ma il ruolo di Hundley non può essere minimizzato.

Inizia una nuova era per i Bruins in questo quarto anno di Mora dove le aspettative sono sempre alte ma non ai livelli dell’anno scorso quando la pressione di vincere e le voci su un possibile addio del coach per una piazza più importante hanno un po scosso la squadra che ha pur sempre ottenuto 10 vittorie ed un bel bowl battendo Kansas St. al Alamo 40-35.

E Mora ha sempre costruito la squadra per il futuro, probabilmente neanche aspettandosi questo livello d’aspettative così presto. Prima di Mora le cosa per i Bruins sponda football non stavano andando per niente bene, ed in poco tempo la squadra che non avrà più il suo QB titolare delle ultime tre stagioni sembra avere il gruppo di playmaker più profondo da quando Mora c’e’.

Non confondiamo le idee, il punto di partenza rimane e sara sempre il QB, che ci porta ad una delle battaglie per il posto sotto centro più intriganti di tutto il panorama NCAA.

Da una parte abbiamo Jerry Neuheisel, figlio d’arte e sopratutto figlio di un coach sinonimo di intelligenza tattica. Simile al padre non e tra i più grossi e non ha doti che esaltano come forza braccio o atletismo. Ma il padre era un vincente e si e` verificato un QB importante, chi sa che con l’esperienza già ottenuta da riserva di Hundley non sia capace di fare lo stesso.

Dall’altra parte che il giocatore considerato top QB per il recruiting Josh Rosen. Rosen e` il QB in stile pro perfetto, alto e grosso (6-4 per 215) ha un braccio bello potente e potenziale illimitato. I guizzi che già ha mostrato in spring training fanno venire la bava alla gola. Gia ad occhio Rosen sembra più adatto agli schemi più classicamente pro-style di Mora di quanto lo fosse Hundley.

Per molti la battaglia dei QB è solo una farsa per far pensare al ragazzo che si stia giocando il posto e non fargli ingrandire troppo l’ego. Comunque sia uno di questi avrà tanta responsabilità sulle spalle, ma hanno anche la fortuna d’aver un gruppo attorno a se più talentuoso di qualsiasi attacco in cui ha giocato il loro predecessore.

Paul+Perkins+Nevada+v+UCLA+-T2mctK00_blSi comincia col RB Paul Perkins un vero talento che la scorsa annata da solo sophomore e` esploso. Pensate che la scorsa offseason la mancanza di un RB affidabile era il punto di domanda più importante per i Bruins con molti preoccupati che Myles Jacks sarebbe stato usato troppo in attacco. Perkins e` esploso ad inizio anno e non si e` più fermato. Ha finito l’anno con totali 1,575 yds miglior totale dell’intera Pac-12 ed ha anche messo a referto 9 TDs . Con l’inesperienza sotto centro Perkins sara l’ancora di un attacco molto promettente.

L’altro grande playmaker d’attacco che torna dallo scorso anno e` Jordan Payton un WR grosso (6-1 per 213 lbs) che la scorsa stagione e` emerso come opzione numero uno del attacco Bruins. Payton e` uno specialista delle big play ed usa bene la sua stazza, anche se potrebbe giocare in modo più fisico. Ha portato a casa 67 rec, 954 yd e 7 TD e con un anno in più i totali potrebbero essere migliorati molto.

Payton ha detto che chiunque sara il QB titolare di UCLA “avrà in mano le chiavi di una Ferrari” con armi come lui e Perkins in gruppo vien difficile dargli torto. L’attacco riporta 9 titolari dallo scorso anno inclusa l’intera OL. Da quando Mora allena a UCLA la linea d’attacco e` sempre stato un grandissimo problema una volta un gruppo che ha dovuto subire un battessimo di fuoco da inesperti e` ora ben collaudato e profondo. Il gruppo e` quasi interamente composto da Juniors e dovrebbe dare tanta sicurezza al nuovo QB.

La difesa di UCLA sta vivendo un grandissimo periodo avendo prodotto moltissimi elementi di talento. Quest’anno i leader di ogni reparto e` stato perso, con l’addio di Eric Hendricks, Owa Odighizuwa e Anthony Jefferson tutti e tre nell’NFL. Nonostante siano solo al terzo anno Myles Jack e Eddie Vanderdoes hanno avuto un impatto immediato il momento in cui hanno messo piede sul campus di UCLA, ed ora avranno un ruolo ancora più importante ereditando la leadership della squadra.

Jack e` uno dei veri fenomeni di tutto il college football, in tutti i sensi, e` un talento spettacolare cosa che si e` visto subito, quando ci ha mostrato d’essere dominante in tutte le fasi di gioco, anche in attacco quando usato da RB. E` un fenomeno anche nel senso mediatico, perché un giocatore così e` spettacolare da vedere in campo o in televisione. Jack e` un LB tutto fare con una velocità splendida sideline to sideline e al contrario di altri LB veloci ed atletici gioca anche con un atteggiamento aggressivo in campo che lo rende un LB praticamente perfetto. Ha anche discrete abilita in copertura ha finito lo scorso anno con 88 tackles, 8 TFLs e 7 passaggi deviati, ed ha avuto la possibilità di concentrarsi più sulla difesa essendo usato molto meno in attacco nell’annata da sophomore. Jack ha tutto per essere il miglior difensore della Pac-12 ma dovrà migliorare ancora su quello già fatto.

Del DT Eddie Vanderdoes non si parla quasi mai, sicuramente non ai livelli di Jack, ma e` un giocatore importantissimo ed un talento che può impattare quasi tutte le partite. Come Jack e` arrivato a UCLA nella prima classe di recruiting di coach Mora, al contrario di Jack pero` Vanderdoes non ha scelto subito UCLA andando prima a Notre Dame e cambiando idea ancor prima che cominciasse la sua stagione da freshman tornando a casa. Ai tempi era un recruit molto ambito e i Bruins sono stati parecchio fortunati a farselo ricomparire in braccio.

Vanderdoes e` un DT 6-3 305 lbs che si muove bene e fa tante giocate. Lo scorso anno i suoi totali di 50 tackles, 5.5 TFLs e 2 sacks sono stati buoni, ma quest’anno con un po di maturità tecnica e fisica potrebbe dare un impatto maggiore sopratutto nel creare pressione sul QB, visto che già mostra una grande abilita nel penetrare la linea avversaria e fare tante giocate nel backfield avversario contro la corsa.

L’OLB rushatore Deon Hollins e il DE Takkarist McKinley ha finito l’anno mostrando buonissimi miglioramenti. E ci sono buoni auspici che possano trovare un livello di costanza e continuare a migliorare su quello già mostrato. Sopratutto Hollins ha veramente impressionato creando ben 6 sacks nelle ultime 4 partite stagionali dandoli un totale di 9. Potrebbe verificarsi un autentico breakout player quest’anno prendendosi la pesante eredita di pass rusher Bruin che negli ultimi anni ha prodotto signori giocatori come Datone Jones, Anthony Barr e Owa Odighizuwa.

Le secondarie riportano 4 giocatori che hanno già avuto tanta esperienza, con i CB Fabian Moreau e Ishmael Adams che si uniscono alle Safety Jaleel Wadood e Tahaan Godman. Non ostante la tante esperienza non tutti hanno il posto assicurato con Adams che rischia di perdere il posto a Marcus Rios e Goodman che potrebbe perdere il posto a Randall Goforth.

Anche se non c’e` una stella nel gruppo ,avere così tanti elementi affidabili da abbinare ad una front-7 d’alto talento potrebbe bastare per rendere la difesa Bruins tra le più forti dell intera conference. I Bruins riportano 8 titolari dallo scorso anno e hanno anche fatto un buon recruiting negli ultimi anni dando più depth ad un gruppo che ha già molto talento.

Entrambi attacco e difesa sono profondi, pieni di giocatori esperti ed con anche un sacco di qualità. Ma entrambi gruppi mancano d’identità e di leader che dovranno emergere nel corso della stagione. UCLA a avuto una stagione molto altalenante nel 2014, con aspettative altissime il rendimento ad inizio anno e` stato deludente non ostante le vittorie c’erano. Poi ad inizio Ottobre con due sconfitte consecutive contro Utah e Oregon la stagione rischiava d’essere un fallimento totale. Le risposte della squadra sono state senz’altro positive ed e` chiaro che Jim Mora sia uno dei migliori allenatori in circolazione.

Con una South così profonda di talento ripetere le vittorie in doppia cifra non sara facile. Ma se certi dei giovani iniettati in campo stupiscono questa squadra ha anche un potenziale altissimo di vera contender.

Arizona

Certe volte nello sport is trovano accoppiate perfette, Rich Rod (Rich Rodriguez HC di Arizona) e Arizona sono un esempio di questo. Le cose a Michigan non erano affatto ideali, ma forse lui non era neanche un personaggio adatto per quell’ambiente, per quella tifoseria e per quelle aspettative.

In Arizona ha un ambiente simile a quello che aveva a West Virginia dove e` emerso come uno dei coach più intriganti del momento. Ma a West Virginia non aveva l’opportunità di giocare in una conference ed in una division come questa. E mai come quest’anno il gruppo a disposizione dell’allenatore sembra assolutamente perfetto per i suoi schemi ed il suo stile di gioco aggressivo e veloce.

Nei primi tre anni ad Arizona Rodriguez ha avuto tre titolari diversi sotto centro (il primo e` stato Nick Foles) ma quest’anno avrà finalmente un po di continuità nel suo QB. Ani Solomon e` stato abbastanza una rivelazione lo scorso anno, prendendosi il posto da titolare e dando immediatamente un contributo importante. Un QB dual-threat Solomon non ha una velocità mozzafiato, ma si muove bene ed ha un buon senso di quando prendere la decisione e partir via con la palla in mano.

Più agile che veloce, e` un arma nella read option ed il pericolo di corsa deve sempre essere rispettato. I piedi di Solomon in un certo senso lo fanno rendere al meglio in situazioni di scramble o di lancio in corsa dove si trova già molto a suo agio.

Un QB che ha una buona presenza nella tasca per un giocatore così giovane e che ha mostrato anche un buonissimo decision making. Ha finito l’anno con 3,793 yd su passaggio e 28 TD. Il QB che si ispira a Mariota potrebbe cominciare a dominare la sua stessa conference se continua a sviluppare il suo gioco nel sistema spread di Rich Rod che sembra stargli a pennello

Solomon non ha solo il vantaggio di un anno d’esperienza in più ma avrà anche il vantaggio di rivedere tutti i suoi due targets principali e il RB Nick Wilson. Wilson da true freshman e` esploso con 1,375 yd e 16 TD lo scorso anno. E` un RB fisico che assorbe bene il colpo e non va mai giù facilmente. Il suo coach in passato ha anche detto che ha una grande visione cosa che gli permette di vedere l’apertura sulla linea ed ha gli istinti ed il senso del tempismo per attaccare il varco e esplodere.

L’accoppiata RB e QB nell’attacco di Rich Rod e` essenziale e con questi due ha un punto di partenza importante per un attacco che promette di segnare tanti punti.

Torrodney+Prevot+Samajie+Grant+Arizona+v+Oregon+z_mnvh-BRr0lSolomon non avra solo Wilson al suo fianco ma anche i suoi due migliori WR che tornano. Il junior Samajie Grant e` un nano indiavolato, un arma devastante in campo aperto. A solo 5-9 d’altezza e 177 lbs non sembra niente di che, ma in un attacco ad alta quota come questo e con la sua abilita devastante di evitare placcaggi in campo aperto e di fare big play sarà un pericolo per ogni singola difesa che andrà ad affrontare.

Non ne parla quasi nessuno ma Grant ha fatto una bella stagione ed e` stato un playmaker essenziale per Solomon, con 45 rec, 718 yd e 6 TD, e` già un giocatore importante per questa squadra, e come il resto dei playmaker in attacco potrà continuare a crescere nell’attacco insieme ai suoi giovani compagni.

L’altra arma importante nel gioco aereo dei Wildcats e` Cayleb Jones ha anche lui dato un contributo molto importante stabilendosi come WR numero uno della squadra con con più di mille yard, aggiungendo 9 TD su 75 rec. Anch’esso e` un Junior ma si abbina in modo meraviglioso a Grant, essendo più grosso e fisico (6-3 per 215).

Jones e` forse stato il target preferito di Solomon, ed e` stato sopratutto fondamentale come target su giocate dove il QB a dovuto improvvisare, Jones e` bravo nel tornare verso la palla e smarcarsi in una seconda volta se serve l’aiuto al suo QB. Si e` gia verificato un arma importante nella red zone e dovrebbe migliorare in questo aspetto con uno sviluppo fisico maggiore e più agonismo con l’esperienza in più. Poche squadre possono vantare di un duo di ricevitori come questo.

Il vero tallone d’achille di questo attacco potenzialmente devastante e la linea. Arizona ha perso 3 dei 5 titolari dallo scorso anno e riporta le due guardie titolari dallo scorso anno, il LG Cayman Bundage (senior) e il RG Jacob Alsadek (sophomore). Sopratutto la situazione in mezzo alla linea preoccupa dove le opzioni per il centro titolare sono due ex-walkons come Catter Wood e David Catalano.

Il LT titolare dovrebbe essere Freddie Tagaloa che si e` trasferito da Cal ed ha grande aspettative, con certi analisti che lo stanno pronosticando come possibile scelta All-Pac 12. Se la linea può giocare ad un alto livello e mantenere gli spazi ai fenomeni che hanno attorno questo potrebbe essere uno dei migliori attacchi della nazione che riporta 6 totali dal 2014.

La difesa per le squadre di Rich Rod hanno sempre avuto un importanza minore, ma la difesa ha avuto una discreto impatto lo scorso anno nel portare Arizona a 10 vittorie ed un posto al Fiesta Bowl. Scooby Wright III e` l’uomo simbolo di questo gruppo, un giocatore che lo scorso anno ha fatto una delle più grandi stagioni mai viste da un difensore di livello NCAA. E` stato leader nazionale in ben 3 categorie diverse statistiche, tackle 163, TFL con 29! e anche fumale forzati con 6, aggiungendo 14 sacks rendendolo terzo nella nazione. Per molti la mancata chiamata a New York come finalista del Heisman e` stato inspiegabile.

Scooby e` un OLB un attimo sotto dimensionato, per come viene usato da rushatore a 6-1 per 246 lbs, ma ha un guizzo per la palla, un fiuto che gli permette d’essere attorno alla giocata quasi sempre. E` un pass russher splendido che gira l’angolo alla svelta ed e` spettacolare nel chiudere la giocata al punto d’impatto e anche forzare fumble e giocate grosso per la difesa. Anche se e` solo un junior e` molto possibile che questo per SW3 possa essere il suo ultimo anno, replicare quello fatto lo scorso anno con tutte le attenzioni degli attacchi avversari non sarà solo difficile ma sarà quasi impossibile.

Se si avvicinerà ai livelli già visti, la difesa Wildcats sarà già a buon punto. Wright impatta la partita non solo creando pressione ma giocando a tutto campo, buttandosi dentro contro la corsa e creando tanti placcaggi ed e` anche un difensore speciale sull’esterno contro QB atletici, qualità essenziale in una conference come la Pac-12 con tanti attacchi spread e QB mobili.

I Wildcats giocano una difesa 3-4 e riportano il veterano e leader del fronte difensivo Reggie Gilbert un DE importante nel impostare il gioco fisico la davanti. Scooby sarà unito dal compagno di reparto il LB Derrick Trituri che ritorna anche lui come titolare, con loro ci saranno i Junior Cody Ippolito e Jake Matthews che hanno entrambi giocato almeno 6 partite da titolari lo scorso anno. Sicuramente il punto di forza della difesa sta nel reparto LB con questi 4 giocatori esperti.

Il gruppo nelle secondarie promette bene, anche se dovrà essere collaudato completamente in stagione. Non ci sono titolari fissi che ritornano ma tanti giocatori che hanno già avuto tanti sans da quando sono ad Arizona. Le due Safety senior Jamar Allah e Tellas Jones hanno combinato per 47 tackle lo scorso anno in un tempo di gioco abbastanza limitato.

L’unico titolare di ritorno dallo scorso anno e il Jarvis McCall che non ha il posto garantito quest’anno. Il Junior Davonte Neal che l’anno scorso fu usato come ritornatore/ricevitore dovrebbe essere un CB titolare quest’anno dopo essersi trasferito da Notre Dame ha un futuro molto promettente. Il sophomore Cam Denson dovrebbe essere l’altro CB titolare, e anche lui e` un velocista molto promettente.

La difesa riporta solo 5 titolari e l’anno scorso non erano esattamente schiaccianti. La cosa importante sarà replicare i turnover creati l’anno scorso dandogli un margine di +8 come squadra, con Scooby Wright tornato sono già a buon punto per replicare il tutto.

Attenzione ad Arizona, i punti di domanda ci sono, ma i giocatori importanti dello scorso anno tornano tutti. In più non dovranno affrontare Oregon nella regular season. I primi due mesi dell’anno promettono molto bene per i Wildcats che avranno come sfida più difficile la trasferta a Stanford. Se arrivano ad inizio novembre con 1 o 0 sconfitte, e i top player sono ancora tutti in forma tutto e` possibile a Novembre dove dovranno affrontare USC in trasferta, Utah a casa e il derby contro ASU.

Arizona State

Un altro allenatore che e` stato alla propria squadra da tre anni, e che come Mora e Rich Rod ha portato la propria squadra in un periodo rinascimentale. Tod Graham e molto meno chiacchierato dei suoi due altri colleghi e sembra molto buffo quando sabato lo si vede sulla sideline con auricolari e microfono che sembrano antiquati di 20 anni in confronto a quelli che hanno tutti gli altri. Ma arrivato a ASU ha subito impostato bene la squadra dandoli un identità ben chiara, un gioco fisico e d’attacco. Un gioco aggressivo e non e` preoccupato di sfornare un paio di giocate a sorpresa.

L’era Graham ha solo conosciuto un QB da quando e` arrivato sul campus, ora Taylor Kelly non c’e` più e solitamente questo sarebbe un problema per un program collegiale. Ma con Mike Bercovici, che l’anno scorso e` subentrato a Kelly per tre partite quando il titolare era infortunato, per molti (io incluso) e visto come un QB persino migliore che potrebbe dare una dimensione aggiuntiva all’attacco ovvero lanci in più. Kelly era un dual-threat fantastico, grosso e abbastanza atletico era molto pericoloso su corsa ed un pericolo costante per le difese avversarie in questo aspetto.

Bercovici e` diverso, nelle tre partite in cui ha dovuto sostituire Kelly ha avuto partite da 458 e 510 yd incluso un Hail Mary a Jalen Strong per battere USC all’ultimo. Bercovici non e` già più forte di quanto lo fosse mai stato Kelly nell’attaccare dalla tasca e lanciare sul profondo. Ovviamente non e` perfetto, e non sente sta ancora parlando come possibile candidato al Heisman per intenderci. E` stato abbastanza bravo nel limitare turnover, ma con l’attacco in mano no potrà prendersi rischi inutili. In più Berco dovrà stabilirsi anche come corridore per almeno mettere il dubbio nei difensori avversari su giocate di Read-Option che sono molto importanti per l’attacco Sun Devil.

Il backfield e` messo molto bene con i due giocatori più importanti della scorsa stagione che tornano. Il primo e` il soffocare Demario Richard, che da freshman e` riuscito a inserirsi nella rotazione e rubare snaps al versatile DJ Foster. Richard e` basso e agile, molto sfuggevole, e i guizzi dello scorso anno dovranno tramutarsi in corse regolari che possano dare a ASU quella dimensione su corsa che fa da elemento simbolo del sistema Grahm. Richard sarà unito da un altro soffocare in Kallen Ballage che gioca anche in difesa, ed e` un atleta straordinario con anche buona stazza (6-3 222 lbs) che lo rendono potenzialmente un corridore dinamico e potente.

Foster invece che lo scorso anno e` stato leader della squadra in yard corse con 1,081 con anche 9 TDs giocherà molto più come ricevitore, ruolo in cui era già stato usato lo scorso anno (62 rec 688 yd e 3 TD). Con l’addio di Jalen Strong e l’infortunio sfortunatissimo di Cameron Smith che perderà l’intera stagione a Foster sarà chiesto di chiudere quel buco nel roster e dare a Bercovici un arma che possa aiutarlo a sfruttare le sue doti di lanciatore. Foster e` un talento molto intrigante per la sua versatilità ed anche l’esperienza già ottenuta. Ha buone dimensioni (5-11 per 195) anche se e un po basso per un WR, ma e` veramente un bel atleta.

Ovviamente come WR la sua dote migliore e` l’abilita di correre con la palla in mano, dove e` letale in campo aperto e molto difficile da buttare giù, in più ha una buonissima accelerazione ed anche buone manovre laterali per evitare il placcaggio. Come ricevitore ha già mani affidabili ed e` molto abile nel smarcarsi sull’underneath, fino ad ora era stato usato parecchio nello slot o come ricevitore dal backfield sarà interessante vedere se lo andranno a piazzare più sull’esterno o se continueranno ad usarlo in situazioni un po più atipiche che potrebbero anche dare un vantaggio schematico confondendo le difese avversarie.

Foster e` sicuramente l’arma più importante dell’attacco e trovargli tante giocate a partita sarà essenziale. Come già detto il resto del reparto ricevitori e` un po magro. Ellis Jefferson un sophomore e probabilmente il più promettente, ma e ancora testato in pieno, l’altro WR che dovrebbe ottenere più sans e` il senior Gary Chambers che ora ha l’opportunità della vita davanti a se e dovrà sfruttarla.

La linea riporta il trio d’interni che dovrebbe aiutare molto il gioco di corsa ed anche un QB che starà più nella tasca. Il LT sarà il ruolo essenziale da coprire con Sam Jones un freshman che sembra essere favorito.

La difesa di ASU e` stato un marchio di fabbrica di Graham, ed ha portato a un margine di turnover del +14 quest’ultima stagione. La back-7 sarà il gruppo fondamentale. Partendo da un nucleo di LB molto ma molto profondo con un trio di ex freshman parecchio promettente. Attenzione a DJ Calhoun e Christian Sam entrambi molto atletici e LB da sideline to sideline che potrebbero rubare il posto da titolare a Salamo Fiso e Antonio Longino entrambi titolari lo scorso anno.

Kale Ballage sarà usato anche lui come OLB e l’altro titolare di ritorno Viliami Moekikola dovrebbe tenersi il posto. Hanno una rotazione molto profonda e una buona combinazione di giovani grezzi ma che spiccano per doti atletiche e veterani affidabili che sanno fare la giocata giusta. In una 3-4 come quella di ASU un gruppo di LB come questo e un buonissimo punto di partenza.

Le secondarie hanno perso Demarious Randall ormai in NFL, ma riportano la Safety titolare che per molti era considerato il miglior giocatore del ruolo in Jordan Simone che ha finito l’anno con un brutto infortunio e sarà bello rivederlo tornato al 100%.

Simone e` una Safety con gran abilita da placcatore, e` un playmaker nelle secondarie ed ha un buonissimo fiuto per la palla. L’anno scorso e` stato leader della squadra in tackle con 100 in aggiunta a 2 INT’s. Simone e` anche uno dei leader del gruppo e ci mette l’anima in campo dando un grande esempio ai compagni. Entrambi i CB titolari dello scorso anno Kweishi Brown e Lloyd Carrington ritornano per le loro stagioni da senior.

E James Johnson un Sophomore promettente dovrebbe sostituire Randall. La più grande mancanza per la difesa Sun Devil e` la mancanza di un elemento in pass rush affidabile che dia un po di garanzie. Nel fronte a 3 torna solo il NT titolare Tashon Smallwood e l’OLB rushatore (detto il “Devil-backer”) nel sistema di ASU Ismael-Murphy Richardson un freshman sarà iniettato in quel ruolo dopo l’arresto di Davon Durant su cui c’erano tante aspettative.

Se qualcuno emergerà nel ruolo di pass rusher, questa difesa rischia d’essere una delle migliori dell’intera conference.
I diavoli del solo hanno uno dei calendari più ostici della south division, cominciando l’anno contro Texas A&M e dovendo subito affrontare USC nella prima sfida di conference.

Le sfide contro UCLA e Utah in trasferta saranno anch’esse molto dure, in aggiunta a Oregon che verra a vistarli in casa loro. Il mese di novembre porta sieda più facili col solo derby come vera sfida ostica sulla carta. Ma per arrivare con le carte ancora in regola a novembre non sarà facile, se i WR’s trovano il giusto ritmo, e la difesa trova modo di creare pressione questa potrebbe essere un altra sleeper nella Pac-12.

Utah

Il 2014 e` stato il quarto anno per Utah nella Pac-12 ed hanno continuato a mostrare un buon processo di crescita. Per la prima volta nella loro breve storia Coach Kyle Whittingham e i suoi hanno raggiunto un record positivo di vittorie in conference (5-4) colmando una bellissima stagione da 9 vittorie e 4 sconfitte con anche una bellissima vittoria contro Colorado St. al Las Vegas Bowl di fine anno.

Dopo essere stati abituati a vittorie costanti da mid-major di lusso, l’adattamento non e` stato rapidissimo ma ogni anno i Utes hanno fatto passi in avanti e quest’anno sarà molto determinate nel vedere se Utah e` capace di fare quel salto di qualità più difficile andando da squadra ostica e competitiva a una vera contendente per il titolo divisionale, e da li chiesa cos’altro.

Solamente replicare la scorsa annata non sarà facile ma Utah ci proverà con due dei suoi giocatori più importanti che tornano in attacco. Il primo di cui vi parlo e` Travis Wilson il QB che ha avuto una carriera collegiale molto altalenante. Solo un anno fa la sua esperienza da giocatore era in bilico per una condizione medica al cranio. Nel 2014 e` tornato da titolare e ha avuto tratti molto buoni abbinati a partite incostanti dove e` anche stato sostituito da Kendal Thmpson, che si e` poi infortunato ridando il posto a Wilson.

Il QB ha limitato le sue INT’s lo scorso anno scendendo da 16 nella stagione da sophomore a sole 5 lo scorso anno. Ha anche messo a segno 2,170 yds 18 TDs. Wilson e` forse il QB più grosso in tutto il college football a 6-7 per 233 lbs ma può anche sorprendere in corsa, ed ha mostrato una discreta presenza nella tasca lo scorso anno. Ha tanti elementi buoni nel suo gioco, può lanciare discretamente in corsa, ed ha un buon braccio, sopratutto sul lungo dove mostra buona potenza ma non ha ancora mostrato la costanza che serve per diventare un vero giocatore d’impatto. Con la mancanza dei suoi due migliori WR stara a lui alzare il livello di gioco su passaggio e dare un elemento di big play in più al attacco.

Il vero leader ed una presenza molto più solida e` il RB Devontae Booker, che l’anno scorso e` esploso una volta che si e` preso il posto di RB titolare in mano. Booker ha avuto una media di 130 yard a partita nelle partite di conference e ha finito l’anno con 1,512 yds e 10 TD con un interno anno da titolare ed anche più conoscenza dell’attacco, visto che l’anno scorso era appena arrivato da junior college, potrebbe regalare una stagione ancora migliore.

A solo 5-1 per 212 lbs, non e` enorme eppure visto sul campo, vedendolo che abbassa le spalle e corre direttamente addosso ai difensori, vincendo spesso lo scontro diretto si penserebbe che e` pesa più sui 240-50 lbs. Il RB di Utah e` stato spettacolare, e per avere successo in attacco servirà sempre un rendimento d’alto livello come già visto. Probabilmente anche più di Wilson nessun altro si porta le responsabilità dell’attacco Utes quanto Booker.

Il reparto WR ha perso Charles Clay ed anche Dres Anderson, ritrovano Kenneth Scott che al contrario delle due stelline dello scorso anno e` un WR più grosso e non un velocista. Scott aveva già dato un buon contributo all’attacco con 506 yd e 4 TD nella sua stagione da Senior gli sarà chiesto di sfruttare i suoi centimetri in più (6-3 per 208 lbs) ed rendersi più pericoloso.

La linea d’attacco promette bene, ed e spesso un punto di forza per le squadre di Whittingham. Soffriranno un po per la perdita del LT Jeremiah Poutasi che si e` dichiarato per l’NFL da junior. Ma riportano 4 titolari e JJ Dielman che aveva giocato a destra andrà a giocare a sinistra quest’anno. Con sei titolari di ritorno, quest’attacco avrà un ruolo più importante che in anni passati dove l’identità della squadra e` molto stata basta sulla difesa.

La perdita di Nate Orchard e le sue 18.5 sacks non sara facile da colmare. Ed e` li che partirà il progetto di ricostruzione per una delle migliori difese della Pac-12 nel 2014. Utah avrà sempre come punto di forza la linea difensiva che ritrova due titolari importanti della squadra. Il primo Lowell Lotulelei un solo sophomore ha dato una buona mano la davanti chiudendo buchi nel running game e prendendosi doppie marcature in pass rush liberando gli spazi ad Orchard e compagni.

L’uomo che dovrà ereditare il scettro di leader nella pass rush sarà il DE Hunter Dimick che ha avuto anche lui un buonissimo 2014 con 10 sacks. Dimick e` un po più pesante di Orchard (6-3 per 270 lbs) ed ha un elemento di potenza nel suo gioco in più, ma avendo tutte le attenzioni delle linee avversarie addosso senza Orchard non sarà facile ripetersi
o persino migliorarsi.

Il gruppo di LB riporta due leader dello scorso anno in Jared Norris e Gionni Paul. Norris e` un giocatore molto completo capace di coprire WR in copertura e di dare anche il colpo grosso contro il running game. E` stato il giocatore più produttivo del reparto lo scorso anno con 116 tackle 13 dei quali per una perdita di yard. Mentre Gionni Paul ha messo a segno 4 INT’s.

Entrambi danno un grandissimo aiuto sopratutto in copertura e saranno essenziali per la difesa di Utah. Il leader delle secondarie quest’anno doveva essere il CB Dominique Hatfield, che pero dopo un accusa in tribunale e` stato cacciato dalla squadra. Da quando le accuse sono state dropped la possibilità di un ritorno sembra essersi riaperta, ma al momento non e` sicuro niente. E dopo aver già perso due dei leader delle proprie secondarie in Eric Rowe e Brian Blechen la perdita di un altro giocatore importante fa veramente male. L’ex QB Jason Thompson ha fatto una bella impressione in spring training e potrebbe essere una rivelazione nel ruolo di safety. Ma il reparto sembra avere un po troppi buchi al momento.

Il calendario e` anche tra i più difficili cominciando con tre partite che non sono per niente scontate nel fuori conference con Michigan, Utah St, e Fresno St. Poi iniziano il calendario di conference contro Oregon ad Autzen, una trasferta sempre molto dura. Al di fuori dell’ultima partita annuale viene difficile vedere una sfida che dovrebbe essere scontata sul calendario. Le perdite sono importanti, ma se il fronte a sette difensivo può tenere alto il livello e Wilson fa un passo id qualità con Booker che si consacra come uno dei migliori RB della nazione questa sarà comunque un avversario ostico ogni settimana e il traguardo di 9 vittorie raggiunto anche lo scorso anno non e` impossibile.

Colorado

In due anni da allenatore Mike MacIntyre e i suoi Buffs hanno portato a casa 6 vittorie e 18 sconfitte. Di gran lunga il peggior totale nella conference ed altre due ennesime stagioni difficili per una squadra che solo poco più di vent’anni fa aveva vinto un National Championship. MacIntyre al suo arrivo ha ereditato quasi niente inclusa una mentalità da perdenti che sta cercando duramente di rendere una cosa del passato.

Anche se i numeri non sembrano suggerire miglioramenti, il rendimento visto in campo da Colorado nella scorsa stagione ha mostrato che la squadra sta migliorando tantissimo, perdendo ben quattro partite per 4 punti o meno. Con un po d’esperienza in più quelle 4 sconfitte potrebbero diventare vittorie e le sconfitte di margine potrebbero essere partite molto più sentite.

Non ostante non sia arrivata una singola vittoria in conference, cosa che non succedeva a Colorado dal 1915, c’e un po d’ottimismo a Boulder quest’anno per una squadra che riporta 15 titolari e tanti nuovi giocatori che promettono d’essere più talentuosi di chi ha già lasciato l’università negli ultimi anni.

L’attacco riprenderà la stagione con il QB titolare degli ultimi due anni in Sefo Luifau che ha avuto un impatto molto importante nel riportare l’attacco di Colorado al 40esmio posto nazionale ben 50 piazze più in alto di dov’erano finiti un anno prima. Luifau ha una discreta mobilita ma e` al meglio su lancio, dove ha mostrato d’avere un coraggio formidabile stando spesso nella tasca fino al ultimo anche con difensori che gli stanno venendo in contro. I miglioramenti del ragazzo sono stati notevoli lo scorso anno finendo la stagione con 3,200 yard e 28 TD.

L’altro elemento fondamentale che torna in squadra e` Nelson Spruce il WR che e` una sicurezza per Luifau e tutto l’attacco Buffs. Spurie e` stato uno dei leader NCAA in tutte le categorie per ricevitori finendo l’anno con 106 rec, 1,198 yd e 12 TD, numeri che l’anno reso un grande protagonista. La cosa che più impressiona di Spruce e` l’abilita di smarcarsi, anche se non e` il più veloce e` tecnicamente fantastico nel correre tracce e manovrare attorno a una difesa sfruttandone i suoi buchi.

E` il giocatore più affidabile in rosa e promette d’avere un altra grande stagione con l’amico Luifau. Con Spruce Colorado ha anche due giovani WR che completano un reparto WR molto intrigante. Da freshman Shay Fields si e` mostrato d’essere un arma da big play di tutto rispetto, e al secondo anno potrebbe emergere come stella dell’attacco. Attenzione anche a Donovan Lee un bel atleta con buona stazza, ed il tipo di WR che mancava a Boulder da tanto tempo.

Il running game ha anche trovato un risveglio nel 2014 condotto da Christian Powell che ha mostrato buona potenza su corse interne e una buona rotazione con anche i giovani Michael Adkins II e Phillip Lindsay che danno un elemento in più di velocità.

La linea ritrova 3 titolari, con entrambi OT che promettono molto bene. Sopratutto il grezzissimo RT Stephane Nembot potrebbe finalmente raggiungere il suo potenziale e mostrarsi molto abile soprattutto nella run block.

In difesa si ritrovano 8 titolari. Ma pochi mesi fa e` scoppiata la notizia dell’arresto di Josh Tupou leader difensivo e titolare stabilito come DT. Tupou e` stato cacciato dalla squadra ed e` confermato che non tornerà questa stagione. La DL e` molto giovane, ma vero la fine dell’anno ha cominciato a mostrare buoni momenti.

Sopratutto il sophomore Derek McCartney dovrebbe dare un discreto impatto in pass rush, ma la mancanza di uno dei pochi veterani in Tupo sarà una perdita importante per il gruppo che negli ultimi anni e anche stato tra i peggiori nel fermare la corsa.

L’intero gruppo di LB torna in campo quest’anno. I due Junior Kenneth Olugbode e Addison Gilliam formano una bella coppia se Gilliam riuscirà a stare sano, dopo una stagione da freshman splendida dove aveva portato a casa più di 100 tackle, Olugbode ne ha fatti 83 lo scorso anno.

Le secondarie ritrovano tre titolari, il migliore dei quali Ken Crawley ha tutto per essere uno dei migliori nella conference ma deve mettere tutto a posto per raggiungere il suo potenziale. Le due Safety hanno anche buona promessa con Cedric Thompson che torna dopo un anno da titolare, e Jared Bell che era titolare nel 2013 e uno dei migliori elementi della difesa ma fu perso per tutto l’anno nel 2014 per colpa di un infortunio.

La difesa purtroppo sembra ancora essere un paio d’anni lontano dal essere veramente competitiva in una conference come questa, con l’attacco che invece potrebbe sorprendere e diventare ancora migliore quest’anno con tutti i giocatori più importanti che tornano. Il calendario fuori conference dovrebbe essere facile, col derby contro Colorado St. che sarà determinante.

Se un nucleo giovane riesce a finire il primo mese imbattuto, le possibilità d’avere una grinta in più e raggiungere un upset potrebbe esserci. Il calendario fuori conference non gli fa sconti, per raggiungere una vittoria quest’anno servirà una prestazione speciale.

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