Un eterno Tim Duncan spiega pallacanestro a 38 anni

Un eterno Tim Duncan spiega pallacanestro a 38 anni

Siamo partiti!!

Stanotte, sottolinerei finalmente, è ricominciata la rumba della NBA con mille dubbi ed altrettante aspettative. Vediamo allora come è andata in questa Opening Night.

New Orleans Pellicans – Orlando Magic 101-84

Ai Magic non bastano i 25 punti di Tobias Harris ed i (neanche troppo) sorprendenti 23 rimbalzi e 15 punti di Nikola Vucevic.

I Pellicans hanno un duo che sembra essere più che affiatato. Infatti la coppia Davis-Asik combina per 40 punti, 34 rimbalzi e 14 stoppate. ImpossibilI da contrastare su entrambi i lati del campo. Se poi si considera che NO ha tirato con solo il 40.6 dal campo, sbagliando 16 liberi, alla fine la vittoria di 17 punti indica una realtà dal potenziale enorme.

San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 101-100

Gli Spurs portano a casa la 17esima delle 18 Opening Night dell’era Popovich con un finale al cardiopalma.

Diciamo che i campioni in carica hanno messo del loro per complicarsi la vita con ben 20 palle perse, esattamente il doppio dei Mavs.

Ma alla fine quando hai quei tre… tendi sempre a riuscire a sopperire anche a questo.

Parker (23 punti), Ginobili (20 punti), ma, soprattutto, un eterno Tim Duncan da 14 punti e 13 rimbalzi garantiscono la prima W ai bianconeri che così festeggiano al meglio la consegna degli anelli. Da sottolineare la prova di Marco Belinelli, starting five, 31 minuti in campo e 15 punti a referto.

A Dallas non bastano i 26 di Ellis, i 18 di Dirk e i 17 Harris. Pesa totalmente il flop di Mister 46 milioni di dollari in 3 anni: Chandler Parsons. Una prova inconsistente la sua, da 2/10 dal campo con soli 5 punti in 34 minuti e il tiro della vittoria sbagliato.

Nota positiva sponda Dallas è il ritorno del figliol prodigo, Tyson Chandler, che porta tanta fisicità dove l’anno scorso mancava.

Los Angeles Lakers – Houston Rockets 90-108

Niente di inaspettato a chiudere la notte. Houston prende sin da subito le redini di una partita già scritta e controlla per il resto del tempo senza particolari patemi. Harden da 32 punti ed Howard 13 punti ed 11 rimbalzi contribuiscono insieme a Jones ed Ariza (entrambi 16 punti) alla prima vittoria in trasferta.

Lato Lakers Pesa certamente l’assenza di Swaggy P (Nick Young) e Lin non è certo Steve Nash o Chris Paul. Da evidenziare però la prova di carattere della coppia di lunghi Jordan Hill e Carlos Boozer, tanta voglia e tanta legna.

Capitolo a parte per il Mamba. Ora, lo si può amare o odiare, ma in nessun caso non si può fare un monumento ad uno che alla veneranda età di 36 anni, ed avendo subito tutti gli infortuni che ha subito lui, inizia la sua 19esima stagione con la maglia dei Lakers e lo fa non da gregario. Alla fine 19 punti per lui con 17 tiri, ma la netta sensazione che sia sulla via del ritorno..

Unica nota dolente da evidenziare per l’attacco dei Lakers è la Kobe-dipendenza che sembra tornata quella degli anni 2003-2005, con lui che vuole ogni pallone e che tira ogni cosa che gli capita.. sarà per la voglia di tornare, sarà per la voglia di dimostrare a se stesso e agli altri che non è un giocatore finito, ma così i Lakers faranno veramente fatica. C’è comunque tutto il tempo per rimediare ed in questo senso Swaggy P può certamente essere utile.

6 thoughts on “NBA – Opening night: bene Pellicans, Spurs e Rockets

  1. strano che tu non abbia, neppure minimamente, menzionato la bruttissima tegola caduta sui lakers dell’infortunio a Randle che, ovviamente, condizionerà le minime ambizioni che avevano..

    • E’ stato un brutto infortunio e mi dispiace davvero per Randle, ma dire che condizionerà la stagione dei Lakers mi sembra avventato. Talentuoso di certo, ma non aveva ancora dimostrato di poter essere un fattore.
      Cmq non l’ho menzionato è vero. Mi dispiace, ma ho privilegiato altri aspetti della partita, supponendo che qualcuno avrebbe postato news sull’infortunio.

  2. Brutta partita per i miei magic…ok la coppia di lunghi di Nola fa paura davvero,soprattutto un 23 in rampa di lancio per i vertici nba,ma perdere così è davvero un brutto segnale…

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