TOP 3

Baltimore Ravens

Da cinque anni Baltimore non riusciva a sconfiggere gli Steelers in entrambe le partite stagionali, ma oggi siamo a parlare di questo sweep (a meno di possibili rivincite ai playoff), arrivato con la ultima vittoria, per 23-20, all’Heinz Field. La situazione sorride quindi ai Ravens, che ora si ritrovano con un calendario totalmente in discesa da qui a fine stagione, con due sfide che in teoria possono nascondere delle insidie, vale a dire un MN contro i 49ers ed una visita a San Diego, mentre non vedo come ostacolo Cincinnati, di cui parlo più diffusamente in seguito.

Due settimane fa i Ravens stavano dall’altra parte in questa rubrica, dopo la sconfitta con i Jaguars, con grossi dubbi su diversi reparti che non offrivano le necessarie garanzie: a parte il backfield (analizzato in seguito), Flacco ha risposto bene, passando per 300 yards di fronte a secondarie che comunque sono di ottimo livello, Boldin e Smith sono stati i principali bersagli. E la ricezione di quest’ultimo a due minuti dalla fine, decisivo per la vittoria, può assumere un significato simbolico importantissimo per il prosieguo della stagione per la franchigia del Maryland.

Julio Jones

L’infortunio ha giovato sicuramente al rookie da Alabama, capace di tornare, dopo due partite fuori ed una settimana di bye, nella partita contro Indianapolis ed in grado di mettere a referto 3 ricezioni, per 131 yards e 2 TD: il tutto, inoltre, nel primo tempo, quindi con il merito ulteriore di mettere al sicuro la partita contro i Colts, che comunque restano squadra molto modesta. Sono i primi due TD in NFL per Jones, ma sono già 28 le ricezioni e quasi 500 le yards totali, quindi statistiche di una certa importanza, alla luce di ruolo, compagni di squadra ed età.

Vittoria che mantiene i Falcons in corsa per il titolo per NFC South, alla luce di un record di 5-3: non è detto, ovviamente, che alla fine Atlanta la spunterà contro New Orleans (e domenica c’è lo scontro diretto) in questa competizione, ma una di queste due sarà la naturale candidata per la wild card, alla pari come già detto nelle scorse settimane con i Lions. Considerato il livello infimo della West e le inattese problematiche della East questo lavoro potrebbe risultare meno difficile di quanto preventivato.

Cincinnati Bengals

Sottovalutati. Non appariscenti. Eppure 6-2. Sintetizzando questi sono i Bengals di inizio stagione, non inseriti tra i favoriti ad inizio stagione, le cui vittorie sono spesso passate sotto silenzio ma che come formichine hanno saputo portare a casa prestazioni che si sono tramutate nella vetta della AFC North davanti a calibri come Pittsburgh e Baltimore. Grande merito ad una coppia di rookie che non hanno patito l’impatto con la NFL: si tratta del QB Dalton, che anche nell’ultima partita contro Tennessee a messo a segno 3 TD, e del ricevitore A.J. Green: può essere questa una direttrice molto proficua per la franchigia di Cincinnati.

Ma è tutto oro ciò che luccica? Al netto, l’unica vittoria di livello assoluto è arrivata contro Buffalo, mentre le altre al cospetto di squadre come Indianapolis, Jacksonville e Cleveland, mentre appena sono arrivati avversari leggermente più attrezzati (San Francisco) o si è trovata una giornata storta (Denver, week 2), sono arrivate le sconfitte. La seconda metà della stagione dirà qualche cosa in più sulle velleità degli arancio-neri, che affronteranno per due volte i rivali divisionali di Pittsburgh e Baltimore, più Houston: lì si vedrà quanto valgono.

MENZIONE D’ONORE 

Frank Gore

Sembrava che fosse una stagione negativa per il RB dei 49ers, iniziata con il problema di guarire da un leggero infortunio e con prestazioni di scarso livello. Nelle ultime cinque settimane, però, il prodotto dell’università di Miami si è svegliato ed ha messo a segno 5 partite con più di 100 yards a referto, ed il fatto che sia anche record per una squadra storica come San Francisco da la proporzione della cosa. Se continua su queste cifre, Gore può mettere nel mirino il suo record di yards del 2006 (più di 1600), nonchè di quello di TD del 2009 (10): in entrambi i casi è esattamente a metà strada.

New York Giants

Vittoria interessantissima in quel di Boston per i Giants, che con una prestazione concentrata vengono a capo dei Patriots per 24-20 e si portano 6-2, con due partite di vantaggio sui primi inseguitori all’interno della loro division. MVP della gara, per la ricezione da TD a meno di due minuti dalla fine, è il tight end Jake Ballard, che ha ricevuto il passaggio da Eli Manning per concludere il sorpasso e portare a casa la vittoria. Ed ora altro impegno difficile: cambio totale di costa, per affrontare i 49ers.

WORST 3

Kansas City Chiefs

Si veniva da quattro convincenti vittorie consecutive, da una leadership in AFC West, la quadra era calda e l’impegno con Miami, 0-8 ed in corsa per l’ultimo posto della lega, era sulla carta una formalità. Tutto bene? Per nulla, ed i Chiefs escono dall’Arrowhead Stadium con le ossa rotte ed una prestazione di livello infimo, foriero di una logica sconfitta per 31-3, inattesa ed altrettanto pesante contro i Dolphins. Ebbene si, neanche un TD pass contro quella che era la più derelitta squadra della lega, alla pari dei Colts.

Prima colpevole in una partita del genere la difesa, ombra di quella vista nelle scorse settimane, incapace di venire a capo di una OL, quella di Miami, che era tutto tranne che irresistibile, e che non ha concesso nessun tipo di pressione su Matt Moore. A seguire l’attacco ha ancora provato a proporre qualche cosa con i lanci, ma il backfield è stato nullo, chiaramente anche a causa dell’assenza di Charles. La prossima contro i Broncos di Tebow: bella sfida.

Tarvaris Jackson

Interpretazione del ruolo di QB molto sui generis per il titolare dei Seahawks, che nella partita contro i Cowboys si fa intercettare tre volte e porta Seattle ad una meritata sconfitta per 23-13. In stagione l’ex dei Vikings è arrivato a quota 9 in questa speciale disciplina, a fronte di soli 6 TD e con una simpatico rapporto di intercetti rispetto ai passaggi che è del 4%. Abbiamo visto di cosa è capace Whitehurst nell’unica partita in cui si è avventurato in capo (sconfitta 6-3 a Cleveland), quindi continuare a puntare su Jackson sembra l’unica soluzione nel futuro di Seattle.

Futuro di Seattle che parte da un presente record di 2-6 ed un secondo (!) posto nella NFC West, dovuto alla scarsezza degli avversari che sono Arizona e Saint Louis. Il trasferimento di Jackson da Minnesota era stato piuttosto chiacchierato in offseason ed il rendimento di quest’ultimo, in ogni caso, non è molto distante da ciò che offiva ai Vikings: la prossima partita con Baltimore sembra (sarà) ancora non alla portata dei Seahawks, poi con le sfide divisionali forse il record si potrà leggermente elevare. Forse.

Philadelphia Eagles

Credo che gli Eagles oramai abbiano una specie di abbonamento a questa parte della rubrica, ove ogni volta annunciamo una imminente rinascita per poi trovarci la settimana successiva a discutere di un’ennesima sconfitta: questa volta è toccato ai Bears, nel Monday Night, espugnare Philadelphia, per 30-24 e mettere ancora più nei guai la squadra di Andy Reid, sprofondata in profondo record negativo (3-5) ed ormai lontani tre partite dai NY Giants ormai sempre più leader della NFC East; il fatto che, in più, il record è uguale a quello dei Radskins deve far pensare.

Iniziamo ancora una volta l’elenco delle cose che secondo me non hanno funzionato: Vick, incostante e impreciso, una linea difensiva che non è riuscita a mettere pressione, se non in rari casi, a Jay Cutler, ma io mi concentro sulla boiata, a mio avviso, di Jason Babin, capace di prendersi una penalità per “roughing the passer” su 3° down nella propria endzone dopo che il QB di Chicago aveva rilasciato la palla da qualcosa come 3-4 secondi. Sono scaturiti altri tre tentativi che hanno poi portato al TD di Barber. Prossima settimana Arizona: inutile tentare di predire cosa succederà, sarà sicuramente quello che non ci aspettiamo.

DAMNATIO MEMORIAE

New England Patriots

I problemi per i bostoniani potrebbero esulare dalla inattesa sconfitta con i Giants: è infatti notizia recente il taglio di Albert Haynesworth, si vocifera a causa di un alterco con il DC Pepper Johnson, che va a sommarsi alle croniche mancanze nelle secondarie e ad un coaching staff non del livello degli scorsi anni, con il risultato che coach Belichick deve prendere più decisioni, con una percentuale di errori chiaramente più alta. In definitiva, nubi si addensano sui Patriots, ed i corvi che parlano di fine di un’era sono già pronti a banchattere: è già la loro ora?

Ray Rice

Appena una nota non lieta, nella pur convincente vittoria dei Ravens che riescono a mettere a segno lo sweep stagionale ai danni dei rivali Steelers: la prestazione del runningback, il quale mette solo a segno 43 yards in 18 portate, pur segnando un TD. Se le prestazioni del numero 27 andranno sempre su questa falsariga e, allo stesso tempo, Flacco ed i ricevitori non avranno lo stesso impatto che sono stati in grado di portare in quel di Pittsburgh, la corsa alla AFC North, o anche solo alla wild card, potrebbe assumere delle difficoltà non previste per la franchigia di Baltimore.

4 thoughts on “NFL Week 9: Top & Worst

  1. “La seconda metà della stagione dirà qualche cosa in più sulle velleità degli arancio-neri, che affronteranno per due volte i rivali divisionali di Pittsburgh e Baltimore, più Houston: lì si vedrà quanto valgono.”

    Esatto.
    Curioso di vedere cosa faranno i miei amati tigrotti, consapevole però del fatto che ce la giocheremo con la mente libera e serena, non avendo nulla da perdere e tutto da imparare. Go Cincy!!

  2. Io una piccola menzioncina d’onore a Foster+Tate l’avrei messa, 2 paroline, ma va benissimo cosi.

  3. Di certo capisci/capite che per cinque top e 5 worst che metto ce ne sarebbero altrettanti se non di più da inserire…

  4. Mi pare un po’ ingeneroso nei confronti degi Eagles. Non hanno perso contro una squadra scarsa, oltretutto Cutler ha sfoderato un prestazione eccezionale, con lanci precisi e fughe dalla tasca incredibli, a fronte di un Vick sempre saccato (una statistica ESPN mi pare che lo desse come il Qb più colpito della Nfl), con una difesa che non lo proteggeva, con i ricevitori spuntati (Jackson non ne ha presa 1!), oltretutto penalizzati dagli arbitri perchè nell’episdio Babin è stato platealmente spinto da un difensore di Chicago.Perdere con Chicago ci sta, anche se ora la situazione per la post-season si fa complessa.

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