Bentornati alla consueta rubrica, o se preferite “pagella”, che riassume l’operato dei nostri atleti preferiti nel week end appena passato.

TOP

1- Le 3 Grazie: Texans, Falcons e 49ers.

J.J. Watt ha dominato anche la contro i Jets.

Si stanno delineando almeno parzialmente i power rankings della NFL di quest’anno dove in cima troviamo tre franchigie che stanno dando prova domenica dopo domenica di solidità, qualità e bel gioco.

Partiamo dall’ultima gara giocata dove Houston ha battuto la squadra dai mille volti, New York Jets, in un Monday Night non privo di emozioni.

Protagonista della gara per i Texans è stato sicuramente J.J. Watt, capace di una prova molto solida e di “sporcare” numerosi tentativi di lancio.

In un paio di occasioni infatti il defensive end dei Texans ha toccato un passaggio di Sanchez, poi intercettato e riportato di 86 yards dal compagno di squadra Brice McCain, e nella seconda occasione in red zone, Sanchez ha cercato il solissimo Chaz Schilens con Watt a smanacciare la palla costringendo i Jets ad un field goal, per non parlare di tutte le corse stoppate concedendo guadagni minimi da 1 yard o meno.

Un mostro della natura nel senso più positivo del termine, e sono sicuro che i suoi 8.5 sacks ottenuti fino ad ora cresceranno da qui a fine anno.

Arian Foster continua la sua missione intitolata “anche un vegano può giocare a football”, e lo fa aprendo in due una delle difese fino ad ora ritenute più solide, correndo per 152 yards e d 1 touchdown, e regala ai Texans la prima vittoria sui Jets della loro breve storia, rimanendo imbattuti in questa stagione e bisogna sperare per loro che l’infortunio subito da Brian Cushing, linebacker titolatissimo, non precluda sogni di Super Bowl.

Atlanta è l’altra squadra ancora imbattuta; vince? si, convince? magari non come Houston o San Francisco, ma di sicuro i fatti parlano chiaro, il record dice 5-0, e questa domenica la vittima è stata il giovane Griffin coi suoi “pellerossa”, che sono stati battuti per 24-17 nel proprio stadio.

Il modo in cui molte vittorie sono arrivate, vittorie rocambolesche dovute forse più a prodezze dei singoli che ad una prova orchestrale ineccepibile, fa storcere il naso a molti addetti ai lavori che sostengono che siano battibili e non il contrario, e anche questa domenica il successo è arrivato grazie a Turner ( 18 car per 67 yards ed 1 TD), penetrato in endzone a meno di tre minuti dal termine della gara.

I Falcons, per la prima volta nella loro storia sono 5-0, guidati da Matt Ryan, 34 su 52 per 345 yards e 2 TD’s a Washington, e sono in corsa per volare via col titolo NFC.

Di sicuro l’infortunio a Griffin che lo ha costretto ad abbandonare la gara potrebbe aver inciso sull’andamento del match, anche perché Atlanta ha segnato ben 17 punti solo nel quarto periodo, ma c’è poco da dire poiché i Falcons vincono, e vincono fuori casa.

San Francisco, a mio parere il roster meglio amalgamato e più completo dei tre, ha ripreso a macinare gli avversari dopo la figuraccia contro i Vikings, e quest’ultima domenica ha masticato i Buffalo Bills davanti al pubblico amico vincendo per 45-3.

Record di franchigia di 621 yards di total offense in un esplosione di attacco dove Alex Smith lancia 3 touchdowns completando 18 dei 24 passaggi tentati per un totale di 303 yards; Frank Gore corre per 106 yards ed 1 TD, Kendall Hunter ne aggiunge 81 ed è completo il quadretto della domenica che ha vissuto la difesa dei Bills.

Sia Vernon Davis che Michael Crabtree superano le 100 yards di ricezione evidenziando pesanti lacune nella secondaria di Buffalo.

La sconfitta con Minnesota deve aver fatto scattare qualcosa che ha innescato una macchina mortale che in due giornate ha distrutto Jets e Bills per un totale di 79 punti segnati e 3 soli subiti in due gare.

Se non vi spaventano loro non so cosa altro possa farlo.

 

2- Brady vs Manning

Tom “golden boy” Brady consola Manning.

Quante volte abbiamo visto, sentito, pensato, letto, tifato per questo scontro?

Non possiamo dirlo con esattezza ma quello che possiamo dire è che Brady ha avuto la meglio 9 volte su 13 scontri tra i due, e nel primo match da quando Payton ha lasciato Indianapolis per Denver, Brady e i suoi Patriots sono sembrati più completi meritando la vittoria ma soprattutto il numero 12 in maglia Patriots è parso più sicuro, più efficace e più pronto per vincere.

Continua il fenomenale gioco di corse dei Patriots che è stato protagonista della gara dove l’ormai solito Stevan Ridley raccoglie 151 yards su 28 portate ed 1 Td, mentre il suo diretto avversario il veterano Willis McGahee perde in pieno lo scontro con solo 51 yards su 14 portate ma, ancora più importante, un fumble nel finale ed una ricezione mancata che hanno, anche a detta del diretto interessato, condizionato l’intera gara.

Tornando ai due geni, ai due cervelli pensanti, Brady come detto ha avuto la meglio ma in quale modo?

Tom ha completato 23 dei 31 passaggi tentati per 223 yards ed un TD, ed ha anche siglato una meta personale a 1 yard dalla end zone allungando le sue lunghe leve oltre la linea bianca.

Peyton, 31 su 44, si è visto costretto a forzare maggiormente, ma è comunque stato più che all’altezza con numeri da capogiro, servendo 3 touchdowns per un totale di 345 yards.

Va dato atto anche alla difesa di coach Belichick, che ha affrontato alla grande l’attacco di Denver e i giocatori simbolo li troviamo in Rob Ninkovitch e Sterling Moore; lo stesso Moore (si quello che ha strappato la palla in endzone a Lee Evans dei Ravens ai playoffs scorsi ed ha di fatto mandato al Super Bowl i suoi) ha tirato fuori dal cappello una giocata simile quando il Demarrius Thomas, nel primo drive della gara, imbeccato perfettamente da Manning era diretto in endzone e Moore da dietro lo ha costretto a perdere la palla recuperata poi dalla difesa, mentre a Ninkovitch si deve lo strapotere fisico che ha costretto McGahee al fumble nei minuti finali.

Chiudiamo questo capitolo citando una simpatica vignetta che gira sul web:

” ..that awkward moment when the Patriots are more ground ‘n’ pound than the Jets…”

 

Luck batte Rodgers in quel di Indianapolis

3- Colts’ Luck

Colts’ Luck, ovvero la fortuna dei Colts, intesa come fortuna ad aver vinto la gara o fortuna ad aver avuto la possibilità di accaparrarsi questo immenso talento di nome, guardacaso, Andrew Luck. Come intitola NFL.com, “more than Luck”, più che fortuna, per i giovani Colts, che in una giornata dal sapore amaro per l’assenza del loro coach Chuck Pagano, in cura per trattare la malattia che lo assilla, mettono assieme, sull’ asse Luck-Wayne, una prova fenomenale.

Luck conclude il match 31 su 55, per 362 yards e 2 TD’s a cui vanno aggiunte 24 yards di corsa ed 1 TD; il veterano Reggie Wayne lo segue a ruota con una prova da 13 ricezioni per 212 yards ed 1 TD.

Dopo l’entusiasmo della prima giornata tutto per Griffin dei Redskins, ora forse sta emergendo chi possa essere il qb più efficace e “NFL ready” tra di loro.

Menzioni d’onore

Notte magica a New Orleans per tutta una serie di motivi; coach Sean Peyton ha ricevuto dalla NFL il permesso di assistere alla gara, arriva finalmente la prima vittoria per i Saints che si portano comunque su un pessimo record di 1-4, e Drew Brees sigla il suo personalissimo record superando l’Hall of famer Joe Unitas, accorso al Dome per l’evento, lanciando un touchdown nella 48esima gara consecutiva.

Qualche luce alla fine del tunnel per i Saints.

Aggiungo i Rams, che finalmente pongono fine alle mire dei Cardinals di rimanere imbattuti, battendoli a St.Louis per 3-17 a caro prezzo però, avendo perso forse per la stagione il loro wide receiver emergente Amendola.

Arizona concede ben 9 sacks agli avversari, mettendo Kolb, al suo sesto anno nella NFL, in condizione di giocare una gara all’insegna del terrore.

 

WORST

1- New York Jets

FROM TWITTER

Hey JETS!!! I’m available! I’m ready, willing & able! Call my agent @jordanwoy & let’s make it happen.

 

 

Questo è l’appello che il veterano, al momento disoccupato, Terrell Owens, ha inviato su Twitter durante il Monday Night contro i Texans quando nella offense dei bianco-verdi veniva schierato da ricevitore Antonio Cromartie, stella della secondaria difensiva di coach Ryan.

Grido d’aiuto, quello di Owens, diretto ad una franchigia che forse ha più bisogno d’aiuto di lui.

La franchigia guidata da coach Rex Ryan sembra aver perso la sua identità, quella di squadra dura, muscolare, che gioca il football più classico, quello più fisico e mascolino.

Al momento i Jets sono alla posizione n.25 nella classifica della NFL in run offense.

Certo è facile ragionare in maniera popolare, dare tutte le colpe a Sanchez, che certo non è un èlite QB, ma proviamo a pensare alla totale assenza di armi a disposizione del quaterback messicano. Mancano i cosiddetti “playmakers”, quelli che ti cambiano la partita e la perdita di Holmes per la stagione ha ovviamente peggiorato il tutto.

Se a guadagnare la miglior media nelle corse è Tebow, il tuo qb di riserva, con la media di 3.8 yards a portata, c’è qualcosa che non va.

 

2- Buffalo’s defense

Quanto dobbiamo preoccuparci per Buffalo?

Questa difesa, che doveva essere a detta di tutti una delle migliori, ha concesso più di 550 yards in sole 2 gare consecutive, facendo trasparire più problemi e debolezze che forze.

E dobbiamo anche chiederci se Ryan Fitzpatrick sia l’uomo giusto per i Bills; non possiamo non pensare a quel terribile lancio tentato nel terzo quarto verso Donald Jones terribilmente corto e finito puntualmente nelle mani di Chris Culliver che intercetta e ringrazia.

 

3- Michael Vick

Vick in uno dei suoi fumble.

Nella sconfitta per 14-16 contro Pittsburgh, Michael Vick aggiunge altri 2 fumble per turnover, che si aggiungono alla sua personalissima collezione di 11 stagionali.

Michael Vick potrebbe e dovrebbe imparare da “Big Ben” Roethlisberger , poiché il loro stile di gioco si somiglia molto; il fatto di non voler concedere sacks alla difesa, di prolungare per molto le giocate obbligando i difensori a stare attaccati ai ricevitori per maggiore tempo, la fisicità che concede loro di guadagnare yards in situazioni di scramble, ma ad oggi la differenza tra i due è evidente.

Non appena la tasca collassa (collasserà finchè Philadelphia giocherà con le riserve nel ruolo di centro e left tackle), Vick diventa di burro; non è un gran “lettore” di difese, e lo si vede faticare a capire cosa deve fare appena lo schema primario viene reso inattuabile dalla difesa avversaria.

Non è un giocatore che al momento sa affidarsi ad un piano B se non quello di iniziare a correre con la palla, ma se questo crea fumbles e turnovers bisogna agire diversamente.

 

Menzione di disonore

Il quaterback Matt Cassel infortunato contro Baltimore.

Siamo abituati a pensare agli Stati Uniti come ad una patria fantastica per lo sport e odio vedere dei fans come quelli dei Chiefs fischiare i propri giocatori; domenica nella sconfitta contro Blatimore, peraltro ottenuta col risultato finale di 9-6 per il quale tante squadre metterebbero la firma, durante un azione di gioco il qb titolare Matt Cassel si è infortunato e i tifosi hanno festeggiato, applaudito e gioito.

Brutto gesto, per tutti, e principalmente per loro stessi.

Magari i fans, anzi sicuramente, non vogliono vedere Cassel rompersi qualche pezzo, ma sicuramente lo vogliono fuori dal campo, possibilmente fuori dallo stadio, ma siamo sicuri che Quinn, la sua riserva diretta, sia la risposta?

Grazie ai lettori e alla prossima settimana!

 

8 thoughts on “NFL Top & Worst – Week 5

  1. Come ogni settimana ottimo pezzo! sono sempre curioso di vedere i topo e worst della settimana! grazie ogni volta per questo pezzo! forza packers e Tebow!

  2. Secondo me Manning ha fatto meglio di Brady se teniamo conto anche della squadra di supporto, con i ricevitori dei Broncos che perdono palloni a tutto andare! Come anche in altre occasioni (la patita dei 4/5 intercetti), Manning riesce ad arrivare al 4° con la possibilità dell’agganzio, che spesso viene vanificata dagli altri. Comunque mi pare una buona notizia vedere un Qb che si dava per “rottamato” riprendere a questi livelli (oltre 300yds di lanci). Per quanto riguarda Luck non ho ancora capito dove finisce il talento vero e inizia l’altro talento, certamente come novizio sta andando oltre le previsioni, ma i giudizi si danno dal secondo anno (vedi Carolina). Credo che Vick stia soffrendo sia la debolezza della tasca che la scarsa vena dei ricevitori (come già l’anno scorso), è poi vero che è diventata una moda cercare di demolirlo, mi pare che altri Qb siano molto più protetti dagli arbitri. Che altre squadre abbiano messo delle taglie tipo Saints?

  3. meglio Peyton come statistiche…ma la sicurezza che mi dava Brady se la sogna!!
    e non per colpa sua…si vedeva che quando aveva in mano la palla non sapeva cosa fare..i ricevitori sono quelli che sono…sicuramente molte delle yards guadagnate sono merito della difesa dei Patriots…secondo me “imbarazzante”..fare rientrare una squadra così è impensabile se si vuole arrivare al SB!!! poi rischiare con Peyton!!!
    Comunque un solievo vedere Peyton giocare così..torna uno dei vecchi QB e uno dei migliori..(i giovani mi entusiasmano poco!!) e vedere Smith dei SanFrancisco essere fra i primi QB mi rende solo triste!!!
    Scusate ma non sono fan di Smith…mi piace molto la squadra ma lui è normalissimo!!

  4. Io la penso come voi ma spesso ci facciamo ingannare dalle statistiche….spesso i QB che guadagnano molte yards lo devono fare perche’ si trovano sotto e devono recuperare.
    Io trovo molto piu efficace l’attacco dei pats che procedeva con completi semplici di 8/10 yards piuttosto che dover provare sempre l’affondo…peyton e’ un mago e faceva sembrare facili dei lanci di 60/70 yards ma i patriots a livello di gioco erano fluidi e non davano tempo alla difesa di settarsi, cosa fondamentale.
    Alla difesa dei patriots io concederei del tempo…e’ una difesa giovanissima che ha gia trovato in chndler jones e hightower dei futuri campioncini e la secondaria vero che fa buchi allucinanti ma a volte fa giocate importantissime.
    Rimane il fatto che resta uno dei duelli piu affascinanti da vedere.

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