Abbiamo davanti ancora 4, brevissime, intense, incredibili settimane di regular season e ce le vivremo tutte al meglio, ma prima ricapitoliamo le gesta dei protagonisti della settimana numero 13.

TOP

1- Kansas City Chiefs

Come è facile immaginare, questa settimana la prima posizione va di merito ai Chiefs, senza stare a guardare le statistiche e i numeri, ma guardando il lato umano; come risaputo, il terribile suicidio di Jovan Belcher, linebacker che questa settimana ha prima ucciso la sua compagna, per poi togliersi la vita proprio all’interno dell’arrowhead stadium, secondo quello che abbiamo letto dai media locali.

Il podio va a loro perché poche ore dopo una tragedia simile, si è giocato comunque.

E qui siamo lontani dal falso moralismo che vive in Italia, dal fermare i campionati e dal rinviare partite per una finta di lutto nazionale, quando poi non vi è rispetto per gli avversari normalmente e ogni domenica negli stadi della serie A si raggiungono bassezze disumane; negli Stati Uniti d’America il rispetto lo si dimostra così, portando avanti quello che lui, Belcher, faceva ogni santo giorno, giocare a football.

E credo che dal paradiso o da qualsiasi parte il giovane Belcher stesse guardando la partita, avrà sicuramente ammirato la tenacia, la grinta, le lacrime e la forza che i suoi compagni ci hanno messo per ottenere una vittoria che vuol dire molto, molto di più.

E’ stata comunque una partita vera, con gli ospiti, i Carolina Panthers, che sono arrivati per giocarsela e per vincere; due tra le squadre più in crisi di questa stagione, hanno dato vita ad un emozionante battaglia che ha visto i padroni di casa prevalere per 21-27.

Parlando del football giocato, i numeri dei Chiefs sono stati di elevata caratura: il quaterback Brady Quinn, al sesto anno da Notre Dame, ha completato addirittura 19 lanci su 23, per 201 yards e 2 touchdowns, ed è stato accompagnato dalla giornata sensazionale di Jamal Charles che ha corso per 127 yards su 27 portate, ma senza segnature.

Questo potrebbe anche essere indice del fatto che la offense di KC non è poi così male come sembra, e che fosse davvero necessario un cambio in cabina di regia anche se Quinn non è mai parso chiaramente un sostituto di Cassel sul quale costruire una squadra ed un futuro.

Ad ogni modo, arriva così la seconda vittoria in questa stagione per i Chiefs (2-10), ed una piccola rivincita verso un destino particolarmente beffardo in questa stagione.

 

2- Seattle Seahawks

Colpaccio, forse inaspettato, dei Seahawks, che vanno a vincere a Chicago con un rookie qb nemmeno dei più pubblicizzati e seguiti, almeno a inizio stagione, contro una delle difese più arcigne della lega, nel primo match terminato nell’overtime sia per i Seahawks che per i Bears.

Questa è stata la prima sconfitta stagionale casalinga dei Bears, e solo la seconda vittoria “on the road” per Seattle dopo quella contro i Panthers, ed è arrivata grazie ad un TD ottenuto dalla connessione ytra Wilson e Rice, con un lancio di 13 yards a 7:33 minuti dalla fine del tempo supplementare a sancire la fine del match.

La grande prova di Russell Wilson, lo vede completare 23 dei 37 passaggi lanciati, per un totale di 293 yards e 2 segnature; in evidenza anche i ricevitori sempre più protagonisti della stagione di Seattle, Sidney Rice con 6 ricezioni per 99 yards ed 1 td, e Golden Tate, con 5 ricezioni per 96 yards ed 1 td.

Al termine della gara, l’eccentrico cornerback dei Seahawks Richard Sherman, già noto per aver urlato in faccia a Brady dopo la loro vittoria casalinga sui Pats, ha dichiarato che a suo avviso il suo quaterback era migliore degli altri rookies in circolazione.

“…siamo a Seattle, non importa quello che fai o non fai, Seattle ha un mercato minore di altre squadre…”

e prosegue

“… credo che Russell (Wilson) sia migliore di Griffin III e di Luck, alla fine i media seguono quello che fa notizia, danno soprannomi e tendono ad idolatrare sempre giocatori di certe squadre, ma lui è un grandissimo qb, forse migliore dei colleghi rookies..”

Un po’ azzardato come paragone forse, ma la stagione di Wilson è a tutti gli effetti magica, dopo aver rubato il posto a Flynn che tutti vedevano come starter, e bisogna dare atto a Pete Carroll, l’head coach, per averci “visto lungo”.

3- Robert Griffin III

Dopo aver quasi sconfitto i campioni in carica in quel di New York, i Redskins riescono a sconfiggere i rivali dei Giants in casa davanti ad un pubblico incredibile, ritrovato in una piazza così importante come è Washington, grazie soprattutto all’arrivo di Robert Griffin III.

E’ sembrata fin da subito la serata dei Redskins, dove andava tutto bene; una delle segnature dei padroni di casa è arrivata dopo un fumble di RG3, pallone capitolato per caso nelle mani del compagno di squadra Joshua Morgan che lo ha portato in endzone.

Il dato di maggiore rilievo dopo questa gara è quello che vede i Redskins (6-6) agganciare i Cowboys al secondo posto della NFC East, ad una gara soltanto dai Giants, (7-5) che al momento guidano la division.

Griffin non è stato fantastico sui lanci, completandone 13 su 21, per 163 yards ed 1 td, ma ha corso per 72 yards su 5 portate, superando e battendo il record di yards corse da un rookie quaterback, che fino a ieri sera apparteneva a Cam Newton.

Va dato atto ad altri fattori in questa vittoria; la difesa dei Redskins ha saputo rimediare a qualche errore di troppo soprattutto in copertura in campo aperto, e ha costretto i Giants al punt negli ultimi due drive della partita, e citiamo anche un altro rookie, il runningback Alfred Morris, che col suo gioco di corse molto solido ed efficace rende l’attacco di RG3 bfatto di play action e finte, un attacco veritiero e difficile da interpretare per le difese avversarie.

Ieri sera 124 yards su 22 portate per lui, che in stagione ha raccolto 6 touchdowns su 230 portate.

I Redskins non sono sicuramente una squadra completa o priva di falle, ma l’entusiasmo dei suoi giovani la potranno portare a fare bene.

Menzione d’onore

Questa settimana la menzione è tutta sua, e lo ringraziamo per i sorrisi che ci ha regalato: il coach dei Jets Rex Ryan dopo la vittoria per 6-7 sui Cardinals, si lascia andare ai microfoni e dichiara : “sono in una posizione che molti miei colleghi invidiano, e che altre squadre non possono vantare, ho 3 buoni quaterback e ho solo da decidere il titolare…”.

WORST

1- Mark Sanchez

Con Tim Tebow inattivo per infortunio, ed il pubblico del MetLife stadium che non ne poteva più, incitandolo a cambiare Sanchez, Ryan crolla e, nella parte finale del terzo quarto nella gara contro Arizona, Sanchez viene sostituito da Greg McElroy, al secondo anno nella NFL.

La prova del povero Sanchez fino a quel punto era stata davvero incolore e ricca di sbavature, con soli 10 passaggi completati su 21, per 91 yards e addirittura ben 3 intercetti.

McElroy dal canto suo disputerà un ottimo finale di gara segnando un TD con un passaggio a Jeff Cumberland da 1 yard per il touchdown che vale la vittoria ai Jets (5-7).

Con gli 8 milioni garantiti che Sanchez riceverà in ogni caso nel 2013, è facile evincere che ai Jets converrebbe puntare tutto sul messicano, che si rivelerebbe altrimenti uno spreco sia di denaro sia di energie dedicate, e dal modo col quale è stato utilizzato Tebow, ovvero poco e male,si intuisce che i Jets abbiano deciso che comunque Tebow non è la risposta nel ruolo di starting quaterback.

Dichiarato “idoneo” e disponibile dall’infermeria, Ryan ha invece voluto lasciare comunque Tebow “inactive”, e sapeva in cuor suo che in caso di disfatta le redini della offense le avrebbe prese McElroy.

Secondo Jason Smith, reporter di NFL.com dichiaratamente di fede bianco-verde, si sta delineando un disegno simile a quello del 2002, dove all’epoca fu Chad Pennington rimpiazzò Vinny Testaverde in quella che sembrava ormai una stagione persa, portando i Jets alla vittoria della division e ad un ottima postseason.

Previsioni troppo rosee forse, ma domenica prossima ci sono i Jaguars, una squadra contro la quale potrebbero far bene entrambi i quaterback, e vedremo con curiosità chi sceglierà RexRyan.

 

2- Baltimore Ravens

Due dei maggiori protagonisti di queste sfide negli ultimi anni, Ray Lewis (Ravens) e Ben Roethlisberger (Steelers), hanno assistito dalla sideline causa infortunio alla vittoria per 23-20 degli Steelers in Baltimore.

Perché i Ravens su questo podio?

Perché per come la vedo io, questa era una ghiotta occasione di battere dei rivali di sempre visto che Pittsburgh, dilaniata dagli infortuni arrivava da un momento terribile, di affossarli sempre più cancellando loro le speranze di post season dove rimangono comunque un brutto cliente, e di rafforzare la loro posizione, già salda, nella griglia playoffs.

Non hanno fatto nulla di tutto questo, anzi hanno permesso agli ospiti di andare via con una vittoria e non hanno convinto nel loro modo di giocare.

Seconda gara consecutiva per il 37enne Charlie Batch a guidare gli Steelers, che completa 25 passaggi su 36 per 276 yards, 1 td ed 1 intercetto.

Sembra essersi nuovamente rallentato il progresso di Terrell Suggs che non recupera come dovrebbe ma lui sostiene di poter giocare nonostante il dolore, e benché nessuno metta questo in dubbio, in ottica playoffs questa è un altra brutta tegola per i Ravens.

Grazie alla vittoria dei Patriots sui Dolphins, i Ravens ora si trovano col medesimo record (9-3) ma nello schema playoffs sono stati superati da Belichick e co., che ora diventano insieme ai Texans teste di serie della AFC, anche se affronteranno due test durissimi come Texans e 49ers nelle prossime settimane, che potrebbero nuovamente rimescolare gli ordini.

Ravens che ora devono fare i conti anche con i Denver Broncos di Peyton Manning (9-3), e con i caldissimi Indianapolis Colts (8-4) che volano sulle ali dell’entusiasmo dopo un altra vittoria, questa volta ai danni dei Lions.

Insomma è chiaro che se fosse arrivata una vittoria contro gli Steelers, ora il record sarebbe di 10-2 e il finale di stagione sarebbe stato più gestibile; adesso invece arrivano 3 gare difficilissime, domenica a Washington, poi in casa contro Broncos e Giants, tutte squadre che devono vincere a tutti i costi e che non faranno sconti.

Occasione più che persa per i Ravens.

3- Drew Brees

 Drew Brees vive una notte da incubo nel TNF, e porta i suoi Saints a soccombere per 13-23 nella tana dei Falcons.

La striscia che vedeva Drew Brees lanciare almeno un touchdown da 54 partite consecutive termina, e la offense di New Orleans sbatte contro il muro della difesa di Atlanta con un Brees pasticcione ed impreciso che regalerà ben 5 intercetti alla causa dei Falcons, e per una notte, sarà lui a rendere vana la ottima prova della difesa dei Saints e non vice versa.

Dopo una partenza di stagione orribile, i Saints avevano ritrovato ritmo offensivo e vittorie importanti e si trovavano sulla retta via per salvare la propria season; la sconfitta di giovedì invece li porta ad un record di 5-7, e le speranze di post season potrebbero morire del tutto domenica prossima in New Jersey contro i Giants.

Sono sicuro che questa sia una macchia minuscola ed infelice, in una carriera fenomenale del futuro hall of fame Drew Brees, ma è avvenuta nel momento della stagione meno adatto e potrebbe togliere parecchio mordente all’animo dei suoi compagni che ora rischiano, tacitamente, di abbandonare le speranze di playoffs.

Non escludiamo definitivamente i Saints; dal 2002, il 20% delle squadre approdate al wildcard avevano record pari a 9-7 o anche peggiori, e questo potrebbe succedere anche quest’anno visto che la NFC è ricca di squadre che sono 6-5 al momento ma che hanno molti problemi e non sembrano solide.

Per farlo però i Saints devono battere come già detto Giants, Buccaneers, Cowboys (a Dallas) e Panthers.

Difficile ma non impossibile.

 

 

5 thoughts on “NFL Top & Worst – Week 13

  1. Ok, i Ravens hanno perso un’occasione, ma ci stava almeno una menzione per Batch che a 37 anni, al di là dell’ottima prestazione, va anche a bloccare per il suo running back.

    • Concordo!!!…tutti ad incensare sto rg3…mi sembra di rivivere l’anno scorso la storia di TEBOW….un qb scarsissimo osannato perché prega(guarda i BRONCOS st’anno)…o cam newton che st’anno non la vede…Onore a carl batch…sembrava un fullback con quel placcaggio!!!…ravens sopravvalutati!!!…TEXANS-PATRIOTS e’ già scritta!!!

  2. Beh …onore a Batche per la buona partita che chiude forse una onesta carriera da carneade. Però andrei molto cauto a deprecare RG III o a paragonarlo a Tebow: RG III è un fenomeno per quello che ha già fatto vedere e per le potenzialità che ha. Cam Newton lo è anche lui un fenomeno, però meno e comunque quest’anno non sta ripetendo l’exploit dell’annoscorso, ma è sicuramente più che decoroso. Va bene che chi è troppo osannato diventa antipatico, però se si capisce un po’ di football…

  3. sui QB al primo anno ricorderei Vince Young e JaMarcus Russell. RGIII appare sicuramente più consistente, ma il primo anno “alla grande” può lasciare dei post sbornia peggiori di primi anni difficili. Sta facebdo una grande annata, ma da lì a presentrlo come il più grande rookie ce ne passa. Tebow si sapeva sin dal draft che non era un grande QB e l’arrivo a Denver, oltre che dalle preghiere, fu propriziato da una scommessa sulle sue possibilità di crescita. E la “miracolosa” stagione con la vittoria alla WC con gli Steelers devono aver tolto ogni dubbio ai Broncos in tal senso. Ed i Jets prendendolo hanno preso un giocatore inutile e per di più distrutto psicologicamente Sanchez che sta andando in pezzi.

  4. Ragazzi, JaMarcus Russell era un disastro assoluto fin dal primo secondo nell’NFL, la strada per RGIII è lunga ma i segni sono molto molto positivi…

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