Nossignori, l’anno non è il 1998 ed i Vengaboys non hanno appena pubblicato la loro hit, forse unico (relativo) contributo dell’Olanda alla cultura musicale mondiale: siamo nel marzo 2013, la free agency NFL è iniziata da poche ore e già diversi giocatori hanno deciso le loro sorti, chi rifirmando per la sua vecchia squadra, chi cercando nuove sonorità e sperimentazioni.

Già prima, però, che il concerto della free agency iniziasse, alcune trade erano state informalmente annunciate, sebbene non potessero avere conferma ufficiale: in particolare tre hanno solleticato l’attenzione dei fans, ed in particolare di quelli della NFC West, le cui squadre sono state protagoniste, in entrata come in uscita, di tutte e tre le sopracitate trade. Analizziamole in rigoroso ordine di tempo.

 

1 – I San Francisco 49ers cedono il QB Alex Smith ai Kansas City Chiefs in cambio della loro scelta al secondo giro nel draft 2013 (34° assoluta) ed una scelta nei giri intermedi del draft 2014

smithChe i Chiefs avessero deciso di chiudere con gli esperimenti Matt Cassel (già in odore di taglio) e Brady Quinn sembrava chiaro, che Smith non dovesse restare sulla baia dopo l’esplosione di Colin Kaepernick altrettanto: le due cose si sono fuse in questa trade, che potrà, secondo la mia personale opinione, portare vantaggi immediati in Kansas.

Innanzitutto, Smith è un QB con alle spalle otto anni di esperienza NFL e non necessita quindi di tempi di inserimento e adattamento, è sano e non è vecchio, in quanto compirà solamente 29 anni a maggio. Prima del suo panchinamento a favore del più giovane rivale, Smith stava mettendo su le migliori due stagioni della sua carriera, con vittorie in serie, una partecipazione al NCF Championship e con una percentuale di passaggi completati nella stagione 2012 di oltre il 70%.

L’ultima statistica non è casuale: quale sistema basa le sue sorti più di ogni altro sulla presenza di un QB preciso, che sappia leggere i mismatch favorevoli per i propri ricevitori in campo (possibilmente tanti), che sappia centrare i propri bersagli con continuità anche se per guadagni limitati e che non debba forzatamente essere una macchina sul profondo? La West Coast Offense, di cui è seguace Andy Reid, nuovo HC dei Chiefs. Chiaro è che la mossa del baffuto allenatore non sia stata casuale e che abbia voluto puntare sull’ex SF proprio per le sue caratteristiche. Anche alla luce delle mosse successive il reparto offensivo di KC è pronto per impattare fin da subito sull’NFL: Smith in regia, il tag dato a Brandon Albert per proteggerlo, la conferma di Bowe e Moeaki, la firma di Anthony Fasano, TE ex Miami, ed una prima scelta assoluta nel carniere (altro OT in arrivo? Joeckel? Fisher?) sono tutti tasselli di una ricostruzione che potrebbe essere meno lunga del previsto.

 

2 – I Minnesota Vikings cedono il WR Percy Harvin ai Seattle Seahawks in cambio delle loro prima e settima scelta al draft 2013 (25° e 216° assolute, al netto di Compensatory picks) e di una scelta nei giri intermedi del draft 2014

harvinI just put it this way, there’s a lot of different things that have to be sorted out. Just haven’t been really happy lately. We’ve got a couple of things to work on. I’m here in the classroom. We’ll go from there.(P. Harvin)

La metto in questo modo, ci sono molte cose che vanno risolte. Solo che non sono stato davvero felice ultimamente. Abbiamo un paio di cose su cui lavorare. Sono qui in classe. Partiremo da lì.

Queste parole dette dall’ex WR dei Vikings potrebbero suonare attuali, ma sono ormai di un anno fa, nella primavera del 2012, quando iniziarono i primissimi training estivi a Minnesota. La situazione in questo ultimo periodo non è migliorata e, tra rumors di trade e decise smentite, si è arrivati alla destinazione Seahawks per il prodotto di Florida. Dopo l’accordo sui termini dello scambio, si è passati al giocatore, che ha superato le visite mediche e concordato un’estensione di contratto, conditio sine qua non per la positiva conclusione dell’affare: nei prossimi 6 anni Harvin percepirà 67 milioni di dollari, di cui 25 garantiti. La trade va comunque analizzata da entrambi i lati.

Con questa acquisizione i Seahawks sembrano poter competere ai massimi livelli nel 2013, in quanto sembrava che un WR di livello fosse l’unica distanza da coprire che rimaneva loro prima di arrivare ad una squadra da Super Bowl, in quanto dotati di un QB valido sia su passaggi che su corse, una OL solidissima ed assolutamente sopra la media e un running game che include Marshawn Lynch, forse uno dei migliori RB della lega. In breve, Harvin da una dimensione esplosiva al reparto ricevitori (ma non solo, potendo questi giocare anche come ritornatore e portare palla su corsa, all’occasione) di Seattle, che lo scorso anno si è barcamenato principalmente sulle prestazioni di Golden Tate e Sidney Rice, non esattamente due superstar del ruolo. I dubbi riguardano la testa di Harvin, ragazzo comunque giovane ed irrequieto, ma se nello stato di Washington riusciranno a sistemarlo anche a livello mentale, hanno trovato il loro frontman e la copertura del ruolo per molti anni a venire.

Dall’altra parte Minnesota si libera di un giocatore che con ogni probabilità avrebbero perso a gratis alla naturale scadenza del contratto tra dodici mesi ed acquisisce tre scelte che hanno valore elevato per una franchigia che ha molti buchi da coprire (e che avrà, quindi, al primo giro, le scelte 23 e 25). La cessione del #12 non è stata però gradita dall’altra superstar della squadra, ovviamente Adrian Peterson, che vede l’unico giocatore quasi al suo livello partire per altri lidi. A tal proposito il tweet dello stesso Peterson di alcuni giorni fa è eloquente:

The best all around player I ever seen or you’ll ever see! Goes to Seattle! I feel like I just got kicked in the stomach. Several times!!!

Compito della dirigenza Vikings sarà quindi (anche in funzione del grande spazio salariale a disposizione) trovare un sostituto all’altezza del giovane partente (si vociferava di Mike Wallace, che poi ha scelto il caldo sole della Florida), anche per non intristire ulteriormente l’unica speranza ancora a roster della franchigia.

 

3 – I Baltimore Ravens cedono il WR Anquan Boldin ai San Francisco 49ers in cambio della loro sesta scelta al draft 2013 (172° o 191°, al netto di Compensatory Picks)

anquan_boldin.jpg.size.xxlarge.promo“If you can’t beat them join them”: ebbene no, un’altra volta non ci sono macchine del tempo, non siamo nel 1978 ed i Queen non hanno appena inciso questa canzone nel loro album “Jazz”. È stato semplicemente il mio primo pensiero alla notizia della trade, in cui San Francisco guadagna un ricevitore esperto (32 anni), che li ha puniti duramente all’ultimo Super Bowl (da qui la riflessione di inizio paragrafo, dato che Boldin aveva prodotto 6 ricezioni importantissime per 104 yards e 1 TD) e che ha ancora tutte le carte in regola per far bene con la nuova casacca.

I 49ers ottengono un WR che nelle intenzioni originarie dovrà andare a giocare opposto a Michael Crabtree, dividendosi con lui la maggior parte degli snap cercando di creare una valida alternativa a quest’ultimo, vista la stagione non esaltante offerta da un altro WR ex World Champion, quel Mario Manningham che non ha esaltato i nuovi tifosi nelle 12 partite giocate prima di finire in I.R.

Altra funzione di Boldin si spera essere quella di mentore di A.J. Jenkins, WR prima scelta dello scorso anno e, al momento, vero e proprio oggetto del mistero, in quanto nella sua stagione da rookie ha visto il campo in un numero limitatissimo di snap (attivo in 3 partite di regular season + playoff, 37 snap giocati, 1 passaggio indirizzato a lui e droppato) e gli è stato preferito chiunque, tra cui il semi-sconosciuto Chad Hall.

Dall’altra parte i Ravens perdono un giocatore che tanto ha dato in questi anni alla causa, ma procedono nella loro opera di ricostruzione post vittoria al Super Bowl. A Boldin (che entra nell’ultimo anno di contratto) era stata proposta recentemente una ristrutturazione del contratto, rifiutata dal prodotto di Florida State. Non si trattava,, in ogni caso di una ristrutturazione dettata dal nuovo contratto dato a Flacco, come ci spiega Luca Brambilla, uno dei maggiori esperti di Ravens in Italia:

Il contratto di Flacco è un contratto decisamente pesante, ma è un contratto che è stato strutturato in maniera tale da dividere i 120 milioni in maniera molto intelligente. I primi 3 (ossia questo più i prossimi due) Joe raccoglierà circa un terzo del totale (35/40 milioni) mentre i restanti due terzi li percepirà a partire dalla stagione 2016. Il 2016 è un anno importante, perchè per quella data la NFL avrà firmato un nuovo contratto televisivo, molto più lucrativo e con un aumento di cap e con un probabilissimo rinnovo fino al 2020, Joe di fatto prenderà tutti i soldi che vuole e merita ma senza pesare così tanto sul totale disponibile.

La cessione di Boldin e la scelta di non rinnovare Kruger e Ellerbe si spiegano quindi il discorso sul “Right Player at the Right Price”. Forse non tutti lo sanno, ma c’è un sistema in costante aggiornamento in cui viene rapportato il valore sul campo del giocatore con quello dei suoi pariruolo, e se a Boldin si era proposto di scendere a 5,5 da 7,5 (milioni di $) è evidente che era considerato un ricevitore da quella cifra.

Boldin è un lottatore ed un leader, ma come si è visto negli ultimi Playoff riceve più per la sua capacità di dominare fisicamente che per l’abilità di creare spazio grazie a movimenti rapidi e tracce corse alla perfezione (non è Reggie Wayne…) ed a 7,5 milioni il suo salario era onestamente illogico. Chiedergli di ridursi lo stipendio di 2 milioni non è stata una mossa molto signorile, ma non è errato pensare che con quella cifra si possa portare a casa ben più di un ricevitore di questo tipo. Se pensiamo che gamechanger come Harvin e Wallace prendono circa 10/12 milioni e per Jennings si parla di un contratto sotto i 10 milioni è difficile considerare 7,5 milioni una cifra corretta per un giocatore che spesso, negli ultimi anni, è sparito per tre/quattro partite consecutive ed è ormai piuttosto consumato.

Mi sembra la solita mossa di Ozzie (Newsome, il GM) che sulla carta parte senza logica ma che poi si dimostra ottima. Un pò in stile Grubbs (che oggi ai Saints prende 10 volte quello che prende Osemele per giocare nel suo stesso ruolo 9,1 Milioni Vs. 900 Mila).

La Free Agency, come detto, era iniziata con queste tre mosse , ed in un crescendo rossiniano ha avuto altre conferme dopo l’apertura ufficiale (seguiranno a breve aggiornamenti), con alcuni importanti giocatori già sistemati, ma con ancora molte altre mosse da vedere e per cui stupirsi.

2 thoughts on “Boom! Boom! Boom!

  1. Ma quali nuovi contratti televisivi ecc ecc! Un signor quarterback come Tom Brady si è ridotto il suo stipendio per il bene della squadra, la stessa cosa fece Eli M. con i Giants dopo il SB del 2012. Flacco ha preso la palla al balzo, ha vinto un SB che probabilmente non meritava di vincere e ha uno stipendio che non merita di avere. È per colpa sua se stanno smantellando la squadra e l’età conta relativamente altrimenti perché lasciare uno come Ellerbe? È stato l’anno dove gli è girato tutto bene, compreso quello contro i Broncos (a partita quasi terminata) e al Super Bowl dove ha azzeccato lanci nel primo tempo che non sono certo giocate di gran classe ma solamente demerito dei difensori.

  2. Non dimentichiamo che se due DB dei broncos non fossero inciampati a partita ormai finita, Flacco sarebbe uscito dal PO mestamente come tutti gli altri anni….
    Con questo non voglio dire che Flacco sia un brocco o che i Ravens non abbiano meritato la vittoria… dico solo che considerare Flacco un top-QB solo perché ha vinto un SB è stupido. Tutte le statistiche dell’NFL che esistono, poi la discriminante è solo voncere o perdere….
    Secondo me Flacco è un QB di seconda fascia, inferiore almeno a Rogers, Brees, Brady e Manning (entrambi) e ha meno potenziale di Luck, Wilson e RGIII, secondo me.
    Flacco 120 Milioni
    Brady 27 Milioni
    Qualcosa non va.

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