I Chiefs sono ancora imbattuti, i Seahawks quasi. Queste due squadre hanno un fattore comune, quello di aver portato a casa una sudatissima vittoria contro due opponenti non esattamente irresistibili, Tampa Bay e Buffalo.

kcchiefsKansas City è la notizia del momento. E’ la rivincita di Andy Reid, che ha dimostrato che si può vincere anche fuori dai confini della turbolenta Philadelphia, è l’unica squadra imbattuta di tutta la Nfl, un traguardo che nessuno tra Peyton Manning, Tom Brady e Drew Brees può vantare. Il maquillage difensivo sembra essere il vero motivo del clamoroso turnaround della squadra, il reparto è pressante ed aggressivo, il quarterback avversario è semplicemente impossibilitato a pensare, Justin Houston e Tamba Hali atterrano quarterback manco fossero schiacciasassi, Dontari Poe sta dimostrando che quest’anno si è davvero adattato alla Nfl e che è destinato a diventare un grande defensive tackle, se mantiene questa continuità. L’attacco, almeno all’inizio del campionato, è stato preciso a sufficienza, dote che Alex Smith aveva già dimostrato applicando alla lettera gli schemi di Jim Harbaugh e della West Coast Offense praticata pure da Reid. Le vittorie fioccano.

Contro i Bills è stata più ardua del previsto, e poco si sarebbe potuto ottenere senza le decisive giocate di una difesa che ha subìto parecchio, più di 200 yards su corsa, molte delle quali scritte dal convalescente C.J. Spiller e dall’affidabile Fred Jackson, oltre ad un big play confezionato da Marquise Goodwin, una presa di 59 yards per la prima segnatura della gara. Se difatti l’attacco è andato in difficoltà per l’ennesima occasione stagionale con Smith fermo a 124 yards ed un misero 23% di successo in conversione di terzi down, la difesa ha letteralmente salvato la situazione con il ritorno di intercetto di 100 yards ad opera di Sean Smith, nonché con il fumble riportato in meta da parte dell’ottimo Hali.

Le impressioni, nonostante il record illibato dei Chiefs, portano a qualche sospetto quando si pensa che Kansas City ha affrontato un cospicuo numero di attacchi che scendevano in campo privi del quarterback titolare – domenica è toccato all’acerbo Jeff Tuel – e allungando la prospettiva sul calendario rimanente che separa la squadra dalla oramai certa qualificazione ai playoffs, si intravede una Denver che non ci sta a qualificarsi per una misera Wild Card da affrontare per ben due volte nel giro di venti giorni ed un poco simpatico confronto con i Chargers. Crediamo che solo allora potremo tastare davvero il polso di Kansas City, capire a quali traguardi questa squadra possa ambire, cercando di scovare la verità: in ogni caso, Reid ed i suoi ragazzi hanno dimostrato che, seppure con tanta fatica, hanno trasformato nuovamente questa franchigia in un’entità vincente. Non siamo sicuri che abbiano il materiale adatto a battere Denver due volte, ma ricordiamoci che sono gli stessi che lo scorso aprile sceglievano alla prima assoluta dopo una stagione a dir poco disgraziata.

seattle-seahawks-comeback-tampa-bay-buccaneersI Seahawks debbono dimostrare poco o nulla, sempre che abbiate ancora bene impressa in testa la sculacciata propinata ai 49ers ad inizio stagione ed il tremendo frastuono che ogni visitatore del Century Link Field deve sopportare ogni qualvolta si renda necessario recarsi a Seattle in stagione. Come quella di Kansas City, è stata una vittoria molto più sofferta del necessario, ma ottenuta in maniera del tutto differente, attraverso la più grande rimonta nella storia del team.

Seppure di fronte ad un avversario in crisi irreversibile e fermo a quota 0-8 dopo la sconfitta di domenica, Seattle ha dimostrato un grandissimo carattere nell’affrontare le avversità e ciò potrebbe rappresentare il test ideale per creare un precedente importante, tanto importante che se la squadra dovesse trovarsi nuovamente in pericolo, potrà utilizzare questa gara come preziosa esperienza. Un primo tempo disastroso, un Russell Wilson fermo a quota 28 yards su lancio e con due turnovers a carico ed uno svantaggio clamoroso per 21-0 non hanno scalfito di un millimetro il cuore di questa squadra, che già l’anno passato arrivò a percorrere molta strada, e che in questo campionato sembra davvero conscia delle grandi possibilità di cui dispone. Gli ‘Hawks non hanno perso la testa di fronte a tre touchdown di svantaggio contro una franchigia che allo stato attuale forse riuscirebbe a vincere solo contro i Jaguars – ed abbiamo detto tutto – hanno avuto il coraggio di reagire e di non lasciarsi trasportare dalla nevrosi che può prendere quando ci si trova ad affrontare circostanze avverse e soprattutto non previste.

Quindi, conta poco criticare una vittoria per 24-21 al supplementare contro quella che non somiglia nemmeno ad una squadra Nfl da quanto male sta giocando, l’importante è continuare a rimpinzare la casella delle doppie vù dimostrando che si può reagire dimenticando gli errori, e che si è capaci di portare a casa una partita in qualunque momento ed in qualsiasi condizione di gioco.

Per quanto brutta sia stata questa vittoria, somiglia tanto ad uno statement. Ed i Seahawks, di strada, intendono farne molta più di quanta ne fecero nel gennaio scorso.

One thought on “Under Review: pur giocando male, basta vincere

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