E ne mancano sette. Altre sette giornate e poi la regular season 2013 andrà in archivio. Sette giornate in cui però dovrà decidersi quasi tutto. Eh sì, perché in molte Division le carte si stanno pericolosamente rimescolando. E per una Seattle che continua a volare e una Kansas City che riposa, troviamo una Carolina che vince in casa dei Niners e si afferma come la squadra più calda della Lega, una Philadelphia che con super Foles riaffianca Dallas (asfaltata a New Orleans), una Detroit che tenta l’allungo nella NFC North. Ma anche la seconda sconfitta di fila dei Bengals e il crollo di Indy in casa contro i Rams, le prime vittorie di Tampa e Jacksonville, e Denver che vince a San Diego e si prepara al Sunday Night contro i Chiefs della week 11.

Ma basta chiacchiere…è ora di Top & Worst! (che poi, sempre chiacchiere comunque sono)

TOP

1° Mark Ingram e il backfield dei Saints: e dire che fino a ieri non mi ero neanche accorto che New Orleans avesse un backfield…Scherzi a parte, i Saints demoliscono i Cowboys nel Sunday Night grazie ad un running game efficace come non mai, in cui per una volta spicca Mark Ingram, il prodotto di Alabama arrivato tra mille squilli di tromba fin qui ingiustificati. Ebbene, per lui domenica 14 portate e 145 yds (media 10.3) con un Td, e assieme ai compagni Pierre Thomas e Darren Sproles ne genera in totale 242, con altri 2 Td. Con un running game così efficace, per Drew Brees è uno scherzo maltrattare la secondaria dei Cowboys: 392 yds, 34/41 e 4 Td, con 40 minuti di possesso palla. Dallas ora si ritrova di nuovo braccata da Philadelphia, mentre i Saints rintuzzano la rincorsa degli scatenati Panthers.

austin2° Tavon Austin (Wr, Rams): non c’è dubbio che l’upset più clamoroso della giornata sia la vittoria dei Rams a Indianapolis, soprattutto se si considera la dimensione dello scarto (38-8!). Il merito, oltre ad una prova super della difesa (Quinn-Long, che coppia di DE!) va al rookie da West Virginia, che con 3 big play spezza la partita. Prima un ritorno di punt da 98 yds, poi un Td da 57 yds e un altro da 81. In totale 2 palloni presi da 138 yds con 2 Td. Niente male!

3° Aquile in volo: i Philadelphia Eagles espugnano il Lambeau Field di Green Bay con autorità, grazie ad un attacco capace di sfornare big plays in ogni momento (e grazie all’assenza di Rodgers). Nick Foles dopo i 7 Td di domenica scorsa è sempre più il leader dell’attacco con 3 Td pass, 12 completi su 18 per 228 yds, nessun incompleto e un rating di 149.3. Ma non è solo, dato che LeSean McCoy corre 25 volte per 155 yds e Riley Cooper porta in endzone due lanci da 45 e 32 yds. Ora gli Eagles sono di nuovo a pari merito con Dallas in vetta alla NFC East, la Division che nessuno sembra voler vincere.

Menzione d’onore

Anche stavolta rendiamo omaggio a chi il podio lo ha solo sfiorato. E partiamo da Nick Fairley, il DT dei Lions al suo 3° anno tra i Pro e mai del tutto convincente. Domenica per lui una giocata decisiva, quando è penetrato oltre la linea avversaria placcando Matt Forte intento a condurre in porto una conversione da due punti che avrebbe portato il match all’overtime. E invece nulla di fatto, e i Lions portano a casa una vittoria essenziale contro i Bears al Soldier Field, e ora sono in pole position nella combattutissima NFC North.

Menzione doverosa per il duo Peyton Manning-Demaryus Thomas. Il primo lancia per 330 yds e 4 Td pass, il secondo riceve 3 dei 4 Td pass in questione per un totale di 108 yds. I Broncos sopravvivono a San Diego e si preparano per i Chiefs, crocevia decisivo della stagione.

Infine menzione doverosa per il front seven dei Carolina Panthers, capitanato da un Luke Kuechly sempre più dominante, che provoca 2 turnovers ai Niners e ben 6 sack ai danni del pur mobile Kaepernick, mettendo la museruola all’attacco dei padroni di casa e aiutando Cam Newton e i compagni dell’attacco a portare a casa la 5a vittoria consecutiva.

L’eroe sfortunato

Ad ex equo questa settimana tra due Wr: Brandon Marshall e Rishard Matthews. Il primo  prende 7 palloni per 139 yds e segna 2 Td, ma i Bears non riescono a spuntarla su Detroit. Il secondo è stato l’unica nota positiva della settimana in casa Dolphins, dimostrando di essere un più che degno sostituto dell’infortunato Brandon Gibson: 11 ricezioni per 120 yds e 2 Td.

WORST

20120909_pjc_ac6_026.0_standard_352.01° Mike Sherman (Dolphins, OC): sui Dolphins ci sarebbe da scrivere un libro, dopo una intera settimana alle prese con il caso Martin-Incognito (my 2 cents: casi simili si possono verificare in ogni team, ma il coaching staff e il GM devono vigilare e risolvere la faccenda all’interno dello spogliatoio, e non finire su tutti i giornali), ma voglio parlare di football giocato. E sul campo è ormai assodato che l’Offensive Coordinator Mike Sherman ha perso la bussola. Eh sì, perché se dopo 9 partite, scorrendo la voce statistiche, ti accorgi che un OL di Tampa (Donald Penn) ha segnato lo stesso numero di Td di Mike Wallace, il costosissimo super acquisto della offseason, vuol dire che semplicemente finora non ci hai capito nulla. Ma proprio nulla. Gameplan prevedibilissimo, coraggio zero. E la perla di chiamare una corsa con il Rb 7 yds dentro la propria endzone in una serata in cui su corsa non si riesce a muovere palla (solo 2 yds totali in tutta la partita).

2° Andy Dalton e Andrew Luck: secondo posto ex equo tra i peggiori per due classici pocket passer incappati in una brutta domenica. Il Red Rifle (Dalton) incassa con i suoi Bengals la seconda sconfitta consecutiva, mettendoci parecchio del suo: 274 yds e 2 Td pass non sono pochi, ma i passaggi completati sono solo 24/51 e i 3 intercetti pesano come un macigno, e il rating (52.3) parla chiaro. Luck invece affonda da subito con i suoi Colts in casa contro i Rams privi di Sam Bradford. L’erede di Peyton Manning vive una domenica da incubo, lanciando ben 3 intercetti e perdendo un fumble, e così i Rams vanno via e passeggiano fino alla fine. Per Bengals e Colts c’è comunque la consolazione di aver mantenuto saldamente la vetta delle loro Division, e difficilmente potranno perderla. Ma perdere le partite da vincere (e queste lo erano) non è mai un bel segnale.

3° Colin Kaepernick: ecco invece un QB che è tutto fuorchè un pocket passer. Peccato che anche la sua domenica sia stata un incubo. Perché la difesa di Carolina lo soffoca sin dall’inizio (6 sack), perché non riesce a correre e nemmeno a lanciare. Alla fine il suo tabellino recita: 11/22, 91 yds e un intercetto. E questo per i Niners significa 3a sconfitta stagionale, Seattle volata via e probabile Wild Card. E la sensazione che il proprio Qb abbia toppato di brutto le 3 partite più dure finora (Seattle, Indy, Carolina) a pochi giorni dalla trasferta al SuperDome.

 

Ci aspetta una week 11 fenomenale infatti. E subito dopo noi saremo ancora qui, con un altro Top & Worst. Buon football a tutti!

 

4 thoughts on “NFL Top & Worst: Week 10

  1. Ottimo articolo, sottoscrivo tutto… i nostri poveri Dolphins mi danno proprio l’idea di essere sul ciglio del burrone, peccato perché la stagione era iniziata bene e il talento c’è, in più c’era la seria possibilità di acciuffare una wild card… ma vabbè, finiremo 6-10 alla pari con Buffalo e dietro New York

  2. Concordo pienamente con tutto…!! Miami ha degli ottimi interpreti offensivi che vengono ingabbiati da schemi a volte imbarazzanti (per le situazioni di gioco in corso).

    Da tifoso 49ers, sono cmq d’accordo sull’includere Kaep tra i peggiori in qst week, ma il tracollo contro i Panthers è dovuto anche alla (strana a mio parere) poca tenuta della OL e agli infortuni (Vernon su tutti)…spero che il ragazzo rialzi la testa nella bolgia del Superdome!!

  3. tutto puo’ succedere ma con un Brees cosi in forma la vedo male per Kaep e compagni

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