Alex+Smith+Kansas+City+Chiefs+v+Denver+Broncos+IaAszPk9K9SlUn anno fa i Kansas City Chiefs chiudevano la regular season ultimi, con un record di .125 (2-14) e un vergognoso .000 in division, mentre oggi, a due giornate dalla fine, hanno già la certezza di giocare i playoff e in più si giocano il primo posto in division e conference.

Un cambiamento così drastico non è frutto del caso, ma nasce da un progetto societario preciso che mira a risollevare le sorti di una squadra classificatasi ultima in division per ben 4 volte negli ultimi 5 anni. Il progetto comincia con un netto cambio dirigenziale: vengono licenziati l’allenatore capo e il general manager, sostituiti da Andy Reid in panchina, avido di riscatto dopo il licenziamento da Philadelphia, e da John Dorsey come GM.

Il progetto è ambizioso e oltre alla prima scelta assoluta al draft 2013, i Chiefs portano avanti una campagna acquisti mirata a rinforzare la squadra in ogni reparto. Vengono messi sotto contratto ben 6 pro-bowler, rinforzando drasticamente la difesa e il qb Cassel viene sostituito da un Alex Smith oramai ai margini del progetto 49ers. I nuovi Chiefs presentano dunque una difesa di altissimo livello composta di veterani e giovani promettenti, e un attacco il cui motore sembra essere la voglia di riscatto dell’asse coach-qb. Risultato: una partenza da urlo con nove vittorie di fila fatte di tanti punti segnati, pochi concessi e una difesa capace di vincere le partite grazie ai turnover.

Ma i nuovi Chiefs, sono davveri così forti? Questo era l’interrogativo costante alla vigilia del doppio incrocio coi Broncos di un Manning in forma come non mai, e la risposta del campo è stata fredda e sicura: no.

Innanzitutto il calendario di questa stagione è forse uno dei più facili della storia NFL e, vittoria a Philadelphia a parte, solo i Broncos e in parte i Chargers costituivano un ostacolo. Su quattro scontri di livello, le sconfitte sono state tre, e la quarta partita è ancora da giocare. Non appena il calendario si è fatto un po’ più duro la favola Chiefs che aveva illuso non pochi è tornata alla dura realtà.

Come seconda cosa si deve rilevare che la vera arma vincente, causa del record 9-0, è una difesa rocciosa che ha portato punti, forzato tanti turnover, e consegnato ottime posizioni di partenza per l’attacco. Sotto la supervisione di Bob Sutton gli undici difensivi sono stati dominanti: primi nella classifica di punti concessi e yards su passaggio concesse. Su tutti spiccano le grandissime prestazioni dei linebackers Houston e Hali che collezionano sacks e fumble recovery.

Accanto a difensori di altissimo livello, anche gli stessi giocatori che nel 2012 hanno fatto molta fatica, ora invece offrono ottime prestazioni. Dalla decima partita però, la stessa difesa che concedeva pochissimi primi down e 12 punti di media a partita, nelle tre sconfitte Broncos-Chargers-Broncos concede in media 34.3 punti e da “difesa rocciosa” che era contro Blaine Gabbert e Terrelle Pryor, diventa una difesa qualsiasi. Giocare contro qb di livello è ben altra cosa. Le potenzialità per fare bene ci sono, ma è solo il primo anno che questa difesa gioca insieme e ha ancora molto da rodare per essere davvero pronta ad opporsi a gente come Manning, Brady o Brees.

Nel momento in cui la difesa non riesce ad arginare o rallentare attacchi d’elite, tocca allora all’attacco e ad Alex Smith tenere palla, far scorrere il tempo e lasciare gli attacchi avversari in panchina, in modo da dare meno tempo possibile per affondare il coltello nella difesa e far male. Alex Smith però non è un qb all’altezza dei playoff e delle gare che contano perchè non azzarda mai e gioca sempre e solo le cose facili: lanci corti e passaggi sicuri oppure palla al running back Jaamal Charles.

Ogni qb che lancia corto produce percentuali di passaggi riusciti più alte, e i numeri di Smith nascondo la sua incapacità a rischiare e giocare i big plays, conducendo così un attacco dei Chiefs che si è dimostrato debole proprio quando non doveva esserlo. Contro i Broncos, i Chiefs non hanno mai controllato la partita anche quando il punteggio li dava in vantaggio e senza una difesa che mette l’attacco in condizioni di partire da ottime posizioni di campo, Smith ha confermato quello che di lui si diceva già a San Francisco: bravo quando tutto va bene, pessimo ad improvvisare e sotto pressione.

JamaalCharlesUna difesa molto forte e il one-man-show del runningback Charles in attacco hanno nascosto i gravi deficit di un quarterback mediocre, ma ora i nodi sono arrivati al pettine. Ad oggi la situazione playoff vede i Chiefs passare come wild card e andare in trasferta a Indianapolis.

I Colts sono forti, ma senza Wayne hanno dimostrato di essere battibili e il primo turno di playoff potrebbe anche andare bene per Smith e i Chiefs, ma poi bisognerebbe andare a Denver o Foxboro e di nuovo vedremmo sgretolarsi una squadra “forte con gli scarsi, ma debole coi forti”.

 

7 thoughts on “Kansas City è una vera contendente per il titolo?

  1. Sicuramente non andranno molto lontano nei playoffs, ma il grande impegno profuso dalla società nel cercare di rifare una squadra almeno di buon livello va considerato. Quello che Jerry Jones non farà, ahimè, mai… Grande KC !

  2. Se hai come qb Alex Smith è chiaro che cerchi di sfruttarlo al meglio, limitando i danni!! Quindi lo fai lanciare corto, non gli chiedi big plays e nei momenti caldi…. Jamal, Jamal, Jamaaaaalllll…..

  3. La durezza nei confronti di Alex Smith però mi sembra un po’ eccessiva, nel senso che, le critiche le condivido e se SF se n’è liberata uno dei motivi è anche che è troppo ragioniere (e lo dico da tifoso Niners, che stravede per Kaep), tuttavia penso che le colpe non siano tutte le sue, i parco ricevitori dei Chiefs non mi sembra all’altezza e il grande Jamaal di qst stagione non basta…

  4. Concordo molto con l’analisi di Bada92; i ricevitori dei chiefs sono nella media (certo non a livello di megatron, aj green ecc.) e rappresentano il punto debole della squadra da rinforzare in offseason.
    Quel che però si dimentica è che si partiva da un record di 2-14 e dunque quest’anno si può ben parlare di miracolo o comunque di una gestione eccezionale della offseason.
    Impossibile andare al grande ballo dopo un record così, oltre al fatto che la wild card è necessaria perchè si trovano nella stessa division di un certo Manning.
    Grande lavoro di Reid e, continuando così (magari anche trovando un qb migliore di Smith), la strada per un grande futuro c’è tutta.
    Charles poi era infermabile già l’anno scorso con una squadra alla sbando, ora è da MVP.

  5. Allora voi preferite un QB genio e sregolatezza, tipo Romo, che alterna cose elettrizzanti a momenti imbarazzanti???
    Considerando che i Manning, Brady e Brees non nascono tutti i giorni, io prendo sempre e comunque un Alex Smith, che è affidabile, rispetto a un Romo nella mia squadra!
    Non so voi cosa ne pensate!

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