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Round 2, pick 47 (from Dallas): Trent Murphy, LB, Stanford Cardinal
Selezione nata dalla trade-down messa in piedi con Dallas. Murphy ha concluso il 2013 quale leader di tutta la nazione in termini di sack messi a segno con 15, la sua carriera collegiale ha ampiamente dimostrato la sua grinta e la sua aggressività nell’andare alla ricerca del placcaggio per perdita di yards, è un linebacker veloce ed istintivo, capace di vincere parecchie battaglie in trincea. Ha un buon fisico che potrebbe addirittura essere ulteriormente rinforzato, va utilizzato con specifici compiti di pass rush perché in copertura soffre parecchio, ha delle potenzialità molto interessanti da sviluppare. Nella 3-4 dei Redskins si prospetta come backup di Kerrigan, ma è chiaro che la scelta abbia molto a che fare con i dubbi riguardanti la posizione contrattuale di Orakpo.
Round 3, pick 66: Morgan Moses, OT, Virginia Cavaliers
Tackle massiccio dalle enormi dimensioni e dalle braccia interminabili, che utilizza con grande efficacia per far restare lontani i difensori dal quarterback. Si pensava potesse andarsene alla fine del primo giro o al secondo, è capitato in cima al terzo e a Washington va benissimo così, dato che il ruolo di tackle destro è il chiaro punto debole del reparto e di conseguenza è aperto alla competizione. Moses deve imparare a giocare con maggiore cattiveria dato il fisicone che si ritrova, il suo allineamento a destra è ideale vista la sua potenza e la mancanza di agilità nei piedi, se si riesce a farlo concentrare più intensamente ne viene fuori un buon professionista. Tyler Polumbus è avvertito.
Round 3, pick 78 (from Dallas): Spencer Long, OG, Nebraska Cornhuskers
Altra addizione che potrebbe rivelarsi fondamentale per la ricostruzione della pessima parte destra della linea offensiva di Washington. Long potrebbe ricavarsi un ruolo da titolare prima del previsto, sfruttando una forza fisica davvero notevole che gli consente di gestire la spinta del difensore avversario, di proteggere il quarterback con efficacia anche dall’interno della linea, di finire i blocchi con volontà ed aprire quindi interessanti varchi per l’importante gioco di corse dei Redskins. Non molto agile, è perfetto per giocare in spazi ristretti, e nonostante abbia esperienza anche da tackle, lo spot di guardia destra sembra fatto apposta per lui.
Round 4, pick 102: Bashaud Breeman, CB, Clemson Tigers
Molti addetti ai lavori sostengono che se avesse disputato una stagiona aggiuntiva al college rifinendosi tecnicamente sarebbe potuto finire più in alto. Giocatore molto fisico nonostante una stazza non eccelsa, grintoso e privo di paure nel supportare la difesa contro le corse, Breeman rappresenta un’iniezione di energia per una secondaria che ha fatto acqua da tutte le parti, e che ha bisogno di difensori tosti come lui. La tecnica quella gliela si può sempre insegnare, ha difatti mancato tanti placcaggi al college ed è il primo aspetto su cui deve lavorare se vuole ritagliarsi un posto nella nickel defense della capitale.
Round 5, pick 142: Ryan Grant, WR, Tulane Green Wave
E’ stato senza dubbio uno dei migliori ricevitori della Conference Usa nell’ultima stagione collegiale, anche se il suo reale valore sarà determinato dalla sua capacità di transizione alla velocità di gioco Nfl. Ha mani eccellenti, prende di tutto anche se sbilanciato e si aggiusta con estrema facilità se il lancio non è esattamente direzionato verso di lui, possiede una discreta accelerazione e movenze per sbilanciare il difensore immediatamente dopo la ricezione. Il suo difetto più grave è la mancanza di velocità abbagliante e potrebbe patire il fatto di doversi confrontare con defensive backs ben più fisici di lui, ma viste le mani che ha vale la pena lavorarci sopra.
Round 6, pick 186 (from Tennessee): Lache Seastrunk, RB, Baylor Bears
Rusher perfetto per i concetti zone blocking di Washington, gli sarà data la possibilità di diventare il backup di Alfred Morris. Al college ha avuto una produzione fuori dall’ordinario concludendo più stagioni sopra le 1.000 yards in un attacco orientato ai passaggi, ha chiaramente sfruttato il fatto che le difese schierassero parecchi defensive backs per andarsi a prendere guadagni colossali e questo in Nfl sicuramente non accadrà. E’ un giocatore di baricentro molto basso che possiede la potenza per rompere il primo placcaggio, la velocità di piedi è di primo livello ed in uno schema come questo che prevede rapidissimi cambi di direzione questa qualità gli servirà tantissimo, non ha ricevuto un granché in carriera e deve imparare a bloccare per restare in campo per un maggior numero di snap.
Round 7, pick 217: Ted Bolser, TE, Indiana Hoosiers
Scelta di sviluppo, che potrebbe contendere il posto a roster oggi spettante a Logan Paulsen. Bolser ha un raggio d’azione limitato, gli istinti per prendere il pallone sono quelli di un wide receiver, ha un buon bilanciamento del corpo ma mani un po’ sospette. Non è un grande bloccatore e non possiede grandi velocità nel correre le tracce, può diventare utile per tutte quelle situazioni dove serve trovare in fretta una valvola di sfogo e gli si prospetta, nel caso facesse il roster, una presenza molto limitata in campo.
Round 7, pick 228 (from Tennessee): Zach Hocker, K, Arkansas Razorbacks
Preso per competere al camp, senza garanzie di permanenza. Il suo rendimento collegiale è stato altalenante, la gamba non è potentissima nonostante il 3/4 registrato l’anno passato da oltre le 50 yards. Può calciare i kickoffs, ma non è un grande performer quando la partita si decide. Messa così, difficile possa battere Forbath.
Undrafted free agents: Hampton S Justin Blake; Tulane NT Chris Davenport; Southern WR Lee Doss; BYU WR Cody Hoffman; Indiana WR Kofi Hughes; Fresno State CB L.J. Jones; Northwestern WR Rashad Lawrence; Texas-El Paso TE Kevin Perry; USC RB Silas Redd; Notre Dame QB Tommy Rees; North Dakota State DB Bryan Shepherd; Arkansas NT Robert Thomas
Voto finale: 6,5
Il fatto di non aver potuto disporre di una scelta di primo giro altissima, ultimo dazio da pagare ai Rams per la trade-Griffin, ha il suo peso, va comunque considerato che nonostante il numero ridotto di selezioni alte è stato fatto un buon lavoro per migliorare il chiaro punto debole della squadra, la linea offensiva. Trent Murphy arriva un po’ a sorpresa e scelto forse un pochino in alto, ma la decisione è stata senza dubbio dettata dalla situazione stantia di Brian Orakpo e del suo franchise tag. Ottimali sembrano invece i picks di Morgan Moses e Spencer Long (arrivato grazie alla trade-down con Dallas), attraverso i quali il GM Bruce Allen potrebbe aver dato finalmente una svolta al lato destro del fronte offensivo, che l’anno scorso è stato il punto che ha lasciato passare una quantità enorme di pressione. Ryan Grant proverà a diventare l’ennesimo ricevitore proveniente dal draft a dare un piccolo contributo all’attacco, le mani ci sono, Seastrunk può aggiungere al backfield un elemento dinamico di cui la squadra era priva, e Breeland è un giocatore fisico che farà bene alle secondarie, che hanno bisogno di maggiore aggressività. Bolser e Hocker sembrano più che altro esperimenti, difficile pensare che superino l’ultimo taglio prima dell’inizio del campionato.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.