Nuovo coach e nuovo stadio per la storica franchigia della baia, ma la chiave della stagione di San Francisco, dopo l’estensione di contratto di 114 milioni di dollari dello scorso anno, rimane ancora quella: Mr Colin Kaepernick.

Ancora più dello scorso anno. La squadra tirata su da Jim Harbaugh nel corso degli ultimi anni aveva infatti richiamato fiducia e investimenti, ma proprio nell’anno buono si è inceppata contro i dubbi che accompagnavano (e accompagnano) il ventisettenne QB di Milwaukee.

È vero, gli infortuni hanno penalizzato l’enorme potenziale difensivo, ma il nodo irrisolto è rimasto l’inconsistenza offensiva sui lanci, e in particolare sul profondo, che ha inibito anche l’efficacia del gioco sulle corse.

Jim Tomsula, che desidera un Kaepernick più da tasca, sembra avere le carte in regola per dimostrare di essere un buon coach, ma oltre allo sviluppo del suo miglior giocatore avrà tre grossi punti interrogativi da affrontare e possibilmente risolvere per far girare in positivo la sua prima stagione come head coach:

  1. Il salary cap assai ridotto ha di fatto, a lui e alla dirigenza, impedito il margine di manovra necessario ad incidere davvero sul roster, cosa che tutti i nuovi coach vorrebbero, e in particolare quando (come lui) vogliono fare dei cambiamenti nella filosofia di gioco dell’attacco.
  2. Con Tomsula l’idea di attacco cambia, e bisognerà vedere come lo recepirà la squadra, Kaepernick per primo.
  3. Le numerose perdite in difesa, soprattutto dovute a ritiri, impediranno di fare troppo affidamento su quello che è stato il vero punto di forza della franchigia negli ultimi anni. La pressione sull’attacco quindi aumenterà ancora (se possibile).

Di Kaepernick abbiamo detto, è lui l’uomo chiave. Quando le difese avversarie riescono a mettergli pressione senza blitzare iniziano i problemi, vedremo quindi se riuscirà a diventare davvero un QB completo. Dietro di lui, c’è Blaine Gabbert, che per quanto dimostrato in passato non pare essere in grado di essere una reale alternativa al titolare.

Dopo l’addio a Frank Gore, trasferitosi ai Colts, al frizzante Carlos Hyde è stato affiancato il veterano Reggie Bush (ai Lions nel 2014), per una stagione che per questo reparto sembra di transizione, ma che ad essere positivi potrebbe finire per dare una mano in più a Kaepernick sui passaggi e nelle letture in generale.

Dietro la coppia Hyde-Bush c’è ancora il 27enne Kendall Hunter, che ha saltato l’intera stagione passata per la rottura del crociato anteriore durante il training camp. Infine c’è da tener presente anche l’australiano Jarryd Hayne, proveniente dal rugby ma subito in evidenza (anche come punt returner) nella preseason,

Il vero aiuto a Kaepernick però dovrà arrivare dai ricevitori. Con la cessione di Crabtree e di Johnson i 49ers hanno fatto spazio salariale, ma con il solo Anquan Boldin come ricevitore di livello poteva mancare qualcosa.

Boldin peraltro è ottimo come bloccatore ed è in grado di rompere placcaggi, ma aveva bisogno di un compagno di reparto in grado di allungare a dovere la secondaria avversaria. Per questo è arrivato da Baltimore Torrey Smith, che aumenterà la pericolosità sul profondo.

Oltre a lui, San Francisco si era assicurata anche le qualità di Jerome Simpson, buon ricevitore proveniente da Minnesota. Peccato che il nostro sia stato sospeso per sei gare a seguito dei suoi problemi con droga e alcool che Simpson si trascina dietro da qualche anno.

Le alternative sono Quinton Patton e Bruce Ellington, scelti rispettivamente nel 2013 e 2014, che completano un reparto che dovrebbe essere nel complesso di buon livello.

Nella posizione di Tight End, poi, Vernon Davis rimane un riferimento nonostante la grigia stagione 2014. Arrivato ormai a 31 anni qualcuno comincia a dubitare di lui, ma a quanto pare non sono della stessa opinione coach e general manager, che non gli hanno affiancato nessuno in grado di giocarsi il posto con lui. Il resto dei TE in roster, ovvero Vance McDonald e Garrett Celek, non possono infatti vantare un’abilità sui passaggi paragonabile a quella del veterano numero 85. Fiducia piena per Davis, dunque, ma anche per lui questa è la stagione spartiacque.

La linea offensiva, sulla carta di valore ad inizio stagione 2014, si presenta quest’anno con luci e ombre. Punto fermo rimane il tackle Joe Staley, uno dei migliori della lega nel ruolo. Oltre a lui San Francisco spera di aver risolto il problema dell’altro tackle con l’acquisto del versatile veterano Erik Pears dai Bills.

Nel mezzo la partenza di Mark Iupati non ha portato a nuovi arrivi, il che significa che  giovani come Marcus Martin avranno sulle spalle un peso notevole e dovranno dimostrare di saper cambiare marcia rispetto allo scorso anno. Nella posizione di centro invece dovrebbe tornare, ma solo a stagione abbondantemente iniziata, Daniel Kilgore, dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi tutta la scorsa stagione.

Se l’attacco è comunque rimasto, qualitativamente, sulla stessa linea di quello dello scorso anno, lo stesso non si può dire per la difesa. La linea, in particolare, è stata rivoluzionata dal ritiro di Justin Smith e dal comportamento fuori dal campo che ha costretto all’estromissione di Ray McDonald. Tony Jerod-Eddie e Tank Carradine hanno dimostrato di non poter assicurare un livello clamoroso, e per questo Tomsula ha pensato di spostare come Defensive End Quinton Dial (che bene aveva fatto come Nose Tackle nella passata stagione) e il trentenne Glenn Dorsey, entrambi al rientro da lunghi stop.

Al centro dovrebbe esserci Ian Williams, che ha impressionato durante il training camp. Se i titolari conserveranno la loro salute, il reparto rimarrà comunque di qualità.

Stessi problemi riguardano i linebackers. I problemi personali di Aldon Smith lo hanno alla fine portato fuori squadra, e a questa assenza vanno aggiunti anche i ritiri di Patrick Willis e Chris Borland. Perdite pesanti, dunque. Anche senza questi mostri, e con la sola aggiunta di Dan Skuta (lo scorso anno ai Jaguars) e Philip Wheeler (ex Dolphins) i Niners potrebbeno comunque schierare una buona linea titolare composta da Ahmad Brooks, Aaron Lynch, NaVorro Bowman e Corey Lemonier, purché alle assenze non vadano a sommarsi quegli infortuni che invece hanno già iniziato a tormentare il reparto durante il training camp.

Anche se si passa alla secondaria, il rischio è di parlare più dei partenti che dei nuovi arrivati. Chris Culliver si è accasato ai Redskins, i quali hanno deciso di offrirgli un contratto in linea alle prestazioni in ascesa degli ultimi tre anni. Con lui è partito anche Perrish Cox (ai Titans), mentre è arrivato Shareece Wright dai Chargers.

In teoria Wright e Tramaine Brock avrebbero dovuto essere i titolari, ma proprio Wright ha perso quota dopo una pessima preseason, e sembra che il coaching staff possa finire per preferirgli Dontae Johnson o Kenneth Acker. Indubbiamente però in questa posizione San Francisco dovrebbe aver perso qualcosa. Nessuna novità invece per quanto attiene alle safety, reparto ampiamente sopra la media grazie al Pro Bowler 2014 Antoine Bethea e ad Eric Reid, che nonostante l’opaca stagione scorsa rimane un elemento su cui puntare.

Per quanto riguarda lo special team, i Niners hanno cercato di prendere due piccioni con una fava liberandosi dei 2,6 milioni di contratto del punter Andy Lee e di accaparrarsi Bradley Pinion con una scelta di quinto giro al draft. Ovviamente bisognerà vedere se il rookie reggerà la pressione. Rimane la sicurezza di Phil Dawson come kicker, mentre con ritornatore Reggie Bush potrebbe togliere il posto a Bruce Ellington, sempre che Jarryd Hayne non continui a sorprendere e finisca per superare entrambi.

Tomsula dunque si trova ad affrontare la prima sua stagone da head coach non una buona squadra in termini di qualità, ma con una serie di domande a cui dare risposta e non un ampio margine di manovra. La difesa, infortuni a parte, dovrebbe assicurargli un buon lavoro, ma l’attacco, e il suo QB titolare, saranno l’ago della bilancia che oscilla fra i playoffs e una semplice stagione di transizione.

5 thoughts on “San Francisco 49ers 2015 Preview

  1. Scusa, ma gia’ nei primi 7-8 capoversi ci sono inesattezze grosse…
    – Tomsula non giochera’ una read option
    – Gore non e’ andato via per il tipo di attacco che verra’ giocato e certo non perche’ non lo voleva il nuovo HC
    – coni WR ti sei un po’ confuso: Llyod e Osgood non sono a roster da mesi, figuriamoci se faranno la squadra

    Mi dispiace ma mi son fermato li’

  2. Grazie per le segnalazioni ragazzi, abbiamo corretto gli errori nell’articolo e ci scusiamo con i lettori per l’accaduto.

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