Un altra settimana di Top and Worst NFL, partiamo con la nostra classifica!
TOP
HUE JACKSON
Come tifoso Raiders (niente pernacchie prego!) ho rimpianto tante volte il breve periodo con coach Jackson, paradossalmente finito male a causa dell’esperimento Carson Palmer (ex Bengals) naufragato miseramente. Il paradosso è che proprio la nuova vita professionale a Cincinnati come coordinatore offensivo sta dando giuste soddisfazioni a questo guru dell’attacco, con l’erede (Andy Dalton) di Palmer in continuo miglioramento, e un equilibrio tra lanci e corse sempre più perfetto, anche grazie a due validi running-back come Gio Bernard e Jeremy Hill. Uniamo a questo una linea offensiva che non fa passare uno spillo, e la rivincita per Jackson è perfetta: almeno fino ai playoffs, ma c’è tempo per pensarci…
TODD GURLEY
Dopo l’intervento al ginocchio di inizio anno, la scelta al draft numero 10 dei Rams poteva sembrare un azzardo, anche con tutta l’aura da predestinato (nuovo Peterson, Payton) esistente su Gurley. Dopo l’esordio no della settimana prima, la partitona contro gli imbattuti Cards: 19 corse per 146 yards, e anche la dimostrazione di un’insolita maturità per un rookie, quando nel finale per perdere tempo preferisce non segnare mangiando secondi preziosi per Arizona. In soldoni, se Gurley (e il suo ginocchio) reggono, una speranza per cambiare le cose a St. Louis esiste. O a Los Angeles, ma solo dal 2016…
DREW BREES
E’ vero che il veterano di Nola sembra molto rigido nel movimento di lancio del braccio rispetto a un anno fa, ma quando porti a vincere la tua squadra in un difficile momento (o vittorie in 3 partite), la questione diventa momentaneamente marginale. Inoltre il touchdown vincente in overtime è stato il numero 400 della brillante carriera di Brees, carriera che per gli scettici doveva finire molte volte: prima del draft per i suoi workout poco impressivi, e perché era troppo basso. Ai Chargers dopo l’infortunio venne praticamente scaricato ai Saints, e le cose sono andate come sappiamo. E, come abbiamo detto per Brady una settimana fa, non finisce mica qua…
MENZIONE SPECIALE
JOSH NORMAN E DESMOND TRUFANT
Se di Norman abbiamo parlato due settimane fa, e anche domenica dobbiamo registrare un’altra prestazione ottima con un ritorno da touchdown incluso, cosa dire di un altro cornerback emergente come Desmond Trufant degli Atlanta Falcons? Domenica ha recuperato due palle perse, di cui una per 24 yards in touchdown, dimostrandosi una certezza in uno dei ruoli più difficili nell’attuale NFL…
WORST
KICKERS
Una settimana poco fortunata, iniziata con i due sanguinosi sbagli di Josh Scobee giovedì notte contro i Ravens, e proseguita con prestazioni poco encomiabili, da Jason Myers per i Jaguars (due field-goal vincenti mancati) a Caleb Sturgis (4 punti possibili in una sconfitta da 3 per gli Eagles), passando per Kyle Brindza con due tentativi sbagliati su 3 più un altro errore sulla conversione da 1 dopo il touchdown. L’arretramento del PAT, ovvero della trasformazione da 1 punto, che l’ha fatto diventare un calcio da 33 yards, ha certamente aumentato la pressione sui kickers: ma anche la giovane età di molti degli attuali specialisti ha inciso, come in verità da sempre capita, per i recenti fallimenti…
LA DIFESA DI HOUSTON
Che fine ha fatto una delle migliori difese sulla carte dell’intera NFL? Nella sconfitta di domenica contro i Falcons, Watt e compagni hanno concesso ben 48 punti e 4 touchdown su corsa, oltre a sembrare completamente incapaci di fermare lo spettacolare Devonta Freeman. Indubbiamente l’acquisizione di Vince Wilfork doveva ancorare definitivamente la linea difensiva, ma al momento i Texans, complice anche un attacco non certo spumeggiante, non stanno brillando nemmeno in difesa…
TYROD TAYLOR
L’impressione è che ci sia un Taylor buono, vedi partite contro Indy e Miami, e un Taylor cattivo, vedi contro Pats e Giants. Il secondo, visto appunto domenica, sembra incapace di leggere le difese, e pur riuscendo a sfuggire alle difese avversarie (solo due sacks contro), è quantomai impreciso, più di quanto non dicano i numeri (28 su 42 domenica, per un td e un intercetto). Sarebbe un peccato per i Bills non sfruttare le bocche da fuoco che hanno, ma per farlo Taylor devecrescere nelle prossime settimane, e limitare le apparizioni no…
MENZIONE SPECIALE: JOE PHILBIN
Unanimemente Joe è un’ottima persona, e nel crudo mondo NFL raramente un coach viene licenziato senza pernacchie. Tragedia famigliare (la morte di un figlio) a parte, Philbin si è guadagnato negli anni la stima dei colleghi, giornalisti e dei semplici fans: semplicemente il ruolo di head-coach era troppo per lui, poco empatico, incapace anche solo di accendere una fiamma nell’attacco dei Dolphins dopo essere stato un brillante coordinatore offensivo per i Packers. Tornerà a questo ruolo da qualche parte nella Lega, e non c’è nulla di male in questo. Del resto, Nice Guys Finish Last, a volte è vero, i bravi ragazzi finiscono ultimi…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
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