L'incredibile spettacolo dell'Heritage Classic

Gli sport professionistici americani, oltre a essere il meglio sulla piazza per i 4 sport maggiori (Hockey, Basketball, Football e Baseball), sono sinonimo di SPETTACOLO.

Sotto questa categoria si inserisce alla perfezione l’Heritage Classic.

LA STORIA

Il primo Heritage Classic si è svolto nel 2003 tra gli allora padroni di casa degli Edmonton Oilers e i Montreal Canadiens. L’Heritage è il gioco che hanno contribuito a ispirare il Winter Classic – l’ormai classico incontro di Capodanno che dal 2008 vede due squadre della lega affrontarsi all’aperto. Tuttavia, il Winter Classic non solo ha mai avuto un ospite canadese, ma ci deve anche essere ancora una squadra da Canada a giocare in vetrina giorno di Capodanno.

Quest’anno il Winter Classic è stato ospitato da Pittsburgh all’Heinz Field ( la casa degli Steelers, franchigia NFL)che ha visto soccombere i propri Penguins contro i Washington Capitals per 3-1.

IL FREDDO

Dal 2003 l’NHL organizza una partita di regular season da giocarsi all’aperto e non in una comoda e classica arena NHL. Per i più profani basti pensare che in un arena di hockey il pubblico sta tranquillamente in maglietta, mentre sul ghiaccio si viaggia trai 0 e i 10 gradi. Passare da una temperatura mite ai -16 di gradi percepiti sulla pelle a causa del vento in quel di Calgary  può causare qualche problema ai giocatori più freddolosi e soprattutto ai Goalie costretti a stare fermi per diversi minuti dell’incontro mentre la propria squadra atttacca. E soprattutto il ghiaccio è più irregolare a causa del vento e questo può causare un risultato diverso nella pattinate e nei rimbalzi del disco sul ghiaccio.

“Impressionante” è stato il commento del difensore degli Habs Gill, quando hanno messo piede sul rink dello stadio McMahon di Calgary per l’allenamento in vista della partita. Dalle lame dei giocatori è salito una sorta di gemito dalla scalfitura con una superfice più cruda di quella abituale che viene riconosciuta con il classico sibilo al passaggio del pattino.

Il freddo è stato il primo nemico da affrontare per entrambe le squadre.

Durante il primo e originale Heritage Classic, disputato nel novembre 2003 tra I Canadiens e gli Oilers al Commonwealth Stadium di Edmonton, l’allora goalie Theodore (Vezina Trophy con gli Habs nel 2002) aveva indossato un berretto di lana sulla parte superiore della maschera.

Il portiere dei Flames, Kiprusoff, negli spogliatoi durante il secondo periodo ha dovuto coprirsi maggiormente con una maglia in più, perché il vento freddo gli stava causando qualche problema.

Il centro degli Habs, Scott Gomez, a fine partita ha raccontato qualche divertente episodio sul primo allenamento con i propri compagni: “Io sono americano dello stato dell’Alaska e ho giocato con la divisa normale senza maglie aggiuntive o altro e mi aspettavo che altri miei compagni canadesi facessero lo stesso ed invece erano quelli che erano avvolti di più“, ha detto ridendo  il centro di origini messicane. “Ryan White dovrebbe essere imbarazzato di se stesso. E ‘da Brandon, Manitoba, dovrebbe essere abituato al freddo”

“Quando  siamo scesi sul ghiaccio, non riuscivo a credere come facessero quei ragazzi a giocare con tutta quella roba addosso. Travis Moen, che parla continuamente delle sue origini contadine e della sua infanzia dura al freddo e al gelo sembrava Babbo Natale”

CURIOSITA’

L’Hermitage Classics ha dato modo al goalie degli Habs Carey Price di sfoggiare la nuova  maschera celebrativa: progettata dall’artista David Arrigo, è un omaggio al leggendario portiere degli Habs degli anni ’50 Jacques Plante.

“L’idea è nata da David e da un mio amico, di usare come base la famosa maschera di Jacques Plante”. Mentre le orecchie e i capelli sul lato della maschera hanno come modello Price, gli occhi e la bocca sono presi dai tratti somatici di Plante.

“L’artista ha scattato una foto del lato della mia testa, per cui quelle sono effettivamente le mie orecchie. In realtà è un po’ inquietante”

Molti dei compagni di squadra hanno dato la loro approvazione per l’idea di Price, altri come il difensore Picard  non la trova particolarmente bella , ma apprezza l’iniziativa di mettere all’asta questa speciale maschera da portiere il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza.

LA PARTITA

La vera stella della serata è stato Miikka Kiprusoff, che ha difeso con  39 parate e uno shutout  la sua gabbia dagli attaccanti franco-canadesi.

I Flames hanno portato a casa l’incontro con la doppietta personale di Rene Bourque e un fondamentale gol di Anton Babchuk in inferiorità numerica che ha tagliato le gambe agli avversari. A completare il tabellino dei marcatori si è aggiunto il gol in powerplay di Tanguay.

Quando la sua carriera sarà finita, però, Gionta dice che guardera indietro al  Heritage Classic con bei ricordi.
“Di sicuro è speciale”, ha detto. “Ovviamente avremmo voluto un risultato migliore. Ma ciò non rovina la particolarità della manifestazione.”

Circa 41.000 tifosi si sono assiepati nelle tribune del McMahon per asisstere alla vittoria dei beniamini di casa.

A fine partita gongolava il commissioner NHL  Gary Bettman che si è impegnato a ripetere anche il prossimo anno l’Heritage Classic,

“Abbiamo fatto un grosso investimento nel far disputare  la partita a Calgary e pensiamo che sia stato ripagato notevolmente”

“Il nostro operatore commerciale ha rilevato che tra gli investimenti dello sponsor e gli incassi pervenuti, l’Heritage è stato di gran lunga meglio dei precedenti e dei Winter Classic”.

Oltre a un grande spettacolo, bisogna ricordare che l’NHL è soprattutto anche business.

 

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