La difesa dei Kings impegnata contro Derek Dorsett

La bagarre verso i playoff prosegue quando ormai mancano meno di venti partite alla fine della regular season e con le classifiche scritte dopo il 7 marzo abbiamo una situazione in costante cambiamento.

In vacanza

Edmonton Oilers 54 pt.
Colorado Avalanche 60 pt.
St.Louis Blues 65 pt.

Il divario tra pericolanti e zona playoff inizia a farsi sentire e vedere nei numeri, a poco vale la vittoria dei Blues contro i diretti rivali degli Oilers sconfitti 5 a 0 dove la lenta difesa canadese dà il peggio di sé contro Berglund e compagni cui contribuisce anche il goalie Dubnyk terrificante nei corridoi lasciati aperti per St.Louis.  A Edmonton cosi non resta che ridipingere la rosa dei suoi giocatori, spostando verso i Kings Dustin Penner in cambio di Colten Teubert più futuri prospetti del draft sperando che la buona sorte regali uno Steven Stamkos anche in terra canadese.

Colorado è terra di conquista anche per gli Anaheim Ducks che contro gli Avalanche mettono fine alla propria striscia negativa vincendo 3 a 2 e facendo proseguire la disperazione di tifosi che hanno in rosa Perry, Getzlaf e Ryan ma continuano a navigare intorno alla decima posizione e ai playoff si sa, vanno solo in 8!

Anche St.Louis diventa città facilmente espugnabile, Calgary però fa più fatica del previsto e risolve la contesa solo per 1 a 0 grazie al prezioso gol di Moss, e sempre nelle retrovie dell’ovest fa poca notizia veder perdere Edmonton contro Boston, anche se solo per 3 a 2.

In disperata rimonta

Columbus Blue Jackets 69 pt.
Nashville Predators 75 pt.
Anaheim Ducks 75 pt.
Minnesota Wild 75 pt.
Los Angeles Kings 76 pt.
Dallas Stars 77 pt.
Phoenix Coyotes 78 pt.
Calgary Flames 79 pt.

Dieci punti e otto squadre raccontano la parte più calda della conference, quella dove ogni vittoria potrebbe non servire e che una sconfitta verrebbe presa come uno tsunami impazzito. Ad aprire le danze con grande classe è Dallas che si libera a sorpresa dei Detroit Red Wings per 4 a 1 sfruttando il buon primo tempo con le reti di Ribeiro e Eriksson e tenendo testa ad una squadra in una rara giornata no. Il derby che vale un sorpasso è tra Kings e Wild che giocano ad armi pari finchè Los Angeles non sfodera Doughty e Kopitar decisivi con la doppietta di Simmonds nel regalare il 4 a 2 che vale un sorpasso nelle retrovie dei playoff.

Altra sfida incrociata per i playoff è quella tra Coyotes e Blue Jackets dove Phoenix in vantaggio per 2 a 0 si lascia sorprendere dal ritorno sul ghiaccio di Columbus che sfrutta tre volte la superiorità numerica e segna con Umberger, Voracek e Matt Calvert, quest’ultimo in serata di grazia martella per altre 2 volte Bryzgalov, regalandosi la prima tripletta con gol di pregevole fattura  che chiudono la disputa sul 5 a 3.

Nei Ducks esordisce Dan Ellis appena acquistato dai Lightning ma è un esordio sfortunato vista la sconfitta 3 a 2 con i Minnesota Wild arrivata a 6 secondi dalla fine del supplementare quando i Ducks, con la mente verso i rigori, dimenticano Bouchard che s’invola da solo e batte Ellis. Nel confronto tra portieri spiccano le 46 prodezze di Theodore per salvare la sua gabbia dagli attacchi di Anaheim, giunta alla quinta sconfitta consecutiva.

L’hockey per molti rappresenta un amore da tramandare di generazione in generazione, i Geoffrion sono l’esempio pratico della prima storica generazione di nonno, padre e figlio sul ghiaccio, con nonno Bernie storico numero 5 dei Montreal Canadiens, che gioca tra il 1950 e 68 ben 16 stagioni Nhl tra Canadiens e Rangers venendo poi rimpiazzato da Danny Geoffrion meteora da 3 stagioni Nhl dal 79 all’82 ancora tra Montreal e Winnipeg sino ad arrivare ai nostri giorni con Blake Geoffrion che esordisce nei Nashville Predators sperando di ricalcare le orme storiche del nonno e andare un pochino meglio del papà.

La prima partita si conclude con una sconfitta per 3 a 2 con i Dallas Stars che include nei marcatori Alex Goligoski neo arrivo dai Pittsburgh Penguins e decisivo nel pareggio, con Eriksson a firmare l’allungo decisivo in una squadra che si tiene stretto Brad Richards ormai pronto al rientro imminente e corteggiato a lungo da varie trade.

Il buon momento di Matt Calvert propizia un gol di Columbus contro Nashville ma la vittoria è dei Predators per 3 a 2 grazie alla rinascita nel periodo finale di una squadra fin li abbastanza abulica ma che poi rifila i gol di Weber, Blum e Legwand facendo proseguire l’assalto a spintoni delle 2 squadre verso i playoff dove l’inconcludenza dei due team rischia di far vedere in tv la postseason

 

In fuga

Chicago Blackhawks 80 pt.
San Jose Sharks 82 pt.
Detroit Red Wings 86 pt.
Vancouver Canucks 93 pt.

È il quartetto delle meraviglie perché finalmente a Canucks e Red Wings si sono aggiunti anche Sharks e (era ora) i campioni di Chicago. Proprio chi ha sollevato l’ultima Stanley Cup inanella una serie di 8 vittorie consecutive che in 15 giorni hanno portato un misero undicesimo posto a diventare un quarto a meno 6 punti da chi guida la division. I veterani su tutti stanno dando prova di classe, il 3 a 0 rifilato ai Predators ha le firme di Kopecky, Hossa e Sharp, con il buon Marian che appena sentita aria di vacanze anticipate sta guidando la truppa di Toews e compagni verso il pianeta che più compete ai grandi.

Nello stesso emisfero troviamo i Vancouver Canucks, la squadra più tosta della Nhl lanciata com’è verso il primo meritatissimo posto fa un sol boccone dei Blues, nel parziale 2 a 0 che sembra decidere la sfida, si fa riprendere da Pietrangelo e Backes e quando gli avversari credono nella rimonta ecco il decisivo gol di Mahlotra ed ennesima vittoria.

Anche gli Sharks vivono un momento di grande bagliore tecnico lanciandosi verso Red Wings e Canucks superano di misura i Flames grazie al rigore decisivo di Clowe mentre per Calgary solo errori negli shootout. Ryan Clowe completa cosi una gara dove non si fa mancare niente, 1 gol, 1 rissa, 1 carica, 2 tiri fermati e il penalty decisivo, niente male!

Vancouver è sempre la prima potenza ad ovest, contro i Bruins gioca ad armi pari ma subisce una sconfitta da cui imparare tanto. L’atmosfera di questa sfida si avvicina tantissimo a quella dei playoff visto che sul ghiaccio si affrontano 2 delle migliori squadre e non è neanche un azzardo pensare di rivederle nella finale della Stanley Cup.

Tim Thomas si dimostra il portiere più in forma della Nhl, Boston è squadra solida e senza timori, neanche al vantaggio di Vancouver con Mahlotra, come un serpente accerchia la preda e poi colpisce col veleno, Horton, Lucic e Bergeron ribaltano il risultato con il 3 a 1 finale.

I Canucks se vogliono la finalissima devono far i conti con i Red Wings che riaccolgono il figliol prodigo Mike Modano assente per infortunio da 41 partite e abile arruolato contro i Buffalo Sabres, partita che nasce male con la rete di Sekera e il raddoppio Sabres con la firma di Grier. Sotto 2 a 0 Detroit ha il sussulto delle grandi squadre, anche sotto pressione gioca un hockey limpido, lineare e grazie all’esperienza che si ritrova nel roster non si scompone nella rimonta siglata da Datsyuk e Hudler, in gol nell’ultimo minuto, con Ryan Miller che salva i suoi e chiude l’incontro ai rigori. Proprio i marcatori della gara, Hudler e Datsyuk, regalano altri 2 gol per la vittoria visto che Buffalo sbaglia con Stafford e Vanek.

E se tra le due litiganti la spuntasse un terzo incomodo? Si parla tanto di veterani decisivi e se sul ghiaccio scendono Jonathan Toews, giocatore del mese, e Marian Hossa per i campioni di Chicago è tutta un’altra musica, a spese di Phoenix ,rientrata sulla terra dopo la bella striscia positiva, in una battaglia che si risolve solo col penalty decisivo di Toews dopo che il capitano con una doppietta ha lasciato i tempi regolari suk 3 a 3.

Chi porta la lettera C sulla maglia Blackhawks dopo aver riportato a Chicago la Stanley Cup vale per meritocrazia Michael Jordan (se non altro per la lunga attesa, quasi 50 anni) e contro i Wild guida ancora una volta i suoi alla vittoria, prima con l’assist per Sharp poi siglando il 3 a 0 su passaggio di Kane assistendo alle marcature di Kopecky e Hossa nel 4 a 2 finale che continua il momento magico dei campioni ritornati prepotentemente nell’olimpo delle grandi.

Detroit continua la marcia trionfale superando 7 a 4 Los Angeles, stupenda l’abilità di Cleary di mettere il bastone su un missile di Hudler che a mezza altezza viene deviato in gol, il tutto ad una velocità straordinaria, quando poi a lanciare bombe ci si mette anche capitan Lidstrom per i Kings prosegue la serata da incubo, che si conclude con l’ennesima perla di Pavel Datsyuk (lui non conosce gol banali) con il povero Jarret Stoll due volte penalizzato e due volte causa di gol in power play, con lo show biancorosso che porta la doppia firma di Miller e le reti di Helm e Hudler nel terrore di Jonathan Quick in serata no, sperando che Dustin Penner, sin qui 21 gol e 18 assist, possa rianimare una squadra in difficoltà.

Giocatore del mese

Ne abbiamo già parlato in questo articolo, se Chicago è di nuovo nei playoff il merito è tutto di Jonathan Toews, il capitano ha realizzato nelle ultime sei partite 4 gol e 7 assist ed è la perla più preziosa della squadra dei campioni in carica.

Squadra del mese

Facile dire Canucks o Red Wings, invece noi diamo una stellina in più ai Phoenix Coyotes, in 13 partite nel mese di febbraio ha collezionato una striscia positiva di 8 vittorie, ma dopo l’interruzione della luna di miele sono arrivate 3 sconfitte di file, che intaccano solo un po’ un ottimo ruolino di marcia mensile.

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