Patrick Marleau dei San Josè Sharks

La Nhl di fine marzo assomiglia ad un bar

Birra grazie, tanto ci possiamo riposare

Vancouver Canucks 109 punti

Superare quota 100 è da sempre un traguardo prestigioso, dare una speranza a Colorado per un colpaccio in regular season un po’ meno. Peccato che sul 2 a 1 per gli Avs Henrik Sedin si sia ricordato che questa è la sua stagione  e l’ennesima doppietta trascina al trionfo la capolista per 4 a 2, con inseguimento verso il fratello Daniel capofila nei punti. La brutta notizia è l’infortunio a tempo indeterminato di Malhotra, colpito all’occhio dal puck, gli accertamenti successivi consegnano purtroppo il terribile referto che Manny per questa stagione è ko.

La marcia dei Canucks non si ferma neanche con la notizia di Malhotra, sfidano Detroit che in quanto a infortuni è messa peggio, Daniel Sedin non ha pietà, ammutolisce la Joe Louis Arena con la sua doppietta che stende i rivali al trono della conference e spiegano, se ancora ci fosse bisogno, chi comanda nella Western. In atmosfera playoff Detroit esulta per l’unico infortunato che recuperano, Jiri Hudler, in gol nel 2 a 1 con rivincita in postseason.

Henrik passa e Daniel segna, ecco come la famiglia Sedin (i gemelli d’oro) stende Detroit, senza contare un Luongo insuperabile.

Anche i Thrashers applaudono la forza di Vancouver che asfalta 3 a 1 la squadra della città della Coca Cola, dimostrando di avere le bollicine di alta qualità come Raymond, Bolduc e Burrows quando i gemelli del gol riposano. I Canucks sono sul podio come squadra che ha la miglior percentuale di gol fatti e subiti, power play e penalty kill, a dimostrazione di un organico completo, con la bacheca trofei che sta per ritirare il President Trophy.

Detroit Red Wings 97 punti

San Jose 97 punti

Dopo lo scherzetto fatto ai Washington Capitals dove si è notata la doppietta di Zetterberg che ha affossato la banda Ovechkin i Red wings chiudono definitivamente le speranze playoff di Columbus vincendo 2 a 0 lo scontro diretto della Central division con gol di Miller e Filppula. Attimi di paura quando il camion Rick Nash stende contro la balaustra Pavel Datsyuk infortunando leggermente l’asso della squadra di Babcock imitato poi da Brian Rafalski uscito anzitempo per una visita in infermeria.

Perdere successivamente per 3 a 1 con i Nashville Predators non è un dramma se tra le Ali Rosse non si sono ne Franzen ne Datsyuk e poco importa se il vantaggio di Cleary è annientato da Geoffrion, Blum e Legwand a porta vuota.

Nella gara che ricorda due finali di Stanley Cup contro i Pittsburgh Penguins c’è il peggio di Detroit che si ritrova sotto per 4 a 0 e il meglio delle Ali Rosse con l’incredibile rimonta firmata da Zetterberg, Cleary, Filppula e Modano. I Red Wings fanno capire di potersi rialzare anche in occasioni disperate, peccato che la sorte del match vada a favore di Pittsburgh solo ai rigori, ma la prova di forza di Lidstrom e compagni fa sognare la Joe Louis Arena, con l’unico rammarico per Helm che spreca un’inferiorità numerica colpendo Johnson in un gol quasi fatto.

L’infermeria Red Wings deve avere un personale degno di playboy visto che le sfortune diventano routine e i Canucks vengono sfidati senza Datsyuk, Bertuzzi, Franzen, Osgood e nel corso della gara contro Toronto vanno ko il portiere Howard e Rafalski, ma contro i canadesi arriva lo stesso la vittoria per 4 a 2 dove segnano Zetterberg, Holmstrom, Hudler e il buon vecchio Todd Bertuzzi, malconcio ma in grado ugualmente di far gol.

I San Jose Sharks continuano a tallonare i Red Wings in classifica vincendo contro i Minnesota Wild che, a meno 10 dall’ottavo posto, salutano i playoff. Il gol vittoria arriva con Patrick Marleau che in superiorità numerica sigla il 3 a 2 nel periodo finale, in un attacco che mette a dura prova Backstrom autore di 47 parate, inutili nella quarta sconfitta consecutiva lontani dal ghiaccio di casa.

Basta un primo periodo perfetto nella gara contro i Blues quando Mitchell, Marleau e Pavelski regalano a San Jose il triplo vantaggio, diventato 5 a 1 con la doppietta di Pavelski e il gol di Setoguchi prima che Backes e McDonald lascino il punteggio sul 5 a 3.

Altre doppiette per Torrey Mitchell e Patrick Marleau e anche i Flames vengono spazzati via per 6 a 3 nel festival del gol a cui partecipano pure Desjardins e Couture per ridurre ancora un po’ le speranze playoff di Calgary.

Logan Couture partecipa con due gol alla vittoria per 4 a 1 di Phoenix, regalando cosi l’impressione di avere il pass per lo stesso pianeta di Vancouver e Detroit, e per il giocatore di San Jose gol numero 30, 1 dietro l’altro rookie Grabner. San Jose diventa cosi la bestia nera stagionale dei Coyotes, sempre battuti in 4 precedenti incontri.

Non abbiamo tempo per una birra, ci giochiamo i playoff.

Phoenix Coyotes 93 punti

Los Angeles Kings 92 punti

Nashville Predators 92 punti

Anaheim Ducks 89 punti

Chicago Blackhawks 88 punti

Calgary Flames 87 punti

Non ci mettono molto i Coyotes nel superare i derelitti Oilers per 3 a 1 in una partita che serve come test verso impegni più difficili, godendo al cospetto di una franchigia ormai rassegnata, il colpaccio arriva superando la capolista Vancouver per 3 a 1 dove i 4 gol dell’incontro arrivano tutti nel periodo finale.

Phoenix si gode il magico trio Keith Yandle– Shane Doan-Ray Whitney sin qui a quota 168 punti complessivi col difensore gioiello prolifico quanto un attaccante.

La brutta sconfitta con St. Louis tiene Los Angeles al quinto posto ma con solo 3 punti in più rispetto alla nona piazza. Ancora una battaglia con i Flames e sono i rigori a doverla decidere dopo che Stoll e Jokinen fissano in un minuto l’1 a 1. Nei penalty il più bravo è Anze Kopitar nella vittoria di L.A., la quinta nelle ultime sette partite. Il carattere dei Kings ha la meglio ai rigori contro gli Sharks in una sfida equilibrata dove i fuochi d’artificioesplodono nei minuti finali quando sul 2 a 1 Marleau sigla il pareggio, Brown in power play fa 3 a 2 e Marleau segna il 3 a 3, sul cronometro restano da giocare solo 5 secondi. I successivi penalty premiano ancora Brown ma vi è la certezza di due belle franchigie pronte a replicare l’esplosivo in postseason. Dopo San Jose far fuori 4 a 1 Colorado è poca cosa ma è fondamentale avere la sicurezza playoff il prima possibile.

Purtroppo per Los Angeles gli infortuni vanno a colpire Kopitar e Williams, col primo out sei settimane per la frattura della gamba destra e il secondo fuori un mese per la spalla slogata, vanno a pezzi cosi 130 punti realizzati dalla coppia dei Kings.

Senza proclami a inizio stagione i Nashville Predators si stanno per sistemare definitivamente tra le magnifiche 8 nella western e danno prova di resistenza superando 4 a 3 all’overtime i Boston Bruins, terza forza ad est, grazie al decisivo gol di capitan Weber.

Alla parola playoff risponde presente anche Martin Erat che segna il gol letale nel supplementare contro i Sabres nel 4 a 3 che premia la magica serata di Blake Geoffrion nella sua prima tripletta in Nhl. Contro gli Oilers altra prova eccellente con la povera squadra canadese regolata per 4 a 1 senza difficoltà, all’opposto del clima playoff che si respira nella stupenda partita con i Ducks decisa sul 5 a 4 da un gol in inferiorità numerica di David Legwand dopo che i Predators sprecano il parziale 4 a 1 venendo rimontati dalle doppiette dell’eterno Selanne e Corey Perry, con Kostitsyn che si aggrega al club dei 2 gol in una bolgia da applausi.

Sull’onda della gran vittoria sui Ducks i Predators ripetono lo show contro i Dallas Stars quando ancora 2 doppiette (Legwand e Fisher)  rendono inutili i gol di Goligoski e Morrow.

Due reti le realizza Blake consegnando la vittoria agli Anaheim Ducks contro i Blues mentre l’ennesima grande prestazione di Corey Perry permette di espugnare i Kings nel supplementare. Tanta leggenda nella supremazia contro Calgary dove a Iginla risponde Teemu Selanne che a 40 anni si gode la prima linea della sua squadra in gol con Getzlaf e Perry (2 gol e ennesimo supplementare deciso dalla sua prodezza) in una partita che i Ducks rischiano di gettare al vento dopo essere in vantaggio per 3 a 1 .

Serve anche Cam Fowler (classe 1991) nella rincorsa playoff con i Ducks che contro Dallas trovano il 3 a 3 a 5 secondi dalla fine col dimenticato Selanne tutto solo al tiro e sulle ali dell’entusiasmo colpiscono col giovane rookie dopo neanche 2 minuti di overtime grazie all’assist di Ryan condannando Dallas alla beffa meritata con spreco di porta vuota nell’ultimo minuto di gioco regolare.

I campioni in carica dei Chicago Blackhawks continuano l’altalena in classifica vincendo 2 a 1 contro una diretta concorrente nei playoff, i Coyotes regolati 2 a 1 dai gol di Keith e Campoli con illusorio pareggio di Belanger. Patrick Sharp è costretto ai box dopo la gara con Phoenix ma Chicago non si accorge dell’assenza quando liquida per 4 a 0 i Florida Panthers grazie al poker firmato Seabrook, Stalberg, Kane e Kopecki con Crawford che ottiene il quarto shutout stagionale tenendo i suoi sempre a due punti di distanza tra quinto e nono posto.

Il periodo magico di Corey Perry fa vittima anche Chicago, pur passati in vantaggio con Marian Hossa vengono raggiunti e superati dall’asso di Anaheim arrivato a quota 44 gol stagionali.

Colorado non può essere un ostacolo nella disperata rimonta playoff dei Calgary Flames, infatti viene demolita 5 a 2 con la doppietta del leggendario Jarome Iginla, ultimo ad arrendersi dei suoi in questa salita dolomitica. Il derby canadese con gli Oilers si rivela più difficile del previsto con i Flames che inseguono per i primi 2 periodi il fanalino di coda della Western avanti con Paajarvi, Hartikainen e Fraser ma agguantati da Capitan Fenomenal Iginla nel 3 a 2 prima che gli ultimi venti minuti siano infuocati co i gol di Jones per gli Oilers, Gleancross e Staios per i Flames. Agli shootout prevale la rabbia di Calgary nel perseguire la vittoria con Tanguay unico realizzatore, con 5 gare ancora da giocare e un punto da recuperare sull’ottavo posto.

A questo punto possiamo solo bere.

Dallas Stars 86 punti

Minnesota Wild 78 punti

St.Louis Blues 77 punti

Columbus Blue Jackets 77 punti

I Dallas Stars scatenano la rabbia per una quota playoff distante 2 lunghezze devastando i campioni di Chicago per 5 a 0 mettendo in risalto la grande prova di Jamie Been autore di una personale striscia positiva arrivata a quota 13 punti nelle ultime nove gare. Fa piacere per gli Stars giocarsela alla pari con i Flyers capolista a est ed essere sconfitti (fa meno piacere) solo ai rigori dopo che Goligoski e Robidas fissano il punteggio sul 2 a 2.

Le speranze playoff volano via per i Minnesota Wild per sconfitte come quella contro i Blue Jackets dove Columbus deve impostare il futuro sul proprio grande capitano Rick Nash autore di una doppietta e su Vermette nel golden gol del supplementare di una partita che vede tutti e tre i periodi chiudi in perfetta parità ma con i Wild disattenti quando ormai lo spettro dei rigori era in bella vista.

Senza parole, basta il tabellino, nel match contro i Montreal Canadiens perso per 8 a 1 nello show di Subban e nell’incubo di Theodore e Backstrom. L’eco della terribile batosta con i Canadiens si ripercuote anche con i Maple Leafs che si liberano di Minnesota per 3 a 0, per i Wild questa è la settima sconfitta consecutiva record negativo nella storia della franchigia.

I St.Louis Blues regalano ai propri tifosi o sonore sconfitte o grandi vittorie. Contro i Kings arriva un bel 4 a 0 che tanto sa d’Italia con la doppietta di Matt D’Agostini  e gol di Alex Pietrangelo con lo shutout di Halak poco impegnato in gara. Il vantaggio di Shattenkirk è illusorio contro Phoenix a causa del letargo Blues nel periodo numero 2 dove segnano Whitney e Korpikoski chiudendo la rimonta sul 2 a 1.

Contro Edmonton altra bella vittoria per 4 a 0 utile solo per le statistiche di Halak, cosi per far disperare i tifosi per le occasioni perse durante la stagione ecco l’ottima prova per 6 a 3 contro Minnesota con 2 gol in ogni periodo, con sei marcatori diversi per nutrire rimpianti per una sveglia suonata troppo tardi in una vittoria che rende inutile la doppietta di Miettinen per i Wild.

Contro New Jersey si ha la prova che Columbus con i playoff quest’anno non c’entra niente. Mai in partita Mason subisce un gol in ogni periodo assistendo nel 3 a 0 alla gara numero 116 con la gabbia inviolata per Martin Brodeur l’altro 3 a 0 rimediato con Phoenix con bella figura questa volta di Ilya Bryzgalov. Nella sfida con la forza numero 1 della Western Conference c’è poco da fare, prima Ehrhoff poi Henrik Sedin, quindi la doppietta di Higgins ed ecco servito il 4 a 1 di Vancouver, con Rj Umberger unico marcatore di Columbus in una stagione fallimentare.

Dopo questa cassa di birra tanto vale ordinarne un’altra subito.

Colorado Avalanche 62 punti

Edmonton Oilers 56 punti

Tra le disavventure degli Avalanche ecco la vittoria che arriva nel derby tra ultima e penultima di conference con i rigori che sorridono a Stoa e a Colorado con Edmonton che riesce a perdere una gara riacciuffata sul 2 a 2 da Foster.

Sempre ai rigori nuovo sorriso Avalanche quando si superano i Columbus Blue Jackets in una partita chiusa 4 a 4 nei tempi regolari e decisa dal penalty di Hejduk. Dopo aver svegliato i tifosi per una regular season disastrosa ecco l’ennesima perla nel 4 a 3 con sconfitta contro Toronto dove il cambio tra Budaj e Elliott serve solo per subire il poker dei Maple Leafs.

 

2 thoughts on “NHL Western Conference Week Recap

  1. Da simpatizzante Canucks non posso che sperare in una stagione trionfale..!! Mi preoccupa il fatto che al primo turno si potrebbero incrociare i campioni in carica,ma se si vuol vincere,bisogna affrontare tutte le squadre forti prima o poi..quindi Go CANUCKS

    • Vancouver al momento è la squadra più completa della Nhl, preoccupa solo il fatto che chi vince il President Trophy ha di solito sfortuna nei playoff, contro Chicago sarebbe una sfida pazzesca

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