Il primo posto di Toronto sembra essere destinato a durare...

E Toronto agganciò la vetta: il grido era rimasto strozzato in gola ai supporters della Foglia d’Acero dall’ormai lontano 2004, quando per l’ultima volta poterono ammirare i loro beniamini in una post season.

Il cammino sulle orme delle antiche glorie – dei Jack Adams, dei Pierre Pilote, di Darryl Sittler e capitan Armstrong – sarà ancora tortuoso, irto e accidentato. Ma solo gente completamente digiuna di hockey, o una tribù di ipovedenti potrebbero ignorare che questa squadra ha tutte le carte in regola per resistere al ritorno di San Jose e ai tentativi di tripping delle connazionali Edmonton e Montréal, a Washington che sicuramente tornerà a filare come un treno, dopo le due
sconfitte consecutive di fine ottobre.

Ha un goalie paratutto come Ben Scrivens, che esordisce quest’anno in Nhl facendo letteralmente i numeri. Dopo 6 anni di sottobosco nelle leghe minori canadesi, sembra davvero arrivato il momento di questo ragazzone dell’Alberta classe 1986.

Con una garanzia tra i pali che diventa una sicurezza ogni partita che passa, il vero capolavoro sta maturando lì davanti: Philip Joseph Kessel ha già inanellato 10 segnature e 11 assist in 13 partite, risultando sempre decisivo in questo inizio di stagione, sia in fase conclusiva che per passaggi.

Joffrey Lupul (8 goal e 8 assist), Dion Phaneuf (2-9) e Mikhail Grabovski (5-5) ringraziano e contribuiscono al luminoso inizio di stagione.

Kessel sembra tutto, meno che un fuoco di paglia: dopo l’operazione alla spalla che convinse i Boston Bruins a disfarsene nel 2009, la Right Wing originaria del Wisconsin ha continuato a segnare a raffica, fino all’esplosione di questo scorcio di stagione.

E anche in questo caso, è la gloriosa storia della franchigia a dire che era da dopo la guerra che un Maple Leafs non guidava la classifica dei marcatori. Ancora più significativo: era dagli inizi degli anni 80 che un giocatore bianco-blu non metteva a segno un hat-trick in trasferta.

La striscia nera lunga 31 anni è stata interrotta il 2 novembre da Lupul, con le tre scudisciate del secondo drittel del match contro New Jersey. E se anche Crabb, proprio con i Devils, gonfia la rete nel giorno del suo esordio stagionale, esordio assoluto in Nhl alla veneranda di 28, ci sono tutti gli indizi per ben sperare.

Per consolidare tali premesse, non resta ora che proseguire a testa bassa verso il big match di sabato 19 con Washington. Le possibilità di fare filotto fino all’incrocio pericoloso con Ovechkin, ci sono tutte: Panthers, St. Louis, Ottawa, Phoenix e Nashville non paiono poter impensierire questi Maple Leafs, anche se un incidente di percorso è sempre possibile, visti i ritmi infernali.

Sicuramente almeno un paio di formazioni proveranno a far loro lo sgambetto, non solo Ottawa che sarà ospite a Toronto sabato prossimo, esattamente una settimana prima di Washington, per un derby che si annuncia al cardiopalma.

Ma sebbene ci siano team in netta ripresa, come Nashville, risalita lentamente fino alla zona calda, se l’ensemble canadese mantiene questo appeal sul ghiaccio, se Phil Kessel non si inceppa sul più bello, lo show down di sabato 19 novembre all’Air Canada Centre si annuncia davvero come il momento storico in cui Toronto ritornerà nell’hockey dei grandi.

Urge ripeterlo: senza playoff da 7 anni, chi si ricorda a quando risale l’ultimo big match che ha visto protagonisti Mats Sundin e sodali?

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