La favola dei Kings aggiunge un capitolo alla sua avventura, dopo la testa di serie numero 1 riescono a eliminare anche la numero 2.
St.Louis @ Los Angeles gara 3 (0 – 2)
Si ritorna allo Staples Center (anche se chi vi scrive non l’ha lasciato neanche nelle prime 2 gare, errore da matita rossa!) e i tifosi dei Kings hanno tutte le ragioni del mondo per sognare.
Da queste parti la Stanley Cup si è solo sfiorata nel 1992/93 perdendo la finalissima contro i Montreal Canadiens e sul ghiaccio c’era la non sottolineata presenza di colui che si è intitolato il libro dei record, Wayne Gretzky.
St.Louis è nervosa, capisce la gravità della situazione e pecca di esperienza, Jamie Langenbrunner e Mike Richards si scambiano un po’ di bastonate sulle gambe poi però il giocatore dei Blues decide per un gancio destro sul volto di Richards ed è la prima rissa dopo sei minuti di gara.
Quick controlla la gabbia in maniera perfetta, Elliott sostituisce ancora Halak ed è costretto alla resa a metà della prima frazione di gioco, sull’azione offensiva di Kopitar e Doughty è Justin Williams a difendere bene il disco e portare in vantaggio Los Angeles.
La reazione dei Blues arriva nel secondo tempo grazie alla caparbietà di Kris Russell che s’invola tra le linee di L.A. servendo Chris Stewart, il suo tiro sorprende Quick per il pareggio che sembra riportare St.Louis in corsa nei playoff, corsa che s’interrompe 50 secondi dopo quando Matt Greene ha l’illuminazione che spacca la partita, assist fulmineo verso Dwight King e primo gol del rookie nei playoff, la sua conclusione rasoterra (o raso ghiaccio, fate voi) non lascia speranze a Elliott e colpisce nel morale degli ospiti.
Non contento per la rissa del primo periodo Jamie Langenbrunner continua a far danni, con una scorrettezza su Martinez concede il power play ai Kings visto che i padroni di casa non sono abili a sfruttarlo (0 gol negli ultimi 25) cosi visto che le statistiche sono fatte per essere devastate Mike Richards si fa perdonare scagliando contro il goalie di St.Louis l’apertura che gli regala Kopitar, è 3 a 1 e una buona fetta di gara 3 sembra chiusa.
Ma St.Louis non cede subito, un peccato per chi ha fatto una grande regular season chiusa alle spalle solo di Vancouver, ancora Chris Stewart segna vanificando la parata di Quick su Pietrangelo, mancano 15 minuti per rimontare il 3 a 2 e preparare l’assalto alla porta difesa da un grandissimo portiere come Quick.
Tutto si decide con Drew Doughty, il gioiello dei Kings chiude con una sassata l’azione iniziata da Carter e Richards, due che sognano Flyers contro in finale tutta la notte, mettendo la parola fine nel 4 a 2 che regala anche gara 3 ai Kings.
Quick ed Elliott chiudono pari il conto delle parate, 18, ma la differenza la fa ancora una volta il portiere dei Kings, per i Blues clamoroso crollo mentale contro il gioco veloce di L.A., per Ken Hitchcock sembra la fine dell’avventura playoff visto che tre vittorie di fila sono quasi impossibili a meno di magie con i Kings che hanno perso solo una gara su 8 di questi playoff.
St.Louis @ Los Angeles gara 4 (0 – 3)
Nessuna magia, Los Angeles continua il suo percorso fantastico e trova lo sweep in casa, ancora suona strano che una squadra che ha un portiere fantastico come Quick, un gioco difensivo perfetto e gente come Richards, Kopitar, Brown e Doughty sia l’ultima forza della western conference, le solite trame stupende della Nhl ribaltano tutto e consegnano le chiavi della finale di conference, penultimo atto prima di ammirare la Stanley Cup.
Che non fosse giornata per i miracoli St.Louis lo capisce dopo 4 minuti agevolando l’avversario con l’ennesimo svarione difensivo con il disco non controllato da Roman Polak, per Jordan Nolan è un rigore in movimento e punisce alla perfezione Elliott con il suo primo gol dei playoff.
Un lampo è invece la conclusione di Kevin Shattenkirk, in una pausa del tifo Kings la sua battuta rabbiosa fa rimbombare il palo come fosse una condanna, supera Quick con un grande gol ma il sogno Blues si spezza qui.
Hollywood chiama lo “sweep” Stewart ha il tempo per incappucciare Nolan e riempirlo di botte come nei migliori film chiedendo poi il silenzio al pubblico rivale, la risposta arriva invece dal capitano Dustin Brown, sfida Alex Pietrangelo con lo sguardo e fa passare il puck tra le sue gambe riuscendo a trovare l’angolino perfetto della gabbia di Elliott, è il colpo di grazia alla serie, 2 a 1.
Fermandoci alla statistica dei gol fatti dai Blues nella serie, 6 contro i 14 Kings, si capisce che le speranze della squadra di Backes sono ridotte al lumicino, speranza cancellata dalle prodezze di Jonathan Quick che annulla tutte le conclusioni Blues, 23 parate in tutto, ed esulta quando ancora Dustin Brown sigla il 3 a 1 che chiude gara, serie e sogni di St.Louis, segnando a porta vuota.
Per i Blues resta l’applauso per una regular season da protagonista, i Kings si regalano il biglietto per il palcoscenico di Hollywood dove affronteranno presumibilmente i Coyotes e attenzione, gli effetti speciali sono garantiti!
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail francesco.fiori@playitusa.com giusto per 2 risate.
2 thoughts on “Il sogno Kings continua, 4 a 0!”