jhard456Chi non ha paura dell’attaccante più forte al mondo non ne ha neanche della sclerosi multipla.

Joshua Joel Harding è semplicemente un giocatore di hockey che sogna come tutti di alzare la coppa più bella del mondo, la Stanley Cup, e solo cosi vuole essere ricordato.

Una carriera del portiere nato il 18 giugno 1984 costellata dalla sfortuna, ma anche da tanta, tantissima passione verso disco e bastone.

Non arriviamo subito al pezzo strappalacrime, Josh non ne sarebbe fiero, partiamo raccontando che Harding diventa un portiere eccezionale nella squadra della sua città, i Regina Pats nella WHL dove mantiene sempre un’ottima media tra gol subiti e parate.

Harding approda nella Nhl con il draft 2002 (quello di Rick Nash scelta numero 1) con la posizione numero 38 e la chiamata dei Minnesota Wild (prima di lui come portiere sono chiamati Lehtonen, Toivonen, Deslauriers e Stephan).

I Wild però lo lasciano crescere ancora un po’ tra le “succursali”della Nhl, tra Regina Pats, Brandon Wheat Kings e Houston Aeros, la seconda squadra di Minnesota.

La sua stagione migliore tra le leghe giovanili è quella del 2002/03 quando viene premiato come miglior giocatore e portiere dell’anno iniziando a farsi conoscere anche dalla National Hockey League.

È chiamato anche dal Canada nei mondiali juniores 2004 dove difende la gabbia e vince la medaglia d’argento dando altra prova di concretezza e sicurezza tra i pali.

Mentre registra una buona media gol subiti tra gli Aeros arriva la cessione di Dwayne Roloson, portiere dei Wild, agli Oilers con conseguente esordio in Nhl l’8 marzo 2006.

Gioca 3 partite e riesce a chiuderne una con lo shutout (zero gol subiti) per tornare poi a Houston dove vince 17 partite su 38 nel 2006/07, anno in cui aggiunge altre 7 partite in Nhl dove realizza ancora una partita a reti bianche (5-0 contro Edmonton e 30 parate) e una media gol subiti di 1.16.

Il talento c’è, la sfortuna pure, mentre gioca una gara di precampionato con i St.Louis Blues nel settembre 2010 si rompe il legamento crociato anteriore e il legamento collaterale mediale del ginocchio destro, saltando cosi l’intera stagione 2010/11.

In tutta risposta i Minnesota Wild premiano la tenacia e lo tengono sotto contratto per le 2 stagioni successive, cosa che faranno anche nel 2012 con proroga per altri 3 anni.

Purtroppo per Josh il momento drammatico è solo alle porte, nell’autunno del 2012 qualcosa non va, si sente stordito, nota macchioline nere sul corpo e un intorpidimento alla gamba destra, il 28 novembre 2012 un medico scopre delle lesioni al cervello e la diagnosi è terrificante.

È sclerosi multipla.

Per chi non fosse medico o abbia studiato medicina si tratta di una malattia incurabile che colpisce il sistema nervoso, causa visione offuscata e influenza equilibrio e coordinamento, tutto ciò di cui Harding ha bisogno per il ruolo fondamentale di portiere.

Il buon Josh sapeva già tutto da Settembre ma ha tenuto nascosto il suo stato sino alla dichiarazione shock.

La Nhl per queste conferenze stampa tristissime è gia famosa grazie a Mario Lemieux e il suo morbo d’Hodgkin del 1993 e anche questa volta resta a bocca aperta quando ad Harding chiedono del suo imminente ritiro dal ghiaccio.

Non ci penso nemmeno, ho lottato tanto per stare ai livelli di un portiere Nhl e non sarà questa malattia a farmi abbandonare il mio sogno”.

I trattamenti eseguiti in una stagione già dimezzata dal lock out concedono poco spazio a Josh, che emoziona tutti quando il 20 Gennaio fa il suo esordio stagionale e post diagnosi di sclerosi contro i Dallas Stars e come le belle favole che ci regala la vita non concede neanche un gol e si gode la prima rete di Zach Parise in maglia Wild nell’1 a 0 finale.

Nessun commento da gladiatore, nessuna parola altisonante contro la malattia, Josh Harding manda una speranza con ogni parata che fa, con ogni sorriso che manda lui che sta realizzando il suo personale sogno di essere nella Nhl.

Non vuole essere certo visto con simpatia o tenerezza, vuole essere trattato come una persona normale, lui che è un ragazzo definito d’oro e convinto che tutto nella vita si può combattere.

Cosi aggiungendo un raggio di sole a chi insegue la speranza arrivano i playoff, il goalie titolare Backstrom si fa male nel riscaldamento e a chi tocca subentrare? Proprio lui, Josh Harding da Regina, lui che vuole essere Re della Nhl.

Harding compie parate miracolose e degno di un grandissimo portiere e risponde con i fatti a chi ha gli occhi lucidi quando lo scopre in campo a lottare verso quell’ambita coppa chiamata Stanley Cup, regala 35 parate in una gara e 43 in quella successiva.

Passeranno i Blackhawks in 5 partite ma Josh Harding lancia la sua “Harding Hope”, la speranza di Harding, ben consapevole di avere una malattia che non dà garanzie sul futuro, che non sa quando e dove colpirà ma sa che può conviverci, meritandosi qualcosa di più grande di una standing ovation.

Come premio per una storia speciale Josh vince il Bill Masterton Trophy quale miglior esempio di perseveranza ed esempio per la Nhl, lui in tutta risposta si arrabbia per l’eliminazione dei suoi adorati Wild.

Io voglio vincere la Stanley Cup”, tranquillo Josh, se anche non dovesse arrivare la coppa più bella ritieniti qualcosa di grande, di speciale e di unico.

Forza Josh sei un campione!

One thought on “Josh Harding para anche la sclerosi multipla

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