steen46467Non è più un giovincello, ma Alexander Steen sta giocando come se lo fosse. Dopo anni di semi-anonimato, il centrale dei St. Louis Blues sta finalmente vivendo la stagione della consacrazione, così come dimostrano le sue mirabolanti cifre, già proiettate verso i massimi in carriera.

Ma com’è venuta questa sua trasformazione da buon comprimario a completo trascinatore dei suoi oltre che scorer senza ritegno?

E dire che arrivò nella lega nel 2005, dopo aver passato ancora qualche stagione in Europa successivamente alla sua selezione con la ventiquattresima chiamata assoluta nel Draft del 2002. Furono i Toronto Maple Leafs a credere in questo giovane svedese, nato però a Winnipeg, in British Columbia, quindi dotato di passaporto canadese.

Sin dalla prima partita, giocata il 5 ottobre 2005, fece vedere enormi qualità in fase offensiva e una caparbietà in aiuto alla defensive line davvero ammirabile, tanto da infliggergli anche qualche penalità di troppo.

Il suo primo gol arrivò tre giorni più tardi il debutto ufficiale, contro i Montreal Canadiens, diventando così il primo figlio a siglare una marcatura in NHL dopo il padre. Sì, perchè il nostro Alex è figlio d’arte, del celeberrimo Thomas, glorioso attaccante dei primi Winnipeg Jets, che lo hanno pure tributato con il ritiro della maglia numero 25, più per la lunga permanenza che per meriti agonistici.

Ecco, quindi, spiegato il motivo della sua doppia nazionalità, ma anche del suo talento sbocciato in età avanzata che lo sta portando ad inseguire un altro Alex (Ovechkin) per il titolo di miglior cannoniere alla sua sesta stagione con la maglia dei Blues. Finora ne ha segnati 20 in 27 partite, vale a dire con una media di 0.74 a pattinata, una delle più alte in questo momento. E’ solo a quattro gol di distanza dal suo massimo stagionale, fatto registrare nel 2009-10 e mancano ancora parecchie partite da giocare.

Questa sua improvvisa esplosione, e anche alquanto insperata ormai, è una delle motivazioni principali di quanto la squadra del Missouri stia facendo bene. Al momento è quinta ad Ovest, a soli quattro punti dai campioni in carica dei Chicago Blackhawks, squadra con cui hanno pure un’accesa rivalità storica. Sono decisamente in scia e non vorranno di certo perdersi sul sentiero che potrebbe finalmente riportare in auge il nome dei Blues, da troppe stagioni ormai nel purgatorio.

La perenne sfortuna che vede questa franchigia protagonista – basti pensare alle tre finali perse dal 1968 al 1970 – sembra essere finita. Alex Steen sta diventando la sicurezza del presente, ma non tanto quella del futuro. Il suo contratto scade al termine della stagione e il GM Doug Armstrong gli ha già proposto un estensione che il ventinovenne giocatore non ha ancora accettato, procrastinando il discorso alla prossima estate.

I Blues rischiano, quindi, di perdere la stella appena apparsa nel cielo di St. Louis, sopra al famoso Gateway Arch. Quella stella che sta illuminando la via verso un sogno chiamato Stanley Cup. I tifosi tremano, così come i portieri avversari ogni volta che se lo trovano di fronte.

 

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