E siamo arrivati a gara 4 della serie più attesa ad Ovest. Nelle prime tre gare abbiamo visto di tutto e di più: tripli overtime, goal a 5 secondi dalla sirena, parate miracolose e cariche assassine. Di queste ultime, a dir la verità, ce n’è stata solo una, quella subita dal capitano di Saint Louis Backes ad opera di Seabrook, che è costata al difensore di Chicago una squalifica di tre giornate (peraltro giustissime, perché era una carica sulla testa e a disco lontano); ovviamente non sono mancate le classiche cariche da playoff, molto intimidatorie, e gli attaccanti ne sono usciti abbastanza malconci.

Ma andiamo con ordine: nella prima gara si è visto molto equilibrio, specialmente nei primi due periodi dove le due squadre si sono fronteggiate a viso aperto (14-15 i tiri per Chicago dopo il secondo periodo), e finendo il primo periodo con gli Hawks in vantaggio per 3-2 in un batti-e-ribatti continuo (Cracknell STL, Oduya CHI, Seabrook CHI, Tarasenko STL, Kane CHI); ricordando che questa valanga di gol è avvenuta tutta nel primo periodo. Dopo aver passato il secondo periodo all’attacco, Chicago cala nettamente nel terzo periodo, subendo lo spaventoso ritmo dei Blues, che riescono a pareggiare meritatamente a 1:45 dalla fine con Schwartz. Nei tre overtime seguenti gli Hawks continuano a subire gli attacchi di Saint Louis, senza riuscire a reagire e dopo 26 secondi del terzo OT, Saint Louis chiude gara 1 col goal della stella Steen. 3-2 e 1-0 per i Blues nella serie.

Patrick Sharp

Copione quasi identico nella seconda gara, anche se i Blues dominano molto più di quanto dica il punteggio finale. Nel primo tempo Chicago colleziona più tiri di St.Louis, ma sono i Blues ad avere le migliori occasioni e infatti capitalizzano il vantaggio con i goal di Porter e Shattenkirk (il secondo a due secondi dalla sirena). Nel secondo Chicago cerca di uscire dal suo torpore e riesce ad accorciare le distanze con Keith e la sonnolenza sembra passare. Ipotesi confermata all’inizio del terzo periodo dove gli Hawks riescono addirittura e immeritatamente ad andare in vantaggio: prima pareggiano con Seabrook e poi con Roszival siglano il 3-2. St.Louis sembra frastornata, sembra appunto: minuto dopo minuto i Blues riprendono fiducia e attaccano senza sosta. A 5 minuti dalla fine Seabrook decide di fargli un regalo: si fa espellere per una carica assassina e inutile su Backes e costringe i suoi compagni a giocare gli ultimi minuti in inferiorità numerica. Con 6 uomini contro 4 (nel frattempo esce Miller per far entrare un altro pattinatore) i Blues riescono a pareggiare con Tarasenko a 7 secondi dalla sirena (pare che a Chicago non abbiano capito che finchè non suona non è finita). Gli Hawks giocano il supplementare come hanno giocato quasi tutti i  supplementari della stagione, cioè in maniera molle e poco convinta (tanto per essere buoni); e infatti bastano solo 5 minuti a Jackman per andare a segno: 4-3 e 2-0 nella serie per St.Louis.

 

adam-cracknell-corey-crawford-nhl-stanley-cup-playoffs-chicago-blackhawks-st.-louis-blues

Molte le cose da aggiustare per i Blackhawks, dopo queste due gare: inanzitutto le chiusure difensive, che non sono mai state il fiore all’occhiello di Chicago quest’anno, la gestione della pressione (3 gol presi a ridosso della sirena in 2 partite) e soprattutto il quartetto per gli overtime (pochissimi i tiri effettuati dai rosso-bianco-neri nei 4 overtime finora giocati a fronte di quelli avversari). Per SaintLouis forse c’è il problema inverso, cioè a fronte del gioco brillante espresso riesce a raccogliere molto poco, anche se la difesa riesce bene a contenere le discese avversarie e, soprattutto, quando i Blues aumentano il ritmo riescono quasi sempre ad andare in rete (vedi minuti finali e OT nelle prime due gare).

In gara 3 si può notare una certa inversione di tendenza. Mi spiego: i Blues hanno continuato a dettare il ritmo della partita (34 tiri a 25 per i giallo-blu), ma Chicago è riuscito a fare un’ottima difesa (ossimoro in questo 2013-2014) e pochi sono stati i tiri veramente pericolosi di St.Louis; dove non arrivavano Keith e Hjalmarsson, c’ha pensato il goalie Crawford (34 parate per lui, su 34 tiri 1.000%SV). Sul fronte attacco gli Hawks hanno creato poco, ma l’hanno creato bene (solo la buona vena di Miller ha impedito altri goal di Chicago). Capitan Toews va subito a segno dopo 4 minuti nel primo periodo sull’unica incertezza del portiere dei Blues. Da qui tre periodi di (quasi) dominio St.Louis, che, come detto prima, non riesce a bucare la difesa degli Hawks, che vanno di nuovo a segno con Kruger (a porta vuota) all’ultimo minuto. 2-0 e svantaggio dimezzato nella serie: 2-1.

Segni di risveglio sul fronte Chicago, ma per continuare a sperare nella vittoria della serie, sono ancora molte le cose da aggiustare perché i Blues hanno dimostrato di essere letali, quando riescono a dettare il ritmo.

Dal fronte St.Louis, hanno capito cosa vuol dire abbassare la guardia contro i campioni in carica, e in gara 4 sarà vietato ripetere lo stesso errore.

Come continuerà questa serie? Continuerà l’inerzia favorevole dei Blues? L’ago della bilancia si sposterà verso Chicago? Al ghiaccio l’ardua sentenza…. Because it’s the Cup!!

Pietro Sessolo per HNC

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